SALUTE24.ILSOLE24ORE.COM Si parla di IRCCS “E. Medea” - Ass. La Nostra Famiglia 18 novembre 2010 PAG.1 SALUTE24.ILSOLE24ORE.COM 18 novembre 2010 Marionette e robot per svelare le emozioni dell'autismo Hi-tech e tradizione. Robot e marionette. Due facce della stessa medaglia. Utilizzare modellini antropomorfi per aiutare bambini e ragazzi autistici a intepretare e vivere il mondo che li circonda. L'ultima metodologia si chiama SAS, acronimo di Sviluppo Abilità Sociali, prende in prestito movimenti e magia dalle marionette per interagire con l'universo delle persone con autismo. Emanuelle Rossini, la ricercatrice del Dipartimento sanità della Supsi (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana) che l'ha ideata, sperimenterà la metodologia su 24 bambini con autismo in collaborazione con l'associazione Nostra Famiglia di Como (legata all'Irccs Medea di Bosisio Parini). Altri 12 saranno invece seguiti con tecniche terapeutiche tradizionali, affiancati da 20 bimbi sani, per capire quanto e in che modo familiarizzare con le emozioni e le espressioni dei pupazzi animati da una terapeuta può aiutarli. Lo scenario scientifico - Lo studio evoca esplicitamente una delle più interessanti acquisizioni della biologia contemporanea, i neuroni a specchio, frutto della scoperta dei ricercatori dell’Università di Parma Giacomo Rizzolati e Vittorio Gallese. I neuroni a specchio rappresentano la quintessenza della materia grigia - c'è anche chi contesta l'esistenza di queste cellule specializzate -. Come funzionano? Guardare un’azione attiva gli stessi neuroni impegnati in quella azione. Lo stesso meccanismo potrebbe essere "stimolato" per determinare emulazione in persone colpite da qualche forma di disturbo dell'apprendimento o della relazione sociale? L'italiano FACE - L’imitazione resta, infatti, una delle più elementari forme di didattica naturale. Antesignani delle marionette sono stati, strano a dirsi, i robottini. FACE è frutto del lavoro del Centro di Ricerca Piaggio dell’Università di Pisa, diretto da Antonio Bicchi. Dalla collaborazione con l'Istituto per la neuropsichiatria Stella Maris di Tirrenia, in provincia di Pisa, è nato un modellino di volto umano che usa ben 32 motori per azionare testa e collo e ricreare movimenti facciali. Kaspar l'inglese - Il cugino inglese di FACE si chiama Kaspar (nella foto), più umanizzato, camicia a scacchi e jeans da vero monello, è stato realizzato dagli ingegneri dell’Università Si parla di IRCCS “E. Medea” - Ass. La Nostra Famiglia PAG.2 SALUTE24.ILSOLE24ORE.COM 18 novembre 2010 dell’Hertfordshire. Kaspar è perfetto come compagno di giochi sia a scuola che a casa, sorride, si muove lentamente, ha comportamenti prevedibili, i più adatti ad “allenare” l’interazione e la socializzazione dei bambini autistici. Arruolati anche i lego - I famosi mattoncini di plastica che hanno alimentato la fantasia di generazioni, si sono arricchiti di una serie didattica, i lego weDo. Nel corso di Handimatica, il più grande appuntamento italiano dedicato agli strumenti per la disabilità che si apre oggi a Bologna, la Scuola di Robotica nel centro Philos di Genova organizzerà un laboratorio dedicato a questa forma di ludo-didattica. Il commento - “Da molto tempo si cerca di sviluppare la teoria della mente, ovvero la lettura delle emozioni altrui, utilizzando dei mezzi semplificati. Questo perché il vero volto umano non è mai uguale a se stesso, ha sempre mille sfumature che cambiano ad ogni istante”. Spiega così Daniela Mariani Cerati, medico e segretaria del Comitato scientifico di Angsa (Associazione nazionale soggetti autistici) gli sforzi della ricerca scientifica per aprire il mondo ai bambini con disturbo autistico. “È una sfida per la persona con autismo, che manca di flessibilità e ha un’enorme difficoltà nel capire le emozioni proprie e altrui - prosegue -. Sino ad ora si sono costruiti dei robot con espressioni del volto che mimano sentimenti come felicità, tristezza, rabbia, paura. Il vantaggio - aggiunge l’esperta - sarebbe che le diverse espressioni del volto possono essere ripetute all’infinito sempre uguali”. Marini Cerati è anche coautrice di un volume (“Autismo”, Armando Editore, sul web alcune pagine) che raccoglie schede-illustrazioni: sono disegni di volti che rappresentano le diverse emozioni. Questi, come robot e marionette, sono interventi che possono aiutare, continua la segretaria di Angsa, “purché vengano costantemente accompagnati dal tentativo di trasferire la lettura delle emozioni, l’empatia, nella vita reale. Abbiamo sempre raccomandato caldamente agli insegnanti di approfittare poi di ogni occasione per indovinare le emozioni dei compagni e degli insegnanti nella vita reale - conclude Mariani Cerati -. Noi usiamo foto e disegni. I robot e le marionette sono più divertenti e più simili all’uomo, ma l’approccio è lo stesso”. di Cosimo Colasanto (18/11/2010) Si parla di IRCCS “E. Medea” - Ass. La Nostra Famiglia PAG.3