1 L’equazione del calore E’suscettibile di tre visioni: come limite macroscopico di un sistema di particelle (lezione precedente); come equazione di Fokker-Planck; come equazione di Kolmogorov. Vediamo qualche dettaglio. 1.1 Sulle veri…che di calcolo A completamento della lezione precedente, veri…chiamo che la funzione de…nita da Z pt (x y) 0 (y) dy (x) = t (1) Rd dove pt (x) = (2 t) e soddisfa d=2 exp jxj2 =2t è di¤erenziabile in…nite volte in t ed x, per t > 0, @ t 1 = @t 2 t: (2) Vale, per t > 0, @pt (x) @t = d=2 (2 t) = pt (x) d=2 1 2 exp ! jxj2 =2t + (2 t) d=2 exp jxj2 =2t jxj2 =2t2 d jxj2 + 2 2t 2t @i pt (x) = pt (x) ( xi =t) @i2 pt (x) = pt (x) ( xi =t)2 + pt (x) ( 1=t) x2 1 = pt (x) 2i : t t Ne discende subito @pt (x) 1 = pt (x) : @t 2 Modulo il riferimento preciso ad opportuni teoremi di derivazione sotto il segno di integrale, dalla formula di convoluzione per t (x) si deduce subito che vale (2). 1.2 Equazione del calore come esempio di equazione di Fokker-Planck Col termine "equazione di Fokker-Planck" si intende una certa equazione alle derivate parziali soddisfatta dalla densità t (x) della soluzione Xt di un’equazione di¤erenziale stocastica. Se come equazione prendiamo dXt = dBt ; Xjt=0 = X0 1 con X0 avente densità 0 (x), la soluzione Xt = X0 + Bt ha densità t (x) data dalla formula di convoluzione (1), quindi soddisfacente l’equazione del calore. [E’ una delle argomentazioni usate nella lezione precedente.] Quindi l’equazione del calore, oltre a vedersi come limite di un sistema di particelle, si può vedere anche come esempio di equazione di Fokker-Planck. 1.3 Formula di rappresentazione probabilistica In…ne, vediamo che per la soluzione dell’equazione del calore @ut 1 = ut ; @t 2 ujt=0 = u0 (abbiamo cambiato le notazioni per evitare equivoci) vale la formula di rappresentazione probabilistica ut (x) = E [u0 (x + Bt )] : Infatti, E [u0 (x + Bt )] = = Z Z u0 (x + y) pt (y) dy pt (x y) u0 (y) dy che, per quanto detto sopra, risolve l’equazione del calore. Questo legame di inserisce nel "capitolo" della cosidetta equazione di Kolmogorov. 2 Sulla convergenza debole di misure, nel caso aleatorio In precedenza abbiamo dimostrato che, per ogni funzione test continua e limitata , vale Z Z N lim (x) St (dx) = (x) t (x) dx (3) N !1 Rd Rd nel senso della convergenza quasi certa. L’insieme di misura nulla degli ! per cui la convergenza non vale, può dipendere da . Ci chiediamo se questa proprietà, in cui l’insieme eccezionale può dipendere da , ne implichi una apparentemente più forte, in cui l’insieme eccezionale è universale. Vale cioè che, per P -q.o. ! 2 , la successione di misure StN (!) (dx) converge debolmente a t (x) dx? Possiamo invertire i quanti…catori "per ogni 2 Cb " e "per P -q.o. ! 2 "? Ovviamente l’a¤ermazione "per P -q.o. ! 2 , la successione di misure StN (!) (dx) converge debolmente a t (x) dx" implica l’altra, implica cioè che per ogni 2 Cb vale (3) P -q.c., perché l’insieme di ! di misura 1 su cui vale la convergenza debole va bene per ogni 2 Cb . Il problema apparentemente di¢ cile è l’opposto. La risposta è a¤ermativa. 2 Corollary 1 Esiste un insieme 0 2 F di P -misura uno, tale che per ogni ! 2 ogni 2 Cb vale Z Z N (x) St (!) (dx) = (x) t (x) dx lim N !1 Rd (quindi, per ogni ! 2 e per Rd le misure StN (!) (dx) convergono debolmente a 0, 0 t (x) dx). Proof. Basta dimostrare l’asserto prima per una successione densa di funzioni test, poi passare a tutte le altre con una stima. Vediamo i dettagli. Sia f g 2N una successione densa in Cc Rd , l’insieme delle funzioni continue a supporto compatto, densità misurata rispetto alla topologia uniforme (nota: Cb Rd invece non è separabile). Siccome per ogni 2 N vale (3) con = , trattandosi di una quantità numerabile di a¤ermazioni, possiamo dire che esiste un insieme 0 2 F di P -misura uno, tale che per ogni ! 2 0 e per ogni 2 N vale Z Z N lim (x) St (!) (dx) = (x) t (x) dx: (4) N !1 Rd Per ogni Rd 2 Cc Rd ed 2 N vale Z Z (x) StN (!) (dx) Rd j Z + Rd Z Rd k + j (x)j StN (!) (dx) Z N (x) St (!) (dx) Z (x) "+ Rd Z Rd t (x) dx (x) Rd t (x) dx (!) (dx) Z = 1. Presa Rd (x) StN (!) (dx) 3 t (x) dx t (x) dx StN (!) (dx) + d R Z N (x) St (!) (dx) (x) StN Z (x)j Z R R Ricordiamo che Rd StN (!) (dx) = 1, Rd 2 N tale che k k1 2" . Vale Rd (x) Rd k1 Rd Z t (x) dx (x) Rd (x) Rd + Z (x) Z Rd t (x) dx : 2 Cc Rd , preso " > 0, sia t (x) dx (x) t (x) dx : Quindi, ricordando (4), per ogni ! 2 0 Z (x) StN (!) (dx) lim sup N !1 Rd Z Rd (x) t (x) dx ": Siccome " > 0 è arbitrario ed il limsup non dipende da ", si deduce che il limsup è zero. In…ne, si ricordi che se una successione di misure di probabilità converge ad una misura di probabilità (questo è essenziale, e qui è veri…cato) su tutte le funzioni test di Cc Rd , allora converge debolmente (cioè su tutte e funzioni test di Cb Rd ). La dimostrazione è completa. Remark 2 Analogo risultato vale se al posto della convergenza quasi certa si utilizza la convergenza in probabilità: dall’a¤ ermazione che per ogni 2 Cb vale (3) nel senso della convergenza in probabilità, discende d StN ; t ! 0 in probabilità, dove d è una qualsiasi metrica che induca la convergenza debole (ne esistono diverse). 4