Bibbia 2012 02 Al maestro di coro. Sul canto: "I Torchi...". Salmo. Di Davide. (n.8) O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza. Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli. Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi; tutti i greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna; Gli uccelli del cielo e i pesci del mare, che percorrono le vie del mare. O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra. Parlando della Bibbia abbiamo dovuto affrontare le grandi “domande” che tutti gli uomini si pongono. Dovendo ora parlare dei “profeti” il tema diventa ancora più attuale. “Quasi tutti gli uomini” si pongono le domande. Una parte di essi “pensa e cerca le risposte”. Anche gli scienziati veri si sono sempre interrogati sul senso ultimo dell’universo e dell’uomo. Abbiamo analizzato come S. Hawking nel suo libro il “Grande Disegno” affronta il tema. Abbiamo brevemente illustrato non le sue teorie, ma la sua metodologia. E abbiamo brevemente commentato la sua conclusione. Dal punto di vista scientifico la sua teoria conclusiva è da “dimostrare”. Dal punto di vista filosofico e religioso, se si dimostrasse vera, ( cosa che a me pare impossibile) darebbe ragione ai filosofi e alle religioni “immanentiste” per le quali DIO = UNIVERSO = DIO Commentiamo ora brevemente il libro di un teologo moderno, che sostiene la tesi opposta a quella di Hawking, quella “creazionista”, per cui l’Universo esiste perché un “creatore” lo ha voluto. Tra DIO e l’universo non c’è identità. Dio è trascendente. L’universo (l’uomo) si rapporta col creatore. L’umanità “oggi” nella sua stragrande maggioranza (87%) dichiara di aderire ad un credo “religioso”. Ogni uomo “pensa” attraverso uno strumento: la ragione. Le verità “accertate” dall’uomo, scientifiche, filosofiche e filosoficoreligiose, non possono essere in contraddizione l’una con l’altra. TRA SCIENZA E FEDE NON CI PUO’ ESSERE CONTRAPPOSIZIONE Tutte le Verità di Fede devono essere compatibili con le “scoperte scientifiche certe” ( o sono errate… pensiamo a Galileo) Per raggiungere la conoscenza Scienza Filosofia Religione Naturale e Rivelata “usano gli stessi strumenti e metodi” Non è vero che le verità scientifiche sono “assolute”. Ogni verità scientifica è relativa. La conoscenza scientifica non è fondata su leggi oggettive, ma su ipotesi – teorie La Scienza Moderna si propone di conoscere l’universo, la natura, con il metodo “intuitivo”. “Inventa” le teorie e quindi ne verifica la validità attraverso l’esperienza.. (per poi applicarle a produrre beni e servizi che migliorino la vita). Molte teorie scientifiche della fisica nucleare e subnucleare “sfidano” il senso comune, ma non per questo non sono vere. Anche per la Scienza Pratica lo scopo finale è la “felicità”, il benessere dell’uomo. La conoscenza è strumento e non fine della ricerca. Lo stesso si può dire della Filosofia. Scopo della filosofia è: Intuire i principi dell’essere, “inventare” le verità, per guidare la scelta degli uomini sul come agire, comportarsi. Conoscere bene per agire bene, per scegliere come vivere (comportamento sociale) Anche la filosofia, come fondamentale esercizio della ragione umana, non dà certezze. Ogni tanto grandi filosofi “inventano” teorie che pretendono di spiegare tutto (Platone, Aristotele) , ma poi la vita, l’esperienza le mette in discussione: “Esistenzialismo” “Relativismo” Teologia Scienza e Filosofia non danno certezze. E la Teologia? Se l’uomo non è nemmeno certo di conoscere la realtà che tocca, tanto meno può conoscere Dio. Se Dio non si può conoscere, che senso ha la teologia? La Teologia non è scienza, ma “redazione”, attraverso l’interpretazione dei testi “ufficiali”, di ciò che Dio ha rivelato riguardo a se stesso. Presuppone la Fede in Dio; non ne può dimostrare l’esistenza, né spiegare la natura. Abbiamo preso atto dei limiti della nostra ragione, eppure continuiamo a cercare, riteniamo irrinunciabile giungere alla risposta certa, finale, trovare il “punto su cui poggiarci per sollevare il mondo” Principio n.1 Dobbiamo accettare i limiti della nostra “intelligenza”, della nostra capacità di giungere ad una verità certa. La nostra intelligenza non è in grado di conoscere nulla con assoluta certezza, tanto meno di dimostrare l’esistenza di Dio Non esistono prove dell’esistenza di Dio.. Se mai si può parlare di “argomenti” che ci inducono a riflettere sulla possibile esistenza di un “architetto”, di un progettista. Se Dio non si può conoscere perché affannarsi? E’ proprio della natura umana voler conoscere, volersi dare delle risposte. La conclusione logica dovrebbe essere quella di Dante: “State contente umane genti al quia”. Ma sempre Dante invita a continuare a cercare. “Fatti non foste a viver come bruti”.. E così l’umanità continua a cercare, e ritiene irrinunciabile giungere alla risposta certa, finale. (S. Hawking…) “Inquietum est cor nostrum donec requiescat in te”. (Agostino di Ippona – Confessioni) Se la ragione non è in grado di fornire la risposta convincente, ma comunque ci affanniamo a cercare una risposta, forse il problema va affrontato da un altro punto di vista. L’uomo non è solo ragione. L’uomo, nel suo insieme, è molto più di “ragion pura”. L’uomo è Intelligenza Ragione ma anche Sentimento e Volontà Dobbiamo andare oltre la ragione: Dare spazio all’ “l’intuizione” (che è invenzione, nel senso di scoperta). Guardandosi dentro l’uomo si scopre diverso dal resto degli esseri inanimati e animati: 1. si rende conto di esistere (autocoscienza) 2. capisce ciò che è bene 3. può decidere di farlo (o di non farlo) (libertà). Insoddisfatto delle risposte parziali sul: Chi siamo, Da dove veniamo, Dove andiamo “l’uomo trova nell’idea di Dio la ragione ultima di tutto” Dove scopre l’uomo l’esistenza di Dio? Dentro di sé Allora Dio è un’invenzione dell’uomo? Sì allo stesso modo di una scoperta scientifica.. Dove non si arriva con l’intelligenza.. si intuisce, si “inventa una teoria” e poi si verifica se la teoria spiega il tutto. Credere in Dio, è scoperta, non prova Si scopre Dio, si CREDE in Dio (non si prova l’esistenza di Dio). L’uomo che riflette su se stesso scopre dentro di sé “l’anemos” soffiato in lui dal Creatore. Autocoscienza Aspirazione al bene Conoscenza del BENE Libertà di aderirvi o di rifiutare Non è prova razionale, ma per chi decide di credere è “ipotesi” certa. Chi crede, si butta, va oltre il buio, oltre il limite della ragione e si rende conto di atterrare tra le braccia di “Dio”. Tutte le cose prendono un significato, le domande trovano una risposta… Ci vuole l’atto di fede. Fede è: Credere che il mondo è stato creato da Dio, che Dio ha dato all’uomo (a questo essere che vive oggi sulla terra e forse ad altri esseri che vivono o che sono vissuti o che vivranno in altri mondi e in altri tempi) la possibilità di partecipare al progetto della creazione.. Dal big bang all’ordine universale, all’armonia finale. “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà. Il lupo dimorerà insieme con l'agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare. FANTASIA? E’ il messaggio che, secondo la Bibbia, è scritto nel cuore di ogni uomo. E’ la FEDE “Fede è vivere, è realizzare l’aspirazione al Bene, alla felicità che ogni uomo intuisce dentro di sé. Fede è adesione ad una verità, che non conosciamo con la certezza e chiarezza della ragione, ma che intuiamo con lo spirito (quella parte del nostro io più intimo che esiste, ma che non sappiamo definire)”. Fede è “sentire”, aderire non soltanto a dogmi o verità comunque non dimostrabili, ma al principio che è iscritto nell’anima (anemos, pneuma) di ogni uomo e metterlo in pratica. Aspirazione al vero, per produrre il bene, per vivere e tendere alla creazione di un mondo in cui regna l’armonia. Fede è vita, è certezza operante, non nel senso “esitenzialista” che dice che la sola verità è l’esistenza, un’esistenza casuale, senza progetto, la cui conseguenza è l’angoscia, ma nel senso costruttivo dell’agire Bene, Ogni uomo ha in sé una doppia tendenza: quella naturale, che è egoistica, e una più profonda che lo fa aspirare al vero, al giusto, al bello. Fede è seguire questa seconda aspirazione. Il Messaggio biblico aiuta a capire ed interpretare questa aspirazione interiore. Vero – Buono – BENE-BELLEZZA L’uomo intuisce, percepisce l’eco dello Spirito, capisce quello che è tenuto a fare, anche quando il suo istinto egoista lo porta ad agire contro il suo “sentire” (Peccato originale, Caino e Abele etc..) Conoscere = sàpere=(gustare) Pensare Pensare bene per Agire Agire Bene Per la Felicità “Vivere Bene” La Bibbia (AT) tiene viva nel popolo di Israele la fede in Dio, finchè il Logos, il progetto che sta alla base di tutto, la Luce che illumina ogni uomo viene tra gli uomini ed il messaggio diventa chiaro, inequivocabile, perfetto per tutti. “Questo è il nocciolo e il fine del messaggio profetico”