Anno IV – Numero 955 Martedì 27 Settembre 2016, S. Vincenzo de Paoli AVVISO Ordine 1. ORDINE: farmaDAY 2. ORDINE: FAD in Iniziative terremoto e Progetto “Un Farmaco per tutti” Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Curcumina e silimarina contro il cancro al colon 4. Asimmetrico o irregolare: le anomalie del seno Prevenzione e Salute 5. “Due gocce di olio nell’orecchio evitano l’otite da piscina”, vero o falso? 6. contro le carie mangiate il cioccolato fondente 7. La pipì ha un cattivo odore? Scopri le possibili cause Meteo Napoli Martedì 27 Settembre Variabile Minima: 18°C Massima: 25°C Umidità: Mattina = 48% Pomeriggio =57% Proverbio di oggi….…….. Chi te vo’ bene cchiù de mamma, te ‘nganna. “DUE GOCCE DI OLIO NELL’ORECCHIO EVITANO L’OTITE DA PISCINA”, VERO O FALSO? Molti credono che per evitare l’otiteda piscina siano sufficienti due gocce di olio nell’orecchio prima di tuffarsi in piscina. Vero o falso? L’abbiamo chiesto al dottor Luca Malvezzi, Otorinolaringoiatra dell’ospedale Humanitas. “ Certamente alle Olimpiadi di Rio né Michael Phelps nè Gregorio Paltrinieri hanno messo l’olio nell’orecchio prima di FALSO scendere in piscina per evitare l’otite. Così è anche per chi frequenta regolarmente o saltuariamente una piscina: l’otite, l’infiammazione dell’orecchio esterno che provoca dolore e fastidio, non si previene con l’olio. L’orecchio si autoregola cioè ha una sua omeostasi naturale e il film ceruminoso che produce ha già di per sé una oleosità tale da proteggere l’orecchio quando siamo in acqua, sia al mare che in piscina. Evitiamo quindi di trattare il nostro orecchio con misure che possono essere più dannose che benefiche, anche perché, considerata la posizione e anatomia dell’orecchio, nonché l’importante funzione, non siamo in grado di vedere ciò che facciamo. Semmai è meglio evitare di essere ossessivi nel ricercare l’igiene eccessiva dell’orecchio, che si può trasformare nella vera causa dell’otite e di altre infezioni. Sono proprio queste persone infatti, oltre a chi ha problemi di pelle come psoriasi, dermatite e foruncolosi, per esempio, ad essere maggiormente esposti ad infezioni cutanee del condotto uditivo esterno cioè l’otite esterna. In questi casi la semplice sospensione dell’attività in piscina o in acqua e un trattamento locale con antibiotico e antinfiammatorio porta alla risoluzione dell’otite.”(Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 955 SCIENZA E SALUTE CURCUMINA E SILIMARINA CONTRO IL CANCRO AL COLON L'impiego combinato dei due estratti cellulari blocca la proliferazione e la diffusione delle cellule tumorali Due sostanze vegetali, insieme, potrebbero aiutare a combattere il cancro al colon. Si tratta della curcumina, estratta della spezia curcuma, e della silimarina, presente nella pianta chiamata Silybum marianum o cardo mariano. Lo sostengono, in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of cancer, i ricercatori dell'Università di Saint Louis (Usa). Secondo gli autori, l'impiego combinato dei due composti vegetali potrebbe rappresentare un'alternativa naturale ai trattamenti oncologici tradizionali. Inoltre, potrebbe avere meno effetti collaterali rispetto alla chemioterapia. Nel corso della ricerca, gli scienziati hanno analizzato le proprietà terapeutiche di curcumina e silimarina, utilizzate da sole o insieme. Nello specifico, hanno testato le due sostanze su alcuni campioni di cellule affette da cancro al colon. Al termine dell'esperimento, hanno scoperto che l'impiego combinato dei due composti era stato più efficace, nella lotta contro il tumore, rispetto all'uso singolo dei due estratti vegetali. “La combinazione dei due fitochimici ha inibito la proliferazione e la diffusione delle cellule tumorali del colon – spiega Ezekiel -. Inoltre, quando le cellule malate sono stati prima esposte alla curcumina e successivamente trattate con la silimarina, sono andate maggiormente incontro alla morte cellulare”. I ricercatori hanno evidenziato la necessità di condurre ulteriori studi, prima su altri campioni di cellule tumorali e dopo sugli animali, prima di testare l'efficacia di questo metodo sugli umani. Tuttavia, ritengono che i risultati finora ottenuti siano incoraggianti. A loro avviso, l'impiego combinato di curcumina e silimarina potrebbe sostituire efficacemente le attuali terapie anti-tumorali. “I fitochimici possono offrire approcci terapeutici alternativi ai trattamenti oncologici - conclude l'esperto - ed evitare i problemi di tossicità e gli effetti collaterali che possono essere provocati dalla chemioterapia”. (Salute, Sole 24 ore) CURIOSITA’ PERCHÉ si dice “AVERE la CODA di PAGLIA”? L’espressione deriva da una favola di Esopo che narra di una volpe cui una tagliola mozzò la coda. La bestiola si vergognava, così deturpata nella sua eleganza, e gli altri animali, suoi amici, decisero di farle una coda di paglia. La coda era così bella che, chi non sapeva della disgrazia, non avrebbe mai potuto sospettare fosse finta. SEGRETO SVELATO: Ma un giorno un gallo si lasciò scappare il segreto e la notizia della volpe con la coda di paglia arrivò fino all’orecchio dei contadini. Conoscendo il punto debole della volpe, questi accesero dei fuochi vicino ai pollai, perché non potesse più rubare i loro polli. La volpe sapeva che la paglia prende fuoco facilmente, e per paura di bruciarsi non si avvicinò più ai pollai. IL DIFETTO NASCOSTO: Da qui “avere la coda di paglia”, che significa temere ogni tipo di critica per un comportamento, o un difetto, su cui si teme che gli altri possano infierire. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 955 PREVENZIONE E SALUTE CONTRO LE CARIE MANGIATE IL CIOCCOLATO FONDENTE Ecco i cibi e le bevande che assicurano una buona salute del nostro cavo orale. Attenzione alle bibite, ma anche a vino e birra. Ai bambini mai il ciucciotto bagnato nel miele «E adesso cosa posso mangiare?». La domanda molto spesso giunge anche alle orecchie dei dentisti. Si vogliono avere informazioni utili a evitare l’insorgenza delle carie e preservare lo smalto dei denti. Ma quali sono gli alimenti che possiamo consumare senza eccessive preoccupazioni per il nostro sorriso? OK per FRUTTA, VERDURA e YOGURT (ma con poco zucchero) rischio delle DONNE Mirtilli, yogurt, verdure crude. Ma pure caffè, formaggio, vino e cioccolato. L’elenco dei cibi salva-sorriso non obbliga a escludere dalla dieta alcune golosità. Sì ai mirtilli, perché contengono sostanze che riducono del 45% il rischio di carie. Effetto che garantiscono anche gli yogurt a ridotto contenuto di zuccheri, seppur in maniera inferiore. Funghi, cicoria e verdure crude sono considerati «un ottimo spazzolino da denti naturale, poiché contribuiscono a eliminare i residui di cibo». «Il batterio della carie, lo streptococcus mutans, si nutre e prolifera grazie al metabolismo dello zucchero e produce l’acido lattico - dichiara Antonella Polimeni, ordinario di odontoiatria pediatrica all’Università Sapienza di Roma -. Per questo i cibi dolci vengono considerati nemici dei denti». Indicazioni che trovano conferma anche nella posizione espressa dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, che raccomanda di seguire «una dieta ricca di frutta e verdura fresca: i vegetali ricchi di vitamina C servono per mantenere le gengive sane e devono essere un caposaldo dell’alimentazione quotidiana». FORMAGGIO, SI’ (UN PO’) PER CONTRASTARE L’ ACIDITÀ Ma le insidie non finiscono qui. Se il pH della bocca scende al di sotto di 5.5 (acido), lo smalto si indebolisce fino a dissolversi, rendendo i denti fragili di fronte all’attacco dei batteri. Ecco perché il consumo di bevande gassate, che contengono molti zuccheri e acidificano il cavo orale, andrebbe il più possibile limitato. Lo stesso vale per i succhi di frutta, la birra, il vino bianco e le mele: cibi tendenzialmente acidificanti, ma che non devono per forza essere banditi del tutto. Non conta solo cosa si mangia, ma come e quanto. L’acidità di questi alimenti, rammentano gli esperti, può essere tamponata accompagnandoli con un po’ di formaggio, ricco di calcio e grassi che proteggono lo smalto. Esistono poi cibi con una documentata attività anticarie, come il cacao amaro. «Consumando cioccolato fondente all’80% si può ridurre il rischio di carie - precisa l’esperta -. Bisogna avere l’accortezza di non mangiarlo assieme a dessert troppo ricchi di zuccheri e carboidrati». RACCOMANDAZIONI ANCHE PER I BAMBINI Le indicazioni del Collegio Nazionale dei Docenti Universitari di Odontoiatria sono valide anche per i più piccoli. Da qui il consiglio di evitare i ciucciotti «dolcificati» (con zucchero o miele), il biberon con la camomilla o qualunque bevanda zuccherata per farlo addormentare. «Queste abitudini sono responsabili di carie diffuse sui denti da latte, pericolose perché possono compromettere lo sviluppo corretto della dentatura permanente». (Salute, La Stampa) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 955 SCIENZA E SALUTE ASIMMETRICO O IRREGOLARE: LE ANOMALIE DEL SENO Dalla politelia al capezzolo introflesso, dalla mammella tuberosa alla sindrome di Poland: ecco quali sono i problemi, di varia entità, che possono modificare l'aspetto della mammella. Oggi trattiamo il capezzolo introflesso. IL CAPEZZOLO INTROFLESSO:Cause e terapie della presenza di capezzoli in più La malformazione è caratterizzata dall'assenza di prominenza del capezzolo, che risulta quindi come «risucchiato» all'interno della mammella Il capezzolo introflesso è una malformazione caratterizzata dall'assenza di prominenza del capezzolo, che risulta quindi come «risucchiato» all'interno del seno. Vari i gradi dell'anomalia, che può interessare sia una sola mammella che entrambe. Nella forma lieve, detta reversibile, il capezzolo, introflesso a riposo, può estroflettersi manualmente o con il freddo, mentre nelle forme più gravi rimane introflesso anche se stimolato. CAUSE. Questa anomalia è determinata da dotti galattofori (i tubicini che durante l'allattamento portano il latte al capezzolo) troppo corti, che trattengono all'interno della mammella il capezzolo. L'origine del problema, che colpisce in media 20 donne su mille, è di solito ereditario; in rari casi può essere causato da infiammazioni o da interventi chirurgici. Infine, si può presentare dopo l'allattamento. Nei casi più lievi, per correggere l'anomalia si può ricorrere a dispositivi, simili a TRATTAMENTI piccole ventose, che, creando dall'esterno un vuoto con pressione negativa, spingono il capezzolo in fuori. Devono essere applicati per circa 6-8 ore al giorno per almeno tre mesi. Gli svantaggi? Sono scomodi e visibili attraverso i vestiti. Inoltre, se la pelle è molto delicata, possono provocare l'ulcerazione del capezzolo. L'alternativa chirurgica consiste nell'effettuare una piccola incisione a livello del capezzolo, attraverso la quale rimuovere i tralci fibrosi e i dotti galattofori troppo corti. Al termine dell'operazione, il capezzolo verrà suturato sia all'interno (pull out), per proiettarlo in fuori, che sulla cute esterna (per affrancare meglio i margini). Poi verrà posizionata una medicazione ad anello (detta a ring). L'intervento, che ha una durata di 30-60 minuti, avviene in anestesia locale e in regime di day surgery. La medicazione applicata sulla mammella verrà rimossa dopo circa 5-7 giorni, eventuali punti di sutura, se non riassorbibili, dopo circa 10 giorni. Inizialmente la zona potrà risultare tumefatta, ma il gonfiore si ridurrà progressivamente fino a scomparire nell'arco di due settimane circa. All'inizio la sensibilità di areola e capezzolo potrebbe essere alterata: ma si tratta di una condizione provvisoria, destinata a tornare alla normalità nell'arco di alcune settimane o di pochi mesi. In seguito a questa operazione, non è più possibile allattare. L'iter per avere le corrette indicazioni prevede una visita del medico di famiglia che, constatata l'anomalia, prescriverà una visita specialistica dal chirurgo plastico. Sarà poi quest'ultimo a decidere e a programmare, nell'ambito dell'attività ospedaliera. (OK, Salute e Benessere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 955 PREVENZIONE E SALUTE LA PIPÌ HA UN CATTIVO ODORE? SCOPRI LE POSSIBILI CAUSE Infezioni, alimentazione, malattie... Ecco come interpretare le più comuni anomalie nelle urine Di norma dovrebbe essere limpida, di colore giallo paglierino, inodore. Ma può capitare che la pipì, il liquido prodotto dai reni durante il processo di filtraggio del sangue, abbia un odore sgradevole. Si tratta di un sintomo che può dipendere da numerosi fattori, molto diversi tra loro: alcuni del tutto innocui, come l'assunzione di alcuni cibi o di alcune medicine, altri che dovrebbero suonare come un campanello d'allarme. Ecco le cause più frequenti. Alimentazione: In molti casi, l'odore sgradevole della pipì può semplicemente dipendere dall'alimentazione. Se i liquidi introdotti sono troppo scarsi, la pipì ha infatti un odore più intenso, a causa della maggiore concentrazione di metaboliti (le scorie). Anche alcuni cibi, tra cui asparagi, cavolfiori, aglio, possono conferire alla pipì un odore molto forte e sgradevole. Nel caso degli asparagi, in particolare, l'odore è determinato dall'acido aspartico e da alcuni gruppi sulfurei contenuti nell'ortaggio. Infine, un eccessivo consumo di integratori a base di vitamina B6 e di acido lipoico (una vitamina non essenziale), così come l'assunzione di alcuni antibiotici, come per esempio amoxicillina, ampicillina, ciprofloxacina, possono essere causa di urine maleodoranti. In tutti questi casi, l'odore sgradevole delle urine non è correlato a patologie. Infezioni : Nel caso di cistiti, pielonefriti (infezioni renali), uretriti (infezioni dell'uretra, il piccolo canale che consente all'urina di fuoriuscire), l'odore è causato da alcuni batteri, come Proteus, Pseudomonas, Providencia, Morganella, che trasformano l'urea (una componente dell'urina) in ammoniaca. Ecco perché, in questi casi, l'odore caratteristico è quello di ammoniaca o di candeggina. Soprattutto negli anziani, si può anche avvertire un odore di birra fermentata. Malattie: L'odore delle urine può anche essere associato a insufficienza epatica, determinata da varie patologie croniche del fegato, o a fistola retto-vaginale (una connessione tra la parte inferiore dell'intestino e la vagina). Tra le cause c'è anche la chetoacidosi diabetica, una complicanza del diabete provocata da carenza di insulina: in questo caso, le urine hanno un odore dolciastro, simile all'acetone. Più rare, ma assai caratteristiche, sono la leucinosi, la trimetilaminuria, la fenilchetonuria. Si tratta di tre patologie metaboliche, in cui alcuni aminoacidi non vengono assimilati dal corpo e perciò si accumulano. Le urine, in cui convogliano le sostanze di scarto, odorano rispettivamente di sciroppo d'acero, di pesce, di topo (quest'ultimo è un odore sgradevole e caratteristico, pungente e muschiato). Cosa fare: Se l'odore sgradevole si manifesta saltuariamente e scompare nell'arco di 48 ore non c'è da preoccuparsi. Se invece persiste per tre o quattro giorni è opportuno rivolgersi al medico di famiglia, che prescriverà l'esame completo delle urine e l'urinocoltura. Il primo riguarda la parte chimico-fisica delle urine (colore, volume, aspetto, pH…), la seconda consente invece di individuare un'eventuale infezione batterica o fungina. Se quest'ultimo esame risulta positivo, si effettua l'antibiogramma, un test che permette di valutare la sensibilità di un batterio a un determinato antibiotico, in modo da prescrivere il farmaco appropriato a contrastare la specifica infezione. Per indagini più approfondite, il consiglio è quello di rivolgersi allo specialista urologo. (OK Salute e benessere) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca Progetto “UN FARMACO PER TUTTI” : Progetto per contrastare la povertà sanitaria. Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre, ma anche di presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini. A lato, l’elenco delle farmacie che ad oggi hanno aderito al progetto. FARMACIE COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci. http://www.ordinefa rmacistinapoli.it/ord ineNuovo/news/1097 -un-farmaco-per-tutti RACCOLTI FINORA 23.000 CONFEZIONI di FARMACI e DISPOSITIVI Donati ai seguenti ENTI ASSISTENZIALI: La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore della Carità Madre Teresa di Calcutta, Ordine di Malta, Croce Rossa Anno IV – Numero 955 PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 955 ORDINE: FAD in farmaDAY: un nuovo modo di aggiornarsi FAD in farmaDAY è una nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM Gentile Collega, come hai potuto constatare in questi anni il Consiglio Direttivo dell’Ordine ha messo a disposizione dei propri iscritti una serie di Corsi di Formazione Residenziali gratuiti allo scopo di fornire Formazione attinente alla professione. Purtroppo per molti colleghi seguire i Corsi Residenziali presenta numerose difficoltà. Per questo motivo, pur mantenendo un certo numero di Corsi Residenziali, a partire da questo numero, Farmaday presenta una grande NOVITA’: La POSSIBILITÀ di effettuare la formazione obbligatoria ECM in modo semplice, GRATUITO e .....quotidiano e a casa propria, seguendo il notiziario farmaDAY DI COSA SI TRATTA? La “FAD IN FARMADAY” consentirà a tutti i farmacisti iscritti all’Ordine dei Farmacisti di Napoli di frequentare corsi con la metodologia F.A.D. (formazione a distanza) e permetterà l’acquisizione dei Crediti Formativi necessari per ottemperare ad una parte del fabbisogno annuale di crediti formativi ECM IL METODO : Ogni giorno insieme al tuo farmaDAY riceverai un link che ti permetterà di “entrare” nel Corso FAD da Te scelto attraverso una username e una password che ti saranno inviate al tuo indirizzo di posta elettronica. Così, giorno dopo giorno, potrai seguire il corso, rispondere al questionario di apprendimento e alla fine stamparti il tuo attestato dei crediti acquisiti. Il tutto stando a casa o in Farmacia . UNA GRANDE COMODITA’! COME PARTECIPARE a) Inviare all’indirizzo [email protected] la richiesta di fruizione del Corso indicando nome e cognome, indirizzo e-mail (non PEC), n. ordine di iscrizione all’Ordine della Provincia di Napoli, numero cellulare b) In 48 ore sarà inviata una username e una password personale c) All’arrivo del farmaDAY, notiziario dell’Ordine redatto quotidianamente dal Presidente Prof. V. Santagada ed a costo zero per le risorse dell’Ordine, l’ultima pagina sarà dedicata all’argomento del corso o argomenti similari e conterrà un link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider. (www.ecm-corsi.it) d) Inserirete la username e la password e verrete indirizzati direttamente alla vostra pagina personale. In alto a sinistra troverete il menu “I miei corsi”: cliccando sopra si aprirà un elenco nel quale dovete scegliere il corso assegnato “Alimentazione consapevole….” Cliccandoci sopra si aprirà la pagina contenente i moduli. Al termine del I modulo potrete accedere al questionario di fine modulo e vi sarà consentito passare al II modulo e così via. Al termine del Corso potrete compilare il questionario di gradimento del corso. Una volta terminato anche quest’ultimo potrete accedere al modulo di assegnazione dell’attestato ECM che potrete liberamente scaricare e stampare. Ma non finisce qui!! Avrete a disposizione un tutor on-line a cui vi potrete rivolgere in caso di difficoltà. Questi sono i riferimenti a cui rivolgersi in caso di necessità: [email protected] PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 955 SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY Modulo 1/A 1/B 1/C 2/A 2/B 2/C 3/A 3/B 3/C 3/D 3/E 4/A 4/B 5/A 5/B 6/A 6/B TITOLO Data Malattie Croniche 1 Malattie Croniche 2 Malattie Croniche 3 QUESTIONARO n.1 Cambiamento 1 Cambiamento 2 Cambiamento 3 QUESTIONARO n.2 Sindrome Metabolica 1 Sindrome Metabolica 2 Sindrome Metabolica 3 Sindrome Metabolica 4 Sindrome Metabolica 5 QUESTIONARO n.3 26-set 27-set 28-set 28-set 29-set 30-set 03-ott 03-ott 04-ott 05-ott 06-ott 07-ott 10-ott 10-ott Ipertensione 1 Ipertensione 2 Diabete 1 Diabete 2 Obesità 1 Obesità 2 11-ott 12-ott 13-ott 14-ott 17-ott 18-ott N. Modulo 1 2 3 6/C 6/D 6/E 6/F 6/G 6/H 6/I 6/L Obesità 3 Obesità 4 Obesità 5 Obesità 6 Obesità 7 Obesità 8 Obesità 9 Obesità 10 QUESTIONARO n. 4 7/A 7/B 8/A 8/B 8/C 8/D 8/E 9/A 9/B Dieta Mediterranea 1 Dieta Mediterranea 2 Dieta Paradosso Francese Prova Costume Mangiare Colorato Km Zero Caffè Ricette QUESTIONARIO n.5 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 TITOLO Data N. 19-ott 20-ott 21-ott 24-ott 25-ott 26-ott 27-ott 28-ott 28-ott 18 19 20 21 22 23 24 25 31-ott 01-nov 02-nov 03-nov 04-nov 07-nov 08-nov 09-nov 10-nov 10-nov 26 27 28 29 30 31 32 33 34 TERREMOTO 2016 - CENTRO ITALIA I FARMACISTI NAPOLETANI A SOSTEGNO DELLE POPOLAZIONI COLPITE L’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, in collaborazione con Federfarma Napoli, ha aperto uno specifico conto corrente bancario e denominato “ Fondo Terremoto Centro Italia 2016” finalizzato a sostenere le attività di solidarietà. Per facilitare e garantire l'efficacia della catena di aiuto e supporto alle popolazioni colpite dal terremoto da parte della categoria, l’Ordine dei Farmacisti di Napoli e Federfarma Napoli hanno «unito le forze e condiviso iniziative congiunte» finalizzate a sostenere le attività di solidarietà. I Colleghi che intendono partecipare a tale iniziativa potranno versare il proprio contributo sul Conto Corrente Bancario aperto presso la Banca di Credito Popolare – Gruppo Bancario di Credito Popolare, Via San Giacomo, 16 -80133 Napoli Codice IBAN: IT79 Z051 4203 4191 1857 1146 687 BCPTITNN PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 955 Modulo 1/B: La MALATTIA CRONICA e L’ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE LE MALATTIE CRONICHE SECONDO OMS Le malattie croniche costituiscono la principale causa di morte quasi in tutto il mondo. Si tratta di un ampio gruppo di malattie, che comprende le cardiopatie, l’ictus, il cancro, il diabete e le malattie respiratorie croniche. Le malattie croniche sono comunque un ampio gruppo che comprende anche le malattie mentali, i disturbi muscolo-scheletrici e dell’apparato gastrointestinale, i difetti della vista e dell’udito, le malattie genetiche. Non esiste un’età specifica o preferenziale per il loro manifestarsi. Spesso si ha un decorso silente di molti anni precedenti la manifestazione clinica. Dato il lungo decorso, richiedono un’assistenza a lungo termine, ma al contempo presentano diverse opportunità di prevenzione. La prevenzione e la promozione di stili di vita sani è l’arma più valida per combattere le malattie croniche. Tutti possono ridurre in modo significativo il rischio di sviluppare queste malattie semplicemente adottando abitudini salutari, in particolare evitando il fumo, avere un’ alimentazione corretta, limitare il consumo di alcol e svolgere attività fisica regolare. Approvato dal Consiglio dei ministri il 16 febbraio 2007, anche in Italia parte il programma “Guadagnare salute”. Sulla base di una strategia comune europea, una serie di progetti e iniziative di prevenzione e comunicazione intendono promuovere l’adozione di stili di vita sani, capaci di contrastare il peso delle malattie croniche e far guadagnare così anni di vita in salute ai cittadini. Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider. www.ecm-corsi.it