Percorsi ottimizzati, veicoli usati al meglio, emergenze subito

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Circuits
Martedì 3 Maggio 2005
n n Localizzazione Il navigatore Gps è solo il più noto. Ma in azienda i sistemi di informazione geografica fanno ben altro
So dove siete
Percorsi
ottimizzati,
veicoli usati al
meglio,
emergenze
subito superate.
I location based
services hanno
cambiato la
gestione delle
flotte aziendali
di grandi e medie
imprese, dai trasporti
pubblici di Napoli
all’Autamarocchi di Trieste
di Andrea Secchi
S
e guidare a Napoli la
maggior parte delle
volte non è una passeggiata rilassante,
farvi funzionare un
servizio di trasporto pubblico con
un minimo di efficienza è un’impresa ciclopica. Il Ctp, l’azienda
municipalizzata della cittadina
partenopea, ha 500 veicoli su una
rete di 140 autolinee. In totale
2.300 chilometri da fare attraverso 71 comuni. Averli sotto controllo, sapere cosa sta funzionando e cosa no è la prima necessità.
È questo il classico caso in cui
vengono in aiuto i servizi che hanno nella localizzazione l’elemento chiave da cui partire per organizzare una determinata attività.
Cellulari, palmari e laptop aiutano nel lavoro in movimento, ma ci
sono sicuramente casi in cui conoscere in ogni istante la posizione esatta di un veicolo o di una
persona è fondamentale. I servizi
di questo tipo vengono chiamati
location based services, anche se
l’insieme che si ricomprende con
questo termine è molto ampio, e
il sistema che hanno alla base è
il gis, geographical information system.
Tornando al caso
della Ctp di Napoli, la soluzione progettata da Tim in
collaborazione con
il partner tecnologico Way è un sistema chiamato FleetNet, usato,
appunto per la gestione della flotta. In pratica, gli autobus di linea
sono stati dotati di alcuni apparati che consentono alla centrale operativa di sapere esattamente dove si trovano e di conoscere altre informazioni utili,
dalla direzione, alla velocità allo
stato del veicolo, informazioni
che vengono elaborate per mol-
teplici usi. In più l’autobus ha una
connessione dati con cui i percorsi vengono ricevuti direttamente dalla centrale, oppure con
cui il conducente invia segnali di
emergenza o altro. «Grazie a questo sistema», ha detto Marcello
Turrini, direttore generale di Ctp,
«siamo certi di poterci avvicinare ancora di più alle esigenze dei
cittadini. Inoltre i risparmi e l’ottimizzazione dei costi ci permet-
teranno di essere sempre più
competitivi in un settore, come
quello dei trasporti pubblici, che
si sta avviando sempre più velocemente verso la liberalizzazione e la competizione».
Lo schema di questo tipo di
servizi ricorre spesso. Nel caso
Ctp ogni veicolo ha una centralina in cui si trovano gli elementi principali: il terminale Gps che
trasmette al satellite i dati grez-
zi sulla posizione e un modem
Gsm/Gprs per la trasmissione dei
dati. Dall’altra parte ci sono il
centro servizi di Tim che riceve
i dati tramite la rete Gprs e li elabora, tipicamente mettendo in
una cartina i dati grezzi sul posizionamento, per poi renderli accessibili agli operatori Ctp.
Trattandosi spesso di soluzioni su misura è difficile fornire costi validi in assoluto. Per dare
un’idea, il listino di Tim parla di
40 euro per linea che comprendono la localizzazione e il tracciamento oltre a tutte le caratteristiche di gestione conseguenti,
e la trasmissione o ricezione degli sms verso un terminale localizzato.
Dal trasporto di persone al trasporto merci la sostanza non
cambia molto. Autamarocchi,
per esempio, un gruppo triestino composto da otto società che
operano nella logistica, ha chiesto due anni fa lo sviluppo di un
progetto di localizzazione automatica alla società Set, sistemi
evoluti per i trasporti. Set ha
realizzato Easy move, e con questa soluzione Autamarocchi è in
grado di ottimizzare i viaggi dei
suoi camion e trattori, oltre che
di avere in qualsiasi momento il
controllo dei rimorchi non utilizzati. Prima del 2003, gli operatori di Autamarocchi contattavano gli autisti con un apparecchio
Gsm, con le lungaggini e i costi
che questo comportava, oltre che
con l’ovvia impossibilità di contattare i rimorchi. In questa soluzione c’è una differenza fondamentale rispetto a quella della Ctp: la localizzazione non avviene attraverso il sistema Gps,
Accanto uno dei sistemi di localizzazione realizzati da Tim.
In alto un locomotore Trenitalia. La società fa uso dei location
service sia nei treni passeggeri, sia per localizzare i vagoni
merci che stazionano momentaneamente inutilizzati
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Martedì 3 Maggio 2005
c o n
Sect aris del
gruppo
ma attraverso la semplice rete
cellulare. L’unico operatore che
oggi offre questa funzionalità in
Italia è ancora Tim, altri stanno
sperimentando. Di fatto la localizzazione attraverso il cellulare,
o comunque attraverso un dispositivo connesso alla rete Gsm
o Umts, è molto più imprecisa di
quella del Gps. In quest’ultimo
caso l’approssimazione è di 30
metri, con la localizzazione attraverso le celle dei telefonini è
intorno ai 150 minimo, ma arriva anche oltre i 300 metri. Il punto è che un errore del genere può
essere irrilevante per un un’azienda a cui basta sapere se un
camion si trova da una parte o
dall’altra di una città. Il vantaggio, per contro, è che un cellulare costa molto meno di un terminale Gps.
Una soluzione che integra la
localizzazione attraverso le celle è usata anche da Trenitalia,
per la gestione di vagoni merci.
Al posto del comune cellulare,
vengono però usati terminali stupidi il cui unico compito è di accendersi al segnale della centrale in modo da poter essere localizzati.
Un terzo tipo di localizzazione è quella ibrida, chiamata AGps, che mette insieme celle e
satellite.
Non solo veicoli
È indubbio che oggi in Italia la
localizzazione mobile in ambito
aziendale è usata soprattutto per
le flotte di veicoli. Oltre alle soluzioni di Tim e dei suoi partner,
anche Vodafone ha in portafoglio soluzioni simili (solo su Gps)
realizzate con Divitech, uno
spin-off del gruppo Fiat, oppure
Elda ingegneria.
«In realtà non c’è ancora una
chiara definizione dei campi più
importanti», racconta Giacomo
Frizzarin di Autodesk, società
che fornisce soluzioni lbs agli
operatori telefonici o alle aziende che poi realizzano i prodotti
finali, «ma il field management,
cioè la rilevazione della posizione della persona, e non del veicolo, avrà via via un peso crescente. In ogni caso bisogna considerare che la localizzazione
nella maggior parte dei casi dà
I
alto
Leader del mercato
Navigazione
Family tracking
Flotta / Spedizioni
Meteo
Assistenza su strada
Business finder
Info traffico
Info viaggi
Suonerie
Friend finder
Messaging
Marketing eventi
Giochi
Dating
Adulti/scommesse
basso
Valore addizionale della localizz.
Successo di nicchia
Stagnazione
basso
ne ricalcolato assegnando la
chiamata in maniera da ottimizzare il lavoro di tutti i dipendenti.
Anche NETikos ha sviluppato un’applicazione chiamata Mlocator e una più specifica, Office Watch, per il monitoraggio
della presenza in sede di risorse qualificate.
Si tratta di un’applicazione
Symbian sul lato client e web
sul lato server che permette di
sapere via web se uno o più terminali mobili Gsm sono collocati all’interno di una certa area
geografica costituita da un insieme di celle predefinite. (riproduzione riservata)
Dai fallimenti ai leader di mercato
l grafico di Idc in pagina mostra quali sono, secondo la società di ricerca, i location
services che avranno più successo nel tempo. Il quadrante in alto a destra raccoglie i
servizi che hanno più forte appeal verso le
aziende e in cui il valore aggiunto della localizzazione è elevato. Aggiungere questa
funzionalità può, infatti, essere anche di poca utilità. Ebbene, finora i navigatori satellitari sono gli strumenti principe dei location
based services. Di fatto il mercato ne ha ormai decretato il successo, sia in ambito aziendale sia consumer, e i prezzi degli apparecchi sono calati. Non vale qui il discorso dell’utilizzo del cellulare quale strumento di lo-
Le applicazioni più promettenti
Trova zona
una caratteristica in più a un servizio che già esiste. Non è una
killer application è una killer enabler».
Un esempio del field management è la gestione di tecnici,
da spostare sul territorio in tempo reale. Un applicativo della
società Tellus di Udine, disegnato proprio per questo scopo,
si chiama Callfinder. In una cartina, l’operatore del call center
che usa Callfinder ha l’esatta posizione dei tecnici (ottenuta attraverso la tecnologia Gps) e la
posizione delle attività già pianificate nella zona con i relativi percorsi. Per ogni nuova richiesta di intervento il tutto vie-
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Opportunità limitate
Appeal delle applicazioni
alto
Fonte: Idc 2004
calizzazione al posto del Gps, proprio per la
minore precisione.
Le informazioni sul traffico sono un’applicazione dai buoni margini di crescita, poi ci
sono l’assistenza stradale e il meteo. Infine, un
servizio chiamato business finder, ancora poco diffuso, e quasi assente in Italia, che serve
per localizzare un partner aziendale con determinate caratteristiche a partire da un database specifico. Come si vede in questo quadrante si trovano servizi che, anche collegati
tra loro, possono essere utilizzati sia dagli
utenti aziendali sia dai consumatori finali.
Nel quadrante in basso a sinistra, al contrario, si trovano quelle applicazioni che Idc
ritiene non avranno un grande impatto, anche se su alcune si punta da diverso tempo.
Il friend finder o il dating, per esempio, cioè
la possibilità di fare amicizia o di trovare un
partner, scegliendo la posizione geografica
degli iscritti. In questo caso si aggiunge una
difficoltà anche legale, dal momento che vi è
la necessità di gestire le autorizzazioni per
la localizzazione, attività altrimenti fortemente lesiva della privacy. Tornando alle
aziende, invece, è il marketing di eventi, o comunque la pubblicità push, magari con sms
per chi si trova vicino a un determinato punto vendita, a essere considerata poco promettente. Anche qui tornano considerazioni
sulla privacy e sulla disponibilità degli utenti a ricevere pubblicità.
Per ovviare a questi problemi e offrire un servizio pubblicitario che però avesse utilità per i
consumatori, la Wbls, una start-up con sedi a
Siena e Pavia, sta sviluppando un sistema di
messaggi pubblicitari su richiesta. La localizzazione avviene in questo caso in maniera virtuale: «Abbiamo avuto l’idea», spiega Stefano
Burdisso, presidente della società, «di associare un codice a un messaggio, per esempio una
pubblicità su un quotidiano o un cartellone
stradale. Il codice identifica il prodotto o la catena di negozi e la particolare posizione geografica su cui la pubblicità si trova. Così l’utente può inviare un semplice sms di richiesta
informazioni con il solo codice e ottenere gli ulteriori dati di cui ha bisogno: dov’è il punto vendita più vicino e via di seguito. Così abbiamo
anche risolto il problema della privacy».
Il quadrante in basso a destra del grafico
mostra invece quelle applicazioni che potranno avere un appeal alto ma che non diventeranno, secondo Idc, leader di mercato.
Si tratta di servizi consumer, dal messaging
alle scommesse. Tutte cose che già esistono,
anche in versione mobile, ma che magari guadagnerebbero ulteriore terreno con la localizzazione, anche quella imprecisa, ma poco
costosa, del sistema cellulare.
Infine, il quadrante in alto a sinistra che
contiene servizi che avranno successo ma di
nicchia. Fra questi, i fleet management di cui
si è parlato prima. Un’annotazione sulla cartografia che sta alla base dei vari utilizzi dei
location services: ci sono due grandi società
che forniscono la quasi totalità del mercato,
Navteq e Tele Atlas.
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