instabilita` posturale aspecifica nell`anziano

La malattia di Parkinson e i Parkinsonismi.
Dalla corretta diagnosi ai modelli assistenziali
Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant’Angelo Lodigiano (LO)
12-13 ottobre 2006
L’approccio multidisciplinare al trattamento
riabilitativo della Malattia di Parkinson
Dott.ssa Emma Hartmann
Direttore UOC FKT e Riabilitazione
Malattia di Parkinson
Sir James Parkinson (1817) per primo descrisse la malattia con
un insieme di sintomi:
♦ tremore involontario a riposo
♦ diminuita forza muscolare
♦ propensione a mantenere il tronco flesso e a passare dal
cammino alla corsa
♦ sensibilità e funzioni intellettive inalterate
Malattia di Parkinson
1887 Charcot aggiunse altri sintomi quali:
9 micrografia
9 rigidità muscolare
1920 Von Economo individuò il fulcro della malattia
nella sostanza nera.
1960 Bertel evidenziò la correlazione tra degenerazione delle
cellule nigrali e la diminuzione della sintesi di dopamina.
Malattia di Parkinson
♦ 1961 Birkmayer ed altri, decisero di utilizzare una
molecola già studiata negli anni 30 da Gughennheim, la LDOPA, che diede una risposta sbalorditiva.
Malattia di Parkinson
♦ È la più frequente malattia degenerativa dopo il M. di
Alzheimer, di causa sconosciuta, insorgenza insidiosa, decorso
gradualmente progressivo, lenta distruzione neuronale.
♦ 80% dei casi insorge tra i 40 e 70 anni, punta di massima intorno
ai 60, rara sotto i 30.
Prevalenza
♦ 1/100000
♦ tra 50 - 60 anni
200/100000
♦ tra 60 - 80 anni
1000/100000
♦ 25 % inabile al lavoro dopo 5 aa
♦ 80 % “
“
dopo 9 aa
Malattia di Parkinson
♦ È dovuta alla scomparsa progressiva dei neuroni della
sostanza nera mesencefalica che sintetizzano il
neurotrasmettitore Dopamina.
♦ Per manifestarsi, è necessario che siano degenerate 80%
delle cellule della sostanza nera.
♦ In individui normali vi è comunque una riduzione
fisiologica (a 60 aa la riduzione è del 25%)
♦ La sostanza nera ha delle sinapsi con i neuroni dello striato
(nucleo dei gangli della base) via nigrostriatale, parte
integrante del sistema extrapiramidale; deputato al controllo
del movimento, della marcia, della postura e dell’equilibrio.
Il sistema extrapiramidale è un’entità molto incerta
♦ Sistema multisinaptico con componenti corticali connesse a
componenti sottocorticali che sono in collegamento con alfa e
gamma motoneuroni spinali.
♦ L’azione regolatrice sul sistema piramidale avviene attraverso
circuiti
plurimi
con
l’intervento
equilibrato
di
neurotrasmettitori. La perdita di tale equilibrio è alla base del
quadro extrapiramidale.
Azioni del sistema extrapiramidale
Š Tono muscolare
Š Atteggiamenti corporei
Š Automatismi istintivi
Š E’ connesso coi sistemi vegetativi ipotalamici
Š Agisce sullo psichismo
La diagnosi si basa sui sintomi caratteristici della malattia
♦ È presuntiva, in assenza di dati anatomopatologici, non
può avvalersi di esami strumentali o di laboratorio.
♦ I sintomi devono essere almeno due tra: tremore a riposo,
bradicinesia, rigidità, atteggiamento camptocormico,
impaccio all’andatura, disturbi dell’equilibrio, di cui uno
deve essere o tremore o bradicinesia.
Esordio molto insidioso
♦ Astenia
♦ Difficoltà nella scrittura
♦ Depressione
♦ Difficoltà nei movimenti fini
♦ Rallentamento motorio
della mano
♦ Tremore
♦ Ridotta iniziativa motoria
♦ Dolore agli arti colpiti
♦ Mantenimento di una stessa
posizione
Decorso
e
(durata media della malattia 12 aa)
prognosi
♦ Cronico - Progressivo
♦ Graduale perdita dell’autonomia
♦ Disinteresse per l’ambiente esterno
♦ Prognosi difficile ma severa
♦ 90% disabili da 5 a 15 aa
♦ 10% Parkinsonismi benigni
♦ Exitus
per patologie intercorrenti da sindrome da
immobilizzazione.
Frequenza dei sintomi iniziali nella Malattia di
Parkinson
♦ Tremore
♦
♦
♦
♦
♦
♦
60 %
Rigidità/lentezza 19 %
< destrezza/scrittura 12%
Disturbo della marcia 11%
Dolore muscolare 8 %
Depressione
4%
Disturbi linguaggio %3
♦ Stancabilità
♦
♦
♦
♦
♦
2%
Scialorrea
1.5%
Ipomimia
1.5%
< sincinesie pendolari 1.5%
Disfagia
0.5%
Parestesia
Forme cliniche
♦ Completa: rigidità - bradicinesia - tremore
♦ Ipercinetica: prevale il tremore
♦ Rigido - Acinetica: prevale rigidità - bradicinesia
♦ Complicata: interessamento vegetativo importante e sistemico
♦ Con depressione
♦ Con demenza
La sintomatologia dapprima interessa un emisoma, poi
gradatamente
tutto
il
corpo.
I sintomi rilevabili clinicamente e combinati variamente sono:
Œ Tremore
Œ Rigidità
Œ Bradicinesia
Œ Instabilità posturale
Œ Disturbi psichici
Œ Sintomi accessori
Valutazione del paziente
♦ Anamnesi accurata
♦ Valutazione clinico-funzionale:
–
–
–
–
–
Sintomi primari
Sintomi secondari
Quadro psichico
Valutazione sociale-ambientale
Presenza e tipologia del caregiver
Tremore statico
♦ Può essere l’unico sintomo iniziale.
♦ Più appariscente.
♦ Assente nel 15-20%.
♦ Regolare contrazione alterna di muscoli agonisti e antagonisti.
♦ Più marcato nei segmenti distali
♦ Presente durante il riposo, scompare nel sonno e nei
movimenti volontari ampi.
♦ Accentuato dalle emozioni, sforzi, movimenti fini
Tremore statico
Œ Atteggiamento delle dita che “contano monete”.
Œ Flessoestensione-abdo-adduzione
delle
dita
e
pronosupinazione delle mani.
Œ Insorgenza in un arto o emilato, poi si estende.
Œ Meno interessati il capo, la mandibola, le labbra, a
differenza del tremore senile.
Rigidità
♦ Può essere l’unico segno clinico di esordio
♦ L’ipertono muscolare interessa i muscoli agonisti e antagonisti
♦
♦
♦
♦
♦
♦
con una resistenza omogenea alla mobilizzazione passiva
Plastica: troclea/ruota dentata - decontrazione a scatti del
muscolo
Interessa prevalentemente i muscoli flessori
Flessione forzata con schemi statici e dinamici patologici
Coinvolge tutta la muscolatura compresa quella della faccia,
lingua, faringe, laringe, etc.
Impossibilità a ruotare sul proprio asse.
Può provocare dolore dorsale, degli arti, dei cingoli.
Bradicinesia
♦ Lentezza di esecuzione del movimento.
♦ Perdita dei movimenti automatici. (pendolamento,
deglutizione, mimica)
♦ Prolungata latenza tra comando ed esecuzione del
movimento.
♦ Gesti e mimica inadeguati.
Bradicinesia
♦ Difficoltà nello start e stop del movimento.
♦ Prova della caduta del capo, delle braccia.
♦ Ballottamento delle spalle, pendolio degli arti.
♦ Difficoltà nei movimenti alternati.
♦ Impossibilità ad eseguire programmi motori complessi.
♦ Schema corporeo modificato.
Deambulazione
♦ Marcia a piccoli passi
♦ Piedi trascinati
♦ Assenza movimenti pendolari
♦ Ginocchia flesse
♦ Corp “en bloc”
Disturbi dell’equilibrio
Œ Disturbo tardivo.
Œ Instabilità posturale in stazione eretta e nella deambulazione.
Œ Festinazione: difficoltà nell’iniziare il movimento, poi prosegue
di corsa dietro il proprio baricentro.
Œ Acatisia: impossibilità di stare seduto o fermo, necessità di
muoversi.
Œ Freezing:impossibilità a muoversi,come se i piedi fossero
incollati al pavimento
Sintomi accessori
♦ Disturbi
♦
♦
♦
♦
neurovegetativi:
scialorrea,
ipersudorazione,
iperseborrea, stipsi, turbe del ritmo cardiaco e respiratorio,
ipotensione ortostatica, letargia diurna, agitazione psicomotoria
notturna, disturbi della termoregolazione.
Disturbi del linguaggio, della fonazione, della deglutizione.
Blefarospasmo
Perdita di peso
Edemi declivi
Movimenti involontari
♦ Discinesie
♦ Distonie
Sintomi psichici
♦ Depressione: 25 - 40 %
♦ Demenza: 8 - 10 %
♦ Bradifrenia
Valutazione funzionale nelle AVQ
Œ Uso della mano nei movimenti fini
Œ Passaggi posturali e rotolamento
Œ Atteggiamento posturale-camptocormia
Valutazione del danno secondario e terziario:
♦ Articolarità
♦ Trofismo muscolare
♦ Vizi di posizione
♦ Equinovarismo dei piedi
♦ Mani a coppa, ad artiglio
Reattività
♦ Accettazione della malattia
♦ Affettività
♦ Tono dell’umore
♦ Bradipsichismo
♦ Ambiente circostante: famigliare, sociale, lavorativo.
Dolore
♦ All’emilato colpito, a volte precede il disturbo motorio, può
essere attribuito alla rigidità diffusa agli arti, al volto,
mandibola, etc. , o a movimenti distonici e discinetici.
♦ Sindrome delle gambe senza riposo.
♦ Gastrointestinale.
♦ Il controllo del dolore si basa sul controllo della terapia;
coadiuvante il massaggio e T.F.per i dolori osteomuscolari
Terapia con L-Dopa
♦ È il cardine della terapia sintomatica.
♦ L’assorbimento avviene nel duodeno, raggiunge il torrente
circolatorio e attraversa la barriera ematoencefalica.
♦ L’assorbimento viene diminuito da una serie di fattori:
rallentamento dello svuotamento gastrico, acidità
gastrica,etc.
Terapia con L-Dopa
♦ Fase compensata luna di miele: sintomi ben controllati per un
♦
♦
♦
♦
periodo tra 2 –10 anni
Fase scompensata o sindrome da trattamento cronico con LDopa: fenomenologia complessa caratterizzata da fluttuazioni
motorie, ipercinesie, discinesie, turbe dell’equilibrio,
dell’eloquio, etc
Fluttuazioni prevedibili per effetto di fine dose = wearing off.
Le fluttuazioni motorie seguono le fluttuazioni plasmatiche di
L-Dopa
Fluttuazioni imprevedibili: fenomeni on-off
Discinesie
Effetti collaterali della L-Dopa
♦ Nausea
♦ Inappetenza
♦ Dolori addominali
♦ Vertigini
♦ Stipsi
♦ Discinesie
♦ Agitazione
Ipotensione ortostatica
Vomito
Allucinazioni
Ansietà
Insonnia
Delirio
Eruzioni cutanee
Urgenze
♦ Disturbi della deglutizione: nei casi off grave e prolungato.
♦ Blocco della minzione: eccessivo tono della muscolatura del
♦
♦
♦
♦
♦
perineo.
Blocco intestinale: ridotta motilità gastroenterica.
Ipertermia maligna: aumento marcato del tono muscolare con
eccessiva sudorazione.
Allucinazioni e stati psicotici
Stato distonico o discinetico
Malattie sistemiche
Parkinsonismo vascolare
♦ Sintomatologia simile al M di Parkinson.
♦ Molto frequente in età geriatrica.
♦ Fattori di rischio: ipertensione arteriosa, dislipidemia, diabete.
♦ Coesistono segni di sofferenza piramidale, cerebellare,
demenza.
♦ Scarsa la presenza del tremore.
♦ < efficace la terapia con L-Dopa.
Parkinsonismo
♦
♦
♦
♦
♦
Idiopatico
Età insorg. 50 – 60 aa
Triade motoria
Sintomi collaterali
Demenza poco frequente
Terapia
con
L-dopa
efficace
♦
♦
♦
♦
♦
♦
Vascolare
> 70
< Tremore
Lievi
Frequente
Poco efficace
Segni piramidali freq
Approccio multidisciplinare
♦ Neurologo
♦ Fisioterapista
♦ Fisiatra
♦ Logopedista
♦ Ortopedico
♦ Terapista occupazionale
♦ Geriatra/int.
♦ Psicomotricista
♦ Urologo
♦ Infermiere della riabilit.
♦ Gastroenterologo
♦ Dietista
♦ Psichiatra
♦ Tecnico ortopedico
♦ Psicologo
♦ etc
♦ Dietologo
♦ Etc.
Compito del riabilitatore
♦ Lavorare in equipe
♦ Circoscrivere il danno primario
♦ Valutare il danno secondario e terziario
♦ Valutare il potenziale di salute e patologico
♦ Individuare gli ausili
♦ Consigliare modifiche all’arredo
♦ Coinvolgere i famigliari/caregiver
♦ Impostare un piano di trattamento precoce, personalizzato e per
ogni fase di gravità
♦ Indicare l’approccio rieducativo più efficace
MALATTIA DI PARKINSON
Scala di gravità di Hoehn e Yahr
STADIO I
STADIO II
STADIO III
Ried. motoria indiv. amb.
Ried. motoria gruppo amb.
Ried. motoria indiv. amb.
Day-Hospital
Ried. motoria indiv. Amb.
Day-Hospital
Diurno continuo
MALATTIA
DI
Scala di gravità di Hoehn e Yahr
STADIO IV
PARKINSON
Day-Hospital
Ricovero in riab. intensiva spec.
Ricovero in riab. gen. geriatrica
-
STADIO V
STADIO TERMINALE
Ricovero in riab. di mantenimento
Ricovero in riab. gen. geriatrica
Riab. domiciliare
Riab. domiciliare
Hospice
consigli per il parkinsoniano e per il caregiver
♦ Promuovere l ’attività fisica e la pratica di hobbies
♦ Continuare l’attività lavorativa
♦ Effettuare attività risocializzanti di gruppo
(gioco della palla, carte, mimo)
♦ Effettuare gli esercizi appresi di facile esecuzuione da solo al
domicilio
♦ Occuparsi della cura della propria persona in autonomia,
modificando abiti, scarpe,etc
♦ Utilizzare ausili:bastoni, deambulatori, tripodi, carrozzine per
aiutarsi a “vivere”e non a“sopravvivere”
Terapia occupazionale
♦ Facilita l’espletamento delle attività della vita quotidiana
♦ Adatta l’ambiente alle capacità-necessità
♦ Utilizza ausili come strumenti per facilitare le AVQ, attraverso
lo studio del pz., la famiglia, l’ambiente e la cultura
Terapia occupazionale/scala di Hohen Yahr
♦ 1° stadio: minima limitazione funzionale unilaterale
♦ Non si evidenziano problemi di presa manuale e di manualità
♦ Per l’iniziale rigidità dell’emisoma colpito si consiglia di vestire
l’emisoma più rigido
♦ 2°stadio: sono colpiti entrambi gli emisoma,senza problemi di
equilibrio. Il pz.è ancora autonomo
♦ Utilizzare per tremore posate pesanti
♦ Utilizzare lunghi calzascarpe per la rigidità del tronco
Terapia occupazionale/scala di Hohen Yahr
♦ 3 stadio: più evidenti i disturbi dell’equilibrio
♦ necessario l’uso di un bastone
♦ Possibile l’autonomia durante la toilette ,da seduti
♦ Dotare la vasca da bagno o doccia con sedili o maniglioni
♦ Per le ridotte capacità dei movimenti fini della mano si
utilizzano allacciabottoni, scarpe con stringhe elasticizzate,
velcro
♦ Si ingrossano manici o si fanno prolunghe
Terapia occupazionale/scala di Hohen Yahr
♦ 4° stadio: perdita dell’autonomia nel vestirsi e lavarsi.
♦ Possibile l’alimentazione autonoma usando impugnature
ingrossate, bicchieri con manici, cannucce
♦ Possibile ancora l’autonomia nella deambulazione con un
ausilio
♦ 5°stadio :non è più possibile mantenere la stazione eretta,
necessaria una carrozzina e ausili antidecubito
Adattamento dell’ambiente
♦ Cucina: non utilizzare pensili troppo alti o troppo bassi
♦ Utilizzare ripiani regolabili in altezza elettronicamente
♦ Lasciare sul piano di lavoro utensili e cibi utilizzati di norma
♦ Usare maniglie di facile presa piuttosto grandi
♦ Piano di lavoro di materiale resistente e pratico da pulire
♦ Tipo vetroceramica
♦ Rubinetto acqua con braccio lungo e tubo flessibile
♦ Forno alla stessa altezza del piano lavoro
♦ Utilizzare carrello portavivande
Adattamento dell’ambiente
♦ Camera da letto
♦ Letto non troppo basso ne alto
♦ Testata o giraffa può essere utilizzata per i passaggi posturali
♦ Armadi con ripiani a portata raggiungibile, maniglie grandi
♦ Eliminare tappeti
♦ Prevedere luce notturna
♦ Per allettati:materasso antidecubito e archetto
Adattamento dell’ambiente
♦ Bagno: luogo più a rischio di caduta
♦ Utilizzare alzawater con a fianco un maniglione
♦ Utilizzare rubinetti elettronici,o con impugnatura comoda
♦ Vasca da bagno con maniglioni, inserimento di seggiolini
♦ Tappetini antiscivolo
♦ Doccia con sedile ribaltabile,telefono della doccia regolabile in
altezza
♦ Maniglioni e tappeti antiscivolo
♦ Utilizzare sollevatore in caso di pz costretto in carrozzina
Adattamento dell’ambiente
♦ Soggiorno
♦ Eliminare tappeti, aree percorribili larghe, senza troppi
mobili
♦ Altezza ergonomica delle sedie o poltrone con braccioli
♦ Telefono ad altezza adeguata con pulsantiera
Psicomotricità
♦ Terapia che si svolge sulla relazione
♦ I mezzi usati sono il corpo e il movimento
♦ La modalità è il gioco
♦ Offerta incondizionata di relazione ed accoglienza
♦ Si agisce sulla persona, situazione ambientale, patologia
♦ I mezzi usati sono il corpo ed il movimento perché attraverso il
corpo si percepisce e ci si muove
♦ Lo psicomotricista usa il gioco per integrare le tre componenti:
intelligenza-motricità-affettività
Psicomotricità: nel Parkinsoniano
♦ Deve considerare il vissuto dei disturbi specifici della persona e quelli
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
generali della società
sintomi della malattia più avvertiti dal pz:
Rigidità
Blocco
Cronicità
Ingravescenza
Tremore
Movimenti involontari
Scala di gravità clinica di Hoehn e Yahr
I
II
III
IV
V
sint. unilat.- minima lim. funzionale.
sint. bilat. senza disturbi dell’equilibrio.
iniziali
disturbi
dell’equilibrio
e
della
deambulazione, autonomia nelle AVQ.
gravi disturbi dell’equilibrio e della deambulazione,
ridotta autonomia.
invalidità totale: necessità di assistenza continua.
Risultati dopo rieducazione neuromotoria
S
♦ Rigidità
29
♦ Bradicin. 29
♦ Tremore
50
♦ Articolar.
8
♦ Abit post. 43
♦ Mimica
43
♦ Postura
50
M
71
71
50
92
57
57
50
Ag.dita
Diadoc.
Dist. Marcia
Ben. sogg.
Funz. Ob.
S
57
43
65
M
43
57
35
100 %
100 %