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DENTAL TRIBUNE
TeknoScienza
Italian Edition
9
Anno III n. 1+2 - Gennaio 2007
Ipersensibilità dentinale: valutazioni cliniche
L’ipersensibilità dentinale è
uno dei più comuni sintomi lamentati dai pazienti; esso è diffuso fra i soggetti adulti occidentali con una prevalenza variabile fra il 10 e il 15%. Riguardo alla eziologia dell’ipersensibilità, l’ipotesi più accreditata
è la “teoria idrodinamica” di
Brannstrom: il movimento dei
fluidi nei tubuli dentinali esposti è responsabile della stimolazione dei recettori pulpari, con conseguente risposta
dolorifica allo stimolo.
Le più frequenti cause di
esposizione della dentina sono
l’usura provocata da malocclusione, traumi occlusali e recessione gengivale, sia in seguito a
malattia parodontale (o alla sua
terapia) sia da trauma da spazzolamento.
Molte sostanze sono state
impiegate per la terapia della
ipersensibilità dentinale; uno
degli agenti più comunemente
utilizzati è il cloruro di stronzio,
mentre altri studi clinici hanno
dimostrato che sono molto efficaci le soluzioni concentrate di
fluoro, in particolare il fluoruro
di sodio.
Il dolore che origina dalla
dentina esposta, sollecitata da
stimoli chimici, termici, pressori
e osmotici, è in relazione al grado di variabilità della frequenza
e dell’intensità dell’agente scatenante. Nei casi di ipersensibilità lo stimolo algogeno provoca dolore, in genere di tipo breve e limitato all’applicazione
dello stesso.
Solo occasionalmente il dolore è più intenso e persistente.
E’ fondamentale, per stimolare la sensibilità, sia la profondità
sia la sede in cui viene applicato
l’agente esterno; infatti, quanto
più la cavità è profonda tanto più
la dentina risulta permeabile a
causa del maggior calibro dei
tubuli e della loro quantità.
La sensibilità dentinale può
essere validamente trattata obliterando gli orifizi dei tubuli, proteggendo i terminali nervosi della polpa dentaria.
Desen Liner è un prodotto finalizzato al trattamento professionale dell’ipersensibilità dentinale ed è costituito da due soluzioni da applicare sulla dentina esposta in maniera sequenziale: la prima è una soluzione
acquosa contenente potassio
fluoruro e un disinfettante (cetilpiridinio cloruro) mentre la
seconda è una soluzione idroalcolica con stronzio cloruro, zinco cloruro ed un polimero acrilico (amminoalchilmetacrilato
copolimero) necessario per stabilizzare il complesso cristallino
che si forma sulla dentina dopo
l’applicazione del prodotto.
Per assicurare una corretta
azione terapeutica di Desen Liner è necessario eseguire preliminarmente una ablazione del
tartaro. Successivamente si isolano gli elementi dentali che
necessitano del trattamento desensibilizzante con l’applicazione di rulli di cotone e/o della
diga provvedendo ad asciugare
la superficie dentale con un getto d’aria, ovvero con un batuffolo
di cotone qualora il paziente riferisca una forte ipersensibilità.
Il campo operatorio così preparato viene trattato con la prima soluzione che va applicata
con un pennellino o con una
microspugna strofinando delicatamente per 10 secondi circa. A
tale operazione segue l’applicazione della seconda soluzione
con le stesse modalità e tempistiche della prima.
Il trattamento termina con
l’asciugatura della superficie
dentale trattata (getto aria) e risciacquo al fine di rimuovere il
prodotto in eccesso.
Sovente una sola seduta è in
grado di ottenere una buona ri-
duzione della sensibilità, ma
possono essere programmati interventi in più sedute per ottenere risultati migliori.
Risultati preliminari di uno
studio condotto dall’Università
degli Studi di Roma “La Sapienza”, hanno evidenziato come
dopo una sola applicazione di
Desen Liner si possa ottenere
una significativa riduzione della ipersensibilità dentinale e
come tale risultato si mantenga
nel tempo, sovente per alcuni
mesi. Ciò in virtù della formazione di un film protettivo costituito da sali di calcio, zinco e
stronzio che vanno ad occludere
i tubuli esposti.
Il prodotto è facile e comodo
da applicare, un liquido incolore, inodore ed insapore che risulta scevro da effetti collaterali
a carico delle superfici dentali
(discromie) e dei tessuti molli
con cui può giungere acciden-
talmente in contatto durante
l’applicazione.
Ad integrazione e completamento della terapia, è utile anche utilizzare il Desen collutorio
per proseguire comodamente a
casa la protezione desensibilizzante, eseguendo la sera uno
sciacquo in sequenza con le due
soluzioni del prodotto.
Prof. Gianluca Gambarini
Università degli Studi
“La Sapienza” di Roma