Rasterbrille: leggenda e uso quotidiano

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I rasterbrille
Storia, leggenda
e uso quotidiano
I
l principio stenopeico è conosciuto dal rinascimento. C'è chi dice l'abbia scoperto Keplero. Altri
lo attribuiscono a Leonardo da Vinci.
Gli occhiali stenopeici cominciarono a svilupparsi in
diversi paesi negli anni trenta. In molti posti erano
conosciuti come gli “occhiali dei poveri” e venivano
costruiti con i materiali più disparati. Ne possiedo alcuni indiani in materiale magnetico, pesantissimi.
Comunque si diffondono decisamente nel dopoguerra,
con la disponibilità di plastica stampabile.
Mi piace riportare una leggenda metropolitana, sicuramente falsa, che attribuirebbe a uno statunitense la gloria della scoperta:
“Un patito del fitness stava facendo una serie di esercizi al trampolino elastico e naturalmente aveva tolto
gli occhiali per non rischiare di farli cadere. Siccome
saltava davanti ad un reticolato metallico, si accorse
con il tempo di riuscire a vedere il paesaggio attraverso, e di vederlo anche piuttosto bene.
Per condividere questa
scoperta, siccome non
p o t e v a
trasportare il
reticolato, ne
taglò
due
pezzi e li applicò a una
montatura di
occhiali.
Voilà: ecco
gli occhiali a
reticolato!
Falso, naturalmente. Il
primo che
pensò
a
brevettare i
brille, e in
Lenti= fissità.
particolare
quelli con struttura piramidale
fu un messicano, nell'83.
E in effetti io
mi ricordo che
ai tempi del
mio training a
Poona, in India
nell'88 erano
appunto dei
messicani ad avere questo esC’era una volta in America.....
clusivo modello
di rasterbrille (chiamati “estenos”).
La leggenda che ho riportato mi piace soprattutto perchè pone in relazione l'uso dei rasterbrille con il movimento. E il movimento, o la sua assenza, giocano un
ruolo decisivo nel valutare l'utilità dei rasterbrille nel
miglioramento dei problemi visivi.
Bates, come ci spiega Tom Quackembush aveva dato
al movimento degli occhi un ruolo centrale. Il movimento è uno dei tre principi fondamentali, insieme a rilassamento e centralizzazione.
Dove ci sono problemi visivi questi principi sono assenti o fortemente limitati. E ristabilire questi tre principi permette di ritornare ad una visione naturale.
Molto tempo dopo Bates la ricerca ha provato che un
occhio che osserva un oggetto fermo, compie fino a
3600 movimenti al minuto. Parimenti è stato provato
che un occhio con problemi di rifrazione, ne compie
meno, più lenti, e soprattutto non compie più quelli più
rapidi e minuti. Si genera così una immagine a bassa
definizione, radice di ulteriori errori di messa a fuoco,
che generano appunto gli errori di rifrazione.
Gli occhiali normali accentuano la tendenza a frenare
I rasterbrille a fori piramidali in linea, particolarmente adatti a lettura, TV e computer
ogni movimento. Poiché si vede bene solo nel centro esatto della lente, l'occhio è scoraggiato dal fare ogni
movimento che lo allontani da quel centro. Si cercherà
di compensare questa mancanza di esplorazione con la
Diffusione, il “cercare di vedere una cosa tutta ugualmente bene al tempo stesso”, inducendo un ulteriore errore di informazione nella sua messa a fuoco.
Bisogna chiarire che anche le lenti a contatto provocano
lo stesso effetto, anche se apparentemente potrebbero
permettere ampi movimenti dell'occhio. Infatti una
lente a contatto permette effettivamente di “vedere una
cosa tutta ugualmente bene”, particolarmente se di elevata gradazione, fornendo una visione assolutamente virtuale e irreale, che allontana
l'occhio dalla realtà.
Ora, il movimento degli occhi è importante
per varie ragioni.
Permette la percezione delle profondità e
delle distanze relative. Cioè di sapere dove si
è, e dove sono le cose rispetto a noi e tra di
loro. In ultima analisi permette di orientarsi,
abilità che infatti sistematicamente i portatori
di lenti tendono a perdere.
Vale la pena di notare che questo ha notevoli
implicazioni anche per la postura, che si basa
proprio sulla localizzazione spaziale. (sarà
per questo che i brille danno risultati molto
attraenti per i posturologi?).
Il movimento degli occhi permette peraltro
un vero e proprio orientamento psicologico,
il che significa equilibrio, integrazione.
Al contrario è provato dagli studi di Alexander Lowen, scomparso questo dicembre all'età di 98 anni, e di Laurel Parnell, che ha
raccolto l'esperienza di numerosi operatori di
EMDR, che un meccanismo centrale degli shock e dei
traumi violenti è quello di paralizzare l'occhio, costringendolo a “ingoiare” una molteplicità di stimoli senza
poterli “digerire” e integrare. La terapia di questi casi
passa proprio attraverso lo stimolo alla mobilità oculare
per stimolare un processo di integrazione di quei contenuti.
Quindi un occhio fisso (o reso tale dalle lenti) tenderà a
non integrare i contenuti che gli arrivano, un occhio
mobile (o costretto ad essere tale dai rasterbrille) invece
ha molta più capacità di “orientarsi” e di “stabilire le
Movimen ti
oculari
Un occhio normale compie fino a 3600 movimenti al minuto
nella perlustrazione di una
scena e per orientarsi. Per fare
un esempio, nella tabella sotto si
vedono i movimenti compiuti
dagli occhi di un
osservatore che
guardava la scena sopra (orsetti
in un bosco) in
due minuti.
BUCHI IN LINEA O A NIDO D’APE?
I buchi in linea sono anche generalmente piramidali,
mentre quelli alternati a nido d’ape sono in genere
tondi.
E' evidente che quelli in linea favoriscono un movimento prevalentemente orizzontale degli occhi:
questo li rende particolarmente adatti alla lettura, al
PC e alla TV. Inoltre la struttura piramidale è particolarmente adatta a ridurre i riflessi di schermi e superfici illuminate.
Invece i buchi a nido d'ape favoriscono un movimento di esplorazione su linee diagonali e sono più
adatti all'esterno, per passeggiate e simili.
Laurel Parrel EMDR and Spiritual Unfolding
giuste proporzioni”.
Ricordatevene la prossima volta che vi mettete davanti
al televisore! Davanti a telegiornali, Porta a Porta e sopratutto pubblicità, armatevi di vari tipi di brille sospirate e battete le palpebre: potreste cambiare idea su
molte cose.....
Quindi quello che ci interessa dei rasterbrille è proprio
la loro capacità di stimolare le saccadi, cioè il minuto e
rapidissimo movimento degli occhi e di scoraggiarne la
fissità e la diffusione. Hanno altri meriti, ma questo è il
punto centrale, la ragione per cui consigliamo di sostituirli alle lenti normali ogni volta che sia possibile.
In secondo luogo la loro utilizzazione è particolarmente
importante in quelle situazioni in cui:
- si richiede una certa acutezza visiva
- ci si dimenticherebbe facilmente di applicare consapevolmente i principi della visione naturale.
In altri termini: soprattutto per leggere,
guardare la TV, lavorare al computer.
Si può benissimo farci molte altre cose, ma
queste, per il fatto che incidono per una
parte enorme del nostro tempo, diventano
le più importanti.
ESERCIZI SPECIALI CON I RASTERBRILLE?
Roberto Kaplan ha scritto un libricino di esercizi con i
brille molto articolato. Si riconosce in lui una tendenza
tipica degli optometristi: quella di elaborare tecniche e
esercizi specializzati, a cui dedicare tempo (e denaro).
L'atteggiamento del metodo Bates va invece nella direzione della “naturale normalità” nell'uso degli occhi.
Mi sembra che il discorso basico sia: usare il meno possibile gli occhiali e le lenti, che educano alla fissità e
usare i brille, senza particolari complicazioni, al loro
posto.
BASTANO DA SOLI A FARE MIGLIORARE LA
VISTA?
I brille stimolano i movimenti oculari, ma è possibilis-
BUCHI GRANDI O PICCOLI?
Per la grande maggioranza dei casi, e all'inizio dell'esperienza con i rasterbrille, si
Bodyguard: buchi piramidali, un po’ più piccoli
consigliano buchi piuttosto grandi.
Bisogna abituarsi a muovere gli occhi, e i
buchi grandi costituiscono uno stimolo più ovvio e effi- simo resistere a tale stimolo e non vedere alcun risultacace in tal senso. In un secondo tempo si può passare a to positivo. Anzi, il tipico effetto di sdoppiamento che
buchi più piccoli per affinare lo stimolo a movimenti molti provano usandoli è proprio un indice del “dispersaccadici più piccoli.
ato” tentativo di mantenere fissità e diffusione nonosFanno eccezione le alte miopie: in genere si trovano tante il loro uso.
meglio con un reticolato a buchi fini, che permette loro E' fondamentale che ci sia un lavoro con il metodo
di vedere anche mantenendo una fissità dello sguardo Bates a occhio nudo per stimolare l'integrazione tra virelativamente elevata. In questo caso è una buona idea sione centralizzata e periferica, e correggere l'errore di
passare a buchi più grandi in un secondo tempo.
accomodazione (messa a fuoco)
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