N.B: Le seguenti indicazioni riguardano la coltivazione della canapa destinata alla produzione di seme per usi alimentari o altri usi La canapa si può coltivare sia in biologico che in convenzionale. Per il mercato dei prodotti della canapa da seme – alimentazione, cosmesi, salutistica – le coltivazioni certificate biologiche hanno decisamente più opportunità (anzi per alcune ditte di cosmesi e salutistica, il prodotto certificato bio è un prerequisito). Pertanto suggeriamo anche ai coltivatori in convenzionale di valutare seriamente la coltivazione della canapa come occasione di conversione al biologico. Preparazione del terreno La canapa è una pianta che predilige terreni freschi e profondi, non teme gelate tardive mentre soffre particolarmente i ristagni idrici, occorre quindi che le sistemazioni idrauliche siano eseguite correttamente per favorire lo sgrondo delle acque in eccesso. Sono da prediligere terreni franchi o possibilmente non troppo argillosi e/o limosi poiché la plantula nello stadio cotiledonare è poco vigorosa e soffre la crosta superficiale. Il terreno su cui andrà seminata la canapa deve quindi trovarsi in buone condizioni e cioè ben lavorato, senza avvallamenti e/o eccessiva zollosità altrimenti si rischia un’emergenza disomogenea che favorisce la proliferazione delle erbe infestanti Concimazione La canapa è una pianta che non richiede eccessive concimazioni, anzi è consigliabile non superare i 60-80 Kg/ha di azoto poiché potrebbe manifestarsi una elevata vigorosità con conseguente eccessiva produzione di foglie ed allettamento della coltura. Ma una carenza di azoto è una delle cause principali di produzione di seme vuoto. La concimazione è consigliabile farla parte in presemina (50%) e parte in post emergenza (50%). Se i terreni sono stati coltivati negli anni precedenti con notevoli concimazioni azotate (ad es. per il mais), si consiglia di evitare la concimazione di fondo. Se si intendono usare concimazioni organiche, a cui la canapa risponde molto bene, si possono utilizzare letame, pollina o liquami o ancora meglio digestato o compost fino a un massimo di 30 ton/ha, possibilmente in due fasi. L’interramento di colture da sovescio (crucifere o leguminose) è un’ulteriore pratica utile e consigliabile non solo per l’effetto concimante, ma per la conservazione della sostanza organica nel terreno e per il suo effetto protettivo verso infestazioni dannose (funghi patogeni e nematodi). Semina Per la produzione di seme è consigliabile utilizzare varietà monoiche con fioritura precoce, come ad esempio Fedora, Felina o Uso-31 il cui sviluppo vegetativo è ridotto, l’altezza non dovrebbe superare 1.5-2 metri d’altezza e quindi consentire l’utilizzo di normali trebbiatrici. La semina può essere effettuata da inizio a fine aprile. Semine troppo precoci (metà-fine marzo) possono causare prefioriture con conseguente scalarità di maturazione del seme che può portare a perdite elevate in fase di trebbiatura. Inoltre dopo prefioritura le piante possono tornare a vegetare. Una semina tardiva a sua volta può presentare diverse problematiche: i) la probabilità di irrigazioni di soccorso poiché le elevate temperature del periodo potrebbero causare il rapido essiccamento dei primi centimetri di suolo; ii) un eccesso di sviluppo delle infestanti, poiché lo sviluppo della canapa nei primi stadi vegetativi è lento; iii) uno stentato sviluppo dell’apparato radicale. Ovviamente la semina può essere anticipata o anche posticipata in base all’andamento stagionale e alla quantità di acqua nel terreno. La semina della canapa può essere fatta con una normale seminatrice da grano ponendo il seme a una profondità di 2-3 cm. Se il terreno fosse troppo secco, dopo la semina è opportuna una leggera rollatura in modo da favorire la conservazione di acqua nel suolo. Per la produzione di seme si consiglia un’interfila di 13-20 cm per favorire la chiusura dell’interfila il prima possibile e contrastare lo sviluppo delle infestanti. Il quantitativo di seme consigliato è di 35-40 kg/ha per la rapida copertura del terreno, ma per la produzione di seme si possono utilizzare anche quantità inferiori. Controllo delle infestanti Le capacità rinettanti della canapa, ossia di competizione con le infestanti, sono note praticamente da sempre. Il suo rapido sviluppo le consente di entrare in competizione sia di luce che di acqua con le infestanti che generalmente vengono sopraffatte. E’ di fondamentale importanza la preparazione di un buon letto di semina privo di infestanti che consenta una rapida ed omogenea germinazione. Come pratica agronomica si consiglia altresì una falsa semina. Irrigazione L’irrigazione della canapa normalmente non è necessaria. Ma annate particolarmente siccitose impediscono il riempimento del seme compromettendo la produzione. In questo caso potrebbero essere necessari interventi di emergenza in pre-fioritura per far sviluppare un buon apparato fogliare e in post fioritura, per favorire il riempimento del seme, altrimenti si rischia di raccogliere solo seme vuoto. Raccolta del seme - Trebbiatura La maturazione del seme di canapa è scalare e trovare l’epoca di raccolta ideale non è semplice. Generalmente la maturazione del seme si fa procedere fino a quando i semi cominciano a cadere a terra, ossia quando la percentuale di semi maturi dovrebbe essere intorno al 60%. Un ritardo eccessivo della raccolta potrebbe comportare un sensibile calo di resa dovuto sia alla cascola dei semi che alla presenza di uccelli che sono particolarmente ghiotti di tali semi. E’ altresì consigliabile procedere alla raccolta quando lo stelo è ancora verde poiché le piante secche potrebbero andare ad arrotolarsi intorno agli organi rotativi della trebbiatrice intasandoli e causando il così detto “effetto corda”. Per la raccolta del seme si possono usare normali macchine trebbiatrici quali CASE International, New Holland, CLASS, John Deer. Sarebbero da preferire le macchine che presentano il battitore assiale quali CASE e le nuove John Deer. Occorre in ogni caso ridurre la velocità di avanzamento, dell’aspo e dei battitori. Sono preferibili trebbiatrici con lo scuotipaglia e senza trinciapaglia che rischia d’intasarsi di fibra. E' fondamentale che le lame siano ben affilate per evitare che la fibra presente negli steli vada fra la lama e il battilama. Il seme dev'essere messo ad asciugare entro 4 ore dalla raccolta possibilmente in essiccatoi orizzontali e senza fuoco diretto sul seme. Taglio e raccolta delle paglie Il taglio e la raccolta delle paglie potrebbero presentare alcune problematiche, prima fra tutte l’avvolgimento della fibra intorno agli organi rotanti e l’intasamento della barra falciante. Il taglio può essere effettuato con convenzionali barre falcianti preferibilmente a doppia lama, e la raccolta può essere fatta con convenzionali imballatrici (sia tonde che quadre). Prima dell’imballatura è necessario girare gli steli tramite un normale ranghinatore per permettere un’essicazione delle bacchette più omogenea e soprattutto far cadere a terra le foglie rimanenti. In genere gli steli vengono lasciati a terra per almeno 2-4 settimane per favorire il processo di macerazione, ossia la degradazione delle pectine (collanti delle fibre), e quindi facilitare i processi industriali post raccolta come la stigliatura. Avversità Le avversità su canapa possono essere sia di tipo abiotico che biotico. Quelle di tipo abiotico sono le gelate tardive nella fasi giovanili della pianta; vento forte che può portare all'allettamento della coltura e la grandine che può compromettere la qualità della fibra e causare anch'essa l'allettamento della coltura. Periodi prolungati di siccità in prossimità della fioritura e dell’allegagione possono portare ad un sensibile calo di resa nella produzione del seme. Le avversità di tipo biotico sono diverse e possono causare danni ma raramente riescono a compromettere la produzione. In ogni caso l'Ostrinia nubilalis (Hbn.), comunemente chiamata piralide del mais, è forse l'insetto più temibile per la canapa essendo anche parassita del mais. La larva generalmente entra all'interno dello stelo e scava un tunnel lungo lo stelo causando la decapitazione della pianta con danni sia sulla qualità della fibra che sulla produzione di seme. Nel caso la canapa sia coltivata in terreni lungamente coltivati a bietola potrebbero insorgere problemi con la Sclerotinia sclerotiorum, ma anche in questo caso risulta antieconomico l'utilizzo di fitofarmaci. Una massiccia presenza di Orobanche ramosa (Forsh) potrebbe compromettere la resa in produzione di seme. In annate particolarmente piovose nel periodo della trebbiatura possono emergere problemi legati alla proliferazione di funghi Botrytis e i Pennicilium sui semi.