Analisi della disponibilità d’acqua Valutazione dell’impianto attraverso il calcolo di un indice economico (criterio) Approccio diverso a seconda del criterio di valutazione Nel caso di criterio statistico di facile stima (perché l’evento a cui si riferisce il criterio si osserva abbastanza frequentemente): semplice simulazione del funzionamento dell’impianto nell’intero periodo di osservazione Nel caso di criterio statistico di stima più difficile (perché l’evento a cui si riferisce il criterio non si osserva abbastanza frequentemente): ricorso al metodo Montecarlo Processi stocastici Spesso la distribuzione delle grandezze idrologiche non è costante nel tempo. Cause del fenomeno: periodicità stagionale persistenza trend (tendenza) La variazione delle cause fisiche produce: periodicità stagionale trend Il perdurare delle cause o degli effetti produce: persistenza x = f( t) (0, T ) f 1 (t), f 2 (t), …, f i(t), … f(t) coincide, a caso, con f 1 (t), f 2 (t), …, f i (t), … La variabile x prende il nome di p r o c e s s o stocastico. t è il parametro del processo stocastico. f i (t) è una realizzazione del processo stocastico. Usualmente il parametro t coincide con il tempo. La dipendenza dal valore del parametro rappresenta la periodicità stagionale. t La dipendenza dai valori precedenti della x rappresenta la persistenza. Il parametro t (tempo) può essere una variabile continua o una variabile discreta. Nelle applicazioni numeriche si considera solo il caso di variabile discreta e si considerano solo periodi di tempo di lunghezza finita: x 1 , x 2 , …, x N . In linea di principio per individuare un processo stocastico si può assegnare la distribuzione congiunta delle N variabili x 1 , x 2 , …, x N . In pratica basta conoscere la distribuzione della variabile x condizionata al valore del parametro t e ai valori precedenti della x, vale a dire la distribuzione della variabile x all'istante i- e s i m o (x i ) condizionata al tempo (istante i) e ai valori precedenti della x. Un processo che non dipende dal tempo è stazionario. Un processo si dice strettamente stazionario quando, per qualunque scelta degli interi m , i 1 , i 2 , ..., i m e k la distribuzione congiunta delle variabili x i 1 , x i 2 , ..., x i m è identica a quella delle variabili x i 1 + k , x i 2 + k , ..., x i m + k . Un processo può essere stazionario con riferimento a un parametro (per esempio nella media). Per un processo stazionario nella media è µ (x i) = µ (x) x i i+k Fissati due tempi i e i + k, si considerano - la covarianza γ k (x i ) (che per k uguale a zero coincide con la varianza di x i ) - il coefficiente di correlazione lineare ρ k (x i ) = γ k (x i ) σ (x i ) σ (x i+k ) che prendono i nomi di - autocovarianza di ordine k - coefficiente di autocorrelazione di ordine k Quando γ k (x i ) dipende solo da k il processo è stazionario nell'autocovarianza. Caso importante: processo stazionario nella media e nell'autocovarianza (processo debolmente stazionario o stazionario in senso lato) In generale ρ k (x i ) dipende da k (ordine) e da i (tempo). Se il processo è stazionario nell'autocovarianza ρ k (x i ) dipende solo dall'ordine k: ρ k (x i ) = ρ k (x) La funzione f(k ) = ρ k (x ) si chiama funzione di autocorrelazione. Il grafico della funzione di autocorrelazione prende il nome di autocorrelogramma. In importanti applicazioni idrologiche di processi periodici (quindi non stazionari) l'autocorrelogramma non è univocamente definito. 1,0 0,8 ρ 0,6 0,4 0,2 0,0 0 1 2 3 4 k 5 6 7 8 L'autocorrelogramma si può sempre stimare a partire da una serie temporale qualsiasi: quello che si ottiene è l'autocorrelogramma empirico. Se il processo originario non ammette un solo autocorrelogramma, il risultato è una stima dell'autocorrelogramma medio. L'autocorrelogramma empirico fornisce informazioni sulla persistenza e sulla periodicità del processo stocastico. Ergodicità Poichè generalmente è nota una sola realizzazione del processo, è necessario che il processo si possa individuare utilizzando le informazioni contenute nella sola realizzazione nota. La caratteristica per cui un parametro si può stimare a partire da una sola realizzazione prende il nome di ergodicità. Indipendenza Un processo stocastico è i n d i p e n d e n t e quando la distribuzione della x i (variabile x all'istante i-esimo) non dipende dai valori assunti dalla variabile x nei tempi precedenti. Un processo indipendente è un processo senza persistenza. Un processo strettamente stazionario e indipendente prende il nome di rumore bianco. Esempio di processo stocastico: il modello di Thomas-Fiering, che rappresenta il succedersi dei deflussi mensili Periodicità stagionale: x j deflusso del mese j-esimo z= x j - µ (x j ) σ (x j) (j = 1, 12) (j = 1, 12) z variabile gaussiana standardizzata [ µ (z ) = 0; σ 2 (z ) = 1 ] Persistenza: z i = φ z i- 1 + ε i (i = 1, N ) ε variabile gaussiana a media nulla Persistenza variabile da mese a mese (12 relazioni): z ji = φ j z j- 1 i- 1 + ε ji (j = 1, 12; i = 1, N ) Varianza della variabile ε : z ji = φ j z j- 1 i- 1 + ε j i σ 2 (z j ) = φ 2j σ 2 (z j-1 ) + σ 2 ( ε j ) σ 2 ( ε j ) = [1 - φ 2j ] σ 2 (z j ) = 1 - φ 2j Introducendo standardizzata uj = la variabile gaussiana εj 1 - φ 2j √ il modello di Thomas-Fiering è rappresentato dalle relazioni (con 36 parametri) z ji = x ji - µ (x j ) σ (x j) z ji = φ j z j- 1 i- 1 + u ji √ 1 - φ 2j (j = 1 , 12; i = 1 , N ) Il metodo Montecarlo Sia x una variabile casuale, di cui è nota la distribuzione di probabilità, e sia w (x) una nuova variabile casuale, legata a x da una funzione deterministica complicata. In linea di principio si può derivare la distribuzione di probabilità P (w ) dalla distribuzione di probabilità P (x) per via analitica. In pratica la derivazione può non essere fattibile (e spesso non lo è). Allora per risolvere il problema si genera a caso un gran numero di valori di x, si calcolano i corrispondenti valori di w e infine si stima la distribuzione di w a partire dal campione (numerosissimo). Così si ottiene un'approssimazione di P (w ), che è tanto migliore quanto più numeroso è il campione. La tecnica prende il nome di metodo della generazione dei dati, o m e t o d o Montecarlo. Nello studio della disponibilità delle risorse idriche si genera una serie di deflussi lunga quanto si vuole e si calcolano (simulando l'effetto delle opere e della gestione) i valori della grandezza risultante w di cui si vuole determinare la distribuzione di probabilità. Estrazione a caso dei valori di una variabile casuale (processo stocastico indipendente e stazionario). x variabile casuale P(x) probabilità di non superamento y = P (x ) nuova variabile casuale y è funzione crescente di x Poichè y è funzione crescente di x, P (y) = P (x) p (y ) d y = p (x ) d x p (y ) = p (x ) dx dy dx 1 = dy d y/dx d y d P (x ) = = p (x ) dx dx dx 1 = d y p (x) p (y ) = 1 La distribuzione di y = P (x) è uniforme. Esempio di applicazione del modello di Thomas-Fiering Ticino alla Miorina Valori dei parametri del modello di Thomas-Fiering stimati a partire dalle osservazioni del periodo 1921-1935. Il coefficiente I coincide con il coefficiente di correlazione lineare del deflusso del mese considerato con quello del mese precedente (ovviamente il mese che precede gennaio è dicembre). mese gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre P (x ) [m3 s -1 ] 137.5 123.6 137.2 255.7 495.9 538.7 405.9 325.4 335.3 370.5 423.5 247.1 V (x ) [m3 s -1 ] 35.2 44.3 46.6 121.6 150.5 119.3 134.8 99.3 121.7 197.7 321.1 97.3 I 0.717 0.519 0.642 0.541 0.579 0.586 0.734 0.267 0.458 0.511 0.149 0.626 Costruzione di una serie artificiale di deflussi Si estrae a caso una serie di valori di probabilità di non superamento P dalla distribuzione uniforme limitata tra zero e uno: P 0.2936 0.3545 0.0031 0.0053 0.7517 0.2578 0.1643 0.7368 0.8660 0.0673 ... ... Utilizzando l'inversa della funzione di probabilità della distribuzione di Gauss si calcolano i valori della variabile standardizzata z corrispondenti ai valori di P: P 0.2936 0.3545 0.0031 0.0053 z -0.542509 -0.372755 -2.73739 -2.55603 0.7517 0.2578 0.1643 0.7368 0.8660 0.0673 0.679552 -0.649824 -0.976887 0.633180 1.10773 -1.49650 Si assegna il mese a cui si riferisce il primo deflusso artificiale. Qui si assume che sia gennaio. Allora il primo deflusso da costruire è x 11 (dove il primo pedice si riferisce alla posizione del mese nell'anno e il secondo alla posizione nell'intera serie artificiale). Il primo valore della serie deve essere estratto dalla distribuzione del mese a cui si riferisce, non condizionata al valore assunto nel mese precedente, che è incognito. Sarà quindi, indicando con P (x1) e V (x1) la media e lo scarto quadratico medio del mese di gennaio (al quale si riferisce il pedice) e assegnando a z 11 il primo della serie di valori di z estratti a caso: x 1 1 = P (x 1 ) + z 1 1 V ( x 1 ) = 1 3 7 . 5 + ( - 0 . 5 4 2 5 0 9 ) v 35.2 = 118.4 m3 s -1. Ora si calcola il secondo valore della serie, utilizzando l'espressione che lega tra loro il deflusso normalizzato del mese considerato (febbraio) e quello del mese precedente. Sarà quindi, assegnando a u22 il secondo della serie di valori di z estratti a caso (perchè anche u è una variabile gaussiana standardizzata): z 22 = I 2 z 11 + u 22 1 -I CCC 2 2 = 0 . 5 1 9 v ( - 0 . 5 4 2 5 0 9 ) + ( - 0 . 3 7 2 7 5 5 ) CCCCCCCCCC 1 - 0.5192) = -0.600184. Quindi il deflusso del mese di febbraio è: x 2 2 = P (x 2 ) + z 2 2 V ( x 2 ) = 1 2 3 . 6 + ( - 0 . 6 0 0 1 8 4 ) v 44.3 = 97.0 m3 s - 1 . Ora si calcola il terzo valore della serie, utilizzando l'espressione che lega tra loro il deflusso normalizzato del mese considerato (marzo) e quello del mese precedente. Sarà quindi, assegnando a u 33 il terzo della serie di valori di z estratti a caso: z 33 = I 3 z 22 + u 33 1 -I CCC 2 3 = 0 . 6 4 2 v ( - 0 . 6 0 0 1 8 4 ) + ( - 2 . 7 3 7 3 9 ) CCCCCCCCCC 1 - 0.6422) = -2.484088. Quindi il deflusso del mese di febbraio è: x 3 3 = P (x 3 ) + z 3 3 V ( x 3 ) = 1 3 7 . 2 + ( - 2 . 4 8 4 0 8 8 ) v 46.6 = 21.4 m3 s - 1 . Si procede quindi così fino a completare la serie di deflussi voluta. Vale la pena di fare due osservazioni. La prima è che il deflusso normalizzato del mese di gennaio del secondo anno sarà indicato con i pedici 1 e13, quello del mese di febbraio con i pedici 2 e 14, e così via (perchè il primo pedice, che indica il mese dell'anno, varia tra 1 e 12, mentre il secondo, che indica il mese della serie, continua a crescere). La seconda osservazione è che si potrebbe anche procedere in modo diverso, costruendo prima l'intera serie dei deflussi normalizzati z e ricavando quindi la serie dei deflussi x.