Vitamina D, allergia e asma: alcune brevi osservazioni Partendo dalla scoperta che moltissime cellule del nostro organismo hanno recettori per la vitamina D varie ricerche hanno sottolineato l’importanza che la vit. D ha in patologie, non solo scheletriche, ma anche tumorali (cancro del colon-retto), cardiovascolari, autoimmuni e neurologiche. Anche per quanto concerne asma e allergia è ben noto che la ridotta assunzione materna di vit. D durante la gravidanza è associata ad una aumentata probabilità di asma ed eczema nel nascituro. E’ ormai assodato che il 90% della vitamina D viene sintetizzata dal nostro organismo sotto lo stimolo della luce solare e che solo il 10% è assunto con i cibi. Di conseguenza, le popolazioni che vivono in Paesi caldi e soleggiati dovrebbero avere una quantità sufficiente di vit. D. Al contrario, una ricerca condotta su 616 bambini asmatici del Costa Rica, un Paese equatoriale che si suppone soleggiato, ha evidenziato come ben il 28% di essi presentava una carenza di vit.D (< 30ng/ml) e che questa condizione si associava ad aumento del livello sierico di IgE, aumento degli eosinofili e iperreattività bronchiale (J.M.Brehm , AJRCCM 2009 179 765-771), facendo rientrare la vit.D fra i marcatori di gravità dell’asma. D’altro canto esistono evidenze circa il ruolo benefico della vit.D sulla funzione polmonare e sulla risposta agli steroidi nel trattamento dell’asma. Uno studio condotto su 54 soggetti asmatici adulti (Sutherland , AJRCCM 2010 14 jan) ha dimostrato che l’aumento dei livelli ematici di vit.D si associa significativamente ad un miglioramento del FEV1 e ad un aumento dell’espressione del recettore MPK-1 (MAP chinasi-fosfatasi) sulle cellule mononucleate del sangue, indotto dal desametasone. Gli autori concludono che la supplementazione con vit.D in soggetti adulti asmatici di grado severo migliora la risposta alla terapia steroidea. Tuttavia, una osservazione finale viene suggerita dal lavoro di G. Devereux (AJRCCM, 2009 179 739-740) nel quale si osserva che è tutta questione di dosi, in quanto alcuni autori ritengono che alti livelli di vit.D assunti durante l’infanzia aumentino il rischio di atopia e asma in età adulta. Pertanto, giacché la luce del sole è utile contro rachitismo e osteomalacia ma non riesce da sola a svolgere un ruolo terapeutico, è necessario raccomandare l’assunzione di dosi ottimali di vit.D (da 200 a 400 UI/die pari a 5 - 10 µg) in modo da evitare il rischio di sovradosaggio che potrebbe inibire le sue proprietà anti-infiammatorie, espresse attraverso IL10 e linfociti Treg. gp