Calcolo della ripartizione della portanza tra superficie alare e impennaggio orizzontale di coda per alcun punti caratteristici del diagramma d’inviluppo in diverse condizioni di peso. Punti: A- C- D- E- F- G- K- H- C’- D’- E’- F’. Dati: allungamento corda media coeff. Momento distanza interfocale superficie alare ξ=Xf/l = 0,082 ξ=Xf/l = -0,07 λ = 6,97 l = 1,2 m Cmo = -0,07875 a = 5m S = 10 m2 a peso Massimo Wmax = (20.000 + nr x 500) N a peso Minimo Wmin = (12.000 + nr x 500) N (nr numero di registro) Scopo del progetto Determinati, per i punti esterni del diagramma di inviluppo di un aereo semiacrobatico, i valori delle velocità e dei fattori di carico, si passa al calcolo delle forze: portanza alare e portanza del piano di coda. Il diagramma di inviluppo è riferito allo svolgimento della precedente relazione di progetto, che è stato ricavato con i seguenti valori: nr numero di registro =17 a peso Massimo Wmax = (20.000 + nr x 500) = 28500 N a peso Minimo Wmin = (12.000 + nr x 500) = 20500 N Generalità Una delle leggi fondamentali che regolano il moto dei fluidi è il principio di Bernoulli: esso mette in relazione un incremento della velocità della corrente in un fluido perfetto (incomprimibile e privo di attrito interno) con una diminuzione della pressione. Applicando il principio di Bernoulli si può comprendere lo sviluppo della portanza sul profilo alare di un velivolo in volo. Un'ala, o una superficie portante in generale, è progettata in modo che la sua geometria modifichi le velocità locali della corrente d’aria che la investono. La corrente d’aria, che investe il profilo, si divide in due all’altezza del bordo d’entrata e lambisce la superficie del dorso e del ventre a velocità differenti. Infatti la curvatura del profilo alare fa in modo che le particelle che scorrono sul dorso siano costrette a percorrere un tratto più lungo di quelle che passano sotto il ventre; di conseguenza la corrente scorre più velocemente sulla superficie superiore (dorso) che su quella inferiore (ventre). Dall’asimmetria del campo di velocità (o della pressione dinamica), deriva un’asimmetria del campo di pressione statica responsabile dell’azione sostentatrice, dato che ad un aumento di velocità corrisponde una minor pressione. La conseguente differenza di pressione tra la faccia superiore e quella inferiore dà luogo a una forza aerodinamica totale, scomponibile in una componente diretta verso l’alto (portanza) e una orizzontale (resistenza), che ha senso contrario al moto. Quindi un aereo può alzarsi in volo poiché il flusso d’aria genera una circolazione attorno alle superfici con profilo aerodinamico, producendo una differenza di pressione tra le zone al di sopra e al di sotto delle superfici stesse, alla quale corrisponde una spinta verso l’alto. L’intensità del fenomeno dipende dal profilo della superficie aerodinamica in sezione trasversale, dall’area e dalla forma della superficie portante, dalla sua inclinazione rispetto al flusso d’aria e dalla velocità relativa di quest’ultimo. Le proprietà aerodinamiche dei profili alari sono rappresentate da: • portanza, è la componente della forza aerodinamica totale perpendicolare alla direzione della corrente; • resistenza, è la componente della forza aerodinamica totale parallela alla direzione della corrente; • momento, è il momento della forza aerodinamica totale rispetto al bordo d’attacco. Il punto di applicazione della risultante delle forze di portanza e resistenza che nascono sull’ala viene definito centro di pressione (C.P.) o aerodinamico (C.A.). I suoi spostamenti, nel caso di un profilo non autostabile (ma non solo), hanno un effetto destabilizzante sull’assetto del velivolo in quanto si sposta verso ed oltre il bordo d’attacco, col crescere dell’angolo di incidenza, e verso e oltre il bordo d’ uscita, al diminuire di tale angolo, amplificando ogni variazione di assetto e richiedendo l’azione equilibrante di un piano di quota o stabilizzatore orizzontale, di superficie adeguata al momento aerodinamico che ne consegue. Bisogna perciò determinare l’esatta ripartizione della portanza totale tra le ali ed il piano di coda, in modo da non avere dei momenti picchianti o cabranti intorno all’asse di beccheggio del velivolo. Portanza La portanza è la forza di sostentamento generata dalle ali per effetto della velocità relativa fra aria e velivolo, ed è costituita dalla componente della forza aerodinamica, che nasce sul profilo, perpendicolare alla direzione della corrente. La portanza totale nasce sulle superfici portanti del velivolo: le ali ed il piano di coda. La portanza generata delle semiali provoca un momento rispetto al baricentro dell’aereo, che deve quindi essere bilanciato dal piano di coda. Quando un aereo vola mantenendo un assetto orizzontale, la portanza generata dalle ali e da altri parti della struttura ne controbilancia il peso. La portanza è direttamente proporzionale all’area della superficie alare e proporzionale al quadrato della velocità relativa della corrente d’aria, dipende inoltre dall’angolo con cui il profilo è posto rispetto alla direzione della corrente (angolo d’attacco o incidenza). Durante il volo, il pilota cambia spesso la velocità e l’angolo d’attacco e questi due fattori frequentemente si bilanciano tra loro; ad esempio, se il pilota volesse aumentare la velocità mantenendo un volo comunque livellato, dovrebbe ridurre l’angolo d’attacco per compensare l’aumento di portanza dovuto alla maggiore velocità dell’aereo. Momento aerodinamico La forza aerodinamica totale che si sviluppa su un profilo quando è investito da una corrente fluida viscosa, genera un momento aerodinamico rispetto al suo bordo d’attacco, valutabile con l’espressione: M = Ft ⋅ d dove F rappresenta la forza aerodinamica totale e d la distanza fra tale forza ed il bordo d’attacco alare. Tuttavia è molto difficile determinare quest’ultima distanza per cui si è ritenuto ricorrere ad altri mezzi per determinare il momento aerodinamico. Applicando il principio che afferma che il momento di una forza, rispetto ad un punto, è uguale alla somma dei momenti delle componenti della forza rispetto allo stesso punto, si ottiene: M = N ⋅ xc dove Xc è la distanza fra il bordo d’attacco ed il centro di pressione. Ed essendo N, alle normali incidenze di volo, molto simile alla portanza alare, il momento può essere approssimato alla seguente equazione: M ≅ P ⋅ xc Poiché il punto in cui nasce la forza portante sul velivolo, centro di pressione o centro aerodinamico, varia posizione al variare dell’incidenza, il momento che ne consegue è di difficile determinazione, poiché per ogni incidenza di volo occorrerebbe ricavare la posizione del punto in cui nasce la portanza. Per condurre i calcoli, quindi, è consigliabile far riferimento ad un punto caratteristico di ogni profilo, denominato fuoco; questo particolare punto fisso nel profilo alare è caratterizzato dal fatto che il momento aerodinamico attorno ad esso rimane praticamente costante col modificarsi dell’incidenza. Esso è posto a circa il 25% della corda. 2 Avendo un punto di riferimento fisso sul profilo, che non varia con l’assetto di volo, il momento aerodinamico è costante, dato che aumentando l’incidenza la forza aerodinamica totale diminuisce, mentre il braccio aumenta; al contrario, se l’incidenza diminuisse la forza aumenterebbe ma il braccio diminuirebbe. Trasponendo quindi le forze aerodinamiche nel fuoco del profilo bisognerà anche sommare al sistema di forze un determinato momento di trasporto, definito anche momento focale, che rappresenta il momento dovuto alla trasposizione della forza. Per comprendere bene il perché dell’aggiunta del momento focale osserviamo questo disegno: La forza applicata sul primo oggetto è spostata di un certo braccio rispetto al suo asse baricentrico. Se vogliamo trasporre la forza lungo il suo asse baricentrico occorre aggiungervi un momento di trasposizione che vale quanto il prodotto della forza applicata per la distanza dell’asse passante per il baricentro dall’asse in cui, nel primo caso, è applicata la forza. Lo stesso procedimento si applica per quanto riguarda la forza aerodinamica che noi trasponiamo nel fuoco del profilo. La nascita del momento focale da luogo ad una rotazione del velivolo; in questo modo si rende necessaria un’azione che bilanci tale rotazione: quest’azione è data dal piano di coda, che generando, come l’ala, una forza portante applicata ad una certa distanza rispetto al bordo d’attacco alare, crea un momento contrario al momento focale. Ripartizione della portanza Per determinare ora la ripartizione della portanza fra le semiali ed il piano di coda facciamo alcune ipotesi semplificative: 1. consideriamo solo le azioni verticali (portanza e peso); 2. trascuriamo l’effetto legato alle resistenze del piano alare e dell’impennaggio di coda bisogna ( R piccole rispetto a P); 3. ipotizziamo che le forze portanti agenti sul velivolo e le sua forza peso siano assimilabili a delle forze applicate su un’asse orizzontale; 3 Mf Pa Pc G Wn.W Xf a Q Bisognerà, nei casi reali verificare che le ipotesi fatte siano applicabili. Per esempio bisogna verificare che il piano alare e il piano orizzontale di coda siano coincidenti, cosa che normalmente si può ritenere corretta, non in alcuni casi come negli idrovolanti in cui questa differenza di livello può essere considerevole. Nello schema precedente “xf ” rappresenta la distanza tra il baricentro del velivolo ed il fuoco del profilo alare, mentre “a” rappresenta la distanza interfocale, ossia la distanza tra il fuoco del profilo alare e quello del piano di coda. Nel disegno soprastante si nota che il profilo del piano di coda non ha un momento focale. Ciò è dovuto al fatto che molto spesso questi profili sono simmetrici (quindi Cmo =0). Alcune volte sono asimmetrici e in alcuni casi addirittura sono a convessità negativa, ossia creano una forza diretta verso il basso (deportanza). Comunque sia, in questo calcolo, le trascuriamo il contributo perché piccolo. Supponiamo innanzi tutto che la portanza totale generata dalle superfici portanti sia equivalente al peso apparente del velivolo ( n W) Pt = n ⋅ W Sapendo inoltre che la portanza totale è somma della portanza alare e di quella del piano di coda otterremo: Pa + Pc = n ⋅ W Assimilamo quindi il velivolo ad una trave dove la portanza alare e la portanza del piano di coda siano le reazioni vincolari di due appoggi ed otterremo : Pa Mf Pc G n·W X f aQ Calcoliamo quindi la portanza alare e quella del piano di coda attraverso le equazioni cardinali della statica: ∑F⋅b = 0 ⇒ M + n ⋅ W ⋅ x − P ∑F = 0 ⇒ P − n⋅W + P = 0 0 ↑ y a f c ⋅a = 0 c Da queste due equazioni si possono ricavare rispettivamente la portanza relativa al piano di coda e la portanza generata dalle ali: M0 + n ⋅ w ⋅ xf a Pa = n ⋅ W − Pc Pc = dove M0 è il momento focale e viene calcolato nel seguente modo: 4 M0 = 1 2 ⋅ ρ 0 ⋅ Vi ⋅ S ⋅ c ⋅ Cm 0 2 In questa formula la densità dell’aria è quella riferita al livello del mare, e la velocità Vi è la velocità indicata del velivolo, rilevata osservando l’anemometro; tale velocità non segna l’effettiva velocità dell’aereo, ma è indispensabile per il pilotaggio poiché indica le incidenze critiche per lo stallo, ma soprattutto, tale velocità, è utile per determinare l’assetto di volo del velivolo. Cm0 rappresenta invece il coefficiente di momento focale. Calcolo della ripartizione della portanza Per poter determinare la ripartizione della portanza occorre, come già detto, avere il diagramma di inviluppo del velivolo, tracciato nella precedente relazione di progetto: punti A C D E F G K H C' D' E' F' n 4,40 4,40 4,40 -1 -1,76 -1,76 1 -1 2,35 1,96 0,04 -0,35 V [km/h] 420,41 440,57 628,22 628,22 440,57 420,41 200,42 234,04 440,57 628,22 628,22 440,57 V [m/s] 116,78 122,38 174,51 174,51 122,38 116,78 55,67 65,01 122,38 174,51 174,51 122,38 Peso massimo Mo [Nm] P [N] -7893,76 125400 -8668,78 125400 -17626,01 125400 -17626,01 -28500 -8668,78 -50160 -7893,76 -50160 -1794,04 28500 -2446,41 -28500 -8668,78 66962 -17626,01 55922 -17626,01 1078 -8668,78 -9962 5 Pc [N] 889,12 734,12 -1057,33 -4086,08 -2720,91 -2565,90 202,07 -1050,16 -415,94 -2424,66 -3503,99 -1929,81 Pa [N] 124511 124666 126457 -24414 -47439 -47594 28298 -27450 67378 58347 4582 -8032 Pc/P % 0,71% 0,59% -0,84% 14,34% 5,42% 5,12% 0,71% 3,68% -0,62% -4,34% -325,08% 19,37% punti A C D E F G K H C' D' E' F' n 4,40 4,40 4,40 -1 -1,76 -1,76 1 -1 2,61 2,17 -0,17 -0,61 V [km/h] 356,56 384,79 560,73 560,73 384,79 356,56 169,98 198,50 384,79 560,73 560,73 384,79 V [m/s] 99,04 106,89 155,76 155,76 106,89 99,04 47,22 55,14 106,89 155,76 155,76 106,89 Peso minimo Mo [Nm] P [N] -5677,96 90200 -6612,67 90200 -14042,46 90200 -14042,46 -20500 -6612,67 -36080 -5677,96 -36080 -1290,45 20500 -1759,70 -20500 -6612,67 53431 -14042,46 44495 -14042,46 -3495 -6612,67 -12431 6 Pc [N] -2650,95 -2837,89 -4323,85 -2464,09 -716,39 -529,45 -602,49 -7,54 -2220,18 -3556,00 -2749,78 -1113,69 Pa [N] 92851 93038 94524 -18036 -35364 -35551 21102 -20492 55652 48051 -745 -11318 Pc/P % -2,94% -3,15% -4,79% 12,02% 1,99% 1,47% -2,94% 0,04% -4,16% -7,99% 78,69% 8,96%