Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
Pillola 5 giorni dopo, medici italiani ostaggi dell’ideologia
L’autorizzazione alle vendita con ricetta medica della pillola contraccettiva
d’emergenza a base di ulipristal acetato – che agisce entro 5 giorni dal rapporto
sessuale e con maggiore efficacia rispetto alla pillola del giorno dopo - avvenuta
venerdì 13 agosto da parte della Food and Drug Administration (Fda) anche negli
Stati Uniti e già approvata dall’Agenzia Europea per i medicinali (Emea), impone
un’accelerazione della decisione anche da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco
(Aifa).
Non è più tollerabile che da cinque mesi l’iter di approvazione sia stato sospeso
dall’Aifa in attesa del parere degli esperti della Commissione Tecnico Scientifica.
I medici italiani, anche a fronte delle crociate ideologiche contrarie, hanno il dirittodovere etico e scientifico a poter utilizzare la nuova pillola così come i loro colleghi
europei a partire da francesi, tedeschi, inglesi e spagnoli e, adesso, anche americani.
E’ lo stesso codice deontologico che indica al medico ad attivarsi per eliminare ogni
forma di discriminazione nell’accesso alle cure e a portare avanti prescrizioni e
trattamenti “ispirati ad aggiornate e sperimentate acquisizioni scientifiche”.
La decisione in merito alla effettiva utilizzazione deve poi scaturire dal rapporto
medico- paziente, dove va fornita una completa informazione compresa la presunta
possibilità che la pillola, in alcuni casi, possa interferire con l’impianto dell’ovulo
fecondato.
La scelta finale spetta ovviamente alla donna, con la consapevolezza anche rispetto
alle sue convinzioni religiose.
Roma, 16 agosto 2010
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