Elettromagnetismo quasi stazionario www.die.ing.unibo.it/pers/mastri/didattica.htm (versione del 20-10-2012) Effetti capacitivi e induttivi associati a un circuito ● Sulla superficie di un conduttore percorso da corrente è presente una distribuzione superficiale di carica Alla superficie del conduttore si appoggiano dei tubi di flusso di D sulle cui sezioni terminali si localizzano cariche uguali e opposte Questi tubi di flusso costituiscono dei condensatori elementari ● La corrente nel circuito genera un campo magnetico Un circuito elettrico è sempre concatenato con tubi di flusso di B i B D 2 Effetti capacitivi e induttivi associati a un circuito ● In condizioni stazionarie è possibile studiare il campo di corrente prescindendo dalla presenza di un campo elettrico e di un campo magnetico all’esterno del conduttore ● Noti il potenziale e la corrente nel conduttore si possono determinare il campo magnetico e la distribuzione della carica sulla superficie i ● In condizioni non stazionarie le equazioni che governano il campo elettrico e il campo magnetico all’esterno del conduttore sono accoppiate con le equazioni del campo di corrente In queste condizioni il comportamento del circuito è influenzato anche dalla presenza di effetti induttivi e capacitivi B D 3 Elettromagnetismo stazionario - riepilogo J Q B Ei Legge di Hopkinson D Q H J Β 0 B H E 0 J 0 E 0 D 0 J ( E E i ) D E R iC Legge Ri e di Ohm Q Equazione del V condensatore C 4 Elettromagnetismo stazionario - riepilogo ● Resistenza RAB V AB i ● Riluttanza R AB Edl AB JdS l dx ( x) A( x) 0 S Hdl dx AB AB BdS 0 ( x) A( x) ● Capacità l S Edl l V 1 dx AB AB C AB Q DdS 0 ( x) A( x) Le ultime uguaglianze valgono nel caso di tubi di flusso “filiformi” S 5 Induttori e condensatori ● Normalmente i circuiti elettrici sono realizzati in modo che gli effetti induttivi e capacitivi siano significativi solo all’interno di determinate regioni che corrispondono a componenti detti induttori e condensatori Proprietà che a rigore dovrebbero essere associate all’intero circuito possono essere attribuite a singoli componenti ● All’interno di un induttore i valori di B sono molto maggiori rispetto a quelli assunti all’esterno Il flusso di B concatenato con il circuito è praticamente determinato dai soli contributi dei flussi negli induttori ● All’interno di un condensatore i valori di D sono molto maggiori rispetto a quelli assunti all’esterno La densità di carica sulla superficie del conduttore assume valori significativi solo sulle armature dei condensatori 6 Esempio c 0 Induttore Resistori Β0 D0 c 0 D0 Β0 Conduttore ideale Condensatore Generatore 7 Induttori e condensatori in regime stazionario ● Se il conduttore può essere considerato ideale, la tensione dell’induttore è nulla In regime stazionario un induttore equivale a un cortocircuito ● Dato che le armature del condensatore sono separate da un dielettrico, la corrente nel condensatore è nulla In regime stazionario un condensatore equivale a un circuito aperto In regime stazionario è possibile determinare le correnti degli induttori e le tensioni dei condensatori studiando circuiti formati solo da componenti resistivi Per gli induttori, dai valori delle correnti si possono ricavare i flussi di induzione magnetica Per i condensatori, dai valori delle tensioni si possono ricavare le cariche 8 Esempio Q Q LiL Q CvC iL VG R1 R2 vC VG R2 R1 R2 9 Elettromagnetismo non stazionario ● Equazioni fondamentali Β E D c t D H J B 0 t J c t ● Equazioni di legame materiale per un mezzo lineare isotropo D E B H J E Ei 10 Elettromagnetismo non stazionario ● Il campo elettrico E non è conservativo L’integrale di linea del campo elettrico (tensione) tra due punti A e B dipende dal percorso Non può essere espresso come differenza di potenziale TAB () E tˆ dl AB ● La densità di corrente J non è solenoidale ● E’ solenoidale la densità di corrente totale JT costituita dalla somma delle densità di corrente di conduzione e di spostamento D c D t c t JT J J D J JT 0 t 11 Elettromagnetismo non stazionario ● E non è conservativo Non si può definire in modo univoco la tensione tra due terminali Non vale la legge di Kirchhoff per le tensioni ● J non è solenoidale La corrente attraverso la sezione trasversale di un tubo di flusso di J in generale non è costante Non vale la legge di Kirchhoff per le correnti ● Le interazioni tra i componenti di un sistema elettromagnetico non possono essere descritte in termini di tensioni e correnti ● In particolare, non è possibile esprimere la potenza assorbita o erogata da un componente mediante le tensioni e le correnti ai terminali In condizioni non stazionarie il modello circuitale non è valido 12 Elettromagnetismo quasi stazionario ● Se le variazioni temporali delle grandezze elettromagnetiche sono sufficientemente lente è possibile che, in determinate regioni dello spazio, alcune delle derivate rispetto al tempo che compaiono nelle equazioni fondamentali risultino trascurabili ● Quando si verifica questa situazione è possibile descrivere, in via approssimata, l’evoluzione nel tempo di un sistema elettromagnetico facendo uso, istante per istante, di risultati che a rigore valgono solo in condizioni stazionarie In questo casi si dice che il sistema in oggetto è in condizioni quasi stazionarie 13 Elettromagnetismo quasi stazionario ● Un sistema elettromagnetico in condizioni quasi stazionarie viene descritto mediante equazioni ottenute trascurando alcune delle derivate rispetto al tempo nelle equazioni fondamentali ● Per definire in cosa consiste l’approssimazione quasi stazionaria è necessario specificare che cosa si intende per variazioni “sufficientemente lente” indicare in quali casi le derivate rispetto al tempo possono essere considerate nulle e in quali non possono essere trascurate ● Per ottenere indicazioni riguardo ai punti precedenti, può essere utile confrontare i potenziali elettrico e magnetico dovuti a distribuzioni volumetriche di cariche e di correnti nel caso stazionario e nel caso non stazionario 14 Potenziali elettromagnetici ● B è solenoidale può essere espresso come rotore di un potenziale vettore A B 0 B A ● Dalla legge di Faraday si ottiene E B t E ( A) t A E 0 t Si può esprimere il vettore E A t come gradiente di un potenziale scalare V E A V t 15 Campo elettrico non stazionario ● Il campo elettrico non stazionario può essere espresso come somma di un componente conservativo e uno non conservativo E V A E c E nc t Valutando l’integrale di E su una linea chiusa si ottiene ˆdl V tˆdl d A tˆdl E t dt d 0 Β nˆ dS dt S 16 Determinazione dei potenziali ● In un mezzo lineare isotropo omogeneo la legge di Ampere-Maxwell può essere posta nella forma B J E t ● Si inseriscono le espressioni di B e di E in funzione dei potenziali A e V A J A V t t 2A V 2 A ( A) J t t 2 2A V A 2 ( A ) J t t 2 17 Determinazione dei potenziali ● Per definire in modo univoco il potenziale vettore si deve assegnare il valore della sua divergenza ● In questo caso conviene imporre la condizione A V t Scelta di Lorentz ● In questo modo si ha V 2A A 2 ( A ) J t t 0 2 2A A 2 J t 2 Il potenziale vettore magnetico soddisfa un’equazione delle onde non omogenea 18 Determinazione dei potenziali ● In un mezzo lineare isotropo omogeneo la legge di Gauss può essere posta nella forma E c ● Si inserisce nell’equazione l’espressione di E in funzione dei potenziali A e V, quindi, tenendo conto della scelta di Lorentz, si ottiene A c V t A c t 2 V V 2 c t 2 V V A t 2 Anche il potenziale scalare elettrico soddisfa un’equazione delle onde non omogenea 19 Determinazione dei potenziali ● Si può dimostrare che le soluzioni delle equazioni delle onde sono 2A A 2 J t 2 V 2 V 2 c t 2 A(P, t ) J (Q, t rPQ / c) d rPQ 4 V(P, t ) 1 c (Q, t rPQ / c) d rPQ 4 ● La costante c rappresenta la velocità della luce nel mezzo in cui ha sede il campo elettromagnetico c 1 ● In particolare nel vuoto si ha c0 1 299792458 m/s 00 20 Potenziali ritardati A(P, t ) J (Q, t rPQ / c) d rPQ 4 V(P, t ) 1 c (Q, t rPQ / c) d rPQ 4 ● A e V sono costituiti dalla somma di infiniti contributi ciascuno dei quali rappresenta un’onda sferica generata in un punto Q che si propaga con velocità c Il campo elettrico e il campo magnetico nel punto P all’istante t non sono determinati dai valori all’istante t di J e c L’effetto dovuto ad una densità di corrente o di carica in un punto Q viene avvertito nel punto P con un ritardo proporzionale alla distanza tra i punti considerati 21 Confronto con il caso stazionario Condizioni stazionarie Condizioni non stazionarie A J 2 V c 2A A 2 J t 2 V 2 V 2 c t 2 2 A(P) J (Q) d 4 rPQ A(P, t ) J (Q, t rPQ / c) d 4 rPQ V(P) 1 c (Q) d 4 rPQ V(P, t ) 1 c (Q, t rPQ / c) d 4 rPQ 22 Confronto con il caso stazionario ● In condizioni stazionarie non si hanno effetti di propagazione ● Il campo elettromagnetico all’istante t si può identificare con il campo stazionario prodotto da distribuzioni di cariche e correnti con densità costanti e uguali a quelle relative all’istante t se è possibile trascurare i ritardi di propagazione A(P, t ) J (Q, t ) d 4 rPQ V(P, t ) 1 c (Q, t ) d 4 rPQ E’ necessario che in un intervallo di tempo pari al massimo ritardo di propagazione che si può avere all’interno del sistema le grandezze elettromagnetiche siano praticamente costanti 23 Confronto con il caso stazionario ● Si considera il caso in cui le grandezze elettromagnetiche variano nel tempo con legge sinusoidale e quindi si ha c (Q, t ) M (Q) cost (Q) J (Q, t ) J M (Q) cost J (Q) 2 2f T pulsazione f frequenza T periodo ● Variazioni di tipo più generale possono essere espresse mediante sovrapposizione di funzioni sinusoidali (serie o integrali di Fourier) Le considerazioni relative al caso sinusoidale possono essere estese a situazioni più generali riferendole alla massima frequenza che occorre considerare 24 Confronto con il caso stazionario ● Se c varia con legge sinusoidale si ha rPQ (Q) ) M (Q) cos t c c rPQ r M (Q) sent (Q)sen PQ M (Q) cost (Q)cos c c t t M (Q) cost (Q)cos 2 D M (Q) sent (Q)sen 2 D T T C (Q, t rPQ ● T indica il periodo e tD il tempo di ritardo dal punto Q al punto P rPQ 2 t T D c ● Un’espressione analoga vale per J 25 Approssimazione quasi stazionaria ● Se in tutti i punti del sistema vale la condizione T t D risulta rPQ c t cos 2 D 1 T t sen 2 D 0 T P Q c (Q, t J (Q, t rPQ c rPQ c ) M (Q) cost (Q) c (Q, t ) ) J M (Q) cost J (Q) J (Q, t ) Quindi si ha A(P, t ) J (Q, t ) d 4 rPQ V(P, t ) 1 c (Q, t ) d 4 rPQ In ogni istante t il campo elettromagnetico coincide con il campo stazionario generato da distribuzioni di carica e di corrente costanti con densità J(Q,t) e c(Q,t) 26 Limiti di validità dell’approssimazione quasi stazionaria ● Se la massima distanza tra due punti del sistema è dmax, il massimo ritardo di propagazione è t D max d max c L’approssimazione quasi stazionaria è valida se, alla massima frequenza che interessa considerare, il periodo della variazione delle grandezze elettromagnetiche è molto grande rispetto al massimo ritardo di propagazione T t D max ● La condizione può essere posta nella forma d max cT c f lunghezza d’onda La massima dimensione del sistema deve essere molto piccola rispetto alla lunghezza d’onda corrispondente alla massima frequenza che interessa considerare 27 Limiti di validità dell’approssimazione quasi stazionaria f T c0 50 Hz 20 ms 6000 km 100 Hz 10 ms 3000 km 1 kHz 1 ms 300 km 10 kHz 100 s 30 km 20 kHz 50 s 15 km 100 kHz 10 s 3 km 1 MHz 1 s 300 m 10 MHz 100 ns 30 m 100 MHz 10 ns 3m 1 GHz 1 ns 300 mm 10 GHz 100 ps 30 mm 28 Approssimazione quasi stazionaria ● In condizioni quasi stazionarie si approssimano i potenziali con le soluzioni delle equazioni 2 A(t ) J (t ) 2 V(t ) c (t ) Le derivate seconde rispetto a t dei potenziali devono essere trascurabili 2A 0 t 2 2 V 0 t 2 ● La presenza di queste derivate dipende dalla presenza simultanea delle derivate temporali di B e D nelle equazioni di Maxwell Se si annulla almeno una di queste derivate si annullano le derivate seconde Le derivate seconde sono trascurabili se in ogni punto del sistema è verificata almeno una delle condizioni D 0 oppure t B 0 t 29 Approssimazione quasi stazionaria ● Si considera il caso in cui B e D sono funzioni sinusoidali del tempo B(P, t ) B M (P) cost B (P) D(P, t ) D M (P) cost D (P) ● In questo caso le loro derivate sono funzioni sinusoidali del tempo con ampiezza proporzionale all’ampiezza di B e D B B M (P) sent B (P) B M (P) cos t B (P) t 2 D D M (P) sent D (P) D M (P) cos t D (P) t 2 In queste condizioni si può assumere che le derivate siano trascurabili nelle regioni in cui B e D sono trascurabili 30 Esempio C 0 t Induttore Β 0 t D 0 t Resistori C 0 t Β 0 t Conduttore ideale D 0 t Condensatore Generatore 31 Circuiti in condizioni quasi stazionarie ● Se la frequenza è sufficientemente bassa, si può assumere che sia Β 0 t negli induttori Β 0 nelle rimanenti regioni t D 0 t nei condensatori D 0 nelle rimanenti regioni t ● In queste condizioni il sistema può essere ancora descritto mediante un modello circuitale a condizione che le superfici limite dei componenti siano definite in modo che derivate di B e di D possano essere diverse da zero solo al loro interno (Ad esempio, non si può racchiudere in una superficie limite una sola armatura di un condensatore) ● In questo modo, anche le derivate dei flussi di B e di D attraverso le superfici limite sono nulle 32 Circuiti in condizioni quasi stazionarie ● In condizioni non stazionarie è solenoidale la densità di corrente totale JT D JT J 0 t ● Nelle regioni in cui la derivata di D è trascurabile (e in particolare all’esterno delle superfici limite dei componenti) si ha J 0 Quindi, dall’equazione di continuità si ricava che in queste regioni vale anche la condizione C 0 t 33 Circuiti in condizioni quasi stazionarie Regione esterna: Componenti: All’interno delle superfici limite, in ogni punto è verificata almeno una delle condizioni D Β 0 e 0 t t Β D 0 oppure 0 t t 34 Circuiti in condizioni quasi stazionarie ● Nella regione esterna e sulle superfici limite E è conservativo e J è solenoidale Si possono definire in modo univoco le tensioni e le correnti ai terminali dei componenti Valgono le leggi di Kirchhoff (se si considerano linee chiuse e superfici chiuse interamente contenute nella regione esterna) ● Come in regime stazionario, si può esprimere il flusso del vettore di Poynting attraverso la superficie limite di un componente nella forma E H nˆ dS V J nˆ dS S S Sono ancora valide le espressioni delle potenze scambiate dai componenti in funzione delle tensioni e delle correnti che sono state ricavate nel caso stazionario 35 Induttore ● Ipotesi: Avvolgimento costituito da un conduttore filiforme con sezione s e conducibilità La derivata di B rispetto a t assume valori apprezzabilmente diversi da zero solo all’interno della superficie chiusa S La derivata di D rispetto a t può essere considerata ovunque nulla S Superficie limite A B Β 0 t D 0 t Β 0 t 36 Induttore ● J è ovunque solenoidale la corrente ha lo stesso valore i Js in ogni sezione del conduttore ● All’esterno di S E è irrotazionale la tensione tra i terminali A e B dell’induttore può essere valutata integrando il campo elettrico lungo una linea arbitraria 0 esterna alla superficie S B v AB E tˆ dl A 0 S Superficie limite A i 0 Β 0 t B D 0 t Β 0 t 37 Induttore ● Applicando la legge di Ohm al conduttore si ha B B B J s dl E t̂ dl dl i A A s A s Ri ● Si sottrae e si somma a primo membro l’integrale di E su 0 B B B A A 0 A 0 E tˆ dl E tˆ dl E tˆ dl Ri ● I primi due termini della rappresentano la circuitazione di E sulla linea chiusa formata da e 0 S A i 0 B B E tˆ dl E tˆ dl Ri 0 A 0 38 Induttore ● Per la legge di Faraday E t̂ dl 0 d dt flusso di B concatenato con la linea 0 ● All’esterno di S la derivata di B rispetto a t è trascurabile il valore dell’integrale non dipende dalla particolare linea 0 considerata Quindi si ottiene d v AB Ri dt v AB S di Ri L dt dove A i 0 L i rappresenta l’induttanza dell’avvolgimento B 39 Induttore ideale ● Se la resistenza dell’avvolgimento, R, è trascurabile è possibile rappresentare il componente con un induttore ideale (t ) Li (t ) d v(t ) dt Equazione caratteristica di v(t ) L dt Simbolo (v e i orientate secondo la convenzione dell’utilizzatore) ● Se la resistenza non è trascurabile si può rappresentare il componente mediante un bipolo equivalente formato da un induttore ideale e un resistore collegati in serie v Ri L di dt 40 Induttore ideale ● Integrando l’equazione caratteristica a partire da un istante iniziale t0 si può esprimere la corrente in funzione della tensione di () v ( ) d L t t d d 0 0 t t t 1 i ( t ) i ( t ) v()d 0 L t0 ● In generale si può assumere che valga la condizione lim i (t ) 0 t (in pratica esiste sempre un istante iniziale prima del quale la corrente e la tensione sono identicamente nulle) L’espressione della corrente può essere posta nella forma t 1 i (t ) v()d L la corrente all’istante t dipende dall’andamento della tensione in tutti gli istanti precedenti 41 Induttore – Proprietà di memoria ● Corrente all’istante t t0 t 1 0 I 0 i(t0 ) v()d L ● Flusso all’istante t t0 0 (t0 ) LI 0 ● Corrente per t t0 1 1 0 1 i(t ) v()d v()d v()d L L L t0 t t 1 1 I 0 v()d 0 v()d L t0 L L t0 t t t Per determinare la corrente per t t0 occorre conoscere la corrente (o il flusso) per t t0 l’andamento della tensione per t t0 Il valore della corrente (o del flusso) all’istante t0 riassume il comportamento del componente per t t0 42 Condensatore ● Ipotesi: La derivata di D rispetto a t assume valori apprezzabilmente diversi da zero solo all’interno della superficie chiusa S La densità di carica assume valori apprezzabilmente diversi da zero solo sulle armature del condensatore La derivata di B rispetto a t può essere considerata ovunque nulla A iA Superficie limite S n̂ Β 0 t D 0 t B D 0 t iB 43 Condensatore ● La corrente di spostamento attraverso la superficie S è nulla Su S J è solenoidale La corrente iA è uguale in ogni istante alla corrente iB J n̂ dS i A iB 0 i A iB i S ● Il campo elettrico è identico, in ogni istante, ad un campo stazionario Vale la relazione Q A B ˆ dl v AB (t ) Q(t ) E t C A iA n̂ n̂ A ● Dall’equazione di continuità, considerando la superficie SA, si ottiene dQ i J nˆ A dS dt SA SA S Q B iB 44 Condensatore ● Combinando le due ultime equazioni si ottiene la relazione costitutiva del condensatore Equazione Q(t ) Cv(t ) caratteristica Simbolo i (t ) dQ dt i (t ) C dv dt (v e i orientate secondo la convenzione dell’utilizzatore) ● Integrando rispetto al tempo si può esprimere la tensione in funzione della corrente t 1 v(t ) v(t0 ) i ()d C t0 oppure, assumendo lim v(t ) 0 t v(t ) 1 i ()d C t la tensione all’istante t dipende dall’andamento della corrente in tutti gli istanti precedenti 45 Condensatore – Proprietà di memoria t ● Tensione all’istante t t0 1 0 V0 v(t0 ) i( )d C ● Carica all’istante t t0 Q0 Q(t0 ) CV0 ● Tensione per t t0 1 1 0 1 v(t ) i( )d i( )d i()d C C C t0 t t Q 1 1 V0 i( )d 0 i( )d C t0 C C t0 t t t Per determinare la tensione per t t0 occorre conoscere la tensione (o la carica) per t t0 l’andamento della corrente per t t0 Il valore della tensione (o della carica) all’istante t0 riassume il comportamento del componente per t t0 46 Corrente di spostamento ● Si considerano due superfici aventi per contorno la linea S1 esterna al condensatore S2 passante tra le armature del condensatore ● La densità di corrente totale è solenoidale D J nˆ dS 0 dt S1 S 2 ● La corrente di spostamento attraverso S1 è nulla ● La corrente di conduzione attraverso S2 è nulla J nˆ 1dS S1 n̂1 n̂ 2 i i t̂ D S dt nˆ 2 dS 2 S1 S2 D t 47 Corrente di spostamento ● La circuitazione del campo magnetico sulla è uguale alla corrente totale concatenata con la linea ● In condizioni quasi stazionarie le linee di campo di H non sono concatenate con i tubi di flusso di J, ma con quelli di JT ● Il flusso di JT attraverso S1 è dovuto alla sola corrente di conduzione ● Il flusso di JT attraverso S2 è dovuto alla sola corrente di spostamento ˆdl J nˆ 1dS D nˆ 2 dS H t t S1 S2 i n̂1 n̂ 2 i i t̂ S1 S2 D t 48 Componenti resistivi e componenti dinamici ● Componenti privi di memoria (resistivi) Le equazioni caratteristiche sono algebriche Le equazioni mettono in relazione valori delle correnti e delle tensioni allo stesso istante I componenti introdotti nello studio dell’elettrodinamica stazionaria rientrano tutti in questa categoria ● Componenti dotati di memoria (dinamici) Le equazioni caratteristiche sono differenziali Le equazioni coinvolgono valori delle tensioni e delle correnti relativi a istanti diversi Induttori e condensatori rientrano in questa categoria 49 Circuiti resistivi e circuiti dinamici ● Circuiti resistivi: circuiti formati esclusivamente da componenti resistivi le equazioni del circuito costituiscono un sistema di equazioni algebriche i valori delle tensioni e delle correnti (risposte) in un certo istante dipendono solo dai valori delle grandezze impresse dei generatori indipendenti (ingressi) allo stesso istante ● Circuiti dinamici: circuiti che contengono almeno un componente dinamico (induttore o condensatore) le equazioni del circuito costituiscono un sistema di equazioni differenziali i valori delle risposte a un certo istante dipendono anche dagli andamenti degli ingressi negli istanti precedenti 50 Definizioni ● Energia assorbita da un componente nell’intervallo [t1 t2] t2 w a (t1 , t 2 ) p a (t )dt pa potenza assorbita t1 ● Energia assorbita da un componente fino all’istante t t w a (t ) p a ()d ● Energia erogata da un componente nell’intervallo [t1 t2] t2 w e (t1 , t 2 ) p e (t )dt w a (t1 , t 2 ) pe potenza erogata t1 ● Energia erogata da un componente fino all’istante t t w e (t ) p e ()d w a (t ) 51 Componenti attivi e passivi ● Per classificare come attivi o passivi i componenti dinamici occorre generalizzare la definizione introdotta per i componenti resistivi ● Componente passivo: per tutti i possibili andamenti delle tensioni e delle correnti descrittive compatibili con le relazioni costitutive risulta wa(t) ≥ 0 t ● Componente attivo: esistono andamenti delle tensioni e delle correnti descrittive compatibili con le relazioni costitutive tali che, per alcuni valori di t, risulta wa(t) < 0 Un componente attivo è un componente in grado di generare energia elettrica 52 Componenti passivi ● Energia assorbita fino all’istante t2 t2 t1 t2 t1 w a (t 2 ) p a (t )dt p a (t )dt p a (t )dt w a (t1 ) w a (t1 , t 2 ) ● Per un componente passivo deve essere w a (t 2 ) 0 w a (t1 ) w a (t1 , t 2 ) 0 w a (t1 ) w e (t1 , t 2 ) we(t1,t2) può essere positiva il componente può erogare energia nell’intervallo [t1 t2] per un componente passivo l’energia erogata in un intervallo [t1 t2] non può superare l’energia assorbita fino all’istante iniziale dell’intervallo 53 Componenti passivi ● Un componente passivo può accumulare (almeno in parte) l’energia assorbita e, in seguito, restituire l’energia accumulata un comportamento di questo tipo implica un vincolo i valori delle tensioni e correnti nell’intervallo [t1 t2] da cui dipende we(t1,t2) e i valori nell’intervallo [∞ t1] da cui dipende wa(t1) il componente deve essere dotato di memoria per un componente privo di memoria deve essere verificata la condizione wa(t1,t2) ≥ 0 t1, t2 questo richiede che sia anche pa 0 in ogni istante e per ogni condizione di funzionamento, coerentemente con la definizione di componente passivo introdotta nello studio dell’elettrodinamica stazionaria 54 Induttore – Comportamento energetico ● Potenza assorbita: d i d 1 2 L i (t ) dt dt 2 ● Energia assorbita fino all’istante t p a (t ) v(t ) i(t ) L i(t ) 1 2 1 2 (t ) d 1 2 w a (t ) p a ()d L i () d L i (t ) 2 2 L d 2 t t L’energia assorbita fino all’istante t è determinata se è noto il valore all’istante t della corrente o del flusso Se L > 0 l’energia assorbita fino all’istante t è ≥ 0 t Se L > 0 l’induttore è un componente passivo 55 Induttore – Comportamento energetico ● Energia assorbita nell’intervallo [t1 t2] t2 1 2 1 L i (t 2 ) i 2 (t1 ) 2 (t 2 ) 2 (t1 ) 2 2L t1 Non dipende dall’andamento di v(t) e i(t) nell’intervallo [t1 t2] Dipende solo dai valori di i (o di ) agli istanti t1 e t2 E’ nulla se i(t1) i(t2) (e quindi (t1) (t2)) w a (t1 , t 2 ) p a (t )dt ● Per un induttore passivo (L > 0) L’energia assorbita nell’intervallo [t1 t2] è negativa se |i(t2)| < |i(t1)| L’energia erogata nell’intervallo [t1 t2] non può superare l’energia assorbita fino a t1 w e (t1 , t 2 ) w a (t1 , t 2 ) 1 2 1 L i (t1 ) i 2 (t 2 ) L i 2 (t1 ) w a (t1 ) 2 2 L’induttore accumula l’energia assorbita ed è in grado di restituirla integralmente 56 Condensatore – Comportamento energetico ● Potenza assorbita: d v d 1 C v 2 (t ) dt dt 2 ● Energia assorbita fino all’istante t p a (t ) v(t ) i(t ) C v(t ) 1 1 Q 2 (t ) d 1 2 2 w a (t ) p a ()d C v () d C v (t ) 2 2 C d 2 t t L’energia assorbita fino all’istante t è determinata se è noto il valore all’istante t della tensione o della carica Se C > 0 l’energia assorbita fino all’istante t è 0 t Se C > 0 il condensatore è un componente passivo 57 Condensatore – Comportamento energetico ● Energia assorbita nell’intervallo [t1 t2] t2 1 1 w a (t1 , t 2 ) p a (t )dt C v 2 (t 2 ) v 2 (t1 ) Q 2 (t 2 ) Q 2 (t1 ) 2 2C t1 Non dipende dall’andamento di i(t) e v(t) nell’intervallo [t1 t2] Dipende solo dai valori di v (o di Q) agli istanti t1 e t2 E’ nulla se v(t1) v(t2) (e quindi Q(t1) Q(t2)) ● Per un condensatore passivo (C > 0) L’energia assorbita nell’intervallo [t1 t2] è negativa se |v(t2)| < |v(t1)| L’energia erogata nell’intervallo [t1 t2] non può superare l’energia assorbita fino a t1 1 1 w e (t1 , t 2 ) w a (t1 , t 2 ) C v 2 (t1 ) v 2 (t 2 ) C v 2 (t1 ) w a (t1 ) 2 2 Il condensatore accumula l’energia assorbita ed è in grado di restituirla integralmente 58 Induttore – Proprietà di continuità ● In un induttore, se la tensione v(t) è limitata, la corrente i(t) è una funzione continua del tempo ● Dimostrazione: Dato che t 1 i(t ) v()d L la proprietà deriva direttamente dalla proprietà di continuità della funzione integrale: v(t) limitata M 0 : v(t ) M t t e t risulta t t t t t t 1 1 1 1 i(t t ) i(t ) v()d v() d Md Mt L t L t L t L di conseguenza lim i(t t ) i(t ) 0 t 0 quindi i(t) è continua 59 Condensatore – Proprietà di continuità ● In un condensatore, se la corrente i(t) è limitata, la tensione v(t) è una funzione continua del tempo ● Dimostrazione: Dato che t 1 v(t ) i()d C la proprietà deriva direttamente dalla proprietà di continuità della funzione integrale 60 Induttori in serie N LKV v v k k 1 i ik LKI ( k 1,, N ) di Relazioni v k Lk k costitutive dt ( k 1,, N ) d ik N di di Lk LS v Lk dt k 1 dt dt k 1 N N induttori in serie equivalgono a un induttore con induttanza N LS Lk k 1 61 Induttori in parallelo N LKI i ik k 1 LKV v v k ( k 1,, N ) Relazioni i 1 k costitutive Lk 1 i k 1 Lk N t v k ( )d ( k 1,, N ) N 1 v k ( )d k 1 Lk t t 1 v( )d LP t v()d N induttori in parallelo equivalgono a un induttore con induttanza LP 1 1 k 1 Lk N 62 Condensatori in serie N LKV v v k k 1 LKI i ik ( k 1,, N ) Relazioni v 1 k costitutive Ck 1 v k 1 Ck N t i ()d k N 1 ik ( )d k 1 Ck t ( k 1,, N ) i t 1 i( )d CS t i()d N condensatori in serie equivalgono a un condensatore con capacità 1 CS N 1 k 1 Ck 63 Condensatori in parallelo N LKI i i k k 1 LKV v v k ( k 1,, N ) Relazioni i C d v k k k costitutive dt ( k 1,, N ) d vk N dv dv Ck CP i Ck dt dt k 1 k 1 dt N N condensatori in parallelo equivalgono a un condensatore con capacità N C P Ck k 1 64