L'ipersensibilità dei denti: un problema diffuso. Rivolgiamo alcune domande al dr Massimo Paglioli su di un disturbo che affligge molte persone e che può avere svariate cause. D: Di cosa si tratta? R: Rappresenta una condizione clinica che interessa un numero elevato di persone. Da un punto di vista clinico si manifesta con dolore più o meno intenso ad uno o più elementi dentari quando esposti a stimoli termici (freddo), chimici (dolce, acido) o tattili (ad esempio il passagio dello spazzolino da denti). Traumi cronici a carico dei denti vitali possono rimuovere parte di smalto o cemento che rivestono la dentina e che la proteggono e perciò rendere gli elementi dentari più sensibili. La zona maggiormente colpita è quella cervicale del dente, ovvero vicino alla gengiva. Dal punto di vista epidemiologico l'ipersensibilità dentinale interessa una buona parte della popolazione, risultando più frequente fra i soggetti di età compresa tra i 30 e 40 anni di sesso femminile. I denti maggiormente interessati sono i canini e i premolari ma può presentarsi ovunque. D: A cosa è dovuta? R: Innanzitutto è bene precisare che i denti sono costituiti dalla corona e dalla radice. La prima è costituita da dentina rivestita da smalto e la seconda da dentina rivestita da cemento. Spesso, traumi cronici, come per esempio uno spazzolamento errato possono abradere o erodere lo smalto in alcuni punti determinando l'esposizione della dentina con conseguente ipersensibilità del dente. Vi sono dei fattori di rischio che facilitano la comparsa di questo disturbo. Prima fra tutte la malattia parodontale così come la recessione gengivale, predispone all'insorgenza di ipersemsibilità dentinale. Attenzione perchè anche una parafunzione (bruxismo), una dieta troppo acida o una scarsa salivazione (xerotomia) rendono gli elementi dentari più soggetti alla patologia. Un commento a parte merita lo sbiancamento professionale dei denti che può causare un aumento della sensibilità reversibile e comunque ben controllato dai prodotti sbiancanti moderni. D: Come si cura? R: La strategia della prevenzione è come sempre la più auspicabile. Quindi è necessario che il dentista individui i fattori causali, come per esempio una tecnica di spazzolamento scorretta o l'utilizzo di dentifrici abrasivi o spazzolini troppo duri sono situazioni che vanno corrette. Così come una dieta troppo "acida" (succhi di frutta, yogurt, ecc) o la presenza di acidi endogeni da reflusso nel cavo orale conducono ad erosioni cervicali e quindi vanno affrontate. Una volta rimosse le cause, ove possibile, possiamo utilizzare numerosi prodotti in commercio in forma di gel, paste o liquidi che ci aiutano nel ridurre sensibilmente il disturbo. Sarà poi il dentista a consigliare il più adatto. E' possibile inoltre sottoporsi a trattamenti di ionoforesi associati alla somministrazione di fluoro. Infine laddove le erosioni risultano più accentuate è possibile sottoporsi ad una terapia conservativa che consiste nella ricostruzione di ciò che è stato perdudo ottenendo anche la riduzione della ipersensibilità nella maggior parte dei casi. Concludendo è importante l'individuazione delle cause da parte dell'odontoiatra, il quale potrà fornire le istruzioni necessarie ad eliminare eventuali abitudini viziate e potrà utilizzare o consigliare il prodotto più adatto o la terapia più idonea per affrontare questo disturbo. Il dr Massimo Paglioli riceve in Sesto San Giovanni via Don Minzoni, 58. Tel 022402318/3666604838