“due gocce di olio nell`orecchio evitano l`otite da piscina”, vero o falso?

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Anno IV – Numero 955
Martedì 27 Settembre 2016, S. Vincenzo de Paoli
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
farmaDAY
2. ORDINE:
FAD
in
Iniziative
terremoto e Progetto “Un
Farmaco per tutti”
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Curcumina e silimarina
contro il cancro al colon
4. Asimmetrico
o
irregolare: le anomalie
del seno
Prevenzione e
Salute
5. “Due gocce di olio
nell’orecchio
evitano
l’otite da piscina”, vero o
falso?
6. contro le carie mangiate
il cioccolato fondente
7. La pipì ha un cattivo
odore?
Scopri le possibili cause
Meteo Napoli
Martedì 27 Settembre
 Variabile
Minima: 18°C
Massima: 25°C
Umidità:
Mattina = 48%
Pomeriggio =57%
Proverbio di oggi….……..
Chi te vo’ bene cchiù de mamma, te ‘nganna.
“DUE GOCCE DI OLIO NELL’ORECCHIO
EVITANO L’OTITE DA PISCINA”, VERO O
FALSO?
Molti credono che per evitare l’otiteda piscina siano sufficienti due
gocce di olio nell’orecchio prima di tuffarsi in piscina. Vero o falso?
L’abbiamo chiesto al dottor Luca Malvezzi, Otorinolaringoiatra
dell’ospedale Humanitas.
“ Certamente alle Olimpiadi di Rio né Michael
Phelps nè Gregorio Paltrinieri hanno messo
l’olio nell’orecchio prima
di
FALSO
scendere in piscina per evitare
l’otite.
Così è anche per chi frequenta regolarmente o
saltuariamente una piscina: l’otite, l’infiammazione dell’orecchio esterno che
provoca dolore e fastidio, non si previene con l’olio.
L’orecchio si autoregola cioè ha una sua omeostasi naturale e il film
ceruminoso che produce ha già di per sé una oleosità tale da proteggere
l’orecchio quando siamo in acqua, sia al mare che in piscina.
Evitiamo quindi di trattare il nostro orecchio con misure che possono essere
più dannose che benefiche, anche perché, considerata la posizione e
anatomia dell’orecchio, nonché l’importante funzione, non siamo in grado di
vedere ciò che facciamo.
Semmai è meglio evitare di essere ossessivi nel ricercare l’igiene eccessiva
dell’orecchio, che si può trasformare nella vera causa dell’otite e di altre
infezioni. Sono proprio queste persone infatti, oltre a chi ha problemi di pelle
come psoriasi, dermatite e foruncolosi, per esempio, ad essere maggiormente
esposti ad infezioni cutanee del condotto uditivo esterno cioè l’otite esterna.
In questi casi la semplice sospensione dell’attività in piscina o in acqua e un
trattamento locale con antibiotico e antinfiammatorio porta alla risoluzione
dell’otite.”(Salute, Humanitas)
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 955
SCIENZA E SALUTE
CURCUMINA E SILIMARINA
CONTRO IL CANCRO AL COLON
L'impiego combinato dei due estratti cellulari blocca la proliferazione e la
diffusione delle cellule tumorali
Due sostanze vegetali, insieme, potrebbero aiutare a combattere il cancro al
colon.
Si tratta della curcumina, estratta della spezia curcuma, e della silimarina,
presente nella pianta chiamata Silybum marianum o cardo mariano.
Lo sostengono, in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of cancer, i
ricercatori dell'Università di Saint Louis (Usa).
Secondo gli autori, l'impiego combinato dei due composti vegetali potrebbe
rappresentare un'alternativa naturale ai trattamenti oncologici tradizionali.
Inoltre, potrebbe avere meno effetti collaterali rispetto alla chemioterapia.
Nel corso della ricerca, gli scienziati hanno analizzato le proprietà terapeutiche di curcumina e
silimarina, utilizzate da sole o insieme.
Nello specifico, hanno testato le due sostanze su alcuni campioni di cellule affette da cancro al colon.
Al termine dell'esperimento, hanno scoperto che l'impiego combinato dei due composti era stato più
efficace, nella lotta contro il tumore, rispetto all'uso singolo dei due estratti vegetali.
“La combinazione dei due fitochimici ha inibito la proliferazione e la diffusione delle cellule tumorali
del colon – spiega Ezekiel -.
Inoltre, quando le cellule malate sono stati prima esposte alla curcumina e successivamente trattate
con la silimarina, sono andate maggiormente incontro alla morte cellulare”.
I ricercatori hanno evidenziato la necessità di condurre ulteriori studi, prima su altri campioni di cellule
tumorali e dopo sugli animali, prima di testare l'efficacia di questo metodo sugli umani.
Tuttavia, ritengono che i risultati finora ottenuti siano incoraggianti.
A loro avviso, l'impiego combinato di curcumina e silimarina potrebbe sostituire efficacemente le
attuali terapie anti-tumorali.
“I fitochimici possono offrire approcci terapeutici alternativi ai trattamenti oncologici - conclude
l'esperto - ed evitare i problemi di tossicità e gli effetti collaterali che possono
essere provocati dalla chemioterapia”. (Salute, Sole 24 ore)
CURIOSITA’
PERCHÉ si dice “AVERE la CODA di PAGLIA”?
L’espressione deriva da una favola di Esopo che narra di una volpe cui una tagliola
mozzò la coda.
La bestiola si vergognava, così deturpata nella sua eleganza, e gli altri animali, suoi amici, decisero di farle
una coda di paglia. La coda era così bella che, chi non sapeva della disgrazia, non avrebbe mai potuto
sospettare fosse finta.
SEGRETO SVELATO: Ma un giorno un gallo si lasciò scappare il segreto e la notizia della volpe con la coda
di paglia arrivò fino all’orecchio dei contadini. Conoscendo il punto debole della volpe, questi accesero dei
fuochi vicino ai pollai, perché non potesse più rubare i loro polli. La volpe sapeva che la paglia prende fuoco
facilmente, e per paura di bruciarsi non si avvicinò più ai pollai.
IL DIFETTO NASCOSTO: Da qui “avere la coda di paglia”, che significa temere ogni tipo di critica per un
comportamento, o un difetto, su cui si teme che gli altri possano infierire.
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 955
PREVENZIONE E SALUTE
CONTRO LE CARIE MANGIATE IL CIOCCOLATO
FONDENTE
Ecco i cibi e le bevande che assicurano una buona salute del nostro cavo orale.
Attenzione alle bibite, ma anche a vino e birra. Ai bambini mai il ciucciotto bagnato nel
miele
«E adesso cosa posso mangiare?».
La domanda molto spesso giunge anche alle orecchie dei dentisti. Si
vogliono avere informazioni utili a evitare l’insorgenza delle carie e
preservare lo smalto dei denti.
Ma quali sono gli alimenti che possiamo consumare senza eccessive
preoccupazioni per il nostro sorriso?
OK per FRUTTA, VERDURA e YOGURT (ma con poco zucchero)
rischio delle DONNE
Mirtilli, yogurt, verdure crude. Ma pure caffè, formaggio, vino e cioccolato.
L’elenco dei cibi salva-sorriso non obbliga a escludere dalla dieta alcune golosità.
Sì ai mirtilli, perché contengono sostanze che riducono del 45% il rischio di carie.
Effetto che garantiscono anche gli yogurt a ridotto contenuto di zuccheri, seppur in maniera inferiore.
Funghi, cicoria e verdure crude sono considerati «un ottimo spazzolino da denti naturale, poiché
contribuiscono a eliminare i residui di cibo».
«Il batterio della carie, lo streptococcus mutans, si nutre e prolifera grazie al metabolismo dello
zucchero e produce l’acido lattico - dichiara Antonella Polimeni, ordinario di odontoiatria pediatrica
all’Università Sapienza di Roma -.
Per questo i cibi dolci vengono considerati nemici dei denti».
Indicazioni che trovano conferma anche nella posizione espressa dalla Società Italiana di
Parodontologia e Implantologia, che raccomanda di seguire «una dieta ricca di frutta e verdura fresca:
i vegetali ricchi di vitamina C servono per mantenere le gengive sane e devono essere un caposaldo
dell’alimentazione quotidiana».
FORMAGGIO, SI’ (UN PO’) PER CONTRASTARE L’ ACIDITÀ
Ma le insidie non finiscono qui. Se il pH della bocca scende al di sotto di 5.5 (acido), lo smalto si
indebolisce fino a dissolversi, rendendo i denti fragili di fronte all’attacco dei batteri.
Ecco perché il consumo di bevande gassate, che contengono molti zuccheri e acidificano il cavo
orale, andrebbe il più possibile limitato. Lo stesso vale per i succhi di frutta, la birra, il vino bianco e
le mele: cibi tendenzialmente acidificanti, ma che non devono per forza essere banditi del tutto.
Non conta solo cosa si mangia, ma come e quanto.
L’acidità di questi alimenti, rammentano gli esperti, può essere tamponata accompagnandoli con un
po’ di formaggio, ricco di calcio e grassi che proteggono lo smalto.
Esistono poi cibi con una documentata attività anticarie, come il cacao amaro.
«Consumando cioccolato fondente all’80% si può ridurre il rischio di carie - precisa l’esperta -.
Bisogna avere l’accortezza di non mangiarlo assieme a dessert troppo ricchi di zuccheri e carboidrati».
RACCOMANDAZIONI ANCHE PER I BAMBINI
Le indicazioni del Collegio Nazionale dei Docenti Universitari di Odontoiatria sono valide anche per i
più piccoli. Da qui il consiglio di evitare i ciucciotti «dolcificati» (con zucchero o miele), il biberon con
la camomilla o qualunque bevanda zuccherata per farlo addormentare.
«Queste abitudini sono responsabili di carie diffuse sui denti da latte, pericolose perché possono
compromettere lo sviluppo corretto della dentatura permanente». (Salute, La Stampa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 955
SCIENZA E SALUTE
ASIMMETRICO O IRREGOLARE: LE ANOMALIE DEL SENO
Dalla politelia al capezzolo introflesso, dalla mammella tuberosa alla sindrome
di Poland: ecco quali sono i problemi, di varia entità, che possono modificare
l'aspetto della mammella. Oggi trattiamo il capezzolo introflesso.
IL CAPEZZOLO INTROFLESSO:Cause e terapie della presenza
di capezzoli in più
La malformazione è caratterizzata dall'assenza di prominenza del capezzolo, che
risulta quindi come «risucchiato» all'interno della mammella
Il capezzolo introflesso è una malformazione caratterizzata
dall'assenza di prominenza del capezzolo, che risulta quindi come
«risucchiato» all'interno del seno. Vari i gradi dell'anomalia, che
può interessare sia una sola mammella che entrambe. Nella
forma lieve, detta reversibile, il capezzolo, introflesso a riposo,
può estroflettersi manualmente o con il freddo, mentre nelle
forme più gravi rimane introflesso anche se stimolato.
CAUSE. Questa anomalia è determinata da dotti galattofori (i
tubicini che durante l'allattamento portano il latte al capezzolo)
troppo corti, che trattengono all'interno della mammella il capezzolo. L'origine del problema, che
colpisce in media 20 donne su mille, è di solito ereditario; in rari casi può essere causato da
infiammazioni o da interventi chirurgici. Infine, si può presentare dopo l'allattamento.
Nei casi più lievi, per correggere l'anomalia si può ricorrere a dispositivi, simili a
TRATTAMENTI
piccole ventose, che, creando dall'esterno un vuoto con pressione negativa,
spingono il capezzolo in fuori. Devono essere applicati per circa 6-8 ore al
giorno per almeno tre mesi.
Gli svantaggi? Sono scomodi e visibili attraverso i vestiti. Inoltre, se la pelle è molto delicata, possono
provocare l'ulcerazione del capezzolo.
L'alternativa chirurgica consiste nell'effettuare una piccola incisione a livello del capezzolo, attraverso
la quale rimuovere i tralci fibrosi e i dotti galattofori troppo corti. Al termine dell'operazione, il
capezzolo verrà suturato sia all'interno (pull out), per proiettarlo in fuori, che sulla cute esterna (per
affrancare meglio i margini). Poi verrà posizionata una medicazione ad anello (detta a ring).
L'intervento, che ha una durata di 30-60 minuti, avviene in anestesia locale e in regime di day surgery.
La medicazione applicata sulla mammella verrà rimossa dopo circa 5-7 giorni, eventuali punti di sutura,
se non riassorbibili, dopo circa 10 giorni.
Inizialmente la zona potrà risultare tumefatta, ma il gonfiore si ridurrà progressivamente fino a
scomparire nell'arco di due settimane circa.
All'inizio la sensibilità di areola e capezzolo potrebbe essere alterata: ma si tratta di una condizione
provvisoria, destinata a tornare alla normalità nell'arco di alcune settimane o di pochi mesi. In seguito
a questa operazione, non è più possibile allattare.
L'iter per avere le corrette indicazioni prevede una visita del medico di famiglia che, constatata
l'anomalia, prescriverà una visita specialistica dal chirurgo plastico.
Sarà poi quest'ultimo a decidere e a programmare, nell'ambito dell'attività ospedaliera.
(OK, Salute e Benessere)
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Anno IV – Numero 955
PREVENZIONE E SALUTE
LA PIPÌ HA UN CATTIVO ODORE?
SCOPRI LE POSSIBILI CAUSE
Infezioni, alimentazione, malattie... Ecco come interpretare le più comuni anomalie
nelle urine
Di norma dovrebbe essere limpida, di colore giallo paglierino, inodore. Ma può
capitare che la pipì, il liquido prodotto dai reni durante il processo di filtraggio del
sangue, abbia un odore sgradevole. Si tratta di un sintomo che può dipendere da
numerosi fattori, molto diversi tra loro: alcuni del tutto innocui, come l'assunzione di
alcuni cibi o di alcune medicine, altri che dovrebbero suonare come un campanello
d'allarme. Ecco le cause più frequenti.
Alimentazione: In molti casi, l'odore sgradevole della pipì può semplicemente dipendere
dall'alimentazione. Se i liquidi introdotti sono troppo scarsi, la pipì ha infatti un odore più intenso, a
causa della maggiore concentrazione di metaboliti (le scorie).
Anche alcuni cibi, tra cui asparagi, cavolfiori, aglio, possono conferire alla pipì un odore molto forte e
sgradevole. Nel caso degli asparagi, in particolare, l'odore è determinato dall'acido aspartico e da
alcuni gruppi sulfurei contenuti nell'ortaggio.
Infine, un eccessivo consumo di integratori a base di vitamina B6 e di acido lipoico (una vitamina non
essenziale), così come l'assunzione di alcuni antibiotici, come per esempio amoxicillina, ampicillina,
ciprofloxacina, possono essere causa di urine maleodoranti. In tutti questi casi, l'odore sgradevole
delle urine non è correlato a patologie.
Infezioni : Nel caso di cistiti, pielonefriti (infezioni renali), uretriti (infezioni dell'uretra, il piccolo
canale che consente all'urina di fuoriuscire), l'odore è causato da alcuni batteri, come Proteus,
Pseudomonas, Providencia, Morganella, che trasformano l'urea (una componente dell'urina) in
ammoniaca. Ecco perché, in questi casi, l'odore caratteristico è quello di ammoniaca o di candeggina.
Soprattutto negli anziani, si può anche avvertire un odore di birra fermentata.
Malattie: L'odore delle urine può anche essere associato a insufficienza epatica, determinata da
varie patologie croniche del fegato, o a fistola retto-vaginale (una connessione tra la parte inferiore
dell'intestino e la vagina).
Tra le cause c'è anche la chetoacidosi diabetica, una complicanza del diabete provocata da carenza di
insulina: in questo caso, le urine hanno un odore dolciastro, simile all'acetone.
Più rare, ma assai caratteristiche, sono la leucinosi, la trimetilaminuria, la fenilchetonuria.
Si tratta di tre patologie metaboliche, in cui alcuni aminoacidi non vengono assimilati dal corpo e
perciò si accumulano. Le urine, in cui convogliano le sostanze di scarto, odorano rispettivamente di
sciroppo d'acero, di pesce, di topo (quest'ultimo è un odore sgradevole e caratteristico, pungente e
muschiato).
Cosa fare: Se l'odore sgradevole si manifesta saltuariamente e scompare nell'arco di 48 ore non c'è
da preoccuparsi.
Se invece persiste per tre o quattro giorni è opportuno rivolgersi al medico di famiglia, che prescriverà
l'esame completo delle urine e l'urinocoltura. Il primo riguarda la parte chimico-fisica delle urine
(colore, volume, aspetto, pH…), la seconda consente invece di individuare un'eventuale infezione
batterica o fungina. Se quest'ultimo esame risulta positivo, si effettua l'antibiogramma, un test che
permette di valutare la sensibilità di un batterio a un determinato antibiotico, in modo da prescrivere il
farmaco appropriato a contrastare la specifica infezione. Per indagini più approfondite, il consiglio è
quello di rivolgersi allo specialista urologo. (OK Salute e benessere)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Progetto
“UN FARMACO
PER TUTTI” :
Progetto per contrastare
la povertà sanitaria.
Il progetto ha come finalità
l’utilizzo di farmaci, le cui
confezioni siano integre, ma
anche di presidi medico
chirurgici o integratori e
dispositivi medici non ancora
scaduti
provenienti
da
donazione spontanea da parte
di cittadini.
A lato, l’elenco delle farmacie
che ad oggi hanno aderito al
progetto.
FARMACIE COME ADERIRE:
Clicca sul link sottostante e
compila il form in modo da
avere le informazioni utili
riguardo il luogo di consegna del
contenitore per la raccolta dei
farmaci.
http://www.ordinefa
rmacistinapoli.it/ord
ineNuovo/news/1097
-un-farmaco-per-tutti
RACCOLTI FINORA 23.000
CONFEZIONI di FARMACI
e DISPOSITIVI Donati ai
seguenti ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia,
Emergency, UNITALSI
Campania, Stelle in Strada,
Suore della Carità Madre
Teresa di Calcutta, Ordine
di Malta, Croce Rossa
Anno IV – Numero 955
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 955
ORDINE: FAD in farmaDAY: un nuovo modo di aggiornarsi
FAD in farmaDAY è una nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per
ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM
Gentile Collega, come hai potuto constatare in questi anni il Consiglio Direttivo dell’Ordine ha messo a
disposizione dei propri iscritti una serie di Corsi di Formazione Residenziali gratuiti allo scopo di fornire
Formazione attinente alla professione.
Purtroppo per molti colleghi seguire i Corsi Residenziali presenta numerose difficoltà.
Per questo motivo, pur mantenendo un certo numero di Corsi Residenziali, a partire da questo
numero, Farmaday presenta una grande NOVITA’:
La POSSIBILITÀ di effettuare la formazione obbligatoria ECM in modo semplice,
GRATUITO e .....quotidiano e a casa propria, seguendo il notiziario farmaDAY
DI COSA SI TRATTA? La “FAD IN FARMADAY” consentirà a tutti i farmacisti iscritti all’Ordine dei
Farmacisti di Napoli di frequentare corsi con la metodologia F.A.D. (formazione a distanza) e
permetterà l’acquisizione dei Crediti Formativi necessari per ottemperare ad una parte del fabbisogno
annuale di crediti formativi ECM
IL METODO : Ogni giorno insieme al tuo farmaDAY riceverai un link che ti permetterà di “entrare”
nel Corso FAD da Te scelto attraverso una username e una password che ti saranno inviate al tuo
indirizzo di posta elettronica. Così, giorno dopo giorno, potrai seguire il corso, rispondere al
questionario di apprendimento e alla fine stamparti il tuo attestato dei crediti acquisiti.
Il tutto stando a casa o in Farmacia . UNA GRANDE COMODITA’!
COME PARTECIPARE
a) Inviare all’indirizzo [email protected] la richiesta di fruizione del Corso indicando
nome e cognome, indirizzo e-mail (non PEC), n. ordine di iscrizione all’Ordine della Provincia di
Napoli, numero cellulare
b) In 48 ore sarà inviata una username e una password personale
c) All’arrivo del farmaDAY, notiziario dell’Ordine redatto quotidianamente dal Presidente Prof. V.
Santagada ed a costo zero per le risorse dell’Ordine, l’ultima pagina sarà dedicata
all’argomento del corso o argomenti similari e conterrà un link che vi “porterà” direttamente
sulla piattaforma FAD del Provider. (www.ecm-corsi.it)
d) Inserirete la username e la password e verrete indirizzati direttamente alla vostra pagina
personale. In alto a sinistra troverete il menu “I miei corsi”: cliccando sopra si aprirà un elenco
nel quale dovete scegliere il corso assegnato “Alimentazione consapevole….” Cliccandoci sopra
si aprirà la pagina contenente i moduli.
Al termine del I modulo potrete accedere al questionario di fine modulo e vi sarà consentito
passare al II modulo e così via.
Al termine del Corso potrete compilare il questionario di gradimento del corso. Una volta
terminato anche quest’ultimo potrete accedere al modulo di assegnazione dell’attestato ECM
che potrete liberamente scaricare e stampare. Ma non finisce qui!! Avrete a disposizione un
tutor on-line a cui vi potrete rivolgere in caso di difficoltà.
Questi sono i riferimenti a cui rivolgersi in caso di necessità: [email protected]
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 955
SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY
Modulo
1/A
1/B
1/C
2/A
2/B
2/C
3/A
3/B
3/C
3/D
3/E
4/A
4/B
5/A
5/B
6/A
6/B
TITOLO
Data
Malattie Croniche 1
Malattie Croniche 2
Malattie Croniche 3
QUESTIONARO n.1
Cambiamento 1
Cambiamento 2
Cambiamento 3
QUESTIONARO n.2
Sindrome Metabolica 1
Sindrome Metabolica 2
Sindrome Metabolica 3
Sindrome Metabolica 4
Sindrome Metabolica 5
QUESTIONARO n.3
26-set
27-set
28-set
28-set
29-set
30-set
03-ott
03-ott
04-ott
05-ott
06-ott
07-ott
10-ott
10-ott
Ipertensione 1
Ipertensione 2
Diabete 1
Diabete 2
Obesità 1
Obesità 2
11-ott
12-ott
13-ott
14-ott
17-ott
18-ott
N.
Modulo
1
2
3
6/C
6/D
6/E
6/F
6/G
6/H
6/I
6/L
Obesità 3
Obesità 4
Obesità 5
Obesità 6
Obesità 7
Obesità 8
Obesità 9
Obesità 10
QUESTIONARO n. 4
7/A
7/B
8/A
8/B
8/C
8/D
8/E
9/A
9/B
Dieta Mediterranea 1
Dieta Mediterranea 2
Dieta
Paradosso Francese
Prova Costume
Mangiare Colorato
Km Zero
Caffè
Ricette
QUESTIONARIO n.5
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
TITOLO
Data
N.
19-ott
20-ott
21-ott
24-ott
25-ott
26-ott
27-ott
28-ott
28-ott
18
19
20
21
22
23
24
25
31-ott
01-nov
02-nov
03-nov
04-nov
07-nov
08-nov
09-nov
10-nov
10-nov
26
27
28
29
30
31
32
33
34
TERREMOTO 2016 - CENTRO ITALIA
I FARMACISTI NAPOLETANI A SOSTEGNO DELLE
POPOLAZIONI COLPITE
L’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, in collaborazione con Federfarma
Napoli, ha aperto uno specifico conto corrente bancario e denominato “ Fondo
Terremoto Centro Italia 2016” finalizzato a sostenere le attività di solidarietà.
Per facilitare e garantire l'efficacia della catena di aiuto e supporto alle popolazioni colpite dal
terremoto da parte della categoria, l’Ordine dei Farmacisti di Napoli e Federfarma Napoli hanno «unito
le forze e condiviso iniziative congiunte» finalizzate a sostenere le attività di solidarietà.
I Colleghi che intendono partecipare a tale iniziativa potranno versare il proprio contributo sul Conto
Corrente Bancario aperto presso la Banca di Credito Popolare – Gruppo Bancario di Credito
Popolare, Via San Giacomo, 16 -80133 Napoli
Codice IBAN: IT79 Z051 4203 4191 1857 1146 687
BCPTITNN
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 955
Modulo 1/B:
La MALATTIA CRONICA e L’ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE
LE MALATTIE CRONICHE SECONDO OMS
Le malattie croniche costituiscono la principale causa di morte quasi in tutto il mondo.
Si tratta di un ampio gruppo di malattie, che comprende le cardiopatie, l’ictus, il cancro, il diabete e
le malattie respiratorie croniche.
Le malattie croniche sono comunque un ampio gruppo che comprende anche le malattie mentali, i
disturbi muscolo-scheletrici e dell’apparato gastrointestinale, i difetti della vista e dell’udito, le
malattie genetiche.
Non esiste un’età specifica o preferenziale per il loro manifestarsi. Spesso si ha un decorso silente di
molti anni precedenti la manifestazione clinica.
Dato il lungo decorso, richiedono un’assistenza a lungo termine, ma al contempo presentano
diverse opportunità di prevenzione.
La prevenzione e la promozione di stili di vita sani è l’arma più valida per combattere le malattie
croniche. Tutti possono ridurre in modo significativo il rischio di sviluppare queste malattie
semplicemente adottando abitudini salutari, in particolare evitando il fumo, avere un’
alimentazione corretta, limitare il consumo di alcol e svolgere attività fisica regolare.
Approvato dal Consiglio dei ministri il 16 febbraio 2007, anche in Italia parte il programma
“Guadagnare salute”. Sulla base di una strategia comune europea, una serie di progetti e iniziative
di prevenzione e comunicazione intendono promuovere l’adozione di stili di vita sani, capaci di
contrastare il peso delle malattie croniche e far guadagnare così anni di vita in salute ai cittadini.
Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
www.ecm-corsi.it
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