Microbiologia Clinica - Sezione di Microbiologia

UNIVERSITÀ degli STUDI di GENOVA
Microbiologia Clinica
VIRUS della VARICELLA ZOSTER VZV
Prof. Oliviero E. Varnier
PowerPoint Slide Presentation prepared by OE Varnier – October 2006
VARICELLA-ZOSTER VIRUS
! L'Herpesvirus VARICELLA-ZOSTER (VZV) rappresenta
l'agente eziologico che causa due malattie: la VARICELLA
e lo ZOSTER.
! La prima è una malattia esantematica e si manifesta subito
dopo un primo incontro con il virus; è caratterizzata da rash
cutanei che provocano un intenso prurito, accompagnati da
febbre e da altri sintomi generalmente di natura moderata
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VIRUS VARICELLA ZOSTER
Lesioni tipiche della varicella nel torace (sx) e sulla gamba
(centro). Dopo un periodo di incubazione di circa 14 giorni
compare un eritema maculopapulare. Nel giro di poche ore, alla
base di ciascuna lesione si forma una vescicola con pareti
sottili, che si trasforma in pustola in circa 12 ore assumendo
l’aspetto di una lesione crostosa (dx).
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VARICELLA
L’eritema è generalizzato (dx), più diffuso al tronco che alle
estremità e si può trovare a livello del cuoio cappelluto
(caratteristica) (centro). Le lesioni causano prurito e inducono il
paziente a grattarsi, con possibile superinfezione batterica e
formazione di cicatrici.
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VARICELLA
•  L’infezione primaria negli adulti è di
solito più grave che nei bambini.
•  La polmonite interstiziale (dx) può
verificarsi nel 20-30% dei pazienti
adulti e può essere fatale ed è dovuta
alle reazioni infiammatorie al sito
primario d’infezione.
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ZOSTER
! Lo Zoster è una malattia dell'età adulta, la cui manifestazione
è legata ad un precedente episodio di varicella anche
asintomatico
! Nel corso di esso, lo VZV stabilisce un infezione latente nei
gangli dei nervi sensitivi, che può dare attacchi di Zoster
quando il virus, in condizioni particolari venga riattivato. In
questo caso da dolorose manifestazioni cutanee.
! La spiegazione del legame esistente tra varicella e zoster ha
interesse non solo virologico, ma anche medico e storico: la
connessione tra le due manifestazioni fu postulata nel 1888 da
Bokai, che osservò che casi di varicella si manifestavano
spesso in seguito al contatto con pazienti affetti da zoster.
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ZOSTER
! Garland riconobbe una analogia tra lo VZV e lo HSV (Herpes
simplex virus), proponendo, fra l’altro, che lo zoster fosse
causato da una riattivazione del virus latente.
! Hope Simpson fu il primo a riconoscere l’importanza del
sistema immunitario nel controllare le manifestazioni dello
zoster e postulò che quest’ultimo si manifestasse decenni
dopo la varicella, quando l’immunità umorale contro lo VZV
andava decadendo.
! Solo molto più recentemente fu riconosciuta nella patogenesi
dello zoster l’importanza del calo della risposta cellulare
piuttosto che di quella umorale.
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ZOSTER
! L’uso di tecniche di indagine molecolare, per l’analisi
del DNA, ha confermato che varicella e zoster sono
effettivamente causati dallo stesso agente eziologico.
! È stato dimostrato, in reperti autoptici, che lo VZV è
presente in forma latente nei gangli sensitivi di
individui che avevano in passato manifestato
varicella.
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Epidemiologia
! Le infezioni da VZV hanno una vasta estensione: il
virus si diffonde meno rapidamente nei paesi con clima
tropicale rispetto a quelli con climi temperati.
! È possibile che la diffusione di VZV sia inibita dalle alte
temperature.
! Circa 3.8 milioni di casi di varicella sono diagnosticati
annualmente negli Stati Uniti distribuiti uniformemente
tra entrambi i sessi.
! La varicella si diffonde più comunemente durante
l’inverno all’inizio della primavera; mentre lo zoster
può manifestarsi in qualsiasi momento dell’anno.
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INCIDENZA
! Nei paesi con climi temperati la varicella è una malattia
dell’infanzia; la maggioranza dei casi si sviluppano in bambini
prima del decimo anno di età, con 8-9% di bambini che
annualmente si ammalano in un’età compresa tra 1 e 9 anni.
! Le ricadute di varicella sono infrequenti sebbene siano state
documentate. Queste possono riscontrarsi in persone con carenze
immunitarie. Sono rare (?) invece in persone sane.
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INCIDENZA
•  Una spiegazione plausibile all’incompleta protezione alla varicella è
stata proposta dal fatto che, in molti individui, gli anticorpi abbiano
una minore "avidità" nel combattere l’infezione.
•  L’assenza di anticorpi diretti contro le glicoproteine I, II, o III, non è
importante ai fini delle reinfezioni.
•  In uno studio è risultato che, nel 32% dei casi di genitori esposti
ai loro bambini affetti da varicella, si riscontravano alti livelli di
anticorpi.
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PATOGENESI
•  L'infezione da VZV avviene attraverso la mucosa del tratto
respiratorio superiore e la congiuntiva.
•  Il periodo generale di incubazione varia dai 10 ai 23 giorni,
con una media generale di 14 gg. caratterizzata da 2 fasi
viremiche differenti:
•  1^ FASE: entro 4 - 6 gg. avvengono i primi cicli replicativi che
coinvolgono il sistema reticolo-endoteliale.
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PATOGENESI
•  2^ FASE: tramite la circolazione ematica il virus raggiunge il
fegato, la milza ed i polmoni e da lì, tramite un secondo ciclo
replicativo, alla cute.
•  Qui determina l'insorgenza di un rash cutaneo,
caratterizzato da chiazze eritemato-edematose che seguono
il decorso di una singola radice dorsale monolaterale di un
determinato nervo spinale.
•  Vengono coinvolti uno o più dermatomeri confinanti a
grappolo, presenti per il 50% a livello toracico, per il 15% a
livello cervico-brachiale e lombare e per il restante 5% a
livello del sacro.
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SINTOMATOLOGIA
!
La sintomatologia prevede, oltre al malessere generale, cefalea e
febbre, anche un persistente, dolore radicolare urente, associato
ad iperestesia del dermatomero coinvolto.
!
Quest'ultima è sempre presente, anche nel caso di mancanza del
rash cutaneo come nella Sindrome dello Zoster sine herpete
dove vi è un'attiva risposta immunitaria, ma dove vi è ugualmente.
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ZOSTER
I dermatomeri sono aree della cute innervati
da fibre sensitive dei nervi spinali. Lo zoster
inizia con un eritema doloroso e
rappresenta la riattivazione di una infezione
latente con la comparsa di lesioni simili a
quelle della varicella
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INCIDENZA
! L'incidenza dell'infezione aumenta proporzionalmente all'età
dell'individuo, infatti si passa dai 2/1000 nei bambini, ad 1/100
nei soggetti al di sopra dei 65 anni, fino al 10-15/100 casi di
individui già immuno-compromessi.
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COMPLICANZE DELL'HERPES ZOSTER
! NEUROLOGICHE: con insorgenza di nevralgia posterpetica, atassia cerebellare, neuropatie motorie,tipo la
Sindrome di Ramsay-Hunt, oftalmoplegia paralisi diaframmatica vescica neurologica.
! VISCERALE: con formazione a livello polmonare di noduli
e acquisizione di un aspetto miliare, esofagite,
enterocolite, pancreatite nefrogena.
! OFTALMICHE: ulcerazione palpebrale con retrazione
cicatriziale, congiuntivite, episclerite.
! A livello cardiocircolatorio: microinfarti e trombosi.
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DIAGNOSI
! Si possono osservare le tipiche cellule con effetti
citopatici, sincizi ed inclusioni di Cowdry nelle lesioni
cutanee e nelle biopsie.
! I campioni sono positivi alla ricerca di antigeni (immunofluorescenza) e di DNA (PCR), tecniche più sensibile
dell’isolamento virale in fibroblasti umani.
! La ricerca di anticorpi può essere utile: i titoli anticorpali
sono di solito bassi
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TERAPIA
! Non è necessaria nei bambini con varicella
! Si effettua negli adulti e nei pazienti imunocompromessi con infezione da VZV e “fuoco di
Sant’Antonio”.
! Aciclovir, famciclovir e valaciclovir sono stati
approvati per la terapia delle infezioni da VZV
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Immunizzazione passiva con VZIG: (varicella zoster immunoglobulina)
! VZIG è stato approvato dalla FDA per l’uso nel 1981. È stato visto che il
farmaco è efficace se somministrato durante i primi 3 giorni dopo
l’esposizione al virus. Dovrebbe essere somministrato il più presto
possibile dopo il contatto con l’agente infettivo.
! L’uso maggiore di VZIG è per la prevenzione di gravi forme di
varicella in bambini che sono stati esposti al virus e sono ad alto
rischio di sviluppare forme fatali della malattia. Questi includono
bambini con immunodepressioni.
!
Pazienti con HIV e specialmente quelli con AIDS sono potenzialmente
ad alto rischio di sviluppare gravissime forme di varicella: il loro
trattamento deve essere similare a quello di bambini immunodepressi e
di adulti.
! Bambini le cui madri hanno una varicella durante il parto devono
essere trattati con il farmaco; specificatamente questi includono bambini
le cui madri hanno l’inizio della varicella 5 giorni prima del parto o entro
48 ore dopo il parto.
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Immunizzazione attiva contro la varicella
! L’immunizzazione attiva contro la varicella può essere
compiuta con successo con un vaccino.
! Questo tipo di vaccino venne sviluppato 25 anni fa in
Giappone ma venne approvato per la somministrazione in
bambini sani e adulti a rischio solo nel marzo 1995.
! Il vaccino è ben tollerato e sicuro. Il maggior effetto collaterale
seguito di vaccinazione di persone sane è dato da un rash
cutaneo che colpisce circa il 10% degli individui a partire da
un mese dopo il vaccino.
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