Atto Indirizzo / Ispettivo - Regione Emilia Romagna

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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
PREMESSO CHE
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nello scorso mese di dicembre il supplemento D del quotidiano la Repubblica ha pubblicato
una lettera di una cittadina italiana attualmente risiedente negli Stati Uniti che raccontava la
sua odissea a Bologna, alla ricerca della cosiddetta “pillola del giorno dopo” a seguito di un
rapporto a rischio avuto con il proprio marito;
che, da quanto risulta dall’esperienza descritta nella lettera, la coppia in oggetto non ha
ricevuto tempestive ed efficaci risposte né in ambito ospedaliero, né in ambito consultoriale
e che, solo per il provvidenziale intervento della rete amicale sul territorio, si è alfine giunti
ad una positiva soluzione della vicenda;
tale esperienza ha messo in luce un contorto meccanismo burocratico, non rispondente alle
necessità di chi richiede la ‘pillola del giorno dopo’, per l’efficacia della quale la
tempestività, come è insito nel nome stesso, è fattore decisivo e dirimente;
CONSIDERATO CHE
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sia in ambiente ospedaliero che nelle farmacie si è riscontrato un inappropriato ricorso
all’obiezione di coscienza, totalmente al di fuori delle indicazioni normative della legge
194/78, visto che la “pillola del giorno dopo” rientra nell’ambito della contraccezione e non
in quello della interruzione di gravidanza;
la situazione descritta non è certamente un caso isolato: anche in passato, infatti, ci sono
state segnalazioni di ritardi e ostacoli nel reperimento del farmaco;
la situazione italiana è certamente più arretrata di quella di altri paesi, europei e non (la
Francia e gli Stati Uniti, solo per fare due esempi) nei quali la pillola del giorno dopo è
considerata prodotto da banco, senza quindi l’obbligo di ricetta, essendo farmaco privo di
effetti collaterali ed essendo un contraccettivo di emergenza, quindi che non prevede una
ripetibilità;
che la prevedibile obiezione relativa al fatto che la mancanza dell’obbligo di ricetta potrebbe
portare ad un abuso del farmaco può essere superata con un’implementazione delle
informazioni sull’uso corretto dei metodi contraccettivi e da campagne di educazione
pubblica su questo tema;
RILEVATO CHE
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la pubblicazione di questa lettera ha sollevato, com’è del tutto comprensibile, una
discussione che ha coinvolto le associazioni femministe, il mondo politico, le istituzioni e i
media;
a seguito delle prese di posizione e delle iniziative successive alla pubblicazione,
l’assessore alla sanità del Comune di Bologna ha garantito, nelle strutture dell’ASL unica
bolognese, la prescrizione 24 ore su 24 del farmaco in questione;
CHIEDO ALLA GIUNTA REGIONALE
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di conoscere quali siano le direttive rivolte alle ASL (strutture ospedaliere e consultoriali)
rispetto alle procedure da seguire per la ricettazione della ‘pillola del giorno dopo’;
di sapere se le dichiarazioni dell’assessore alla sanità di Bologna riferite alla prescrivibilità
h24 del farmaco siano riferibili a tutte le ASL del territorio regionale;
di sapere se si è a conoscenza di motivazioni relative all’obiezione di coscienza da parte di
medici o di farmacisti su questo tema;
di conoscere l’opinione in merito ad una possibile sollecitazione della Regione EmiliaRomagna verso le autorità competenti circa la non obbligatorietà della ricettazione.
Bologna, 17 gennaio 2014
La Consigliera
Monica Donini
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