Il mio approdo alla Monarchia

annuncio pubblicitario
Il mio approdo alla monarchia
Di
Fabio Cutaia
Il mio approdo all’ideale monarchico risale a circa dieci anni orsono,( oggi ne ho trenta essendo
nato nel 1963) configurandosi come fatto eminentemente dottrinario. Si trattò’-essenzialmente- del
risvolto in campo istituzionale della mia adesione alla filosofia idealistica( nella sua più coerente
versione solipsistica).Accolto i principio Schopenhauriano secondo cui “il mondo è la mia
rappresentazione” fenomenica( postulante l’originarietà ontologica dell’io) a livello
metafisico,politicamente appresi da Hegel essere ghibellinamente lo stato sovrano”l’Idea divina
come esiste sulla terra”,” Dio che cammina sulla terra”,” L’ingresso di dio nel mondo”;
evolianamente:” Apparazione del sopramondo e via verso il sopramondo”. E tutto ciò perche’possedendo lo Stato stesso l’inalienabile attributo della sovranità, per sua medesima definizione
originaria,illimitata e coattiva -esso inevitabilmente costituisce il riflesso temporale
dell’onnipotenza celeste. Nell’esperienza fenomenica, l’Io divino ritrova per tanto la sua
dimensione sovrannaturale-apparentemente smarrita nella contingenza empirica- introiettando
misticamente lo stato sovrano. Ciò può avvenire in via diretta( nella figura di capo di stato) e
indirettamente( nel cittadino che si sublima psicologicamente annullandosi nel capo di stato:”culto
della personalità”).Il capo di stato è infatti -sempre per medesima definizione-la vivente
personificazione dello stato sovrano:in lui direttamente od in via indiretta l’Io ritrova per tanto
l’originaria dimensone metafisica sua cui misticamente si riconnette. Essendo( solipsisticamente
parlando) l’Io( divino) un unico, è logico che essa si ricongiunga alla propria soggettiva scaturigine
assai meglio pel tramite d’un monarca che di un poliarchico collegio. Ecco perche chi scrive ritieneidealisticamente ponendosi-la Monarchia costituisca il modello civico più conforme alla filosofica
Ragione”Monarchia”,certo, in senso etimologico: (governo di un solo) storicamente poi
l’espressione ha trovato un significato ben più preciso ,contrapponendosi a” Repubblica”(di
nasticamente ma non soltanto).Significato da me ben pienamente assimilato, tanto di indurmi a
ripetere con L’Evola di “orientamenti” che “in via di principio ,una nazione già monarchica che
diviene un repubblica non può venire considerata che come una nazione “Declassata””.Come
L’Italia successiva al 2 giugno 1946…
Fabio Cutaia
Scarica