SCHEDA DI PRESENTAZIONE “NEBBIA. UN’ORAZIONE CIVILE” di Pierluigi Tedeschi Pierluigi Tedeschi Luca Prandini Luca Guerri e Manuela Pecorari Gianluca Antolini Fabio Festinese Andrea Anselmi e Fabiana Bruschi Manuela Pecorari oratore scenografia narrazione video musiche e luci audio e suoni supervisione registica grafiche e illustrazioni Mauro de Pietri, Marco Sissa consolle audio, video, luci Massimiliano Panarari testo programma di sala Riccardo Varini fotografia di inizio spettacolo Progetto realizzato grazie a: Comune di Cadelbosco Sopra (RE), L’Altro Teatro \ Produzione 2011 (ARCI RE, Coop Futura, Circolo Vallechiara). Con il patrocinio di: ISTORECO, ANPI RE, IBC (Istituto per i Beni Artistici e Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna). Durata 50 minuti Spettacolo teatrale a prezzo popolare: 5 euro “L’Altro Teatro” Galleria Giuseppe Carretti, 2\a Cadelbosco Sopra (RE) www.laltroteatro.it [email protected] per info e prenotazioni 0522 392137 334 2429041 Venerdì 11 Novembre 2011 ore 21.00 Può aiutare la nebbia a vedere e a sentire meglio che in piena luce? Ma la vedete anche voi questa nebbia? Siamo immersi nella nebbia o siamo in piena luce? Siamo immersi nelle parole? Siamo immersi nelle immagini? La memoria in che stato è? Non sarà che a ripetere una cosa qualsiasi cento, mille, un milione di volte questa diventerà verità, l’unica verità? Si può vivere veramente senza parteggiare? Senza essere partigiani nel senso più profondo e moderno dell’etimologia? Senza essere indifferenti? Questo non è un monologo d’attore, non è una predica, non è un saggio sui tempi d’oggi. Con una parola non molto usata è un’orazione. Le parole di autori apparentemente lontanissimi tra loro (tra questi: I. Calvino, E. Dickinson, A. Gramsci, W.H. Henley, H. Hesse, A. Pozzi, S.Quasimodo, A.de SaintExupery, S. Solmi, M. Zamboni) incontrano quelle dell’autore. Come sottolinea Massimiliano Panarari nel suo testo che accompagna il programma di sala “in un modo o nell’altro, con maggiore o minore pudicizia, sotto forme molteplici e differenti, ciascuno di noi, si sa, racconta e mette in scena se stesso. E’ legittimo e, psicanaliticamente, inaggirabile e forse pure indispensabile”. Nella nebbia amica e buona scorrazza in bicicletta l’autore, ma basta poco per incontrarci Prospero, patrono della città salvata grazie alla calata della “fumana” e i nazifascisti in lotta con i partigiani..Senza suluzione di continuo la nebbia della memoria incontra quella dei flussi finanziari, dei pixels, dei fattoidi, dell’iperrealtà, “una foschia in cui ci siamo lasciati sprofondare e mollemente adagiare, spesso senza colpo ferire, probabilmente delusi dalla realtà e innamorati di una virtualità che ne offuscasse la durezza. Ma così ci si perde nel labirinto della bruma cattiva”. Non si perde invece il gusto per l’ironia ,l’autoironia e la leggerezza, così l’autore gioca in contropiede, perché non esiste per lui contrasto e incompatibilità tra il parlare di cose serissime (o presunte tali!!!) e il sorriso: ”pensavo di andare a teatro per rilassarmi e svagarmi un po’, casomai sentirmi recitare qualche bella poesia malinconica e autunnale da ricordo scolastico mal digerito tipo: “la nebbia a gl’irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar;ecc.,ecc” e invece!!! E invece una tirata che non finisce mai sulla memoria, le nuvole delle immagini e le parole che sono una fonte di malintesi e via di questo passo!!! “La realtà è quella cosa che non scompare quando smetti di crederci”. (Philip K. Dick)