ESERCITAZIONE SULLE MANOVRE Esercizio 1 Un velivolo di massa pari a 1200 kg e di superficie alare pari a 32 m2 effettua una virata corretta di raggio 60 m ad una velocità di 75 nodi, al livello del mare. Si calcolino l’angolo di inclinazione del velivolo, la portanza agente sull’ala, il corrispondente coefficiente di portanza ed il fattore di carico a cui è sottoposto il velivolo. dati m = 1200 kg S = 32 m2 v = 75 kt r = 60 m soluzione Il peso del velivolo risulta: Q = m⋅g = 1200 kg ⋅ 9.81m/s2 = 11772 N Una virata è definita corretta quando la forza aerodinamica, che in virata equilibra la forza di massa complessiva (peso più forza centrifuga), coincide con la sola portanza. Il peso Q del velivolo viene equilibrato dalla componente verticale della portanza Lcos , dove è l’angolo di inclinazione del velivolo. La componente orizzontale della portanza, Lsin , costituisce una forza trasversale non equilibrata che, in base alla seconda legge della dinamica, genera un’accelerazione trasversale al moto; questa accelerazione provoca l’incurvarsi della traiettoria, che assume un centro di curvatura ed un raggio di curvatura r, determinato dall’accelerazione stessa (che viene chiamata accelerazione centripeta, ac ) e v2 . Ad una data r velocità v, il raggio r della virata può essere ricavato dalla seconda legge della dinamica v2 Qv 2 che assume la forma L sin =m , e risulta quindi r = . Lo schema risultante delle r gLsin forze agenti sul velivolo è il seguente: dalla velocità v sulla traiettoria secondo la relazione cinematica ac = L mv2/r Q L’angolo di inclinazione del velivolo può essere ricavato da due a scelta delle seguenti tre equazioni di equilibrio (dinamico): 1 Q =Lcos Q v2 =Lsin g r Q v2 Q + g r 2 2 =L Ad esempio, usando le prime due, si scrive un sistema nelle due incognite L e . Dividendo membro a membro si elimina L e si ottiene un’espressione per l’angolo di inclinazione: tg = v2 . rg Nel caso specifico si ottiene quindi: =arctg v2 =68.4° rg (1 kt = 1 nm/h = 1.852 km/h = 0.514 m/s v = 75 kt = 38.58 m/s) Dalla definizione di fattore di carico, usando la prima delle tre equazioni sopra riportate, si ottiene: n= L 1 = =2.72 Q cos Si noti che si sarebbe potuto anche, altrettanto comodamente, usare la terza equazione per giungere allo stesso risultato. La portanza che garantisce la virata corretta con il raggio di curvatura assegnato alla velocità assegnata risulta: L = n Q = 32020 N Da tale valore si ricava il coefficiente di portanza che identifica l’assetto in cui tale virata deve essere effettuata: CL = 2L =1.1 v 2S assumendo per la densità il valore dell’atmosfera standard a livello del mare. 2 Esercizio 2 Un velivolo di peso pari a 10000 N e di superficie alare pari a 16 m2 è caratterizzato da una velocità minima di sostentamento pari a 60 kt, ad una quota di 3500 m in atmosfera standard. Calcolare la minima velocità vmv, e il raggio di curvatura r della traiettoria, in 5 virate corrette a 45°, 60°, 75°, 83° e 84° di inclinazione del velivolo, rispettivamente. Sapendo inoltre che: • il coefficiente di resistenza del velivolo in corrispondenza del CLmax vale CD(Lmax ) = 0.22, • il motore del velivolo fornisce, a questa quota, una potenza all’albero W m = 1500 kW, • l’elica ha un rendimento pari a 0.84, • il fattore di carico massimo sopportabile dalla struttura del velivolo è 7, si chiede di determinare quali delle 5 virate corrette sono effettuabili in pratica. Infine, quale è la velocità alla quale questo velivolo può compiere la virata più stretta alla quota di 3500 m? dati Q = 10000 N S = 16 m2 vms = 60 kt z = 3500 m Wm = 1500 kW η = 0.84 nmax = 7 soluzione In volo orizzontale rettilineo uniforme, il peso del velivolo è equilibrato dalla portanza e si ha Q= 1 2 v msSCLmax 2 (2.1) m/s =30.84m/s kt = 0.86 kg/m3), si può da cui, conoscendo la velocità minima di sostentamento v ms =60kt ⋅ 0.514 alla quota di 3500 m (in corrispondenza della quale la densità vale ricavare il coefficiente di portanza massimo, CLmax = 2Q =1.53 . 2 v ms S In manovra, la portanza è pari ad n volte il peso, dove n è il fattore di carico; nelle condizioni di velocità minima di virata vmv si ha quindi: L =nQ= 1 2 v mv SCLmax . 2 (2.2) 3 Dividendo membro a membro questa equazione con la (2.1), si ottiene n= 2 v mv , 2 v ms Da qui, sapendo che n è ricavabile dall’angolo di inclinazione della particolare virata, 1 n= , si calcola cos v mv = v ms n . Analogamente all’Esercizio 1, il raggio di curvatura della traiettoria risulta dipendere dalla velocità di volo (in questo caso la velocità minima di virata) e dall’angolo di inclinazione del velivolo, secondo la relazione: r= v 2mv g ⋅ tg . Le limitazioni alla possibilità di effettuare la virata sono date dalla potenza resa disponibile dal motore, W d = η⋅Wm = 1260 kW, e dal massimo fattore di carico sopportabile dalla struttura, nmax = 7. Per ogni condizione di volo, il fattore di carico risulta dato da n= 1 , cos mentre la potenza necessaria risulta data da Wn = 1 3 v mv SCD(Lmax ) 2 ove CD(Lmax ) = 0.22. Applicando le relazioni precedentemente ricavate ad ogni angolo di inclinazione in virata, si ottengono i seguenti risultati: 45° 60° 75° 83° 84° vmv (m/s) 36.7 43.6 60.6 88.3 95.3 r (m) 137 112 100 97.7 97.5 n 1.41 2 3.86 8.2 9.55 Wn (kW) 74 124 336 1040 1308 da cui risulta come l’assetto di 83° non è tollerabile per la limitazione sul fattore di carico, e l’assetto di 84° non è tollerabile perché viola entrambe le limitazioni cioè sia quella sul massimo fattore di carico accettabile sia quella sulla potenza generata dal motore installato. 4 Per ricavare la velocità alla quale può essere compiuta una manovra con il raggio più stretto, basta imporre la limitazione strutturale n = 7 nella relazione v mv = v ms n tra la velocità minima di una manovra e la velocità minima di sostentamento, per ottenere v m =30.84 m/s ⋅ 7 =81.6 m/s . In questo caso risulta = 81.8° e r = 98 m. *** Esercizio 3 Un velivolo di caratteristiche identiche a quello dell’Esercizio 2 raggiunge la velocità limite in affondata verticale, a motore spento, alla quota di 5000 ft. Determinare il fattore di carico massimo al termine di una manovra di richiamata effettuata per riportare il velivolo in condizioni di volo orizzontale con la minore accelerazione centripeta possibile compatibilmente con l’altezza del velivolo dal suolo. Ripetere il calcolo di tale fattore di carico per la stessa manovra compiuta a partire da una quota di 2000 ft. dati Q = 10000 N S = 16 m2 zo = 5000 ft CD0 = 0.04 soluzione La velocità limite in affondata a motore spento è la velocità raggiunta (asintoticamente) quando il peso è equilibrato dalla resistenza aerodinamica, mentre la portanza è nulla. Per l’equilibrio delle forze, si ha quindi D= 1 2 v limSCD0 =Q 2 5 ove CD0 è il coefficiente di resistenza per CL = 0. Da qui si ottiene (alla quota di 5000 ft = 1524 m, dove la densità è pari a 1.058 kg/m3) 2Q = 172 ms-1 CD0 S v lim = D1=Q All’inizio della manovra di richiamata, l’assetto del velivolo viene modificato in modo tale che la portanza sia pari alla forza centripeta richiesta. Ipotizzando che il modulo della velocità resti costante durante l’intera manovra di richiamata, la minima accelerazione centripeta si ottiene per il massimo raggio della manovra, pari alla quota di inizio della manovra stessa rispetto a terra. Ipotizzando che il livello di terra sia a quota zero e quindi r = 1524 m, si ha: v2 a = lim = 19.4 m/s2 = 1.98 g r L1=0 Q 2 L2=mv /r D2=Q Q 2 L3=mv /r+Q D3 Q Nel corso della manovra di richiamata a velocità costante in modulo, la portanza varia, passando dal valore L2 (= ma) nella posizione 2 all’inizio della manovra (alla fine della picchiata) al valore L3 (= ma + Q) nel punto inferiore (3) della traiettoria. Il fattore di carico massimo si ha pertanto nella posizione 3 e risulta: nmax = m 2 v lim +Q v 2 r = lim +1=2.98 Q gr Ripetendo i calcoli per una richiamata effettuata da una quota di 2000 ft (609 m), dove la densità vale 1.15 kg/m3, si trova: vlim = 164 m/s a = 44.16 m/s2 = 4.5 g nmax = 5.5 6