Testosterone illusione di giovinezza

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-MSGR - 20 CITTA - 22 - 24/06/15-N:
22
Salute e benessere
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00070799 | IP: 93.62.51.98
40
Gli uomini sempre più ossessionati dal calo
dell’ormone, responsabile di molti disturbi
l’età in cui il
testosterone comincia
a calare dell’1% l’anno
Testosterone
illusione
di giovinezza
IL CASO
I
n una “T” l'ultima ossessione
degli uomini, degli ultracinquantenni convinti che, prendendo ormoni, possono ritrovare la muscolatura e la virilità perdute. La "T" sta per testosterone, un ormone del gruppo
androgeno che, nei maschi, è deputato allo sviluppo degli organi
sessuali e dei caratteri sessuali
secondari come la barba, i peli, il
timbro della voce e i muscoli.
L’ultima moda, arrivata dritta
dritta dagli Stati Uniti, è, appunto, quella di assumere testosterone per tornare indietro negli anni.
Oltreoceano è boom di integratori-elisir venduti anche al super-
«DA PONDERARE
L’USO DI FARMACI,
NON BLOCCANO
IL PASSARE DEL TEMPO»
Giorgio Franco
Società italiana andrologia
mercato, da noi, invece, la libera
vendita è proibita e ci si rivolge al
mercato clandestino o on line.
Mercato che, negli ultimi due anni, è andato via via crescendo.
Forze, desiderio sessuale e linea, anche nell'uomo, subiscono
delle variazioni pur non parlando di vera e propria andropausa.
A partire dai 40 anni il testosterone subisce un calo dell'1% all’anno circa e può accadere (ma lo deve verificare un’analisi del sangue) che intorno ai 50-60 la quantità di ormone in circolo è così
bassa da richiedere un’integrazione. Una condizione che si riscontra nel 10% della popolazione maschile tra i 40 e i 60 e nel
30% di quella tra i 60 e gli 80.
«Esistono dei bassi livelli di testosterone - spiega Giorgio Franco
presidente della Società italiana
di andrologia - che possono essere considerati patologici. Tanto
da procurare diversi effetti sull'
uomo, da una diminuita forma fisica, a disturbi erettili e cognitivi
fino alla depressione e all'osteoporosi - ma si tratta di un numero assai inferiore rispetto a quelli
che chiedono di prendere farmaci per tornare come erano
Mercoledì 24 Giugno 2015
www.ilmessaggero.it
5-7
i milligrammi di
testosterone prodotti al
giorno da un giovane
10%
degli uomini tra 40-60
anni avverte sintomi di
“climaterio maschile”
vent’anni prima. Il solo basso dosaggio non costringe ad un aiuto
con i medicinali. Bisogna visitare
il paziente in tutta la sua interezza, da non dimenticare lo stato di
salute della prostata. È chiaro
che l’età vede calare il livello dell’ormone ma l'eventuale correzione va ponderata sulla base delle condizioni generali. Come ho
detto, ci devono essere dei sintomi importanti, non è un elisir di
giovinezza per portare indietro
l’orologio del tempo».
IL FALSO OBIETTIVO
Ritrovare la virilità e la forza di
un tempo: questo chiedono al
testosterone gli uomini over 50
BOOM NEGLI USA
`ATTIVITÀ FISICA
`DIMAGRIRE
Limitare l’abbassamento
dell’ormone è possibile
attraverso l’attività sportiva,
un paio di volte a settimana
per non meno di trenta minuti
Chi vuole ritornare com’era
si metta a dieta: calare 7-8
chili è inversamente
proporzionale ad un
aumento dell’ormone del 15%
`CONTROLLI PERIODICI
`EMOTIVITÀ
Controllare, dopo i 50, il
sistema cardiovascolare ed
un’eventuale presenza di
osteoporosi (correlati a bassi
livelli di testosterone)
Tenere sotto controllo le
reazioni emotive e l’umore
(specie l’aggressività) nel
caso si assuma testosterone
sotto controllo medico
Negli Stati Uniti il numero delle
prescrizioni di testosterone è cresciuto dieci volte dal 2000 al 2011.
Tanto che l'Ente americano di
controllo dei farmaci ha lanciato
l’allarme per l’infarto e l’ictus. «È
una moda iniziata nelle palestre è il commento di Luca Pani direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, l'Aifa,- e si sta diffondendo anche fuori. Ci sono
molti uomini di mezza età che si
sono convinti che il testosterone
aumenti la virilità e se lo fanno
prescrivere ogni sei mesi».
Francesca Filippi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Con robot
“salva-vescica”
addio
al sacchetto
TECNOLOGIA
C
reare un sacchetto nel corpo, per sostituire quello
esterno, migliorando la
qualità della vita del paziente. È l’ultima frontiera di nuova
procedura chirurgica robotica
per il tumore della vescica, effettuata all’Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma. Gli
urologi dell’istituto romano e
della University of Southern California hanno eseguito dieci interventi di rimozione della vescica (cistectomia radicale), grazie all’ ausilio del robot Da Vinci
e senza la necessità di creare
sacchetti extracorporei. Con un
piccolo catetere si può svuotare
una tasca intracorporea, situata
all'altezza dell'ombelico. «Il sacchetto interno viene costruito
isolando un pezzo di intestino spiega Michele Gallucci, direttore dell'Urologia dell'IRE - Gli
ureteri vengono poi collegati alla tasca intracorporea e si crea,
sempre con un pezzetto di intestino, un dotto che arriva all’ombelico. Il paziente svuoterà la tasca con un piccolo catetere».
Ogni anno in Italia si registrano
27 mila casi di tumore alla vescica. Nell’80% dei casi la patologia
si cura localmente, mentre nel
20% bisogna rimuovere la vescica e ricostruirla.
A.Cap.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ROBOT Operazione con Da Vinci
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