ANDROLOGIA A cura di Ettore Caroppo * L'andropausa È dimostrato, oggi è migliorata la qualità della vita degli anziani di sesso maschile entità dipende dalla gravità del deficit di testosterone. andropausa può essere definita come quel periodo Spesso il soggetto in andropausa è astenico, si affatica della vita dei soggetti anziani di sesso maschile con facilità a causa della riduzione della massa muscolare, in cui si assiste ad un declino della secrezione presenta un colorito più pallido a causa della riduzione del degli ormoni sessuali (androgeni). Nell’uomo numero dei globuli rossi, che talvolta è così marcata da la produzione di ormoni sessuali non cessa drammaticamente, risultare patologica (anemia). Può aumentare di peso (si contrariamente a ciò che si osserva nella donna in menopausa, osserva spesso un aumento del tessuto adiposo ed una ma si riduce gradualmente, in conseguenza della riduzione riduzione della massa magra) e sviluppare una alterazione del numero di quelle cellule del testicolo, denominate cellule della tolleranza glucidica e del metabolismo dei grassi, a di Leydig, deputate alla produzione del più importante cui consegue un aumento del rischio per diabete mellito e ormone androgeno, il testosterone. L’andropausa, tuttavia, per le dislipidemie. non è il destino inevitabile degli anziani di sesso maschile: Frequente e clinicamente importante è la riduzione della nell’80% degli uomini di età compresa tra i 60 e gli 80 anni massa ossea (osteoporosi): secondo le stime e nel 67% degli ultraottantenni i livelli plasmatici (cioè dell’Organizzazione Mondiale della Sanità questa colpisce dosati nel sangue) di testosterone rimangono nei limiti della il 19% degli uomini dopo i cinquant’anni. norma. Tuttavia il sintomo che Non è noto perché spinge spesso il paziente a l’andropausa colpisca solo un a riduzione dell’attività sessuale dipende da vari consultare il medico è la numero ridotto di persone: fattori. A parità di livelli circolanti di testosterone riduzione dell’attività sessuale. tuttavia è stato accertato che gli uomini coniugati risultano avere una vita sessuale Dalla consultazione di le malattie croniche debilitanti più duratura rispetto ai single, così come una questionari a risposta multipla (diabete mellito, cardiopatie, condizione socioeconomica più favorevole può è risultato che il 90% degli ipertensione arteriosa, favorire una migliore funzione sessuale. uomini oltre i sessant’anni e malattie epatiche e renali, Un ruolo importante viene svolto dalla riduzione del il 60% degli ultraottantenni neoplasie maligne), l’obesità desiderio sessuale (libido), che costituisce uno dei mantengono una certa attività e le forme gravi di principali ed inevitabili sintomi del deficit di sessuale: tuttavia studi clinici depressione possono testosterone. più approfonditi, come il aggravare un deficit latente Massachussetts Male Aging di testosterone, rendendolo Study, hanno dimostrato la presenza di disfunzione erettile manifesto. nel 70% dei soggetti ultrasessantenni. Talvolta l’andropausa può essere l’obiettivo di una A questa si possono associare alterazioni della strategia terapeutica: questo accade nei pazienti affetti da affettività e della memoria, conseguenti alla ridotta azione carcinoma della prostata, nei quali vengono utilizzati farmaci del testosterone a livello cerebrale, cosicché viene a mancare che promuovono una riduzione della produzione testicolare sia la motivazione sia lo stimolo psicologico all’erezione. di testosterone e che ne ostacolano il suo utilizzo, in modo È bene considerare, tuttavia, che malattie cardiovascolari, da rallentare la crescita del tumore. neurologiche e metaboliche (diabete mellito), oltre che alcuni farmaci come gli antiipertensivi e gli psicofarmaci, Clinica spesso sono causa di disfunzione erettile in soggetti con livelli plasmatici di testosterone assolutamente normali. I sintomi dell’andropausa devono essere distinti da quelli L’uomo in andropausa risulta essere, infine, propri della senescenza. La loro insorgenza non è mai brusca, maggiormente soggetto a disfunzioni del sistema immunitario contrariamente a quanto accade in menopausa, e la loro L pugliasalute - quarantadue - dicembre 2004 CITTA' DI LECCE HOSPITAL Direttore Sanitario: Prof. Giuseppe Martines Autorizzata dalla Regione Puglia con Det. Dir. n. 6 del 01/02/99 73100 Lecce • Via Provinciale per Arnesano, Km 4 • tel. 0832/229111 • fax 0832/229819 • www.gruppovillamaria.it Sede Legale: Piazza Trisi, 16 • 48022 Lugo (RA) • Tel. 0545/909711 • fax 0545/27510 Immagine della colonna lombare di un paziente in andropausa con Casa di Cura Polispecialistica osteoporosi. come le malattie autoimmunitarie, che normalmente prediligono il sesso femminile e a malattie dell’apparato cardiocircolatorio. La diagnosi di andropausa è relativamente semplice: è sufficiente che il soggetto anziano effettui un prelievo del sangue per dosare le concentrazioni plasmatiche del testosterone totale, del testosterone libero e delle gonadotropine FSH e LH. Utile il dosaggio della prolattina, degli ormoni tiroidei ed eventualmente di alcuni ormoni surrenalici per escludere patologie diverse dall’andropausa. Terapia TA R A N T O Direttore Sanitario: Autorizzazione Comunale N° 06/2001 Dr. Mario Montemurro Medico Spec. in Igiene CARDIOLOGIA - UTIC - RIAB. CARDIOLOGICA : Resp. Dr. V. POLINI - Spec. in Cardiologia MEDICINA - ONCOLOGIA - PNEUMOLOGIA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA: Resp. Dr. I. MONGELLI - Spec. in Gastroenterologia GERIATRIA - RIABILITAZIONE MOTONEUROLESI: Resp. Dr. F. SDANGANELLI - Spec. in Reumatologia e Geriatria AMBULATORIO DI RADIOLOGIA: Resp. Dr. N. DANESE - Spec. in Radiologia Medica AMBULATORIO DI FISIOKINESITERAPIA: Resp. Dr. M. FORMOSO - Spec. in Medicina Fisica e Riabilitazione POLIAMBULATORIO E DAY HOSPITAL: Resp. Dr. M. Montemurro - Spec. in Igiene Studi recenti sembrano dimostrare, infine, che la terapia con testosterone migliori alcune funzioni cognitive nei soggetti anziani con forme lievi/moderate di demenza, ma è necessario attendere ulteriori conferme. * Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio, indirizzo Andrologia Dirigente Medico U.O. Fisiopatologia della Riproduzione Umana, I.R.C.C.S. “Saverio de Bellis”, Castellana Grotte (Ba) S. Raffaele Cittadella della Carità Fondazione eretta in Ente Morale Casa di Cura ad indirizzo Riabilitativo: Neuromotorio, Cardiologico, Respiratorio Direttore Sanitario Dott. Vincenzo Ruggiero Autorizzazione Comunale N. 09/03 del 29/10/2003 Centralino 099 7727111 74100 TARANTO - Via Golfo di Taranto n. 22 (rione salinella) - Autobus di linea n. 8 - n. 8 barrato www.VILLAVERDETARANTO.it - e-mail:[email protected] Il trattamento sostitutivo con testosterone è stato oggetto di numerose sperimentazioni cliniche, tuttavia la sua efficacia nell’anziano è ancora oggetto di valutazione. Il suo impiego nei pazienti con ipertrofia prostatica deve essere valutato attentamente caso per caso; nei pazienti con carcinoma della prostata tale trattamento è, invece, assolutamente sconsigliato. L’osteoporosi può essere trattata con successo, ed ancor meglio prevenuta, mediante la somministrazione di testosterone per via intramuscolare o transdermica (applicazione giornaliera di cerotti). Tale trattamento è risultato efficace anche nell’aumentare la massa magra a sfavore del grasso addominale e nel promuovere la crescita della massa muscolare, tuttavia con scarsi effetti sulla forza muscolare. Buoni risultati si ottengono, inoltre, nella terapia delle anemie dell’anziano con deficit di testosterone. La somministrazione di testosterone può migliorare il desiderio sessuale nei pazienti anziani con livelli di testosterone plasmatico al di sotto della norma; tuttavia il suo impiego nella disfunzione erettile non ha sortito grandi risultati, probabilmente perché spesso questa affezione riconosce cause diverse dal deficit di testosterone. pugliasalute VILLA VERDE Specialista in Fisiatria Resp. Cardiologia: Resp. Pneumologia: Labor. di Analisi Cliniche: Ambulatorio di Radiologia: Ambulatorio di FKT: Poliambulatorio: Medicina del Lavoro: Dott. M. Orlando, Specialista in Cardiologia Dott. C. Imperiale, Specialista in Pneumologia Dott.ssa A. Coppola, Biologa Dott. G. D'Onghia, Radiologo Dott. V. Ruggiero, Specialista in Fisiatria Dott. V. Ruggiero, Specialista in Fisiatria Dott. G. Saltalamacchia Piazzale Cittadella della Carità, 1 - 74100 Taranto Tel. 099/4732111/214 - Fax 099/4732250 www.cittadelladellacarita.it - e-mail: [email protected] Casa di cura Privata Villa Serena s.r.l. Direttore Sanitario: Dr. Michele Rampino (Aut. Reg. n° 261 del 13/12/96) V.le Europa, 12 71100 Foggia Tel. 0881/309911 - Fax 0881/309957 www.villaserenafg.it Sistema qualità certificato UNI EN ISO 9002 Certimedica Certificato n° 3762 - quarantatre - dicembre 2004 Punti di vista / Lo psicologo A cura di Maria Grazia Lentini * Andropausa: ma esiste davvero? S ull’andropausa e sulla sua reale consistenza a livello patologico, è aperto da tempo un ampio e contrastante dibattito. Un’incertezza che si basa su diversi fattori. Un ruolo non secondario hanno avuto senza dubbio i vari tentativi di paragonarla alla pubertà e alla menopausa. Mentre questi ultimi sono eventi meglio definiti sotto l’aspetto ormonale e riproduttivo, nell’andropausa, invece, non esistono profonde alterazioni della capacità riproduttiva. Il punto centrale del problema "andropausa" è certamente la variazione della sessualità maschile. L’andropausa, intesa quindi come "crepuscolo" della virilità, è un fenomeno costante della vita di ogni uomo e rappresenta uno stadio della sua sessualità, così come la pubertà e la maturità sessuali. Ovviamente l’importanza del dibattito sull’andropausa nel mondo occidentale è crescente, in relazione all’allungarsi della vita media dell’uomo. Cento anni fa un cinquantenne era considerato vecchio. Oggi un uomo di 50-60 anni viene considerato spesso "giovane" e quindi in grado ancora di vivere una valida sessualità. Tutto ciò, unito al valore non riproduttivo, che sempre più, contrariamente al passato, il sesso ha assunto e va assumendo nella nostra società, fa comprendere il profondo impatto che l’andropausa assume nella vita relazionale dell’uomo moderno. Restando nel campo della statistica, si può affermare che il fenomeno può assumere rilevanza clinica a partire dai 50-55 anni. Il suo comparire, in alcuni casi, può passare del tutto inosservato, in altri può essere vistoso e chiaramente riconoscibile. Certo l’insuccesso, l’incapacità totale o parziale a praticare sesso, ripetuta nel tempo, in una persona precedentemente attiva e sessualmente valida, è manifestazione inequivocabile di andropausa. Prima di arrivare a situazioni eclatanti e avanzate, segnali del nuovo stato sessuale sono e possono essere un variato atteggiamento verso il sesso, una spinta meno forte e a volte anche meno ossessiva verso la ricerca di esso. Si può osservare una scarsa capacità di adattarsi e di reagire a situazioni normalmente stimolanti, come ad esempio una nuova partner o un incontro occasionale. Le modalità di transizione dalla maturità sessuale all’andropausa sono certamente diverse. Alcune volte l’esordio è acuto: l’individuo sembra passare improvvisamente da uno stato di efficienza ad una condizione di astenia o di vera e propria inefficienza sessuale. In genere in questi casi il decadimento si è andato instaurando invece in modo progressivo, ma il soggetto non è stato in grado di rendersene conto e tende ad attribuire, al momento di eclatante difficoltà sessuale, ad un preciso evento la causa della crisi; sull’episodio, che diventa il capro espiatorio di una situazione generale, si costruiscono spesso e rapidamente meccanismi psicologici di rafforzamento, capaci soltanto di esasperare ulteriormente la difficoltà sessuale. Altre volte l’instaurarsi dell’andropausa è più lento e progressivo. L’individuo scivola lentamente da uno stato all’altro, dalla maturità alla decadenza, senza grossi scossoni o eventi traumatici. Al di là dell’aspetto strettamente fisiologico, legato alla progressiva diminuzione dell’ormone maschile della produzione dell’ormone, è evidente che il complesso di problemi legati all’andropausa – nella sua accezione più ampia di condizione biologica legata ad una precisa età dell’uomo – si riallaccia strettamente alla sua interfaccia psicologica. Una valutazione importante va fatta rispetto al concetto di “desiderio sessuale”, un elemento che si modifica, sia quantitativamente che qualitativamente, a seconda del vissuto del soggetto: in alcuni casi, con il passare del tempo si attenua, diviene meno ossessivo e meno impellente, meno urgente, meno irruente e più selettivo. Altre volte (specie quando, con l’avanzare degli anni, l’uomo si sente ferito nella sua identità di maschio) il desiderio può essere o sembrare aumentato; in questi casi l’individuo può essere spinto in modo ossessivo alla soddisfazione della sua identità sessuale. Più che di vero desiderio sessuale in questi casi si tratta di paura circa la propria virilità, di desiderio di potenza: il soggetto cerca nella affermazione della capacità seduttiva e nella ripetizione dell’atto sessuale la conferma della sua virilità. In conclusione si può ben dire che l’andropausa è un fenomeno antico e recente al tempo stesso: è sempre esistita, così come da sempre esiste l’uomo, ma è nello stesso tempo un fenomeno nuovo: oggi infatti più di ieri l’uomo ha la possibilità di confrontarsi con l’andropausa, di vivere più a lungo e in migliori condizioni e di vivere la sua sessualità anche quando è meno giovane. L’uomo moderno vuole vivere la sessualità anche quando non è più finalizzata alla riproduzione. L’andropausa cerca un suo diritto di esistenza ed uno spazio più ampio nella vita dell’uomo contemporaneo. in internet: Questo proprio per non essere solo sinonimo di "pausa" per l’uomo, di "morte" della sessualità maschile. Per essere invece un modo nuovo, anche se diverso, • www.terzaetà.com • www.dica33.it per vivere con serenità una stagione della vita che può essere ricca di stimoli • www.clicmedicina.it e di benessere quanto le precedenti. • www.mediciesalute.it * Psicologa – Psicoterapeuta - AUSL TA/1 pugliasalute - quarantaquattro - dicembre 2004