A
ttualità
A rmi
biologiche:
storia, caratteristiche e linee
guida in caso di attacco terroristico
di Maurizio Neri
DIRETTORE
Le armi biologiche
potrebbero sembrare
un fenomeno moderno, invece hanno
una storia lunga e
minacciosa:
ste coperte o se, invece, sia dovuta ad
una naturale trasmissione della malattia.
IA Guerra Mondiale: la Germania impiega
l’antrace e il cimurro per infettare delle
pecore da imbarcare per la Russia. Tenta
anche di infettare dei cavalli americani
da imbarcare per il fronte occidentale.
1925: in risposta agli attacchi biologici e
1500 a.c.: la quinta e la sesta piaga
chimici della Prima Guerra Mondiale,
d’Egitto, che colpiscono gli animali,
viene firmato il Protocollo di Ginevra per
fanno pensare ai sintomi dell’antrace.
la proibizione dell’uso di gas asfissianti,
XIV° Secolo: durante un attacco alla città
velenosi o di altre tipologie. Viene firma-
di Kaffa (oggi Feodossia, in Ucraina), l’e-
to dall’Unione Sovietica, dalla Francia e
sercito Tartaro catapulta nella città alcuni
dalla Gran Bretagna; gli Stati Uniti non lo
soldati morti di peste bubbonica. I difen-
sottoscrivono fino al 1975.
sori vengono infettati e fuggono portan-
1932-1945: Giappone: i prigionieri cinesi
do, ovviamente, la peste in Europa.
vengono deliberatamente infettati con
1763: Sir Jeffrey Amherst, comandante
alcuni agenti biologici ed almeno 10.000
delle
Nord
persone muoiono. Ben 11 città Cinesi
America, ordina che delle coperte infet-
vengono attaccate con l’antrace, il colera,
tate dal vaiolo vengano consegnate alle
la salmonella ed altri agenti. Nel 1941 un
tribù nemiche nella Valle del fiume Ohio.
attacco a Changteh uccide 1.700 soldati
Nessuno sa se la devastante epidemia di
giapponesi, a dimostrazione del fatto che
vaiolo che si scatenò quasi contempora-
le armi biologiche sono complesse da
neamente al fatto sia causata dalle infau-
utilizzare.
forze
Britanniche
nel
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1942: gli Stati Uniti intraprendono un
la
programma biologico offensivo a Camp
dell’Oregon, causando 751 casi di enteri-
Detrick, Maryland.
te; 45 persone vengono ospedalizzate.
1949-1968: gli Stati Uniti sperimentano
1991: circa 150.000 soldati americani nel-
segretamente la propagazione degli
l’area del Golfo Persico vengono vacci-
agenti non-patogeni (come sostitutivi per
nati contro l’antrace, arma biologica a
le armi biologiche) a New York, San
disposizione dell’arsenale iracheno. Le
Francisco ed in altre città.
armi
1969: Nixon pone fine al programma
dispiegate, ma non sono impiegate
americano di armi biologiche e garanti-
durante la Guerra del Golfo.
sce che la nazione non ne farà più uso.
1995: il culto Aum Shinrikyo attacca le
L’intero arsenale viene distrutto nel 1973,
metropolitane di Tokyo con il gas nervi-
ad eccezione di alcuni semi che vengono
no (“sarin”), causando 12 vittime e 5.000
conservati per scopi scientifici.
feriti. Gli investigatori apprendono che il
1972: la convenzione sulla proibizione
culto sta anche lavorando con alcuni
dello sviluppo, della produzione e del
agenti biologici bellici, tra cui l’antrace e
deposito di armi batteriologiche (biologi-
la tossina del botulismo.
che) e tossine e sulla loro distruzione
1997: l’Iraq rifiuta nuovamente i control-
viene sottoscritta da più di 100 paesi, e
li delle Nazioni Unite, che potrebbero
diviene effettiva nel 1975.
aver identificato alcune attrezzature
1975-1981: gli USA accusano l’Unione
segrete per le armi biologiche.
le
insalate
biologiche
di
alcuni
irachene
ristoranti
vengono
Sovietica di impiegare tossi-
1998: due uomini, tra cui un
ne biologiche contro i nemi-
microbiologo, vengono arre-
ci in Laos, Cambogia ed
stati nel Nevada ed accusati
Afghanistan.
di possesso di antrace. Gli
1979: batteri sfuggiti duran-
uomini
te le sperimentazioni biolo-
quando il campione risulta
giche sovietiche causano
essere un vaccino per l’antra-
un’epidemia di antrace che
ce.
uccide ben 66 persone nella
2001: negli Stati Uniti, spore
città di Sverdlovsk.
di antrace, diffuse tramite let-
1984: il culto religioso dei
tera sotto forma di polverina
vengono
rilasciati
Rajneeshee contamina inten- L’incontro di cavalieri con appe- bianca, infettano alcuni cittadistati che vagano nelle campagne
zionalmente con la salmonel- dell’Europa del sec. XV°
ni americani…
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ANTRACE
stretto contatto della pelle abrasa con
L’antrace è una delle maggiori malattie
prodotti derivati da erbivori infetti. Il car-
infettive dell’antichità. Nel 1876 fu sco-
bonchio è stato riconosciuto un rischio
perta l’eziologia batterica dell’antrace da
occupazionale e quindi considerato
parte di Koch e 5 anni più tardi, nel 1881,
malattia appartenente alla medicina del
l’antrace fu la prima malattia batterica per
lavoro che colpisce i lavoratori dell’indu-
la quale fu disponibile la vaccinazione.
stria tessile e dei macelli; l’immunizzazio-
Più di 6000 casi prevalentemente cutanei
ne di questi lavoratori ha pressoché eli-
si sono verificati nello Zimbabwe tra il
minato questo rischio nelle nazioni occi-
1979 e il Marzo 1980 e 25 casi si sono
dentali.
verificati in Paraguay nel 1987. Un rap-
Il Bacillus anthracis è un germe gram
porto dell’OMS stimava che dopo 3 gior-
positivo, capsulato, sporigeno estrema-
ni, il rilascio di 50 chili di spore di antra-
mente resistente in forma sporale all’a-
ce lungo una linea di 2 chilometri di una
zione dei disinfettanti chimici e fisici. La
città di 500.000 abitanti, avrebbe causato
germinazione avviene a temperatura cor-
125.000 infezioni producendo 95.000
porea. Le spore sono resistenti agli ultra-
morti. Questo numero rappresenta più
violetti, possono resistere nel terreno per
morti del previsto in ogni altro scenario
decenni, e a lungo nell’acqua; vengono
di rilascio di agenti biologici. Gli Stati
distrutte se esposte per 3 ore a riscalda-
Uniti hanno scelto di includere l’antrace
mento a secco a 120-140° e in 5 minuti in
nel loro armamentario bellico di armi
autoclave a 100°. Le forme vegetative
biologiche nel 1950 e anche l’Unione
sono invece termolabili e sensibili all’a-
Sovietica e l’Iraq ammisero di possedere
zione dei comuni disinfettanti; sono inat-
armi di antrace.
tivabili con esposizione per 6-7 ore ai
raggi ultravioletti. Può essere diffuso per
disseminazione via aerosol incolore, inodore e invisibile in forma sporale o per
impregnazione di materiale e oggetti di
uso comune e di diversa natura.
Patogenesi
L’infezione di antrace inizia dopo l’espo-
Paesi che possiedono armi biologiche
sizione ad un inoculo di batteri, successi-
L’antrace è una importante malattia vete-
vamente si verifica l’up-take delle spore
rinaria,
erbivori
da parte dei macrofagi polmonari, che le
domestici, perché persiste nel suolo. La
trasportano ai linfonodi tracheo-bron-
maggior parte dei casi di antrace sono
chiali o mediastinici, qui il bacillo del-
cutanei e sono contratti attraverso uno
l’antrace incontra un veicolo favorevole
specialmente
negli
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per la crescita. L’organismo incomincia a
molecolare dell’università di Harvard ha
produrre un capsula antifagocitica e
cercato una strada per impedire alle 3
proteine di assemblarsi in quella mortale,
trovandola in un peptide capace di bloccare il processo. Solo che lo fà con scarsa efficacia. Per questo gli scienziati americani hanno formato un complesso di
più peptidi messi insieme su un’altra
molecola, che praticamente fa da impal-
Bacillus Anthracis
catura. Somministrandola ai topi si è
almeno tre proteine che giocano un
visto che si riusciva a proteggerli per
grande ruolo nella virulenza; queste pro-
almeno una settimana da dosi di tossina
teine sono conosciute come fattore
di antrace dieci volte superiori a quella
edema (EF), fattore letale (LF) e antigene
mortale.
protettivo (PA). PA serve come molecola
Caratteristiche cliniche
di trasporto necessaria per EF ed LF e
Carbonchio cutaneo: lesione cutanea
permette la penetrazione dentro alle cel-
che nel giro di 2-6 giorni passa dallo
lule. Una tossina letale risulta dalla com-
stato di papula a quello di escara necro-
binazione di LF + PA. Queste tossine por-
tica.
tano a necrosi del tessuto linfatico che a
sua volta causa il rilascio di una grande
quantità di bacillo antrace; rapidamente
si verifica una setticemia fatale; all’autopsia si riscontra una diffusa emorragia
che interessa molti organi. Il periodo di
incubazione va da 1 a 6 giorni; durante
l’epidemia di Sverdlovsk tuttavia i casi
spontanei comparvero anche 43 giorni
Lesione cutanea da antrace
dopo il contagio, tali casi ritardati sono
inspiegabili, ma pongono serie implica-
Carbonchio polmonare: dopo il periodo
zioni per la gestione post-esposizione
di incubazione caratterizzato da febbre,
delle vittime di un attentato per via aero-
mialgie, dolore di testa, si verifica una
sol. Un gruppo di ricercatori del
tosse non produttiva e un dolore al
Dipartimento di microbiologia e genetica
petto. Generalmente si ha un periodo di
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miglioramento apparente che compare
24 ore anche se non altera il successivo
1–3 giorni dopo la comparsa dei sintomi
evolversi della stessa.
iniziali, ma segue rapidamente il peggio-
Carbonchio da inalazione, carbonchio
ramento; questa seconda fase è caratte-
orofaringeo e carbonchio gastrointesti-
rizzata da una febbre
nale: Ciprofloxacina 400 mg 2 volte/die
elevata,
difficoltà
e.v., oppure penicillina G, 2.000.000 UI
respiratorie, da cianosi e
e.v. ogni 4-6 ore fino a normalizzazione
da shock. In molti casi
della temperatura corporea; successiva-
si riscontra una menin-
mente penicillina procaina 1.000.000 UI
gite
la
ogni 12-24 ore. Può essere utile associa-
radiografia toracica può
re al trattamento con penicillina la strep-
mostrare delle effusioni
tomicina 1-2 g al giorno.
Virus Ebola
da
emorragica,
pleuriche e un allargamento del media-
Antibiotici alternativi: tetraciclina, clo-
stino sebbene una vera e propria polmo-
ramfenicolo, gentamicina, eritromicina.
nite non sia tipicamente presente.
Profilassi post-esposizione: ciprofloxaci-
La morte è quasi certa nei casi non trat-
na (500mg per os ogni 2 ore) o doxici-
tati, come si può verificare in almeno il
clina (100 mg per os ogni 12 ore) per 60
95% dei casi trattati se la terapia è iniziata più di 48 ore dopo l’inizio dei sintomi.
La diagnosi prevede il sospetto della
malattia, ed è supportata dal riscontro dei
bacilli gram positivi nello striscio di sangue. La conferma si ottiene con la coltura di Bacillus anthracis dal sangue.
Carbonchio orofaringeo: lesioni del cavo
faringeo, accompagnate da linfoadenopatia cervicale, edema del collo, febbre.
Terapia
giorni. Inoltre le persone esposte devono
Si avvale dell’impiego di antibiotici, effi-
essere vaccinate.
caci se il trattamento viene iniziato tem-
Sulla base di indagini fatte sugli animali
pestivamente.
la chemioprofilassi dovrebbe essere con-
Carbonchio cutaneo non complicato:
tinuata fino a che le persone esposte
penicillina V, 500 mg 4cp/die per 5-7
abbiano ricevuto almeno 3 dosi del vac-
giorni
procaina,
cino, se il vaccino non è disponibile si
1.000.000 UI ogni 12-24 ore oppure peni-
raccomanda di prolungare la chemiopro-
cillina G, 250.000 UI ogni 6 ore; il tratta-
filassi per 8 settimane.
mento sterilizza la lesione cutanea entro
Non esiste possibilità di contagio di
oppure
penicillina
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antrace da persona a persona. La malat-
ne per la possibile formazione di aerosol
tia pertanto non si diffonde attraverso il
infetti; disinfezione finale con formaldei-
contagio per via aerea.
de al 10% o glutaraldeide al 4%. Per ciò
Vaccinazione
che concerne i provvedimenti nei con-
Il vaccino è preparato da una coltura trat-
fronti del malato si veda la tabella 9 salvo
tata con formalina, supernatante di un
l’isolamento in quanto non necessario;
ceppo di vaccino antrace non virulento,
per i provvedimenti nei confronti del per-
esso viene dato in un regime pre-esposi-
sonale di assistenza vedasi la tabella 11.
zione a 0, 2 e 4 settimane e
I campioni biologici vanno
poi dopo 6, 12 e 18 mesi, le
trasportati secondo il sistema
persone che rimangono a
di confezionamento a tre
rischio di antrace devono
involucri (vedasi tabella 13).
essere sottoposte a richiami,
In conclusione anche se l’an-
le persone esposte devono
trace può essere considerato
ricevere
dosi
tra gli agenti biologici più
appunto a 0, 2 e 4 settima-
pericolosi per la disponibiltà
ne.
quale arsenale terroristico e
almeno
3
Decontaminazione
I
materiali
contaminati
Clostridium Botulinum
di guerra, bisogna considerare che è anche un’arma per la
andrebbero inceneriti o autoclavati a
quale esiste un vaccino ed esistono tera-
120° per 30 minuti o immersi in soluzio-
pie antibiotiche e profilassi post-esposi-
ne di formaldeide al 4% (formalina al
zione. Tenuto conto del breve periodo di
10%) per più di 12 ore; la disinfezione al
incubazione e la progressione rapida della
letto del malato può avvenire con solu-
malattia, l’identificazione della popolazio-
zione di ipoclorito al 10% di cloro. Le
ne esposta entro 24–48 ore e l’impiego di
superfici contaminate (stalle, stanze, vei-
antibiotici per la cura e la profilassi rap-
coli) vanno decontaminate con procedu-
presentano una strategia di fondamentale
re a 3 stadi: disinfezione preliminare con
importanza.
formaldeide al 10% o glutaraldeide al 4%
Di seguito vengono riportate le informa-
in ragione di 1 – 1,5 litro/mq, per un
zioni relative alle altre potenziali armi bio-
tempo di esposizione di 2 ore; lavaggio e
logiche che potrebbero essere impiegate
strofinamento con abbondante acqua
in caso di un attacco terroristico: il vaiolo,
calda e asciugatura delle superfici, evita-
la peste, il botulismo e i virus delle febbri
re l’uso di apparecchi pulitori a pressio-
emorragiche.
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Vaiolo
Peste
Botulismo
Virus delle febbri emorragiche
1. Definizione
Variola major
Yersinia pestis
Virus DNA patogeno solo per l’uomo, altamente diffusibile
Germe gram negativo non sporigeno, aerobio e facoltativamente
anaerobio
Clostridium botulinum Bacillo sporigeno, gram positivo, anaerobio, produce tossine
(noti 7 tipi antigenici)
Filoviridae
Virus delle febbri emorragiche di Ebola e Marburg
Arenaviridae
Virus delle febbri emorragiche di Lassa; Junin; Machupo
Bunyaviridae
Virus delle febbri emorragiche Congo - Crimea
Flaviviridae
Virus della Febbre Gialla
Togaviridae
Alphavirus delle encefaliti Venezuelana, Equina orientale,
Equina occidentale
2. Mezzi di possibile diffusione
Per disseminazione tramite velivoli, con formazione di aerosol incolore, inodore e assolutamente invisibile.
Per contaminazione di materiali ed oggetti di uso comune e di diversa natura (trasmissione
indiretta).
Come per vaiolo e per introduzione di vettori e serbatoi infetti.
Per disseminazione con formazione di aerosol e per contaminazione di alimenti, la contaminazione di risorse idriche sembra più problematica per la necessità di enormi quantitativi di tossina, e per l’inattivazione di questa con i comuni trattamenti per la potabilizzazione
dell’acqua, in acqua pura viene inattivata in 3-6 giorni.
Come per vaiolo e per disseminazione di vettori infetti.
3. Fonti di contagio - Vie di trasmissione
Contagio interumano mediante contatti stretti con secrezioni respiratorie, lesioni cutanee, mucose di persone con vaiolo conclamato o in fase immediatamente pre-eruttiva; è massimo nella
prima settimana di malattia a causa dell’elevata concentrazione di virus nella saliva.
Trasmissione semidiretta mediante materiali contaminati di recente, o via aerea.
Forma bubbonica: punture di pulce infetta (vettore).
Forma polmonare: inalazione di aerosol contenenti secrezioni di persone malate (via aerea).
Solo attraverso alimenti contaminati dalle spore o da tossina preformata ed introdotta.
Possibile il contagio anche per inalazione.
Nel caso di infezioni da Filovirus, Bunyavirus, Arenavirus il contagio interumano puo avvenire mediante contatti stretti con secrezioni respiratorie ed altri fluidi biologici di malati.
Nel caso di infezioni da Flavivirus e Togavirus l’infezione avviene ad opera di vettori; non
si può escludere il contagio interumano anche se rarissimo.
È possibile la trasmissione semidiretta da materiali contaminati da poco tempo da fluidi biologici.
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4. Periodo di incubazione - periodo di contagiosità
Da 7 a 17 giorni; comunemente 10-12 giorni per la comparsa dei primi sintomi, poi altri 24 giorni per la comparsa dell’eruzione; il paziente è contagioso dalla comparsa delle prime
lesioni alla caduta di lutte le croste, la contagiosità è massima nella prima settimana a causa
dell’elevata concentrazione di virus nella saliva.
Da 1 a 7 giorni, contagiosità come per vaiolo.
12-36 ore dall’ingestione sino a 8 giorni, la durata del periodo di incubazione è dose-dipendente; la prognosi e tanto più grave quanto più è breve l’incubazione. In caso di inalazione i sintomi compaiono dopo 12 ore. Non è trasmissibile da persona a persona.
2-21 giorni per Ebola, 3-9 giorni per Marburg; 7-9 giorni per virus Lassa; 7-16 giorni per virus
Junin e Machupo; 5-15 giorni per Alphavirus. Nelle forme trasmissibili per contagio interumano il paziente e contagioso fin tanto che il virus è presente nel sangue.
5. Resistenza nell’ambiente
Il virus del vaiolo è stabile se liofilizzato, congelato o semplicemente conservato in glicerina; nelle croste il virus è stabile, potendo persistere per tre settimane a 35°C con umidità
relativa del 65%; per 8 settimane a 26°C e per 12 settimane con umidità relativa <10%; inattivato in 24 ore se esposto a raggi ultravioletti.
Resiste se congelato, sensibile a temperature sup. a 30°C e inf. a 5°C, oltre ai raggi UV.
Le spore prodotte in condizioni di assenza di ossigeno resistono fino a 3-5 ore a 100°C, mentre
vengono distrutte a temperatura di 121°C in 180 sec. La tossina è termolabile e viene distrutta in
10 min a temperatura di 80°C, viene inattivata in poco tempo con clorazione dell’acqua.
Poco resistenti all’ambiente esterno, il ciclo in natura viene mantenuto ad opera di vettori o
serbatoi di infezione.
6. Caratteristiche cliniche
All’esordio sintomi aspecifici di tipo simil-influenzale: febbre, malessere generale, prostrazione, dolori ossei ed articolari, cui subentra, nel giro di 2-4 giorni un’eruzione che riguarda cute e mucose, con progressione in stadi successivi di macule, papule, pustole e croste.
Peste bubbonica: linfoadenite dolente dei linfonodi tributari del distretto interessato dalla
puntura accompagnata da sintomi generali quali febbre elevata, prostrazione, alterazione del
sensorio, disturbi intestinali, tachicardia, ipotensione.
Peste polmonare: broncopolmonite a focolai disseminati, la sintomatologia è caratterizzata
da polipnea, cianosi, dolori toracici, tosse con escreato sieroematico altamente contagioso
quando aerodisperso, insufficienza respiratoria; coesistono segni di grave compromissione
generale, puo essere primitiva o secondaria a peste bubbonica.
Peste setticemica: quadro estremamente grave con ipertermia, epatosplenomegalia, turbe
psichiche, diarrea, sindrome emorragica grave.
Sintomi clinici di gravità variabile a carico del sistema nervoso con diplopia, ptosi palpebrale, visione annebbiata, disartria, disfagia e secchezza delle fauci, difficoltà respiratoria, astenia marcata sino alla paralisi simmetrica con andamento tipicamente ascendente.
Molto simili, di tipo simil-influenzale; nel giro di 1-4 giorni subentrano sintomi che indirizzano verso una diagnosi definitiva: esantema, manifestazioni emorragiche, segni neurologici.
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7. Letalità
20-40%
70-80% in assenza di trattamento.
Ebola: 50-90%; Marburg: 25%; Lassa: 15-60%; Junin e Machupo: 5-30%; Congo Crimea: 20-50%; Febbre
g.: 20-50%
8.Terapia - Vaccinazione
Terapia di sostegno con antibiotici per prevenire superinfezioni batteriche; l’eradicazione
della malattia naturale rende di fatto impossibile la produzione di immunoglobuline iperimmune. Vaccino esistente ma attualmente non prodotto in Italia.
Streptomicina, o CAF, o Gentamicina per 10-14 giorni, efficace se iniziata entro 24 ore dalla
comparsa dei sintomi. In Italia non è disponibile il vaccino.
Siero anibotulinico. Vaccinazione non disponibile.
Terapia di supporto, utile somministrazione di ribavirina. È disponibile un vaccino efficace
solo contro la febbre gialla.
9. Provvedimenti nei confronti del malato
Isolamento stretto in strutture dotate di pressione negativa. Disinfezione continua di escreti
e fluidi biologici e dei materiali che sono stati a contatto con il paziente con soluzioni di
ipoclorito al 10%, o di fenolo allo 0,5%, o ammonio quaternario, o formalina, o autoclave,
o termodistruzione. Disinfezione terminale con soluzioni di ipoclorito o di fenolo con formaldeide; le superfici dure vanno disinfettate con ammonio quaternario, fenolo, formalina,
cloro e lasciare agire per almeno 4 ore prima del lavaggio con acqua, disinfezione gassosa
con formalina o ossido di etilene per 6 ore.
Come per vaiolo, inoltre isolamento stretto per pazienti affetti da peste polmonare per 48
ore dall’inizio di adeguata terapia antibiotica, disinfezione di abiti ed effetti personali del
paziente.
Non è richiesto l’isolamento.
Come per vaiolo.
10. Provvedimenti nei confronti degli esposti
Ricerca ed identificazione di possibili contatti e fonti di infezioni.
Stretta sorveglianza degli esposti e dei contatti dei casi clinici per almeno 17 giorni: misurazione di temperatura per due volte al giorno, isolamento immediato al primo sintomo
sospetto. Profilassi vaccinale e/o post-esposizione se il vaccino è disponibile.
Stretta sorveglianza degli esposti e dei contatti dei casi clinici per almeno 7 giorni: misurazione di temperatura per due volte al giorno, isolamento immediato al primo sintomo
sospetto.
Ciprofloxacina (500mgx2), doxiciclina (100mgx2), tetraciclina (30 mg/Kg/die), sulfamidici
(40 mg/Kg/die) in 4 dosi giornaliere per una settimana.
In caso di epidemie da trasmissione tramite pulci, disinfestazione con idonei insetticidi
(DDT, permetrina).
Sorveglianza sanitaria per individuazione di persone che potrebbero aver consumato lo stesso alimento.
Come per vaiolo, sorveglianza per periodi variabili a seconda del virus.
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11. Provvedimenti nei confronti del personale di assistenza (vaiolo, peste e virus delle febbri
emorragiche)
Uso in tutte le fasi di assistenza, di indumenti e mezzi di protezione individuale monouso quali
maschere, doppio paio di guanti, occhiali, soprascarpe. Per la rimozione degli indumenti protettivi, nell’anticamera della zona contaminata sciaquare le mani ancora guantate con soluzione
di ipoclorito di sodio; quindi rimuovere il camice, il copricapo, le soprascarpe, il primo paio di
guanti, ripiegandoli dall’interno verso l’esterno, e riporli in una sacca di plastica, indossare un
paio di guanti puliti e riporre gli indumenti protettivi nel sacco di plastica, togliere l’eventuale
respiratore, tamponarlo con una spugna o un panno imbevuto in una soluzione di ipoclorito di
sodio e riporlo nel proprio contenitore; rimuovere il secondo paio di guanti, riporli nel sacco
con gli altri indumenti e sigillarlo: lavare le mani, indossare un nuovo paio di guanti e riporre il
sacco sigillato in un secondo sacco (tecnica del doppio sacco), sulla cui etichetta va indicata la
destinazione (autoclave, inceneritore, laboratorio).
12. Mezzi di bonifica e smaltimento dei materiali contaminati
I materiali contaminati da secrezioni e fluidi biologici di persone infette vanno inceneriti o autoclavati a temperature di 120°C per 30 minuti, è possibile impiegare soluzioni di ipoclorito al 10% di cloro
disponibile (100.000 ppm) o disinfettanti a base di ammonio quaternario, oppure altre soluzioni disinfettanti: formaldeide al 4% (formalina al 10%) per 12 ore oppure glutaraldeide al 4% (ph 8-8,5).
Come per vaiolo; disinfestazione con insetticidi specifici ed efficaci nei confronti delle pulci in
tutte le zone in cui possono essere presenti roditori; derattizzazione.
Trattamento termico per la tossina a temperature superiori a 80°C per almeno 10 minuti, per
le forme sporali in autoclave a 120°C per almeno 5 minuti.
Clorazione (per le acque) in 20 minuti con cloro residuo di 0,2 mg/litro.
Come per vaiolo.
13.Trasporto dei campioni biologici (vaiolo, peste, botulino e virus delle febbri emorragiche)
I campioni devono essere confezionati secondo il sistema a tre involucri: il flacone contenente
il materiale infetto o potenzialmente infetto, di materiale resistente, con etichetta impermeabile,
deve essere avvolto in materiale assorbente, il contenitore secondario deve contenere il flacone,
deve essere di materiale impermeabile e a tenuta stagna; l’involucro esterno, contenente il contenitore secondario, deve essere adatto al trasporto ed in grado di proteggere il materiale.
Bibliografia: Linee guida Ministero della Salute Direzione Generale della Prevenzione 2001
http://www.governo.it/sez_dossier_nuovi/bioterrorismo/ del 3/1/2002
http://www.tgcom.it/SpecialeTgCom/speciali/speciale113.shtml del 15/1/2002
http://www.cnnitalia.it/2001/ITALIA/10/11/bioterrorismo/ del 27/12/2001
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I N F E R M I E R E
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