Translating Cultures 2017 – EUI, Department of History and Civilization Eserciti in festa ai quattro angoli d'Europa. Celebrare Bonaparte nelle armate napoleoniche, 1799-1814 Marco Emanuele Omes (SNS) Il rinnovamento della storiografica sull’epoca napoleonica è stato particolarmente fecondo nell’ultimo quindicennio: il nuovo millennio ha infatti sancito la costante presenza, accanto ai classici approcci biografici ed evenemenziali, di ricostruzioni sulle istituzioni e la cultura politica napoleoniche, proiettando per di più l’orizzonte di indagine su un quadro più ampio, di scala europea, con intenti comparativi. In questo contesto, anche gli studi di carattere militare sono stati influenzati: accanto a sempre più accurate analisi delle campagne condotte da Bonaparte, sono emerse nuove linee di ricerca caratterizzate da un approccio antropologico al tema della guerra e della violenza, allo scopo di comprendere quanto l’esperienza militare modifichi il vissuto dei soldati, come pure la percezione di sé e dell’Altro, attraverso la pratica di viaggi, scontri, disciplinamento e la creazione di uno spirito di corpo. Prendendo le mosse da queste considerazioni, il mio intervento si propone di prendere in esame un altro momento non infrequente, benché poco conosciuto, della vita militare in età napoleonica, ossia le celebrazioni festive, per indagare innanzitutto quando si svolgono, dove e secondo quali modalità: seguendo l’avanzare delle armate imperiali, infatti, sono messe in atto rappresentazioni della sovranità napoleonica e della forza militare della Francia ben al di là dei confini dell’Impero, e persino dei suoi paesi satelliti. Inoltre, il mio contributo intende mettere in luce la capacità di queste ricorrenze festive di creare uno spirito di corpo fra i soldati, di amalgamare individui di origini e culture differenti – al pari di marce, fatiche e battaglie – ma di farlo più in nome di Napoleone, che della Francia o dell’Impero: le celebrazioni servono altresì a fidelizzare e controllare armate che non di rado restano a lungo percorse da correnti repubblicaneggianti o anticlericali, possibili foyers di opposizione al regime. Anche le celebrazioni insomma, magnificando e reiterando le prove di devozione a Napoleone, potrebbero concorrere alla creazione di legami di attaccamento fra capo dell’esercito e soldati, come pure della figura del grognard, la cui lealtà a tutta prova costituisce un elemento fondamentale nello sviluppo della successiva légende napoléonienne.