Diabete insipido nefrogenico linee guida Diagnosi: 1. Quando pensarci 1. Poliuria/polidipsia NB: chiedere se presente nicturia o polidipsia notturna 2. Familiarità per polidipsia 3. In caso di: • Ritardo di crescita • Vomiti • Stipsi • Letargia o irritabilità Non altrimenti spiegati o comparsi dopo passaggio dal latte materno al latte di formula 2. Laboratorio se • natriemia > 145 mmol/l e e urinaria < 300 mosm Osmolarità plasmatica > 295 ª Esclude polidipsia primitiva ª No prova di assetamento ª Si prova di concentrazione con dDAVP per “diagnosi di sede” centrale o periferica Esecuzione del Test al dDavp: Il bambino, ben idratato, deve essere pesato all’inizio della prova; apporti idrici liberi ma misurati. Dopo somministrazione del dDAVP controllare il peso durante le due ore. Ogni minzione deve essere raccolta per misurare l’osmolarità. Aumento di peso > 2.5% deve far interrompere gli apporti idrici. Nel paziente con DIN il dDAVP non riduce la diuresi e l’osmolarità urinaria resta < 300 mosm Al contrario nel DI centrale c’è una netta riduzione della diuresi e aumento dell’osmolarità urinaria. Interrompere gli apporti idrici per rischio di intossicazione d’acqua con iponatriemia Il test al dDAVP permette anche di differenziare le forme di DIN causate da perdita di funzione del recettore V2 da quelle legate ad anomalie dell’acquaporina 2. In caso di mutazione del gene AVPR2 da un lato non aumenta l’osmolarità urinaria, dall’altro non aumenta la produzione dei fattori VIII e von Willebrand (assenza di risposta V2 extrarenale) In caso di mutazione del gene AQP2 invece la produzione dei fattori VIII e von Willebrand è conservata se natriemia < 145 mmol/l Osmolarità plasmatica < 295 mosm e urinaria normale ª Esclude turbe della concentrazione delle urine Senza fare prova di concentrazione delle urine se natriemia e osmolarità plasmatica normali associate a osmolarità urinaria bassa ª Non esclude turbe della concentrazione delle urine ª Necessaria prova di concentrazione delle urine Esecuzione del Test di restrizione idrica: Fatto in condizioni di stretta sorveglianza per evitare gravi disidratazioni (di giorno, in ospedale, con bambino ben idratato) Controllare ogni ora peso, volemia (polso, P.A.), importanza della sete. Ad ogni minzione misurare natriemia, osmolarità plasmatica e urinaria. La prova deve essere interrotta se peso cala più del 5%, se natriemia >150, osmolarità plasmatica >310 (osmolarità urinaria resta < 300) Un dosaggio dell’AVP (non indispensabile) può essere fatto durante e alla fine della prova (nel DIN aumenta con l’aumento dell’osmolarità plasmatica 3. Altre indagini • Ecografia renale • Valutazione del filtrato • Elettroliti sierici ed urinari • Emogas analisi Escludere le altre anomalie nefrologiche che possono presentare un difetto di concentrazione delle urine. (ipoplasia renale, nefropatia tubulo-interstiziale cronica, sindrome Bartter, sindrome di Fanconi) 4. La genetica • Solo in casi selezionati ª per studio o diagnosi dubbia Terapia: 1. Dietetica • Iposodica (1mmol/kg/die) • Ipoproteica (2-3 g/Kg/die) 2. Diuretici • Tiazidici (idroclorotiazide) dose (2-4 mg/Kg/die in due dosi) • Amiloride (per ridurre rischio ipoKaliemia) dose (20 mg/1.73 m2/die in due dosi) 3. Inibitori sintesi prostaglandine • Indometacina dose (0.5 mg/Kg/die fino 3 mg/Kg/die) solo se inefficaci diuretici e dieta • Inibitori Cox-2 (Celecoxib) dose (250 mg/m2/die ) solo se inefficace indometacina