Modelli di computazione affettiva e comportamentale Data: 06 Aprile 2011 Teoria dell’evoluzione ed emozioni: approccio dimensionale Docente: Prof. Giuseppe Boccignone 1 Scriba: Andrea Mangiavini Nesse Parlando di emozioni tipicamente vengono descritti aspetti come la fisiologia, l’esperienza soggettiva e le espressioni del viso, enfatizzando spesso uno o piú componenti. L approccio evolutivo definisce ció che le emozioni sono quando nascono. Le emozioni sono modalitá di funzionamento, della selezione naturale, che coordinano in modo fisiologico, cognitivo, risposte motivazionali, comportamentali e soggettive in modelli che aumentano la capacitá di affrontare le sfide adattative di situazioni che si ripresentano nel corso evolutivo tempo. Si tratta di adeguamenti che sono utili solo in determinate situazioni. Ad esempio il dolore e la sudorazione, rimangono latenti fino a quando un certo meccanismo a cui é associata una particolare situazione si é evoluto portandolo ad una situazione vantaggiosa. L’origine di emozioni diverse Figura 1: Filogenesi delle Emozioni, seconde Nesse Si noti la mancanza di differenziazione netta tra le emozioni. Gli individui maggiormente in grado di riconoscere e adattarsi alle sfide delle situazioni rilevanti per la sopravvivenza tende a vivere piú a lungo e si riproducono piú di altri individui. 1 2 2 Teoria dell’evoluzione ed emozioni: approccio dimensionale Russell Rappresentazione concettuale delle emozioni Alcuni studiosi hanno sostenuto che un primo livello di risposta degli individui nella loro relazione con gli ambienti é di natura affettivo-emozionale. Le risposte emotive possono infatti fungere da mediatrici tra le qualitá ambientali e le caratteristiche individuali delle persone che esperiscono un dato ambiente. A tal proposito Russell e collaboratori hanno sviluppato un modello di descrizione delle risposte affettive alle qualitá dei luoghi basato sulla definizione di aggettivi qualificativi. Le parole utilizzate per fare riferimento alle emozioni possono essere ordinate sulla circonferenza di un cerchio (detta circonflesso) come nella seguente figura: Figura 2: Circomplesso, ovvero una circonferenza dove vengon collocate le Emozioni Le parole in posizioni opposte del cerchio hanno significati opposti. Secondo Russell, le categorie usate per descrivere le emozioni posseggono una struttura soggiacente caratterizzata da due dimensioni bipolari ortogonali attorno alle quali si dispongono tutti gli aggettivi descrittivi delle risposte affettive: “Rilassante-Stressante” (dimensione verticale) e “Entusiasmante-Deprimente” (dimensione orizzontale). Il modello concettuale che gli individui utilizzano per rappresentare le emozioni ha una struttura chiamata “circomplesso”, poiché esso rappresenta la teoria implicita delle emozioni posseduta dagli individui. Russel (Russell, 2003) propone un “frame work a componenti ” per l’integrazione delle varie teorie riguardanti le emozioni: L’episodio emozionale prototipico é un evento che ha una valenza emotiva e coinvolge numerosi aspetti: • un oggetto che innesca l’emozione: pu essere una persona, un animale, una cosa, un evento, un pensiero o un ricordo passato, un evento futuro; • uno stato emotivo (core affect); • una focalizzazione dell’attenzione sull’evento; • un processo, pi o meno consapevole, di valutazione cognitiva (cognitive appraisal); Teoria dell’evoluzione ed emozioni: approccio dimensionale 3 • un processo, pi o meno consapevole, di attribuzione causale (ovvero la spiegazione che la persona si dá dell’evento); • l’esperienza soggettiva, fenomenica, non solo dell’evento ma dello stato emotivo; Puó esserci inoltre un comportamento evidente e congruente con lo stato emozionale o, piú spesso, un’espressione facciale congruente con l’emozione. Lo Stato emotivo (core affect) é definito come il pi elementare stato affettivo consciamente accessibile. Lo stato emotivo non richiede un oggetto: non é intenzionale. Lo stato emotivo é una componente essenziale di un episodio emozionale: ad ogni episodio emozionale deve essere associato uno stato emotivo, ma gli stati emotivi sono presenti anche in assenza di episodi emozionali prototipici. Gli stati emotivi variano in intensit á. Quando lo stato emotivo é neutrale, o di bassa intensitá, generalmente rimane sullo sfondo ed esce dalla consapevolezza. Quando é molto intenso, al contrario, assorbe completamente l’attenzione dell’individuo. Il fatto che possa essere non legato ad un oggetto o non consapevole non significa che non sia causato da qualche cosa; le cause di uno stato emotivo possono essere molte: dagli eventi che scatenano un episodio emozionale, allo stato fisiologico dell’individuo, al livello generale dell’umore; spesso queste cause sono sfumate e difficili da percepire e da valutare. Il tono dell’umore (mood) é definito uno stato affettivo prolungato, generalmente in assenza di un oggetto. La Regolazione del tono affettivo é quella serie di comportamenti finalizzati a regolare e modificare il proprio stato affettivo. La Qualitá affettiva é l’etichetta emotiva attribuita agli oggetti. Agli oggetti, agli eventi, ai luoghi che accedono alla coscienza viene attribuita una valenza emotiva e delle qualitá affettive: piacevole, spiacevole, noioso, eccitante e cosı́ via. L’ Attribuzione emozionale é il meccanismo cognitivo che porta ad attribuire la causa di uno stato emotivo. L’attribuzione é dunque la percezione di legami causali fra eventi: pu essere anche scorretta. L’attribuzione emozionale influisce sui pensieri e ricorsivamente sullo stato emotivo, sui comportamenti e sulla motivazione. Riferimenti bibliografici Russell, J. (2003). 110(1):145–172. Core affect and the psychological construction of emotion. Psychological review, 4 Teoria dell’evoluzione ed emozioni: approccio dimensionale Figura 3: Prospettiva corretta per capire e regolare un emozione