DISSECAZIONE AORTICA L’ aneurisma o ematoma dissecante dell’aorta consiste nella rottura dello strato interno dell’aorta con conseguente passaggio di sangue nella tunica media ed emorragia intraparietale; la penetrazione di sangue all’interno della parete aortica ( dissezione) provoca l’aumento di volume dell’aorta stessa. Interessa di più i maschi con rapporto 2:1, l’età media è 60 anni. Un’autopsia su 434 risulta positiva per questa patologia. Alla base di questa patologia c’è sempre una alterazione strutturale della tunica media dell’aorta: Medionecrosi Cistica di Erdheim Sindrome di Marfan La medionecrosi ha due varianti istologiche: 1. colpisce le fibre elastiche (<40 anni) 2. colpisce le fibre muscolari ( > 40 anni) In questi processi degenerativi, vista anche l’età spesso avanzata dei pazienti, non può non giocare un ruolo fondamentale anche l’arteriosclerosi. Qualunque poi sia la natura della lesione la sollecitazione emodinamica della parete lesa ha un effetto fondamentale nel determinare la lesione anatomica e la lacerazione intimale. L’associazione con: ipertensione arteriosa coartazione aortica rendono molto chiara l’importanza etiopatogenica dell’aumento pressorio nell’aneurisma dissecante dell’aorta. Traumi toracici, esami agiografici e patologia dei vasa vasorum sono da prendere in considerazione tra le probabili cause – fattori facilitanti, dell’aneurisma dissecante dell’aorta. Classificazione Aneurismi dissecanti dell’aorta: Tipo 1. Inizia dalla regione sopravalvolare e può interessare i grossi rami che da qui si dipartono dall’arco estendendosi distalmente. Può coinvolgere le coronarie e determinare una insufficienza aortica. Tipo 2 Non si estende oltre l’anonima. Tipo 3 Inizia oltre l’origine della succlavia sx ( è quello più distale). Tipo I e II sono il 78% dei casi. 1 L’evoluzione tipica di queste lesioni è la rottura spesso nel pericardio con tamponamento cardiaco altre volte invece si rompe nel cavo pleurico sx oppure nel mediastino o nell’atrio sx. Di solito la causa di morte è rappresentata dalla rottura dell’aneurisma nel 78% dei casi. Negli altri casi il reperto di aneurisma dissecante dell’aorta è casuale in morti dovute a IMA, Cirrosi, Emorragia sub-aracnoidea, insufficienza cardiaca congestizia. CLINICA DELL’ANEURISMA DISSECANTE DELL’AORTA Forma acuta: nel 70% dei casi la lacerazione dell’intima, la formazione e l’estensione dell’ematoma, la rottura dell’avventizia portano il paziente a morte in un periodo compreso tra le 24 e le 48 h dall’inizio dei sintomi. Forma subacuta: 14% dei casi la lesione anatomica si sviluppa più lentamente, compaiono alcuni segni tipici che permettono la diagnosi, la morte subentra dopo qualche settimana dall’esordio. Forma Cronica: i pz sopravvivono alla dissecazione e muoiono per altra causa. Sintomi: - dolore toracico trafittivi, retrosternale o precordiale. Può essere anche epigastrico o colpire le regioni interscapolare o lombosacrale. - Ipotensione arteriosa grave con tachicardia e sudorazione ( 25% dei casi, nel 10 % c’è perdita di coscienza). Il grave quadro di shock cardiovascolare ( ipotensione, tachicardia, sudorazione, insufficienza circolatoria periferica, grave dispnea) è più tipico degli aneurismi di Tipo 1 e 2, negli altri pazienti può prevalere l’ischemia di un arto. Altri ancora hanno un quadro iniziale di addome acuto al punto che alcuni vengono sottoposti a laparotomia esplorativa. L’ischemia midollare paraplegia, disturbi sfinterici, disturbi della sensibilità L’ischemia cerebrale per dissecazione dei vasi emergenti dall’arco può determinare un quadro emiplegico. Diagnosi Clinica Tipo 1 diagnosi più semplice: grave episodio CVS con dolore retrosternale trafittivi Tipo 2 mancano i segni di ischemia distrettuale, diagnosi più difficile Tipo 3 meglio tollerato degli altri, la rottura dell’aneurisma nel cavo pleurico o retroperitoneale non genera quadri clinici tipici per l’aneurisma dissecante. Diagnosi Strumentale. RX TORACE ( talvolta prima che muoiano si fa in tempo a fare solo questo esame) Segni diretti: allargamento della silhouette aortica Segni indiretti: dislocazione tracheale verso dx o centralmente versamento pleurico cardiomegalia: 2 ipertensiva da insuff. Valvolare aortica ( tipo I) emopericardio ANGIOGRAFIA Indica: interessamento dei collaterali sede della lacerazione intimale lume vero e lume falso orificio di rientro imminente rottura nel mediastino o nel pericardio. Tac e eco non sono molto utili in fase acuta, forse più utili in fase cronica. Il principale errore di diagnosi differenziale è con l’Infarto del miocardio. Il tipo di dolore ( trafittivi e localizzato anche posteriormente, e che dopo un certo periodo di tempo) e gli enzimi negativi oltre che l’ECG negativo per IMA orientano verso l’aneurisma dissecante. Enzimi ed ECG sono positivi nei casi al Tipo 1 con interessamento coronarico. (15%). La mortalità è al 60 %. Ma a 3 settimane arriva al 90%. Il principale target della terapia medica è il mantenimento delle condizioni pressorie del paziente ai livelli più bassi compatibili con una adeguata perfusione degli organi sia nel preoperatorio che nel post operatorio. CHIRURGIA Indicazioni. è indicata per tutti i Tipo I e II mentre nel tipo III spesso, per l’elevata probabilità che si formi una lacerazione di rientro con risoluzione anatomica, ci si affida alla terapia medica ipotensiva definitiva, utile comunque per preparare il paziente all’eventuale intervento. Tecniche. Tipo I e II sternotomia mediana per aggredire l’aorta ascendente. Tipo III toracotomia posterolaterale sx. Sempre con circolazione extracorporea. La tecnica operatoria preferita oggi è la “Ricanalizzazione” che tende a riprodurre le condizioni che si verificano nel rientro anatomico. Tra i trattamenti più utilizzati e radicali vi è la sostituzione protesica del segmento, anche se nel tipo I a questa si preferisce l’obliterazione del doppio lume prossimale e distale. Nei casi II e III e più facile la sostituzione protesica. 3