Mario Gilli LEZIONE 9 Costi lezione 09 1 lezione 09 Costi I costi economici ARGOMENTI DI QUESTA LEZIONE In questa lezione consideriamo il costo medio e la sua relazione con il costo marginale e il costo totale e introduciamo il concetto di scala efficiente di produzione Rivolgiamo l’attenzione alla produzione dell’impresa. La tecnologia di produzione dell’impresa per ora è riassunta dalla sua funzione di costo totale CT(x) che indica il modo meno costoso per produrre un qualsiasi livello di output x Ovviamente questa funzione è crescente nel livello dell'output Alcuni costi sono sommersi: si pensi, per esempio, alle opportunità perse di impiegare gli input in modo alternativo Il costo opportunità rappresenta il costo associato alla rinuncia all’opportunità di impiegare una risorsa nel suo miglior uso alternativo Es:. Valore dell’attività di management da parte dell’imprenditore lezione 09 2 economici Il costo economico è diverso dal costo in senso contabile perché tiene conto del COSTO OPPORTUNITA', cioè del valore che i fattori della produzione genererebbero nel loro miglior uso alternativo. E’ necessario i contare t i costiti opportunità, t ità anche h se non figurano nei costi contabili. Nei costi economici non bisogna inserire i COSTI IRREDIMIBILI, cioè quelle spese che, una volta fatte, non possono essere recuperate in alcun modo. Queste spese, pur facendo parte dei costi contabili, sono irrilevanti per una decisione ottimale 3 lezione 09 4 Classificazione dei costi • • lezione 09 lezione 09 5 Il costo totale rappresenta la spesa richiesta per produrre, nel modo più economico possibile, una data quantità di output Il costo totale di produzione può essere analizzato come somma di componenti di costo diverse lezione 09 6 1 Mario Gilli Classificazione dei costi Classificazione dei costi Costi fissi e variabili Costi fissi e variabili Perciò il costo totale di produzione (C)è la somma di costi fissi (FC) e costi variabili (VC): Costo variabile (VC) Varia al variare dell’output Numero di panchine prodotte a settimana Costo non recuperabile Costo sostenuto che non può essere recuperato. Non va confuso con il costo fisso. Costi fissi (settimanali) 0 € 1.000 €0 € 1.000 € 1.000 € 500 € 1.500 74 € 1.000 € 1.000 € 2.000 132 € 1.000 € 2.000 € 3.000 10 lezione 09 Le curve di costo • Individuare il metodo efficiente per produrre un certo li ll di output livello t t • Trovare la quantità da utilizzare dell’input variabile • Costo variabile = costo di tale quantità dell’input variabile • Costo totale = costo variabile + costi fissi Il costo totale è la somma verticale di costo fisso e variabile Costo ($ anno) 1500 VC FC 1000 Il costo fisso non varia con l’output 0 11 C Il costo variabile cresce con la produzione ad un tasso che varia a seconda che vi siano rendimenti crescenti o decrescenti. 500 lezione 09 Costi totali (settmanali) Costi variabili (settimanali) 33 9 Un’impresa utilizza due input (K e L) nella produzione di un bene: nel breve periodo K è fisso e L è variabile Per determinare la funzione di costo di breve periodo con un solo input variabile: lezione 09 8 lezione 09 Tabella 7.1: Costi fissi, variabili e totali nella produzione di panchine da giardino Costo pagato da una impresa per il solo fatto di essere in affari, anche se la produzione è zero I costi di breve periodo: un input variabile OSS: l’impresa può evitare i costi fissi unicamente se decide di non produrre alcunchè Costi di produzione: un esempio Costo fisso lezione 09 • • Classificazione dei costi Non varia con il livello dell’output 7 lezione 09 • C(Q) = FC + VC(Q) Costo fisso (FC) Il prodotto totale è funzione di inputs fissi e variabili. Output 33 lezione 09 Output (Panchine da giardino) 12 2 Mario Gilli I costi di lungo periodo: minimizzazione dei costi con due input variabili Nel lungo periodo, tutti gli input sono variabili Le imprese hanno molti metodi efficienti per produrre un dato livello di output, p p utilizzando differenti combinazioni di input Quale tra le combinazioni efficienti è più economica? I costi di lungo periodo • • • • • lezione 09 Obiettivo: determinare la combinazione di K e L che minimizza il costo di produzione per produrre un dato livello di Q Ipotesi Un’impresa ha una funzione di produzione con due input variabili (K ( e L)) Input e output sono perfettamente divisibili Prezzo del lavoro: tasso di salario (W) Prezzo del capitale R = tasso di deprezzamento + tasso di interesse 13 lezione 09 La curva di isocosto 14 La curva di isocosto La curva di isocosto • C • = WL + RK Isocosto • ‘l ‘luogo’ ’ di ttutte tt lle combinazioni bi i i di L e K che possono essere acquistate con lo stesso costo complessivo • • Rette di isocosto più vicine all’origine sono associate ad un costo totale inferiore Una famiglia di rette di isocosto è costituita dalle rette di isocosto per tutti i possibili livelli di costo dell’impresa, dati i prezzi degli input Analogia fra l’isocosto e la retta di bilancio del consumatore Le rette mostrano i panieri accomunati dallo stesso costo • L’inclinazione è data dal prezzo relativo (con segno negativo) lezione 09 lezione 09 Rapporto fra tasso di salario e costo di utilizzo del capitale. Esprime il tasso al quale è possibile sostituire capitale a lavoro senza cambiare il costo. lezione 09 16 La produzione al costo minimo La curva di isocosto • Pendenza dell dell’isocosto: isocosto: • 1-2 In forma analitica, l’equazione dell’isosto espresso K in funzione di L: K = C/R – (W/R)L Come individuare la combinazione di minimo costo dei fattori per un dato livello di output? • • 17 Regola di non sovrapposizione: l’area al di sotto tt d della ll retta tt di iisocosto t che h contiene ti lla combinazione di input di minimo costo dell’impresa (per produrre Q unità) non si deve sovrapporre all’area al di sopra dell’isoquanto tracciato per Q Analogia con il problema del consumatore lezione 09 18 3 Mario Gilli Analisi grafica Mappa di isocosti Capitale annuo y2 r1y1 + r2y2 = c" CO C1 C2 sono tre linee di isocosto r1y1 + r2y2 = c' r1y1 + r2y2 = c (constante) m Σi=1 ri yi C0 C2=3500 y1 Lavoro annuo C1=3000 19 lezione 09 20 lezione 09 Analisi grafica Soluzioni interne Capitale annuo Q1 è un isoquanto per l’output 140 (panchine). la curva di isocosto C 0 mostra tutte le combinazioni di K e L che hanno costo C 0 250 A L’isoquanto Q1 mostra che la quantità Q1 può ò essere prodotta d tt anche h con le combinazioni (250,2) e (100,5). Tuttavia, entrambe Costano di più (150,3). CO C1 C2 sono tre linee di isocosto D 150 B Q1=140 100 C0 2 3 C2=3500 5 C1=3000 Una combinazione di minimo costo dei fattori che prevede di utilizzare una quantità positiva di tutti gli input disponibili rappresenta una soluzione interna Le soluzioni interne soddisfano sempre la condizione di tangenza: la retta di isocosto è sempre tangente all’isoquanto In caso contrario, la retta di isocosto interseca l’isoquanto e Il costo di produzione non è minimo Lavoro annuo lezione 09 21 lezione 09 22 Interpretazione economica della condizione di tangenza Condizione di tangenza Pendenza dell’isoquanto = -(SMSTLK) SMSTLK = rapporto fra le produttività marginali SMST = - ∆K / ∆L = MPL / MPK Pendenza della retta di isocosto = - (W/R) ∆K / ∆L = - W / R MPL / W = MPK / R Condizione di tangenza Pendenza dell’isoquanto = Pendenza dell’isocosto Un euro aggiuntivo speso nel fattore lavoro deve accrescere l’output come un euro aggiuntivo speso in capitale. MPL / MPK = W / R lezione 09 lezione 09 23 lezione 09 24 4 Mario Gilli Per una soluzione interna, si ha la seguente condizione necessaria: Pendenza dell’isoquanto PM 1 r1 SMST 21 = = PM 2 r2 Pendenza dell’isocosto In altre parole un’impresa dovrebbe scegliere la combinazione di input da utilizzare in modo tale che, al margine, i prodotti marginali degli input siano proporzionali ai loro prezzi. prezzi Prodotto marginale per ogni euro speso nell’input 1 PM1 PM 2 = r1 r2 Prodotto marginale per ogni euro speso nell’input 2 Quando il prodotto marginale dell’ultimo euro speso è lo stesso per ogni fattore, non c’è più modo di diminuire la spesa totale per i fattori cambiando le quantità di fattori utilizzate. La soluzione interna Nel caso di soluzione interna per ottenere analiticamente i livelli ottimali è y 1* e y 2* necessario risolvere il seguente sistema di equazioni ⎧ PM1 r1 ⎪ PM = r 2 2 ⎨ ⎪ f (y , y ) = x ⎩ 1 2 * * I livelli ottimali y1 e y 2 ( ( ⎧ y1* x, r1 , r2 ⎨ * ⎩ y2 x, r1 , r2 ) ) espressi in funzione del volume di produzione desiderato e dei prezzi dei fattori, vengono detti domanda condizionata del fattore (condizionata al volume di produzione desiderato) 25 lezione 09 ⇒ 26 lezione 09 Quindi se gli input i e j sono usati entrambi e se il SMST è definito... Soluzione d’angolo y2 Il paniere di input che minimizza i i i i costi ti è caratterizzato da SMST21 > r1/r2. Input 2 è troppo caro e quindi non viene usato: y2*=0. PMi(y) rapporto Ma _____ __rcosa i succede se SMST = =prezzo la tecnologia è PMj(y) rj diversa? input 27 lezione 09 Nel caso di complementi perfetti, quando il SMST non esiste z y* lezione 09 lezione 09 y1 y*z y1 28 SOLUZIONE SMST21 non è definito in y*, la coppia di input che minimizza i costi per tutti i valori finiti di r1/r2 è data dalle coordinate del punto angoloso y2 lezione 09 29 AL PROBLEMA DELLA MINIMIZZAZIONE DEI COSTI (quando gli isoquanti sono differenziabili) occorre eguagliare i rapporti tra i prezzi degli input e le rispettive produttività marginali per ogni coppia di input utilizzati in quantità strettamente positive, e tali rapporti dovrebbero essere inferiori o uguali al rapporto per ogni input non utilizzato lezione 09 30 5 Mario Gilli La soluzione è la funzione di costo Calcolo della funzione dei costi zPer ogni input si ottiene un valore y* che minimizza i costi ... C(r, x) := min Σ ri yi = Σ ri y*i z... E quindi otteniamo anche un valore minimo C* = r y + ... + r y In particolare... particolare * 1 1 per i costi stessi n * n {f(y) =x} x} zSia l’ammontare di input che i costi possono Livello di vettore dei output dato prezzi degli input essere scritti in funzione dei prezzi degli input r e di un livello di output x C * (r , x) = r1 y1* ( r , x) + ... + rn yn* ( r , x) 31 lezione 09 Effetti di una variazione del prezzo dei fattori Effetto della variazione nel prezzo di un input Capitale Annuo, K Cambiamenti nel prezzo dei fattori spesso portano a variazioni nel metodo di produzione efficiente di un’impresa Reazioni ad una variazione nel prezzo degli input • Se il prezzo di un input diminuisce, la combinazione di minimo costo di un’impresa non richiede mai di utilizzare una minore quantità di quell’input. Se il prezzo di un input aumenta, la combinazione di produzione di minimo costo richiede un impiego minore (o al limite uguale) di quell’input • Se il salario aumenta, gli isocosti diventano più inclinati per il cambiamento della pendenza -(w/L). 20 A 10 Q=10 Q1 C2 33 w↓ w↑ B K1 B K2 L1 L2 K2 A K1 Y L w ↓ ⇒ L ↑, K ↓ Y L2 L L1 w ↑ ⇒ L ↓, K ↑ NB: l’impresa sostituisce sempre il fattore il cui prezzo è aumentato, tranne che per i complementi perfetti. lezione 09 lezione 09 35 10 C1 Lavoro annuo, L lezione 09 STATICA COMPARATA: effetti sulla combinazione ottimale di input di cambiamenti nei prezzi degli input K K A Ciò modifica la combinazione ottima di K ed L per produrre Q=10. La nuova combinazione B contiene meno lavoro della vecchia combinazione A. B 5 lezione 09 32 lezione 09 34 Possiamo esprimere questa relazione in termini di curve di domanda per i due input come funzioni del prezzo dell'input 1 lezione 09 36 6 Mario Gilli Complementi perfetti 1 con 2 K esprimere questa relazione in termini di curve di domanda per i due input come funzioni del prezzo dell'input 1 w↓ L w ↑ ⇒ ΔL = ΔK = 0 w ↓ ⇒ ΔL = ΔK = 0 37 lezione 09 La funzione di costo dell’impresa Possiamo Per determinare la funzione di costo dell’impresa occorre individuare la combinazione di minimo costo per ogni possibile livello di output Il sentiero di espansione del prodotto Capitale, K 150 linea di isocosto per $5000 Il sentiero di espansione della produzione dell’impresa mostra la combinazione di minimo costo dei fattori per tutti i livelli di output, output una volta fissati i prezzi degli input 100 Sentiero di espansione del prodotto Linea di isocosto per $3000 F 75 La curva dei costi totali (C) dell’impresa mostra come varia il costo totale di produzione nel momento in cui varia il livello dell’output, dati i prezzi dei fattori produttivi (considerati fissi) Linea di isocosto per $1200 E 50 Isoquanto corrispondente a Q=300 D 25 Q=100 50 39 lezione 09 38 lezione 09 100 150 Q=200 200 300 Lavoro, K lezione 09 40 Il Costo Medio La curva di costo totale di lungo periodo Costo Il costo medio è il costo di produzione totale diviso per il numero di unità di output prodotte totale C(Q) F 5000 AC = C (Q ) Q •Graficamente, Graficamente il costo medio misura l’inclinazione della retta che collega un punto della curva di costo totale all’origine E 3000 D •La scala di produzione efficiente è data dal livello di produzione in corrispondenza del quale AC ha il suo minimo 1250 100 200 lezione 09 lezione 09 300 Output, Q 41 lezione 09 42 7 Mario Gilli La curva di costo totale e medio Il costo marginale Per individuare AC sul grafico del costo totale C(Q): Costo totale, P C •Tracciare la linea dall’origine al punto A della curva di costo t t l totale. pendenza della retta passante per A è AC Inclinazione = CV B AC=7 56000 MC = 36.000 100 Inclinazione = AC=6 In A:. AC=36.000/6.000=6 0 •In Il costo marginale misura il costo addizionale per produrre un’unità marginale di output, ovvero un’unità in più di prodotto A •La •Es. C(Q) •Graficamente, il costo marginale in corrispondenza di Q unità di output è dato dall’inclinazione della curva del costo totale nel punto corrispondente a Q CF Output, Q 8000 6000 B:. AC=56.000/8.000=7 43 lezione 09 La curva di costo totale e marginale Per individuare MC sul grafico del costo totale C(Q): Costo totale, P C •Tracciare la linea tangente nel punto A della curva di costo totale. B 56000 pendenza della retta tangente ad A è MC •Es. 36.000 Inclinazione = AC=6 In A: MC=6 In 0 8000 6000 L’andamento delle curve di costo medio e marginale curva AC: è decrescente nel tratto in cui giace al di sopra della curva MC,, ossia quando q AC>MC • è crescente nel tratto in cui giace sotto di essa, ossia quando AC<MC •raggiunge il punto di minimo quando le curve AC e MC si intersecano • Inclinazione = MC=13 A •La CV 44 lezione 09 La C(Q) ΔC C (Q ) − C (Q − ΔQ ) = ΔQ ΔQ CF Output, Q B: MC=1 45 lezione 09 La relazione tra costo medio (AC) e marginale MC) 46 lezione 09 UN ESEMPIO DI COSTI MEDI E MARGINALI Costi Costo ($ anno) MC 75 CMa CMe 13 AC 7 6 25 0 2 3 4 5 6 lezione 09 lezione 09 8 6000 10 11 8000 Output (unità/anno) 47 x* x** lezione 09 output 48 8 Mario Gilli Il costo medio in prossimità dello zero CMe(0) non è propriamente definito perché abbiamo una frazione con denominatore zero. Vi sono allora due casi da analizzare: 1. 2. Se C S CT(0) ( ) = 0, non vi sono costi ffissi e il costo medio si approssima a CMa(0) a mano a mano che la quantità si approssima allo zero. Se CT(0) > 0, vi sono costi fissi e il costo medio CMe(x) = CT(x)/x deve tendere a infinito, in quanto stiamo dividendo numeri diversi da zero per una quantità x sempre più piccola. Tre casi di costi medi e costi marginali 1. non vi sono costi fissi e il costo marginale è costante. Il costo totale è quindi una funzione lineare, CT(x) = kx per una data costante k. Le funzioni sia del costo medio sia del costo marginale sono costanti: CMe(x) = CMa(x) = k. costo fisso strettamente positivo e un costo marginale costante, ossia CT(x) = K + kx, CMa(x) = k e CMe(x) = K/x + k costo fisso strettamente positivo e costo marginale crescente. La funzione di costo totale è convessa. Es: CT(x) = K + kx² CMa(x) = 2kx CMe(x) = K/x + kx Il costo medio precipita da infinito, ma il costo marginale crescente alla fine lo fa risalire, pertanto la funzione di costo medio ha forma concava 2 2. 3. 49 lezione 09 50 lezione 09 PRIMO ESEMPIO SECONDO ESEMPIO Costi Costi Costi Costi CT(x)=K+kx CT(x)=kx CMa(x)=k CMe(x)=k+K/x CMe(x)=k CMa(x)=k output output output lezione 09 51 TERZO ESEMPIO Costi Costi CMe(x) output x* x* lezione 09 output output 52 Aggiungiamo al grafico il ricavo medio (la domanda inversa) e il ricavo marginale Sovrapponiamo ora le funzioni del ricavo medio e marginale alle funzioni del costo medio e marginale. Consideriamo il caso tradizionale in cui si fissa un prezzo per unità costante e si lascia ai clienti la scelta della quantità. Pertanto il ricavo medio RMe(x) = RT(x)/x = =xP(x)/x = P(x) corrisponde esattamente alla funzione di domanda inversa CMa(x) CT(x) lezione 09 lezione 09 53 lezione 09 54 9 Mario Gilli COSTI MEDI E MARGINALI, Costi COSTI MEDI E MARGINALI, RICAVO MEDIO E MARGINALE per quali livelli di produzione x il profitto dell’impresa è positivo? E per quali livelli di produzione x il profitto è crescente? t ? il profitto è positivo ogniqualvolta il ricavo medio (la domanda inversa) supera il costo medio; il profitto è crescente ogniqualvolta il ricavo marginale supera il costo marginale. RICAVO MEDIO E MARGINALE CMe CMa RMe=domanda inversa RMa 1. 2. output 55 lezione 09 56 lezione 09 REGIONE DI PROFITTI POSITIVI REGIONE DI PROFITTI CRESCENTI Costi Costi CMe CMa RMe=domanda inversa RMe=domanda inversa RMa RMa output lezione 09 dove il profitto è positivo e negativo, dove aumenta e diminuisce e dove è massimizzato massimizzato, ossia il punto in cui il ricavo marginale è pari al costo marginale lezione 09 output 57 Osservate lezione 09 CMe CMa 59 lezione 09 58 Profitto costo output costo output lezione 09 60 10 Mario Gilli La scala efficiente La scala di produzione x per cui il costo medio è minimo (se ne esiste una) è definita scala di produzione (tecnologicamente) efficiente. Potete trovarla con il calcolo differenziale ponendo la derivata del costo medio pari a zero oppure risolvendo CMa(x) = CMe(x). Secondo il punto di vista della singola impresa la scala efficiente non è connessa al livello di produzione che massimizza il profitto OUTPUT CHE MASSIMIZZA IL PROFITTO MINORE DELLA SCALA EFFICIENTE Costi Scala efficiente 61 lezione 09 OUTPUT CHE MASSIMIZZA IL PROFITTO MAGGIORE DELLA SCALA EFFICIENTE lezione 09 output 62 OUTPUT CHE MASSIMIZZA IL PROFITTO CORRISPONDE ALLA SCALA EFFICIENTE Costi Costi Scala efficiente lezione 09 output Scala efficiente 63 Costo marginale, prodotto marginale e prezzo dei fattori Intuitivamente, il costo di produzione di un impresa è tanto più basso: • quanto più alta è la produttività • quanto più bassi sono i prezzi degli input 64 Costo marginale, prodotto marginale e prezzo dei fattori L di 1 unità, il MC è: W(1/MPL) •Aumentando K di 1 unità unità, il MC è: R(1/MPK) La condizione di tangenza (nel punto di minimo costo) implica: Esiste una relazione tra costo marginale, prodotto marginale e prezzo dei fattori lezione 09 output •Aumentando lezione 09 lezione 09 MC = 65 R W = MPK MPL lezione 09 66 11 Mario Gilli L’andamento delle curve di AC, AFC, AVC e MC Ulteriori costi marginali e costi medi AFC = •Costo Medio Variabile (AVC): • AVC & AC diminuiscono Quando MC > AVC o MC > AC, • Q VC AVC = Q Il costo medio totale (AC) è dato dalla somma di AFC e AVC AC = • Per ogni livello di output, la curva AC è la somma verticale delle curve AVC e AFC I costi fissi sono costanti, per cui la curva del AFC è sempre inclinata negativamente Quando MC < AVC o MC < AC • Il costo medio può essere distinto nelle due componenti: •Costo Medio Fisso (AFC): FC AVC & AC crescono C VC + FC VC FC = = + = AVC + AFC Q Q Q Q 1-2 68 lezione 09 Le curve di costo medio (MC) e marginale (AVC, AFC,AC) Le curve di costo medio (MC) e marginale (AVC, AFC,AC) Costo • MC = AVC e AC al minimo AVC e AC scala efficiente di produzione • Il minimo AVC si ha in corrispondenza di un output inferiore a causa del costo medio fisso MC 75 AC AVC 25 AFC 0 2 3 4 5 6 8 9 10 11 69 50 AC AVC 25 AFC 0 1 2 3 4 5 6 8 9 Output lezione 09 • • Cosa accade al costo medio quando entrambi g gli inputs p sono variabili ((lungo g periodo) rispetto alla situazione in cui un solo input è variabile? • • • lezione 09 MC 75 70 Costi di breve e costi di lungo periodo Curve di breve periodo e di costo di lungo periodo lezione 09 0 Output lezione 09 Costo 71 Nel lungo periodo un’impresa può far variare le quantità di tutti i suoi fattori Sceglierà la combinazione di minimo costo per ogni livello di output Nel breve periodo, almeno uno degli input è disponibile in quantità fissa L’impresa produce alcuni livelli di output alla combinazione di minimo costo L’impresa può variare l’output da quello di breve periodo, ma avrà costi più elevati di quelli che avrebbe se tutti i fattori fossero variabili lezione 09 72 12 Mario Gilli Economie e diseconomie di scala Costi di breve e di lungo periodo Capitale, K C Rendimenti costanti di scala C=3300 • Sentiero di lungo periodo A C=3000 D K2 150 Se gli inputs raddoppiano l’output (massimo) raddoppia e dunque il costo medio di è costante t t per tutti t tti i livelli li lli di output. Sentiero di breve periodo F B • Q=160 I costi aumentano in misura proporzionale rispetto all’output Q=1401 L31 B L3 D Lavoro annuo Lavoro, L lezione 09 73 Economie e diseconomie di scala • • • 74 lezione 09 Economie e diseconomie di scala Rendimenti decrescenti di scala Rendimenti crescenti di scala • Se gli inputs raddoppiano l’output più che raddoppia e dunque il costo medio è decrescente per tutti i livelli di output. Se gli inputs raddoppiano l’output meno che raddoppia e dunque il costo medio è crescente per tutti i livelli di output • I costi aumentano in misura meno che proporzionale rispetto all’output I costi aumentano in misura più che proporzionale rispetto all’output • L’impresa gode di diseconomie di scala L’impresa gode di economie di scala lezione 09 75 Economie e diseconomie di scala 76 lezione 09 Costi medi e output... C/x • • Nel lungo periodo le imprese spesso sperimentano all’inizio rendimenti crescenti e oltre un certo output rendimenti decrescenti di scala. La curva di costo medio di lungo periodo ha la forma di una “U”. lezione 09 lezione 09 La forma dei CMe dipende dai RDS x x* Rendimenti di Rendimenti di scala decrescenti scala crescenti 77 lezione 09 78 13 Mario Gilli Costi di lungo con rendimenti crescenti e decrescenti Costi medi di breve periodo e di lungo periodo • • Costo Qual è la relazione tra curva di costo medio di breve periodo e di lungo periodo? ACBP1 ACBP3 ACLP ACBP2 A $10 $8 B La curva di costo medio di lungo periodo è l’inviluppo più basso delle curve del costo medio di breve periodo MCBP1 MCBP3 MCLP MCBP2 Q1 79 lezione 09 Costi di lungo con rendimenti costanti Costo La curva di costo marginale coincide con la curva di costo medio ed è una retta orizzontale ACBP1 ACBP2 MCBP1 MCBP2 Q1 Q2 lezione 09 1. 2. Q3 Abbiamo ipotizzato che il costo totale di una serie di quantità di input sia chiaramente definito A volte è difficile imputare un prezzo a ciascun input Una prima difficoltà riguarda il prezzo dei beni durevoli: qual è il costo da imputare in un periodo? Una seconda difficoltà riguarda gli input per cui non esiste un prezzo di mercato chiaramente stabilito, poiché il bene in questione è unico. In linea di principio, il costo economico corretto è il costo opportunità. In pratica è spesso difficile calcolare i costi opportunità. 2. Output 81 quando ipotizziamo di poter associare un costo a ogni input stiamo semplificando la contabilità delle imprese non sempre corrisponderà precisamente agli effettivi e corretti costi economici dei diversi input pertanto, i profitti economici differiscono dai profitti contabili. lezione 09 Osservazioni: 1. Osservazioni: lezione 09 80 MCBP3 ACLP = MCLP Output lezione 09 ACBP3 Se l’output è Q1 un manager sceglierebbe il piccolo impianto 1 e il costo medio di breve sarebbe $8. 83 lezione 09 82 Riepilogo Il costo medio di un’impresa con un unico prodotto è definito come CMe(x) = CT(x)/x. CMe aumenta quando CMa supera CMe e diminuisce quando CMa è inferiore a CMe. Quindi quando CMe ha forma concava Quindi, concava, CMa inizia sotto CMe e lo interseca quando CMe è minimizzato. Quando CT(0) = 0, CMa e CMe partono insieme. Quando CT(0) > 0, CMe tende a infinito per piccoli livelli di prodotto. lezione 09 84 14 Mario Gilli Il profitto è positivo quando il RMe, che coincide con la domanda inversa, supera il CMe. Il profitto aumenta quando il RMa supera il CMa. Data una funzione di costo medio o di ricavo medio, un semplice procedimento grafico consente di trovare il costo marginale o il ricavo marginale per specifici livelli di quantità. Il livello di produzione dove il CMe è minimizzato è definito scala di produzione efficiente, che si trova ponendo CMe′(x) = 0 oppure risolvendo l’uguaglianza CMe(x) = CMa(x) lezione 09 lezione 09 85 La massimizzazione del profitto non è correlata alla scala efficiente, eccetto in casi fortuiti. Le imprese con più prodotti complicano la nozione di costo medio, ma i concetti di costo marginale e ricavo marginale rimangono validi e l’uguaglianza CMa = RMa per ogni prodotto rimane la regola fondamentale per massimizzare il profitto. lezione 09 86 15