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F o n t e P L t a0' c' g0 ' ' r . . : ' . , '
d e ln o m ed i R o m a
FonteCicerone,
Lafelireposzio
geografìca
di Boma
Fontellto Livio,Iascesaal tronodi Lucioia-:
Esercizidi unità
îÌ.
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i:
Leorigini
di Romo
000a.C.
sviluppo
dei villaggi latini
800a.C.
dominio deisabini
su Roma
c o n q u i l ad i A l b a L o n g a
espansrone
etrusca
ó00a.C.
dominio degli etruschi
su Roma
nascita della repubblica
500a.C.
l
guerre contro
le città latine
foedusccssicnum
guerre contro
le città etrusche
400 a.C.
incursione
dei celti
predominio romano
sull'ltalia centrale
100a.C.
riii
rrena,
1-^
>LI d
-ll secolo
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ì'a le tnbù appartenenti alle popolazioni latine che si erano stabùte nel
-azio, aicune raggiunsero un notevole incremento demoglafico fur clagli
:rizi del I millennio a.C.: in particolare trassero notevole vantaggio dalla
.,osizionegeografica dei loro insediamenti i tatini che si erano stabihtr lra
.r foce del fiume Tevere e i pendù collinari alle sue spalle. I territori fertili di questa zona pianeggiante e la presenza di acque fluviali favoriro,'Lolo sviluppo dell'agricoltura
e dell'allevamento; i lavori di bonifica
rttuati da queste popolazioni nelle zone paludose consentirono poi di
,mpliare i territon coltivabili, garantendo così Ie risorse alimentari neces.arie per sostenere la crescita della popolazione.
jLi antichi abitanti del Lazio erano suddivisi in villaggi, edificati generalt47
3
SEZIONE
sviluppodei Yilla6tìlatini
i /5J a.L. îOnOUrOne 0r Koma
predominio sabino
predominio etrus:
5 0 9 a . C .n a s
I
800 a.C
I000 a.C
La ncofruztone
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a,C,,
del I mrllennio
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abrtantidel Palatino,
I
ó00 a.C
mente su-lle colline, Iontani dalle improwlse inondaziorú dei fiumi e dall'a
ria malsana delle paludi; la loro posizione elevata, inoltre, consentiva cl.
difendersi meglio in caso di attacco nemico.
In base alle origini dei suoi abitanti, ciascun villaggio latino era suddivls,
in vane gentes, ognuna delle quali era composta da diverse familiae
Ogrufamzl'ia era a sua volta costituita da van nuclei famigliari, Iegati tt'r
loro da stretti vincoli di parentela, in quanto tutti i suoi membri discer.devano da r-n comune antenato.
Ogntfa,mi,l'ia era sottoposta all'autorità di un anziano, ù.pater famtl'ias.',
cui potere si estendeva su tutti i membri della comrinità: a lui spettavaÌì
infatti le decisioni più importanti relative alla gestione dei beni econolm(
e all'arnmirùstrazione della giustizia all'interno del gruppo di famrglie ch'
guidava. La sua autorità era assoluta e contemplava anche il diritto di út:
e di mofie sui membri ddlaJami,Iza. Questa non era limitata a una ristrel
ta cerchia di discendenti del pater Jamil'ias, ma si estendeva anche i,
serw (famulC) e ai contadini (cli,entes: cfr. il paragraîo 2) che lavorar'.,.
no i campi di proprietà ddla fami,Li.a.
Nella prima metà del I millennio a.C. tra i vilÌaggi latini si distinsero per loro sviluppo economico quelli che sorgevano sui sette colli attualmentt
: Aventino, Campidoglio, Celic
occupati dal centro della città di
Esquilino, Palatino, Quirinale e Viminale.
Ai piedi dr questi colli, ilfatti, il fiume Tevere era facilmente attraversal-.le presso I'isola Tiberina: da questo punto passavanole vie commerciali
terrestri che collegavano i territori etruschi a nord di Roma con I'Italr
meridionale. dove intorno all'\4ii secolo a.C. furono fondate Ìe prrme colc-
.-:. i:tq€tF+*1;'4'l:t+''t'
. ..._.r,:f.r:tìr,1.ììtì,:'
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.,..- r|.*...,,,!iri,i,
"f ume",
: j, ll nome dellacittà derivaforse da Rurnon,
il Tevere,e tefiiil termine con cui gli etruschichiamavano
di questocorso d'acquaper lo svilupmonial'importanza
Anche gli antichi
po della sua popolazioneoriginaria,
romani erano consapevolidell'influenzaesercitatadalle
sul progressosocialeed economico
condizioniambientalì
della loro città,come dimostranoi seguentibrani di Cicerone e di Tfto Livio(vissutinel I secoloa.C.),
primo re di Roma, secondo ]a tradizione
"Rornolo [il
antical seppe in modo dawero drvjno abbracciare tutti
i vantaggi derivanti dalla presenza del mare ed evitarne al contempo gli aspetti negativi, fondando la sua
città sulla riva di un fiume dal regime pererìne e dalla
poftata costante, e che sfocia in mare con una foce
abbastanzalarga da consentfe alla città di ricevere via
mare tutto ciò di cui ha bisogno, e al contempo di
smaltire per Ìa stessa via ciò di cui ha invece abbont48
danzaeccessiva;tutto ciò mi fa sospettarechein qualche modo Romoloavesseintuito, con I'aiuto degìi dei.
che un giorno questacittà sarebbedivenutaÌa sedee
la capitaledi urLimpero mondiale".
Cicerone,Repubbli,ca, II. r
.Non serzamotivo $i dei e gli uomini scelseroquestc
luogo irer la nostra città: colli assaisa.lubri,I'utilità d:
ur fiume attraversoil qualevengonotrasportatii prodotti delle regioni mediterranee[...], il mare vicinc,
abbastanzaper seruirsene,ma non così vicino dat
esporrela città ai pericoli di assaltodi flotte nemiche.
un luogoal centro dell'Italiae favorevolecomenessur'.
altro all'incrementodella città. La prova di tutto ciò
sta nella rapida ascesae nelì'ampiezzadt una città
tanto recente>.
Tito Livio, Storia di Roma.
500 a.C
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UNITA I4
predominio etrus(
19 a.C. nascitadella repubblica
493 a.C. foeduscossianum
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economici
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di Fidene
396 a.c. conquistadiVeio
3 8 7 a . c . i n c u r s i o n ed e i c e k i
300 a.C.
500a.C.
re greche (cfr. unità 8 della sezione 2). Inoltre il Tevere costitulva un'im(lrtante via di comunicazione fluviale tra le coste del Lazio e le regio- interne: rl suo corso, ad esempio, era La via più frequentata dai mer.rnti di sale marino, che allora rappresentava un prodotto fondamentale
-r la conselvazione dei cibi.
'razie a questa loro posizione, al centro delle r,re di comunicazione più
:rpofianti, i villaggi dei sette colli fuono protagonisti di un rapido sviIuppo delle attività commerciali, che favorì il proglesso economico e
.oeiale dei Ìoro abitanti.
.el corso deMl secolo a.C. questi villaggi si unirono gradualrnente fino
formare una città: i terreni un tempo paludosi ai piedi dei loro colli
-\-ennero sede di assembleepubbLiche e luoghi di culto comuni, mentre
corredi funerari delle tombe di questo periodo dimostrano che alcune
,nigLie si arnccllrono notevoÌmente grazie alle attività artigianali e agli
.cambi commerciali con gli etruschi e i greci dell'ltalia meridionale.
::condo i racconti mitologici tramandati nell'antichità, Ia fondazione di
. rnÌa avvenne nel 753 a.C. per opera di Romolo, che diverne iì prtmo re
rlla città: in realtà gÌi scavi archeologici hanno dimostrato che la pre:lìza di rnsediamenti umani in quei luoghi rrsale al XIV secolo a.C., ma la
rirclizione mitoìogica è stata in parte confermata, poiché sul colle Palatir sono state trovate tracce di una cinta di mura difensive datate verso
, fuie dell'VIII secolo a.C.
'r-ri primi periodi delìa storia romana non abbiamo a disposizione fonti
ritte dell'epoca.La tradizione mrtologica indica che Roma fu governata
r sette re tra il 753 e il 509 a.C.: dopo il fondatore Romolo, seguirono
.,rrcoMarzio, T[rllo Ostilio, Numa Pompilto, Tarquinio Prisco, Servio Tirllio
Tarquinio iì Superbo.
primi tre successoridi Romolo sono stati messi in riferimento alla popotzione dei sabini, stanziati sugli Appennini urtorno a Roma, mentre gli
Itimi tre sowani erano di origine etrusca.
-ebbene questi personaggi siano leggendari, nel \{l e \,{ secolo a.C. Roma
.ubì effettivamente I'influenza diretta dei popoÌi deil'Italia centrale: la città,
rr crescita grazie ali'espansione degli scambi commereiali. attirò molti
uovi abitanti dalle regioni vicine, che r,e potevano trovare mighori opporuÌità per sviluppare Le proprie attività economiche, e tra questi i sabini
-i'oÌsero probabilmente un ruolo domrnante. Nel \{l secolo a.C. Roma
stese i propri possedimenti sulla città di Alba Longa e verso Ia costa del
rar Tirreno, dove fondò il porto di Ostia.
. nomi degli ultimi tre te, invece, rimandano al predominio politico e
commerciale degli etruschl su Roma: attirati dal suo sviluppo economico,
,lcune famiglie anstocratiche etrusche che gestivano i traffici comlnercia- verso l'Italia meridronale si stabilirono nella città e divennero così
rúluenti da ottenerne il controllo politico. Grazie alle loro approfondtte
onoscenzearchitettoniche, nel corso del VI secolo a.C. gli etruschi boni..carono aLcunezone paludose e dotarono la città di mura difensive, di
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Q u a l c o n d i zo n i a m b i e n '.
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la tomba di Romolo,
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SEZIONE3
753 a.C.fondazionedi Roma
sviluppodei Yilìatgilatini
| 000 a.C
oredominioetrusco
ó00a.C.
800 a.C.
Roma e i latini Le carte mofrano la ffJttura d Ron'a int o ' n o a l V l s e c o l oa , C . ,c o n i
suoi sette collraffacciati
sul fìupeoreTevere.e la oosrzione
grafca dei principalipopolilatini
con cui i romanisi scontrarono
np- il rredo'n;nio
oredominìosabino
etruschi
sabini
equi
Tevere
Veio
-.
.
.
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Gervetefl
Aniene marsi
Roma'
IagoRegiilo
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Àlba Longa
ostia'
..'',""
votsci
latini
^el | :zio Co-
rne si nota,fìn dallesue origini
Roma era dotata delle infrastrutturefondamentalidi una
grandec;ttà.come le mura difensive,
i canalifognari(lacloaca
massima).
le oiazzeDer le riunionipubblichee i mercati(fori)
e le straoe,cnefavorr.o.oil miglioramento
di
dellecondìzioni
vita dellapopolazrone
e lo sviluppo delle sue attivitàeconomrche.
Teverc
isola
mar Tirreno
zonenaludose
!
.
lllll
I emprl
r
Tombe
l\,luraseryiane
Cloacamassima
:
Strade
edifici pubbìici, di canali per I'appror,vigionamento idrico e di ura rete
fognaria, fondamentale per garantire I'igiene della sua popolazione, chr
cresceva rapidamente in armorua con lo sviluppo delle attiútà economrche. Inoltre queste opere pubbJiche richiamavano manodopera anche dallr
popolazioni vicine, contribuendo così all'aumento del numero dei suoi abi
tanti: Roma era ormai divenuta rmo dei principali centri artigianali € cor-r'Lmerciali del Lazio.
... -',,t
Linternodellac/oocomoximo,
L ar e f e d i r a n a l i f n o n e r i
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del loro dominiosu Roma,
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Nell'epoca monarchica, il re di Roma aveva il comando dell'esercito ..
accentrava nelle proprie mani il potere politico e I'autorità religiosa.
La monarchia romana, però, non era ereditaria, ma elettiva: il potere de
re era perciò fortemente limitato da coloro che lo eleggevano, cioè dr,.
membri delle gentes. Queste erano composte dai discendenti degli anticl.
abitanti dei villaggi Ìatini: da tempo immemorabile essi possedevano camF,
e capi di bestiame e costituivano perciò un'aristocraziù di proprietari
terrieri, che, grazie alle ricchezze patrimoniali, esercitava un ruolo dorrunante nella società. Le rivalità tra le gentes awersarie, decise a impadrc nirsi del potere, creavano un clima di accesa conflittualità: è probabile ch'
alcuni re di origine straniera delia tradizione romana non vadano intes,
come testimorianza dell'assoggettamento della città da parte di poponemici, bensÌ come un tentativo di affidare a un arbitro imparziale la solr-i
zione delle contese poìitiche cittadine.
I re erano eletti dal senato, I'assemblea degii anziani capi (patres) deìì'
Jami,Li,ae che componevano ie diverse gentes; sebbene i-l re esercitasse l
potere politico, le sue decisioni dovevano essere approvate dai senatori.
I membri delle famigJie guidate dai patres del senato erano chiamai
patrizi (patri,ces) e costituivano I'aristocrazia terriera romana.
UNITA I4
cm;nio etrusco
509 a.C. nascitadella repubblica
493 a.C. foeduscossionum
500 a.C.
I
equi
marsi
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a
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426 a.C. conquista
di Fidene
396 a.C. conquistadi Veio
387 a.C. incursionedei celti
400 a.C
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sull'ltaliacentrale
300 a.C
\Jìe famigJiedei patrizi appartenevanoanche i
, costituiti generalìente da contadini legati da vincoli di fedeltà ai loro patroní, che h difenievano dai soprusi degli altri paftizi.
-rr contrapposizioneall'aristocraziadei patrrzi, il resto della popolazione
.omanaera def,nitoplebe (dal latino plebs, "moltitudine"):era composta
iai piccoli proprietari terrieri, ai quali con il tempo si aggiunseroin
iuantità sempre maggioreanche artigiani e mereanti. Alla plebe appat'Ènevanoperciò tutti i cittadini
romani liberi che non discendevano
talle gentes aristocratiche.A differenzadei cJienti,i plebei che cadevano
:r miseria e non riuscivanoa pagarei debiti erano costretti a cedere1e
.rro terre ai creditori patrízi e a diventarneschiavi. La "fame di terre" da
arte dei plebei, come vedremo nelle unità successive,fu un fenomeno
rcorrentenella storia di Roma,poiché la maggiorparte dei nuovi posseilmenti, acqulsiti grazíeall'espansioneterritoriale deila città, andavanoad
'mpliare le proprietà degli aristocratici, mentre Ia plebe non ne riceveva
, sufficienzain rapporto alla propria crescita demografica.
a
na rete
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rcito e
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domipadroile che
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asse il
itori.
iamati
patrizi romani erano divisi in tre tribù (tizii, ramnensi e lùceri) in base
,lle loro origini. Ogni tribù era irLfatticostituita da 10 curie, formate a loro
nlta da I0 gentesciascuna.
luesta suddivisionecostituiva il fondamentodell'organizzazione politica
e militare della città: in base alle 30 curie cui appartenevano,infatti, i cit'adini romani erano convocati nei
comizi curiati, che avevanoIa funzio.e di ratificarel'elezionedel re da parte del senato,ed eranoarruolatinelesercito, compostoda 100 fanti e da 10 cavalieriper ogni curia.
-iecondo la tradizione, sotto il regno di Servio T\rllio Ia cittadinanza
romana fu allargata fino a comprendereanche gli stranieri che si erano
.tabiliti in città: le nuove terre conquistate con la guerra contro Alba
,-ongafurono distribuite a tutti i cittadini, compresi i nuovi arrivati stra.':eri. Le tribù, perciò, non furono più suddivise in base alle origini dei
-rro membri,bensìin baseal territorio in cui i cittadinlrisiedevano;furo:ro quindi istituite 4 tribù urbane e aÌtre 16 tribù rustiche. compostedai
ittadini romani delle campagneintorno a Roma.che con rì passaredel
-empocrebberofino a diventare31.
ìontemporaneamente
venne riformata la struttura del-l'esercÍto:
anche rn
gerzs
Ia
caso
suddivisione
basata
sulla
dr appartenenza
fu sostitui;uesto
-a da quellabasatasulla ricchezza:).
cittadini piu facoltosi.che potevano
LESSTCú
Questotermine
C e r i v ad a l l ' e t r u s cco/ o nc, h e
'ragazzo,
signifìcava
schia.,o .In realtài clientierano
c o n t a d i n ìl i b e r i ,a n c h es e
d r p e n d e v a nsot r e t t a m e n t e
Una statuadel dio
dellaguerra,Ylarte,che risale
:l \/l
<crnln
r l-
il ncrinrln
rn cui gli etruschidom navano
sulLazio.
':a:.Lrt
).:ra.7:t.::r:t2tet,LlLi,,*,t;t1,,;,;Ar,_,.
d a l l o r o p o t r o n u sp a t r i z i o :
n e r i c o n o s c e v a n oi n f a t t i
I'autoritàg
, i u r a n d o g lfi e deltàpertutta la vita,coltiv a n d og r a t u i t a m e n ti es u o i
c a m p is, o s t e n e n d o lcoo n i l
p r o p r i o a p p o g g i op o l i t i c o
n e l l ea s s e m b l epeu b b l i c h e
e c o r e p r o p r i ea r m in e l l e
contesecon le altre fomi/ i o el.n c a m b i od i q u e s t il e g a m i d i s o t t o m i s s i o n ei,l
potronuselargivaloro denaro,li difendevanei processidalleaccusemosseda
altri patrizie concedevaai
r l r e n t iI ' u s od i n a r f e d e i
s u o rc a m p i .
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753 a.C.fondazionedi Roma
sviluppodei villaSgilatini
predominio sabino
predominio etruscc
5O9a.C.ra
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i 8ooa.c
Le istituzioni di Roma al
tempo della monarchia
Nello schemasono raffìgurate
e le funzioni
le caratteristiche
delle principaliistituzionipolrliche romanedelletà monarchica.I comìzicuriati,che erano
costituitidai citradiniin armi,
avevanoil compito di approvare l'elezionedel re,effettuatada
parte del senato,conferendogli
effettivamente
il comandodelle Í s
operazionimilrtari.
Con la riforOE
sd
ma attribuitaa ServioTullioil
numero dei cittadiniarruolatr zo úI
poiché < E
nell'esercito
raddoppiò,
venneroammessiai comizicuria+i enrhc,
nlchei
O Quali erano le caratteriliche di Romaal tempo della
monarchia?
I Quali innovazioni
furono
introdotte dai sovrani etruschi?
XJ
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Istribu
nie ror
ii cont
eleggea vita
e consiglia
paneopano
I'elezione
approvano
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COMIZICURIATI
3 tribùdi 10curieciascuna,
in baseallefamiglie
suddivise
ffiwffi
-''.-l
PLEBEI
piccoliproprietari
mercanti
terrierj,
artigiani,
ffi4ffi
SCHIAVI
plebeicadutiin miseriae prigionieri
di guena
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LÌl€
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Ìtff'4K
permettersi di mantenere i cavalli, erano arruolati come cavalieri; altri.
appartenentia classi con reddito medio, militavano come fanti, corrispondenti agli opliti dellepólei,sgreche (cfr. unità 9 della sezione2); altri ancora, con redditi più bassi,combattevanocome ausiliari,armati alla leggera.
o erano addirittura esoneratidal serviziomilitare. In questo modo arrthe i
plebei potevanopartecipareall'esercito e alle assembleepolitiche.
Et fq noscitodella repubblicq
Questo rilievo realizato su un
sarcofagodel lV secoloa.C.,
provenientedaVulci,mostra
una scenadi battagliatra
etruschie romani.
Rorn
\el co
sione ,
:.':L-llr
Questariforma dell'esercitoe della struttura socialedi Romafldimensio-nò
I'importanzadelle gentes, poiché favoriva i nuovi arrivati stranieri, ai quaii
che assrunevaun maggiore
erà stata concessaIa cittadinarza, -óire
e__la_p_lebe,
peso politico. È dunque probabile
tà cacciatadei sowani di origine
etmsca da Roma, che la tradizione fa coincidere con !a 4llellione anstocratica del 509 a.C. contro Tarquinio il Superbo,sia stata rm effetto
della reazionedelle famiglie senatorieromane, che intendevanorecuperare I'influenzapolitica sulla città. Tale rivolta, come abbiamovisto nell'unità
precedente, fu favorita dall'indebolimento del predominio milÍtare
etrusco sull'Italia centrale:nell'annoprecedente,infatti, gli etruschi erano
stati sconfitti ad Ariccia da una lega delle città latine e avevanoperso i.l
controllo sul Lazio.
Nel 509 a.C., dunque, la monarihia fu abbattuta e I'aristocrazia romana
prese il potere. La repubblica appenanata dovette affrontare subito I'ostilità di una federazione di città latine, che, dopo essersiliberate dal
dominio etrusco, temevanoI'espansionedi Roma. I latini furono sconfitti
presso il lago Regillo nel 496 a.C.e nel 493 a.C. i contendenti si allearono con un patto, ù.foedu,s ce.ssidnum (dal nome del comandante romano Spurio Cassio,òhe Io stipulò), per unire le proprie forze contro i nemici comuni, rappresentatidagli equi e dai volsci: questepopolazioniappenniniche erano infatti attratte dalla ricchezza delle città della pianura laziale. La guerra durò fino alla fine del V secolo a.C. e consentì a Roma dr
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r:tenere il predominio politico sul Lazio. Le terre conqustate furono
lstribuite tra le popolazioru delle città vincitrici, che vi fondarono eolorúe romane e latine: si trattava di insediamenti stabiì-i, che consentivano
ri controllare meglio i nuovi territori da poco sottomessi.
,ei corso del V secolo a.C. Roma condusse anche una guerra di espansione contro le città etrusche di Fidene e di Veio: la prima fu conquistata
.l 426 a.C., mentre Veio, dopo rin lungo assedio,cadde nel 396 a.C. e
-nne dislrutla dai romani.
.oma era diventata la potenza egemone nell'Italia eentrale, ma subì
-nvasione temporanea dei celti (o galli) che si erano stanziati nella pia'-rraPadana (cfr. unità 1): f indebolimento della civiltà etrusca favorì in-fatle loro urcursroni in tutta l'Italia centro-settentrionale. Nel 387 a.C. il
:irtativo romano di fermarne l'avanzata alla confluenza tra il fiume Allia
il Tevere fallÌ: l'esercito fu massacrato e, senza più difese militari, Roma
tu saccheggiata. Dopo aver raccolto un ricco bottino, i celti si ritirarono.
-urdebolimento di Roma spinse gli altri popoli dell'Italia centrale a unirsi
:r combattere contro la potenza egemone.Dopo una lunga guerra, vol.ci. ernici, etruschi e latini furono definitivamente sconfitti nel 358 a.C.:
r rinnovato Lfoedus cass'lanum e Roma impose agLletrusch una tregua
- 40 anrLi, ristabilendo così il proprio predominio suli'ltalia centraÌe.
Gli antichi abitanti dei sette colli
Agli inizi del I millenriio a.C.i villaggi costruiti dai
iatini nella pianura bagnatadal fiume Tevereconobbero un intensoe rapido sviluppoeconomicoe demografico.Questivillaggi erano divisi tn gentes, ognuna
delle quaJi era composta da diversefami,Liae che
,ùscendevanoda rur comuneantenatoed erano guiclateda nn anzianopaterJami,Iias.
Grazie alla loro favorevole posizione geografica,
all'incrociotra le principalivie di comurrj.cazione
comrnercialedell'Italia centrale, i villaggi dei sette colli
che sowastavanoil fiume Tevere,nei pressi dell'isoia
îberina, furono protagonistidi un notevolesviluppo
economico:essi si unirono a costituire la città di
Roma, che, secondola tradizione,fu fondata da
Romolonel 753a.C.
Uetà della monarchia
Nel MI secoloa.C., il periodo durante il quale,
secondola tradizioneantica,la città fu governatada
le di origine sabiÌìa,Romascon-fisse
i nemici latini di
-\lbaLonga,occupandone
le terre.Nel secolosuccessivo,irvece, i romani subironoil predomlrio politico
ed economicodeshetruschi.
U^ particola-edegl affreschr
de la romba Franqois
di Vulci
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Che ruoLosvolseRoma
nell'ltalia
centrale?
# I re di Roma arrevano il comando dell'esercito e
accentravano nelle proprie mani il potere politico e
I'autorità religiosa, ma erano sottoposti al controllo
deÌl'aristocrazra dei proprietari terrieri, i patnzi: essi
esercitavano un ruolo dominante nelia società attraverso il senato, I'assemblea degli anziani capi delÌe
Jami,li,ae che componevano le diverse gentes.
In contrapposizione al.l'aristocrazia dei patrizi, la
plebe era composta dai piccoLi proprietari terrieri,
dagli artigiani e dai mercanti.
I patnzi elaro drrisi. a secondadelleJamrliae a cui
appaftene\-ano.ur 3 tdbù di 10 curie ciascuna, che
costituivano la base delle assembleepoJitiche (i comizi curiati) e dell'esercito.
La nascita della repubblica
Nel 509 a.C. gli aristocratici romani approfittarono
della debolezza degli, etruschi per scacciare il loro
ultimo re e instaurarono la repubblica.
., Nel \: secolo a.C. Roma allargò la propria influerza
sr-r-l
Lazro e su alcune città etrusche. Nel IV secoloa.C.,
dopo I'incursione dei celti, che saccheggiaronoIa città
nel 387 a.C.,Roma impose conlaîorza il suo dominio
sull'Italia centrale.
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