mercoledì 8 ottobre 2008
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SPETTACOLI
TEATRO
LA PIÈCE DIRETTA DA GELARDI TORNA AL MERCADANTE, POI A BERLINO
“Gomorra”, avventura infinita
di Margherita Gargano
NAPOLI. Circa 300 spettacoli in
due anni di vita, 100 nella scorsa
stagione e 167 in quella che verrà,
successi di pubblico in tutt’Italia,
vincitore degli Olimpici del Teatro
2008 ed un nuovo tour con tappa
anche a Berlino. Questa l’avventura che è stata e quella che sarà
della fortunata pièce teatrale “Gomorra”, produzione del teatro stabile Mercadante, in scena al Ridotto il prossimo 29 ottobre, ad un
anno dal debutto nella stessa sala.
Lo spettacolo, in sintonia con il forte carattere di documento verità
del libro di Saviano e ora anche del
film di Matteo Garrone, è un oratorio civile a più voci, frutto della
collaborazione tra Mario Gelardi,
che cura la regia e Roberto Saviano che è nato, per intuizione del
regista, dalle bozze del romanzo
prima ancora che venisse pubblicato dalla Mondatori in seimila copie e che il pubblico ne sancisse il
successo.
Lo scrittore, presente come narratore in scena, viene interpretato
anche quest’anno da Ivan Castiglione. L’unica variazione del cast,
rispetto alla passata edizione è la
sostituzione di Antonio Ianniello
con Giuseppe Gaudino nel ruolo di
Mariano. Novità più consistenti si
prevedono per la pièce: «Abbiamo
RASSEGNE
Mario Gelardi e Roberto Saviano al Mercadante per la presentazione di “Gomorra”
inserito integrazioni testuali e di
scene complete allo scopo di legare maggiormente il personaggio di
Roberto (Saviano) con le storie degli altri personaggi; luogo delle vicende portate in scena sarà ncora
una volta un cantiere. Abbiamo
sentito la necessità di riproporre
alcune tematiche fondamentali lasciando in ombra quanto è stato
abbondantemente detto, ma nella
sostanza il testo non è mutato né si
aggiorna su eventi di cronaca, come i recenti arresti, che non sono
risolutivi rispetto alla situazione
generale - ha detto il regista Gelardi - Ci soddisfa molto il fatto che
lo spettacolo ha incontrato un
grande favore presso il pubblico
del Nord Italia. Numerosi spettatori sono venuti nei camerini per
venirci a testimoniare la loro sensibilità alle tematiche trattate». E
il regista prosegue precisando: «A
seconda della platea che abbiamo
di fronte ingrandiamo o riduciamo
le scene, per rendere più chiaro il
messaggio veicolato. L’anno scorso, per esempio, ci siamo trovati a
spiegare al Nord, meglio che al
Sud, il problema dei rifiuti addirittura anticipando l’emersione della
crisi su piano nazionale».
Interpretare Saviano, personaggio
vivente non è semplice, dice Ivan
Castiglione ma fondamentale:
«Quando Saviano entra in scena
ed il pubblico accetta che io sono
Saviano, il teatro diventa incredibilmente vero e tutto ciò che viene raccontato viene riconosciuto
come reale». Lasciato il Ridotto la
pièce va in scena 3 giorni a Torino, 4 settimane a Milano; quindi il
14 novembre sarà al teatro Volksbühne di Berlino nell’ambito del
IV Festival del teatro italiano promosso dall’Ente teatrale italiano
insieme con l’Istituto Italiano di
Cultura. Successivamente sarà,
per il secondo anno e per una settimana a Roma, al teatro Ambra
Jovinelli, quindi a Genova, Pavia,
Trieste, Udine, Savona, Modena,
Perugina, Pisa, Orvieto, Brindisi,
Matera, Potenza, con singoli spettacoli in queste e altre città, per
poi ritornare a Napoli dal 19 al 29
marzo in conclusione della stagione dello stabile al teatro San Ferdinando.
PROSEGUE “I CORTI DELLA FORMICA” DIRETTO DA CESARIO
Al Sancarluccio confronto tra “idee”
NAPOLI. Il confronto è di casa al-
la quarta edizione della “Corte della formica”, il festival di corti teatrali ideato e diretto da Gianmarco Cesario. E fa il salto di qualità,
scegliendo la sala del teatro Sancarluccio nel cuore di Napoli, palco scelto da illustri ex esordienti
come Leopoldo Mastelloni, Roberto Benigni e Massimo Troisi.
La novità sta nel fatto che, per
una volta, la fuga di “cervelli” ha
come destinazione la nostra città, anche se per un solo weekend
e in una microrealtà in crescita.
La prima tranche del concorso, infatti, ha visto confrontarsi tre
compagnie emergenti non napoletane. La formula della kermesse
lascia ampia libertà d’espressio-
ne agli artisti in gara: e con la libertà si moltiplicano i rischi, ma
anche le possibilità di scoprire territori prima inesplorati. La prima
performance ha visto in scena “La
sedia rotta” di Giorgio Solieri: un
testo scuro e amaro che approfondisce i legami intricati tra un
uomo disabile e la sua compagna,
che ha rinunciato a tutto per stargli vicino (per amore, per pietà o,
presumibilmente, per compassione nella sua accezione più “etimologica”). Sul palco, Cristian De
Vita e Stefania Maffeis mentre la
regia, che pecca di incoerenza in
più punti e talvolta risulta troppo
televisiva, è firmata da Stefano
Bernini.
Finiscono a morsi e coltellate in-
A PIAZZA MUZII IL GRAN FINALE DELLA RASSEGNA
vece, quelli di “Ho fatto una cassata” con Giuliana Rauccio e Davide Campolo. I due (inconfondibilmente “romani de Roma”), per
qualche motivo vestiti da hippies,
si cimentano nell’interpretazione
di un testo dalle ottime premesse
ironiche ed anche vagamente ludolinguistico.
Prova d’attore per Emilio Zanetti, in scena da solo con un testo
scritto e diretto da Roberto Morpurgo. Il suo corto si chiama
“L’isola”, dalle intenzioni un po’
joyciane. Si risolve in un esercizio di stile che mostra, in ogni caso, le ottime capacità tecniche di
Zanetti.
Il prossimo weekend lungo vedrà
confrontarsi, a colpi di dramma-
turgia, altri tre testi che promettono nuove idee: “La congettura”
è un’originale riflessione ad alta
voce sul «valore dello studio e della ricerca, della serenità e del fallimento, dell’amarezza e della
creatività, lasciando aperto l’interrogativo sulla scelta giusta da
compiere», come si legge nelle note di regia. “Oleandra porta due
cuori”, intriso di poesia, è la storia di una donna divisa tra sospiri e respiri. Last but not least,
“Processo alla Sora Cesarina”,
ispirato al film “I ragazzi di via Panisperna”, che si immerge nell’affascinante mondo della fisica
attraverso lo sguardo ingenuo e
in qualche modo poetico di una
gb
donna del popolo.
COREOGRAFIE E BALLI NE “LA NUOVA SQUADRA”
Enzo Sena e Silvia Limongi,
Pamela Paris e Franco Cipriani
chiudono “Mezzanotte nei parchi” il “Duo Ensil” ritorna in auge
NAPOLI. Con uno spettacolo-varietà sulla canzone napoletana
Franco Cipriani e Pamela Paris
hanno salutato in melodia l’ultima tappa dell’11esima edizione
di “Mezzanotte nei parchi”. Il recital ha chiuso in bellezza a piazza Muzii l’estate 2008. Una serata all’insegna della canzone e della sana comicità in una piazza divertita e appassionata. Tra i mille colori a festa di luminarie giganti, una pioggia di coriandoli
ha coperto le note di una ritrovata atmosfera musicale semplice e
spontanea. Con i due artisti l’Arenella ha ritrovato anche solo per
una notte i tempi d’oro di una volta, ed è stata l’aria di festa, sentita con allegria e partecipazione,
per condivisione e non per ottuso presenzialismo, ad essere celebrata.
Un gran ritorno per la canzone napoletana brillantemente celebrata
all’interno di una decennale rassegna che aveva, sino ad ora, lasciato poco spazio alla dimensione artistica e culturale della napoletanità e della tradizione. Franco Cipriani, interprete e cantante largamente in voga sino agli
inizi degli anni ’80 con numerose
pubblicazioni discografiche alle
spalle e una gran bella voce ha letteralmente deliziato il suo pub-
blico e con una compagna di
viaggio brava e appassionata come Pamela Paris. La sua straordinaria versatilità artistica le ha permesso di regalare momenti di assoluta intensità che dalla canzone l’hanno condotta alla poesia
con l’indimenticabile “O’ mercoledì da Madonna o’ Carmine”.
Tra balli, canti e sketch una carrellata di storie, aneddoti e personaggi da “'O Sole mio” a “Luna
Rossa” passando per una “Tammurriata nera” e toccando i classici come “Granada” o “Tu si’ na
cosa grande” sino ad un coloratissimo midley finale la brava coppia Cipriani-Paris ha ripercorso le
tappe del vecchio varietà e senza
l’incessante preoccupazione contemporanea del “bisogno contaminazione”. Questa occasione è
stata l’ennesima dimostrazione
che quando la tradizione si perpetua nell’intento di celebrarne i
suoi antichi albori è festa e la quadratura del cerchio è assicurata.
Sul palco a tinteggiare di belle
sfumature artistiche Anna Sciotti, Nando Iannuzzi, Lia Carusone,
Ilaria Maglione, Sara Sagnelli e
Valentina Tedesco, tutti musicalmente accompagnati da Gianluigi Sorrentino, Ino Galluccio, Edoardo Mascia, Gennaro Silvestri e
Anna Stromillo
Luigi Salvati.
NAPOLI. Dopo aver
raggiunto obiettivi
importanti come il
matrimonio e la nascita
di una splendida bimba,
Enzo Sena e Silvia
Limongi lavorano per la
Rai in qualità di
coreografi e maestri di
ballo. Sono firmate da
loro, infatti, le
coreografie e i balletti
all’interno della fiction
“La nuova squadra” con i
protagonisti Pietro Taricone (nella foto con la coppia di
coreografi e ballerini), Tony Sperandeo e Antonio Milo. In due
puntate trasmesse dai Rai Tre a settembre, Enzo e Silvia hanno
curato il balletto di Antonio Milo e Sonia De Moraes, una salsa
che coinvolgeva oltre ai protagonisti altre 6 coppie di ballerini
professionisti. Il tutto svolto nello scenario del noto “Havana
Club”.
A presentare le gare di ballo all’interno delle puntate come
speaker il geniale “Gianpiero” Giangregorio, già conduttore
radiofonico di Radio Ibiza, che da anni riscuote grande successo
tutti i pomeriggi con il suo programma “Go Go Time”. Al più
presto per Giangregorio e Sena è in programma un nuovo
progetto nazionale che li vedrà protagonisti in tutte le piazze,
discoteche, teatri e televisioni del Paese.
Con la partecipazione significativa a “La nuova squadra”, il “Duo
Ensil” si rimette in gioco per nuovi obiettivi professionali e
artistici finalizzati a girare il Sud Italia mettendo in mostra tutta
la professionalità acquisita in questo decennio attraverso grandi
eventi, cene spettacolo, piazze, teatri, locali in genere e salotti
d’elite non disdegnando il coinvolgimento della accademie curate
in passato, attraverso le quali sono transitate circa 5mila coppie
di ballerini amatoriali e 1.500 ballerini professionisti.