Pillola giorno dopo: informare di più I giovani sanno poco o nulla sugli effetti e sulla percentuale di riuscita della pillola del giorno dopo. La loro "stella polare" è il consultorio, ma non sempre lo trovano aperto. Se lo è, 9 volte su 10 non si trova un ginecologo disposto a prescrivere il farmaco. Il farmacista, comunque, si rivela un punto di riferimento nel 15 per cento dei casi. I dati arrivano dall'indagine "Le conversazioni on line sulla contraccezione di emergenza" fatta da Boto srl in collaborazione con Frozen Frogs che hanno scandagliato forum e social network tra settembre e novembre 2012. L'emergenza nasce nel 76% dei casi dalla rottura del preservativo, nel 18% dal coito interrotto o dal non aver utilizzato metodi di contraccezione (cosa, quest' ultima, che capita nel 45% dei casi di primo rapporto). Molte ragazze vanno così nel panico e non sanno a chi rivolgersi. «C'e' ignoranza fra i giovani - per Giovanni Fattorini, presidente dell'Associazione dei ginecologi territoriali (Agite) - e ci sono informazioni false da sfatare: come il fatto che la pillola del giorno dopo indurrebbe l'aborto. Al contrario, questi farmaci non interferiscono con l' ovulazione; anche se l'Italia è il solo Paese europeo dove il test di gravidanza è d'obbligo prima della prescrizione della pillola del giorno dopo». «Altre convinzioni false - continua Fattorini - riguardano gli effetti collaterali, che non sono importanti: qualche modesta perdita ematica, eventualmente un indolenzimento al seno per mezza giornata, qualche problema di nausea. Quanto agli effetti, bisogna sapere che se la pillola è presa nelle prime 12-24 ore dal rapporto, l'efficacia è del 95%, dopo 72 ore del 50%».