Il corto e il lungo parlamento Nel 1640 Carlo I convocò il parlamento, poiché questo non lo appoggiava decise di scioglierlo( corto parlamento). A causa dei successi scozzesi fu costretto a convocarne un altro(lungo parlamento), di maggioranza puritana,che durò fino al 1653. Nacquero anche tre partiti, i moderati, gli estremisti e i radicale che rappresentavano i vari ceti sociali. Il re premuto dalle vittorie scozzesi e dalla ribellione dei cattolici fu costretto a fare alcune concessioni limitando l’ assolutismo monarchico, ma nel 1642 arruolò un esercito e con la forza arrestò i capi del parlamento a lui ostili. Come Cromwell arriva al potere Nel 1642 scoppia la guerra civile, nella quale si distinse Oliver Cromwell, un rivoluzionario puritano, che riusci ripetutamente a sconfiggere Carlo I. il re si rifugiò dagli scozzesi, ma questi lo consegnarono sotto compenso ai rivoluzionari che lo arrestarono, ma questo scappò e nel 1648 fu arrestato di nuovo. A questo punto Cromwell decise di allontanare dal parlamento tutti i filo-monarchici e anglicani; successivamente sottopose il re al giudizio dei parlamentari e questi lo condannarono a morte come tiranno e traditore del popolo. La dittatura di Cromwell Dopo aver raggiunto la pacificazione interna, Cromwell persegui gli interessi della borghesia commerciale puritana e dei proprietari terrieri che lo avevano portato al potere. In politica interna egli incentivò la proprietà privata e stimolò il commercio riducendo il prelievo fiscale; aboli i privilegi dei nobili e ricerco la pacificazione religiosa mediante una politica di tolleranza. Provvide a instaurare un controllo sulla moralità pubblica. In politica estera ampliò la flotta e intraprese un’ espansione commerciale sul mare, che portò a degli scontri con l’ Olanda e la Spagna. Il dispotismo di Cromwell favorisce il ritorno alla monarchia Il peso della dittatura di Cromwell era sempre maggiore e ciò preparò la strada al ritorno della monarchia. Infatti dopo la sua morte (1658), lo succedette il figlio Richard, ma questo dopo un anno di governo preferi abbandonare il governo e ritirarsi a vita privata. La difficile situazione presente nel paese indusse i moderati ad appoggiare il generale scozzese Georg Monk, che alla testa del suo esercito invase l’ Inghilterra e,convocato un nuovo parlamento, fece votare la restaurazione dell’ autorità regia e il ritorno al potere degli Stuart con Carlo II. Il governo di Carlo II Stuart Una volta ristabilita la monarchia, Carlo II ritornò alla politica assolutistica paterna perseguitando i seguaci di Cromwell. Ma la paura, che questa sua politica potesse portare ad una nuova guerra civile, lo indusse ad approvare 2 importanti leggi destinate a garantire la libertà individuale contro ogni arbitrio del potere regio e impedire il ritorno all’ assolutismo: 1) il Test Act, con cui solo gli anglicani potevano accedere alle cariche pubbliche; 2) l’ Habeas Corpus Act, con cui vietava l’ arresto arbitrario e illegale dei sudditi e il carcere preventivo. La gloriosa rivoluzione Dopo lo sbarco di Guglielmo III in Inghilterra nel 1688 e la sua rapida e trionfale marcia su Londra, Giacomo II fu costretto a scappare e rifugiarsi in Francia. Questa “Gloriosa Rivoluzione” consolidò molto il sistema parlamentare inglese. Nel 1689, prima di essere incoronato, Guglielmo III sottoscrisse la dichiarazione dei diritti al fine di circoscrivere i poteri della corona: questo atto segnò la fine della monarchia assoluta, poiché negava al re di sospendere l’ applicazione di un legge ed esigere tasse ad uso personale, e allo stesso tempo garantiva al parlamento piena libertà di parola ed essere eletto liberamente Il fondamento teorico del liberalismo: Locke La rivoluzione gloriosa e le riforme costituzionali di Guglielmo III d’ Orange trovavano sostegno nel pensiero del filosofo inglese Locke. Esso era convinto che la società si dovesse basare sulla tutela dei diritti naturali e non sulla loro soppressione. Tali diritti(libertà, la vita,ecc.) rappresentavano un limite della sovranità dello stato, perciò se il sovrano non rispetta questi i cittadini hanno diritto a ribellarsi. Infatti per lui il sovrano detiene il potere solo per delega temporanea e solo fintantoché egli si attiene alle finalità per cui il potere gli è concesso, quindi si tratta di un potere circoscritto da limiti precisi. L’ impero coloniale olandese Quella delle province unite era una repubblica di mercanti: il suo obiettivo principale quindi era il profitto economico e ciò fu raggiunto attraverso il commercio e la navigazione. Fu cosi che nel XVI sec i porti olandesi divennero i principali per il commercio del grano e del legname sostituendosi alla città della lega anseatica. Il paese si trasformò in una potenza coloniale: dopo aver creato un’ unica Compagnia delle Indie Orientali, fu creata la colonia di Nuova Amsterdam(attuale New York). Vincitori e vinti dopo Westfalia La guerra dei 30 anni, che coinvolse tutte le maggiori potenze europee si concluse nel 1648 con la sconfitta dell’ impero tedesco e della spagna. La pace di Westfalia delineò un nuovo assetto politico territoriale e diplomatico dell’ Europa, sancendo il consolidamento della monarchia francese e svedese e la definitiva decadenza e disgregazione dell’ impero tedesco( in 350 stati sovrani), che di fatto scomparve come organismo politico. Dal punto di vista religioso la pace garanti ai principi tedeschi il principio di libertà di fede, subordinata però alla volontà del sovrano. La politica di Mazzarino Mazzarino,diventato primo ministro dopo la morte di Richelieu nel 1642, concluse vittoriosamente la guerra dei Trent'anni.Nella politica interna egli dovette far fronte due riovolte: 1)la fronda parlamentare:il tentativo di imporre limiti all'autorità regia(1648-1650). 2)la fronda principesca: ribellione nobiliare capitanata dal principe di Condé , e soppressa dal generale Turenne (1650-1652).in politica estera egli concluse la guerra con la Spagna con la pace dei Pirenei, con la quale si decise una collaborazione tra Parigi e Madrid sposando Maria Teresa, la figlia di Filippo IV, e gettò le basi per l’ egemonia della Francia in Europa. Giansenismo Il giansenismo era un movimento fondato da un teologo olandese che manteneva il credo ortodosso e il rigore morale del cristianesimo primitivo, proponendo un'originale dottrina sulla Grazia e sul concetto di predestinazione divina (*Sant'Agostino/ Pascal). I giansenisti quindi portavano avanti uno stile di vita rigoroso che si opponeva al "lassismo" dei gesuiti. Questo movimento raccolse consensi anche presso la nobiltà e l’ alta borghesia. I giansenisti furono vittime di persecuzioni che culminarono con l'assedio al monastero di Port Royal. Questione ugonotta. Per garantire l’ unità religiosa del paese, Luigi XIV emanò l’ editto di Fontainebleau con cui si revocava l’ editto di Nantes, che garantiva la libertà di culto. Dette inoltre il via a persecuzioni di ogni genere: vennero distrutti templi, venne imposto il battesimo obbligatorio per i figli degli ugonotti e venne imposta ai pastori l’ abiura, l’ esilio dal regno o la pena di morte. Questo fu un episodio di gravissima intolleranza che portò ad un’ esodo di 200000 ugonotti e di conseguenza questo espatrio contribui ad impoverire la Francia. L’ indipendenza della chiesa Gallicana La politica religiosa intrapresa da Luigi XIV era basata sull’ intento di eliminare ogni influenza della Curia romana dalla vita della chiesa francese, detta Gallicana, che da tempo godeva di una serie di libertà. La chiesa Gallicana infatti esaltava la politica del re nei confronti del papa e dei vescovi e accettava la tesi secondo cui i religiosi erano considerati semplici funzionari di stato e che dovevano pagare le tasse. Il lungo regno di Luigi XIV Dopo la morte di Mazzarino, nel 1661 Luigi XIV assunse le redini del governo. Il suo lungo regno fu caratterizzato da continue guerre dettate dalla politica espansionistica nei confronti soprattutto dell’ Olanda e della Spagna. Tali guerre permisero al re di governare la prima nazione d’ Europa. Il sovrano pose fine al regime ministeriale e governò praticamente da solo combattendo l’ autonomia dei parlamenti locali, che vennero privati di ogni diritto di protesta. Stesso trattamento toccò agli stati generali che non vennero convocati dal 1614 al 1789. La politica di Richelieu Il cardinale Richelieu fu l’ autore dei primi passi verso l’ assolutismo regio. Con la sua politica accentratrice egli riusci sia a controllare la minoranza ugonotta sia a esautorare il parlamento di Parigi sia infine a limitare progressivamente le autonomie locali nelle città e nelle campagne. Consolidata la stabilità interna la Francia poté volgersi all’ Europa e aspirare una politica di egemonia in funzione antiasburgica. La Francia riusci ad allestire una potente flotta in grado di affrontare i primi tentativi di colonizzazione. Il protezionismo di Colbert Lo sviluppo dell’ economia francese, che alleviò le conseguenze negative causate dalla politica di Luigi XIV, fu causato dall’ intensa opera riformatrice del ministro delle finanze Coulbert. Egli fu un esponente del mercantilismo, il sistema che promuove le esportazioni e frena le importazioni. Egli ricorse ad una politica protezionistica finalizzata alla realizzazione di una grande riserva di metalli preziosi: a tal fine ostacolò l’ importazione di prodotti di lusso con alti dazi doganali, incoraggiando invece l’ importazione di materie prime. Appoggiò con ogni mezzo lo sviluppo del commercio interno e favori l’ immigrazione di personale specializzato dagli altri paesi La Prussia- Il Baltico ‘600-700: in Germania ascesa dalla Prussia. 1415: la Prussia è concessa dal Brandeburgo a Federico VI di Hohenzollern. 1618: la Prussia entra a far parte del Brandeburgo distanza e diversità, problemi inderogabili di accentramento e di uniformità. 1640-88: Federico Gugliemo il Grande. - formazione di un esercito permanente - efficiente sistema fiscale - capace burocrazia - i profughi ugonotti sono accolti a Berlino, la capitale. 1700: fine della dipendenza feudale dalla Polonia e trasformazione in Regno. La Svezia ha il dominio sul Baltico. Carlo IX la trasforma in uno Stato assoluto di tipo francese. La Russia di Pietro il Grande 1649: “Il Codice” divise la società in tre ceti fondamentali e definì il carattere permanente della servitù della gleba. Anni’50: episodi di malcontento e rivolte urbane e rurali. Rivolte dei cosacchi nelle regioni sud-orientali volevano mantenere le loro autonomie. 1670: Rivolta di Stenka Razin. Con spaventosi massacri la rivolta fu sedata. 1671: viene giustiziato a Mosca. 1682-1725: Regno di Pietro I il Grande. 1697: viaggio di studio nell’Europa occidentale 1698: deve tornare per sedare un complotto da inizio al suo governo assoluto e autocratico - Necessità di una riforma nell’esercito (dura sconfitta nel 1700 a Narva) contro Svezia 1709: battaglia di Poltava Carlo XII si rifugia dai turchi - marina da guerra, indispensabile per operare nel Baltico (obiettivo principale) 1703: fondazione di Pietroburgo. - Vennero riorganizzati fisco e amministrazione. Mercantilismo, rinnovamento dell’educazione e intervenne anche in campo religioso 1725: morte di Pietro il Grande 1719-20: paci di Stoccolma e Nystad: - crollo svedese - ascesa della Russia; egemonia sul Baltico 1774: la Turchia riconosce alla Russia e all’Austria la tutela dei sudditi cristiani dell’Impero. MONARCHIA COSTITUZIONALE: Il sovrano accetta di sottoporre il suo potere a regole giuridiche riconoscendo l’esistenza di un altro centro di potere, cioè il Parlamento. Egli mantiene comunque il controllo sul potere esecutivo e può intervenire nella formazione delle leggi. MONARCHIA PARLAMENTARE: Vi è uno svuotamento dei poteri del re a favore della camera rappresentativa. Il governo dipende non più dalla fiducia del re, ma dalla fiducia del Parlamento. Sistema Internazionale Inizi del 700: conflitto per il predominio commerciale tra Inghilterra e Francia affermarsi dell’egemonia coloniale inglese, esclusione dei paesi iberici dalla competizione (loro inserimento nel sistema commerciale britannico: Portogallo per prodotti manifatturieri e Spagna per cessione di Gibilterra). L’Inghilterra tutelò il principio di equilibrio tra le potenze. La Francia cercò di mantenere il suo ruolo di potenza continentale e si inserì in tutte le occasioni di conflitto. - Guerre e mutamenti territoriali del 700: guerra di successione polacca, guerra di successione austriaca, guerra di Sette anni e spartizioni della Polonia. - Situazione geopolitica: a ovest un arco di aree forti, a nord e a est due grandi aree deboli (GermaniaPolonia e Italia, deboli per la frammentazione). L’Austria si trova in mezzo come nucleo più forte dell’Impero germanico e come potenza egemone in Italia; ma non sarà in grado di affermare il proprio controllo si queste zone. Inghilterra e Francia Inghilterra. La sua supremazia nel 700 è attribuita al partito dei whigs, una sorta di rappresentanza diretta del mondo commerciale (in Parlamento dal 1715 al 1716; regni di Giorgio I, II di Hannover). Nessun gruppo ostacolò lo sviluppo delle attività commerciali e finanziarie, né mise mai in discussione alcuni capisaldi del sistema inglese. I Whigs (vincitori delle elezioni del 1715) erano sostenitori della monarchia costituzionale e controllata dal Parlamento, e di un governo svincolato dal sovrano. Camera dei comuni: era dominata da clientele a vincoli di parentela. Era indispensabile entrare nell’orbita di chi esercitava il patronage corruzione. Stretti legami tra affari e politica. 1720: Compagnia dei Mari del Sud, scoppiò un grave scandalo. Robert Walpole salvò il governo e la corte. Emerse così come leader dei whigs e si impose fino al 1742. Andò gradualmente formandosi la tradizione di un governo di gabinetto (prefigurazione del passaggio da monarchia costituzionale a parlamentare). 1720-40: Walpole risanò le finanze, adottò una politica fiscale moderata, mirò ad un’intesa con la Francia. Pressione per un maggiore impegno internazionale 1739: ripresa ostilità nei confronti della Spagna, partecipazione alla guerra di successione austriaca. Dimissioni di Walpole. Dopo un breve periodo di tensioni interne, l’Inghilterra si voltò interamente al rafforzamento dell’impero coloniale William Pitt (I° Ministro), whig, guidò il paese ai successi contro la Francia (1757-61). Il 1759 fu un anno trionfale. Si dimette nel 1761. 1760: sale al trono Giorgio III sostenne una pace moderata con la Francia (Parigi 1763). Francia. Dopo la morte di Luigi XIV (1715), ci furono una serie di insuccessi in politica estera. Gli obiettivi di dominio oltremare furono sconfitti. Durante la reggenza del duca Filippo di Orleans e il regno di Luigi XV, tutta la politica francese apparve contrassegnata dall’incertezza e dalle crisi della monarchia assoluta. Conflitto con i parlamenti e incapacità di risolvere i problemi fiscali furono gli aspetti esemplari di una situazione senza sbocchi. L’esercito Prussiano 1740-63: Federico II e la Prussia furono i grandi protagonisti delle guerre continentali, grazie soprattutto al potenziamento dell’esercito operato già da Federico Guglielmo il Grande Elettore. Federico II proseguì il rafforzamento dell’esercito e ampliò l’organizzazione burocratica-amministrativa, che aveva come obiettivo il mantenimento della macchina bellica. In tutti i paesi il reclutamento delle truppe era difficile (diserzione); disciplina durissima per controbilanciare l’estraneità dei soldati alle motivazioni della guerra.