Market-driven management. Marketing strategico e operativo 6/ed – J.J. Lambin Copyright © 2012 – The McGraw-Hill Companies srl I benefici della localizzazione (Shuman, 2010) Nell’era della globalizzazione è facile dimenticare che i business locali sono stati la regola da un punto di vista economico per la maggior parte della storia dell’uomo e ancora possiedono un grande potenziale nella promozione dello sviluppo sostenibile. In quanto movimento sociale, la localizzazione sottolinea l’importanza per ciascuna comunità di massimizzare il proprio livello di autosufficienza in modo sostenibile, per esempio soddisfare i propri bisogni attuali e futuri senza compromettere la soddisfazione dei bisogni delle future generazioni di altre comunità, presenti o future. Vista in questa prospettiva, la localizzazione può contribuire a evitare i problemi posti dalla sostenibilità. Un’economia molto dipendente da business non locali deve continuamente scendere a compromessi in termini di sostenibilità per prevenire l’esclusione delle sue imprese più importanti. L’assenza di proprietà locale significa che imprese non locali possono dettare i termini della sostenibilità nelle comunità in cui esse operano. La facilità delle imprese non locali a disinvestire comporta che esse possono facilmente lasciarsi alle spalle problemi ambientali. La localizzazione ha anche diverse conseguenze positive nei confronti della sostenibilità. La presenza di proprietari d’impresa locali in una comunità può condurre a una maggiore responsabilità ambientale mediante la responsabilizzazione verso i propri vicini. Le imprese locali tendono a utilizzare materie prime locali e a vendere nei mercati locali, cosicché i loro input e output richiedono trasporti più brevi, minore consumo energetico e minore inquinamento. L’immobilità delle imprese locali significa che gli sforzi di sviluppo economico focalizzati su di essi sono più suscettibili di produrre risultati duraturi. Un’impresa locale tende a generare un più elevato moltiplicatore economico rispetto a un’analoga impresa non locale, perché le imprese locali spendono la maggior parte del loro denaro localmente. La localizzazione degli alimenti riduce il bisogno e le spese relative a componenti necessari per la distribuzione, cioè per la refrigerazione, per l’imballaggio, per la pubblicità e per l’intervento di terze parti. Forse l’ostacolo più grande alla localizzazione è rappresentato dalla mancanza di disponibilità di capitali. Il più grande cambiamento nelle politiche pubbliche ricercate dai sostenitori della localizzazione è la revisione delle priorità dello sviluppo economico. I fondi pubblici dovrebbero essere focalizzati prioritariamente sullo sviluppo di imprese locali. Bhattacharya e Michael (2008) hanno osservato che le imprese locali possono contrastare le multinazionali. Altri autori come Alexander e Korine (2008) offrono una elencazione delle situazioni in cui le imprese non dovrebbero diventare globali. Per ulteriori approfondimenti in relazione alla customizzazione si veda anche il contributo di Franke, Keinz e Steger (2009). Un ritorno alla localizzazione sembra emergere tra le imprese multinazionali, come suggerito dai cambiamenti osservati nelle strategie di marca di imprese come Procter & Gamble e Coca Cola, che stanno ora realizzando di essere andate troppo in là nell’ambito della standardizzazione e stanno tornando a strategie di customizzazione. Per una revisione dei lavori più rencenti nell’ambito dell’atteggiamento dei consumatori verso prodotti globali o locali si veda lo studio di Steenkamp e de Market-driven management. Marketing strategico e operativo 6/ed – J.J. Lambin Copyright © 2012 – The McGraw-Hill Companies srl Jong (2010), che si basa su 13 000 interviste in 28 paesi fornendo indicazioni strategiche in merito alla commercializzazione di prodotti nel mondo globale. Approfondimento 1.1 Netchising: la prossima tendenza globale A lungo le società hanno interpretato la globalizzazione come presenza fisica in ogni luogo del mondo. Ciò ha determinato grandi spostamenti dei dirigenti e la creazione di strutture tradizionali sul territorio. Oggi, un numero crescente di aziende si sta affermando oltreoceano senza massicci investimenti, grazie all’adozione del modello di business globale che prende il nome di “netchising” o “net franchising” (Morison et al., 2004). Questo nuovo modello di business affida a Internet l’approvvigionamento, le vendite e la gestione dei rapporti con il cliente e ad accordi di partnership di natura non finanziaria la realizzazione di interfacce utente dirette e adattamenti locali, nonché il trasporto di beni e servizi. Il netchising offre enormi vantaggi potenziali rispetto all’esportazione di tipo tradizionale o agli approcci di globalizzazione basate su investimenti esteri diretti. Fonte: adattamento da Morison et al., 2004.