Enzimi, membrane e antiossidanti naturali prof. Roberto Stevanato d.ssa Sabrina Fabris, d.ssa Mariangela Bertelle d.ssa Elena Gregoris, p.i. Achille Zanin Gruppo di Biochimica Fisica, Dipartimento di Chimica Fisica PURIFICAZIONE DI ENZIMI E LORO CARATTERIZZAZIONE INTERAZIONE DI BIOMOLECOLE E DRUGS CON MEMBRANE BIOLOGICHE Gli enzimi sono catalizzatori biologici estremamente efficienti presenti nelle matrici naturali. La loro estrazione e purificazione permette: a) di studiarne i meccanismi chimici del processo catalitico; b) di utilizzarli in chimica analitica e per la sintesi di farmaci e chemicals; c) per applicazioni industriali. In virtù delle conoscenze chimiche, il gruppo di ricerca ha messo a punto nuove metodiche di purificazione, basate in particolar modo sulla cromatografia di affinità, per ottenere enzimi di elevata purezza (>95%) con buona resa, notevole attività e mediante un numero limitato di passaggi di purificazione. Sugli enzimi così purificati è stato possibile condurre studi di caratterizzazione cinetica correlando i risultati alla possibile struttura del loro sito attivo. Il gruppo di ricerca si è interessato della purificazione e della caratterizzazione cinetica dei seguenti enzimi: ● ammino ossidasi di plasma ovino ● ammino ossidasi di soia ● ammino ossidasi di pisello ● ammino ossidasi mitocondriale Le membrane biologiche, formate da un doppio strato lipidico idrofobico contornato di superfici idrofiliche, costituiscono la barriera di separazione e di protezione della cellula dall’ambiente circostante; sono però selettivamente permeabili a ioni e molecole. Le modificazioni delle proprietà meccaniche della membrana per effetto di molecole idrofobiche sono alla base dell’azione di anestetici ed alcuni farmaci; inquinanti alimentari e molecole estranee possono influire negativamente sulle proprietà di membrana provocando un malfunzionamento cellulare o la morte della cellula stessa. analisi terspin (ESR) ha stule membrane natu(propofol e omologhi) , inquinanti alimen(resveratrolo, pi- In questo contesto il gruppo di ricerca, utilizzando tecniche di mica differenziale (DSC) e di risonanza elettronica di diato gli effetti su liposomi fosfolipidici (che mimano rali) di biomolecole (poliammine biogene), anestetici farmaci (prozac), composti chimici (ammine di sintesi), tari (ITX) e molecole naturali con proprietà antiossidanti ceide, polifenoli del vino e del tè, flavonoidi del propolis). piceide, vitamina E e BHT, Nell’immagine a fianco: modello di dislocazione nel doppio strato lipidico di resveratrolo, un antiossidante di sintesi. Nell’immagine a fianco: schema del sito attivo della ammino ossidasi di plasma bovino costruito sulla base di studi cinetici Toninello, A., Dalla Via L., Stevanato, R., Yagisawa S. Biochemistry, 39/2, 324-331 (2000). OH Momo, F., Fabris, S., Bindoli, A., Scutari, G., Stevanato, R Current Topics in Biophysics 26/1, 75-81 (2002) Momo, F., Fabris, S., Wisniewska, A., Fiore, C., Bindoli, A., Scutari, G., Stevanato, R. Biophys Chem. 103/3, 213-22 (2003) HO O Momo F., Fabris S., Stevanato R Biophysical Chemistry 118, 15-21 (2005) Momo F.,dei Fabris S., Stevanato R. Biophysical Chemistry, 127, 36-40 (2007) Strutture Fabris S., Momo F., Ravagnan, G., Stevanato R Biophysical Chemistry 135, 76-83 (2008) flavonoidi esaminati OH O contenuti in significative quantità nel PROPRIETA’ ANTIOSSIDANTI DI MOLECOLE DELL’AGROALIMENTARE propolis Vianello, F., Malek-Mirzayans, A., Di Paolo, M.L., Stevanato, R., Rigo, A. Protein Expr. Purif. 15(2), 196-201 (1999) Di Paolo M.L., Scarpa, M., Corazza, A., Stevanato, R., Rigo, A. Biophys. J. 83/4, 2231-2239 (2002) Di Paolo, M.L., Stevanato, R., Corazza, A., Vianello, F., Lunelli, L., Scarpa, M., Rigo, A. Biochemical Journal 371/2, 549-556 (2003) Cardillo, S., De Iuliis, A., Battaglia, V., Toninello, A., Stevanato, R., Vianello, F. Submitted to Arc. Biochem. Biophys. (2008) DETERMINAZIONE ENZIMATICA DI ANALITI le poliammine La freschezza di certuni alimenti è inversamente proporzionale al contenuto di poliammine. La metodica messa a punto prevede la loro determinazione per via spettrofotometrica mediante l’impiego dell’enzima ammino ossidasi bovino accoppiando la reazione principale ad una indicatrice catalizzata dall’enzima perossidasi, nella quale l’H2O2 prodotta dalla prima reazione viene utilizzata per la perossidazione di un composto incolore in un colorante caratterizzato da elevato valore di assorbanza molare: R-CH2NH3 + H2O + O2 2 R-CHO + NH + H2O2 + + 4 Dyered + 2H2O2 Dyeox + 4H2O2 Gli antiossidanti alimentari limitano gli effetti deleteri provocati dalle specie reattive dell’ossigeno (ROS) responsabili di seri danni alla cellula, quali denaturazione degli enzimi, alterazione del DNA, perossidazione lipidica delle membrane, ecc., che nell’uomo possono provocare gravi patologie fra cui carcinogenesi, artrite reumatoide, diabete, malattie neurodegenerative, ecc. Fra gli antiossidanti naturali i polifenoli occupano un ruolo di primo piano. Il gruppo di ricerca, oltre ad aver messo a punto un metodo analitico per la determinazione dei polifenoli, ha studiato le proprietà antiossidanti del propofol (un anestetico di largo impiego) , di resveratrolo e piceide (presenti nel vino rosso), mentre attualmente sta indagando sulle straordinarie proprietà antiossidanti del propoli (un prodotto dell’alveare). (enzima Ammino Ossidasi) (enzima Perossidasi) (incolore: ε ≅ 0 a 512 nm) (colorato: ε ≅ 22000 a 512 nm) i polifenoli Sono antiossidanti naturali dotati di notevoli proprietà benefiche all’organismo (ad es. inibiscono la perossidazione lipidica); sono presenti soprattutto nei vegetali, nel vino e nel tè. La metodica messa a punto prevede la loro determinazione per via spettrofotometrica mediante l’impiego dell’enzima perossidasi che catalizza la reazione di coupling perossidativo fra i polifenoli del campione e il reagente 4-amminofenazone in presenza di H2O2 secondo la reazione sotto riportata. I differenti polifenoli danno luogo alla formazione di una famiglia di composti colorati caratterizzati da elevato valore di assorbanza molare. HO OH OH OH HO O HO + HO N + 2H2O2 O NH2 OH OH OH fenolo enzima perossidasi OH Struttura di un generico flavonoide + 4H2O N 8 dye ox (forma presunta) 4' 2' 7 4-amminofenazone O O 3' N N O O O O N O 6 1 O 1' B 5' Rezione fra il resveratrolo ed un i iziatore radicalico Rigobello, M.P., R., Momo, F., Fabris, S., Scutari, G., Boscolo, R., Folda, A., Bindoli, A. Free Rad. Res. 38/3, 315-321 6' 2 Stevanato, A (2004).C Fabris S., Momo 3 F., Ravagnan, G., Stevanato R Biophysical Chemistry 135, 76-83 (2008) 4 R., Fabris S., Bertelle M., Momo F. In press on Acta Alimentaria (DOI: 10.1556/AAlim.2008.0031). 5 Stevanato Stevanato, R., Fabris, S., Momo, F. J. Agric. Food Chem. 52, 6287-6293 (2004). Stevanato R., Fabris S., Bertelle M., Momo F. In press on Acta Alimentaria (DOI: 10.1556/AAlim.2008.0031). Possibili forme di risonanza di un radicale libero sull’ossidrile in posizione 3 dell’anello C . IMMOBILIZZAZIONE DI ENZIMI Ricerca di nuovi supporti La immobilizzazione dell’enzima ad un supporto solido permette di riutilizzare il catalizzatore finché conserva attività. Il gruppo di ricerca ha individuato e studiato un supporto solido che interagisce direttamente con le proteine mediante legami idrogeno e non richiede quindi reagenti specifici per l’immobilizzazione. Si tratta di un polichetone che grazie all’elevato numero di gruppi carbonilici ed alla loro regolare disposizione può formare innumerevoli legami idrogeno con i gruppi –NH delle catene polipeptidiche elle proteine. A questo supporto sono stati immobilizzati, in modo irreversibile e con resa elevata, diversi enzimi di classe differente. I catalizzatori eterogenei sono stati utilizzati per la costruzione di microbioreattori. O O O O le strutture O polipeptidica H N O O N H F., Tempera G., Toniolo L., S., Momo F., of 127/4, 670-678 (2007). H N O O O N H H N O O legami idrogeno fra N polichetonica e H Agostinelli E., Belli Mura A., Floris G., Vavasori A., Fabris Stevanato R. Journal Biotechnology Costruzione di microbioreattori enzimatici A scopi analitici o per bioconversioni, contengono un supporto solido sul quale è immobilizzato l’enzima. La conversione viene rilevata polarograficamente, amperometricamente o spettrofotometricamente. Date le ridotte dimensioni del reattore (poche decine di µ L) sono possibili determinazioni mediante la tecnica flow injection analysis (FIA) con sensibilità dell’ordine delle nanomoli. microreattore enzimatico inserito in un sistema FIA Agostinelli E., Belli F., Tempera G., Mura A., Floris G., Toniolo L., Vavasori A., Fabris S., Momo F., Stevanato R. Journal of Biotechnology 127/4, 670-678 (2007). Costruzione di biosensori amperometrici Un sottile strato di enzima, immobilizzato sulla superficie elettrodica, catalizza la trasformazione del substrato con consumo o produzione d i una specie elettroattiva che viene determinata amperometricamente. C aratterizzato da elevata sensibilità, riproducibilità, stabilità e facilità d’uso, permette la determinazione di analiti a concentrazione µ molare in pochi minuti. Il gruppo di ricerca ha messo a punto biosensori amperometrici per la determinazione delle poliammine – indice di f reschezza – presenti negli alimenti. Segnali di risposta del biosensore per la determinazione delle poliammine Gasparini, R., Scarpa, M., Di Paolo, M.L., Stevanato, R., Rigo, A., J. Bioelectroanal. Chem. 320, 307 (1991).