TERAPIA INIZIALE della MALATTIA di PARKINSON

Università della Terza Età
Sintomi motori e non motori
nella Malattia di Parkinson
Dott.ssa Sassone Ornella
13 Novembre 2014
Sintomi tipici di M. di Parkinson
in fase conclamata
-Tremore
-Rigidità
-Bradicinesia
Tremore parkinsoniano
• Grossolano
• Ritmico
• Interessa una o entrambe le mani
(es. contar soldi)
• Interessa più raramente piedi,
labbra, mandibola, lingua
• Presente a riposo, scompare nel
sonno
• Spesso è il sintomo per cui il paziente
si rivolge al medico
Diagnosi differenziale
con tremore essenziale
o familiare
Rigidità parkinsoniana
Ipertonia plastica (diverso da
ipertonia spastica da lesioni
piramidali)
Prevalente ai muscoli flessori del
tronco e degli arti (posizione
cramptocormica tipica)
La rigidità determina:
•Disturbi del cammino (piccoli passi, passi
strascicati, festinazione
frequenti
cadute)
•Disfonia
•Disfagia
•Micrografia e scrittura tremolante
Bradicinesia e acinesia
• Lentezza nell’iniziare e proseguire i
movimenti
• Povertà di movimenti
• Perdita di automatismi motori (es. braccia
immobili durante il cammino)
• Perdita di movimenti espressivi (ipomimia
fino a facies figée), fissità di sguardo con
riduzione o perdita di ammiccamento
• Scialorrea (saliva non inghiottita con la
stessa rapidità con cui viene prodotta)
Dalla diversa associazione dei tre sintomi
fondamentali si distinguono due forme di
M. di Parkinson:
A.Forma ipertonico-ipocinetica (scarso o
assente tremore)
B.Forma ipercinetica (prevalente il
tremore)
N.B. Forma ipercinetica è quella meno
grave e a prognosi migliore
Difficoltà di diagnosi precoce
La lentezza dei movimenti, l’andatura a
piccoli passi, l’iniziale rigidità del tronco e
degli arti fanno pensare
all’invecchiamento.
La facile stancabilità con dolori muscolari
diffusi e rigidità del tronco e degli arti
fanno pensare a disturbi artrosici.
Sintomi non motori preclinici
(markers preclinici)
•
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•
•
•
•
•
Iposmia
Stipsi
Depressione
REM behaviour disorder
Apatia
Fatica
Ansia
Iposmia
•
•
•
È un potenziale marker preclinico (se riscontrato in p. non
fumatori e senza affezioni rinofaringee croniche)
È presente nel 70-90% dei p. affetti da M. P.
È dovuta alla degenerazione dei neuroni extranigrali del bulbo
olfattorio e del nucleo olfattorio anteriore
•
•
•
•
Stipsi
È uno dei più comuni sintomi precoci di M. P.
È dovuto all’interessamento del sistema nervoso
autonomo
Ha scarso valore di marker preclinico
Ha valore di marker preclinico se associato a
iposmia e depressione
•
•
•
Depressione
È il più frequente sintomo neuropsichiatrico
associato a M. P. (40-70% dei casi)
Può precedere di anni la sintomatologia motoria
È dovuta alla ridotta funzionalità di circuiti
dopaminergici mesolimbici e mesocorticali
Parte integrante della sintomatologia
parkinsoniana e non reazione psicologica
Depressione e Parkinson
Depressione = sintomo preclinico di M. P. quando:
•
compare a 50-60 anni in persone che non hanno mai
presentato sintomi depressivi
•
reagisce poco agli antidepressivi
•
tende alla cronicizzazione
•
è caratterizzata da anedonia, apatia e rallentamento
ideomotorio, con scarsa presenza di senso di colpa e scarsa
tendenza al suicidio
Apatia
•È caratterizzata da perdita di interessi e di iniziativa e da
scarsa motivazione
•È parte integrante della sintomatologia parkinsoniana
•È secondaria all’interessamento della corteccia cingolata
Disturbi comportamentali della fase REM
•Disturbo del sonno caratterizzato dall’assenza di paralisi
muscolare tipica della fase REM (il p. compie movimenti
anche violenti di accompagnamento del sogno)
•Si evidenzia con esame poligrafico del sonno
•Ha valore di sintomo preclinico
La Malattia di Parkinson non è un
disturbo del movimento ma una
patologia complessa che
coinvolge l’intero organismo
Disturbi a carico del sistema nervoso autonomo
(disautonomie)
Ipotensione ortostatica
Disturbi gastrointestinali
• scialorrea
• disfagia
• nausea
• stipsi
• perdita di peso
Disturbi urinari
• urgenza
• aumento di frequenza minzionale
• incontinenza
Disfunzioni sessuali
• impotenza
• ipersessualità
Disturbi cutanei e di sudorazione
Ipotensione ortostatica
•
dovuta ad alterazione del riflesso barorecettoriale (che adegua
l’organismo alle variazioni di PA nei cambiamenti di posizione)
•
provoca vertigini, offuscamento visivo, sonnolenza, sincopi
•
è insidiosa e pericolosa
•
è peggiorata da età avanzata, digiuno, disidratazione, farmaci anti-
rischio cadute
parkinson (LevoDopa e soprattutto DA-agonisti)
Sintomi neuropsichiatrici nel Parkinson:
•
depressione
•
ansia, attacchi di panico, disturbo di ansia generalizzato
•
agitazione
•
disturbi psicotici
•
disturbi cognitivo-comportamentali
Disturbi psicotici
Illusioni
Allucinazioni
Deliri
•
presenti nel 15-30% dei pazienti
•
tipici di fase avanzata di malattia
•
fattori favorenti: età avanzata, presenza di deficit cognitivi, forme
rigido-acinetiche, politerapia, durata e dose di trattamento con LDopa, DA-agonisti, selegilina, anti-colinergici
•
allucinazioni soprattutto visive, spesso serali
•
deliri di gelosia e persecutori
Disturbi cognitivo-comportamentali
Demenza
•
complicanza tardiva
•
presente nel 20-30% dei casi
•
favorita dai farmaci utilizzati
Disturbi del sonno
• presenti nel 70% dei casi
•
presenti in ogni stadio della malattia
•
favoriti da: depressione, rigidità, riduzione della mobilità, farmaci
Insonnia
Parasonnie
o insonnia iniziale
o frammentazione del sonno
o restless legs syndrome
o crampi, parestesie, dolori da
o sogni vividi
o allucinazioni
o REM behaviour disorder
stati off notturni
o apnee del sonno
Eccessiva sonnolenza diurna
Nella malattia di Parkinson
migliorare il tremore, la rigidità e
l’impaccio motorio non basta
È indispensabile tenere conto dei
numerosi e complessi sintomi non
motori che possono avere un
enorme impatto sulla qualità di vita
dei pazienti
Il trattamento della Malattia di
Parkinson (MP) è il risultato fra
l’esperienza clinica e le
caratteristiche specifiche di ogni
singolo paziente (età, occupazione,
stile di vita, funzioni cognitive, fase
di malattia)
Dalla complessità dei sintomi
deriva la necessità di una terapia
individualizzata per ogni singolo
paziente che sia in grado di far
fronte a tutte le sue esigenze non
solo come paziente ma come
persona.