Repubblica Democratica del Congo

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MicroProgetto triennale di Cooperazione Sanitaria
(settembre 2005 - settembre 2008)
Supporto all'Assistenza Sanitaria di Base
nel villaggio di Muhanga ( Regione dell'Ituri)
Repubblica Democratica del Congo
Promosso da Associazione "La Pietra Vivente" di Massa Carrara
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Premessa
II ponte tra le Apuane e alcuni villaggi del Nord Kivu, repubblica Democratica del Congo, fu
posto da alcuni di noi dell'Associazione "La Pietra Vivente" di Massa Carrara, che nel febbraio 2001
parteciparono, assieme ai Beati Costruttori di Pace, al " Simposio Internazionale per la Pace in
Africa" a Butembu. Nell'occasione nacquero un'amicizia e stima profonde con padre Giovanni
Piumatti ( da circa 30 anni nell'area) e la comunità in cui vive: prima nella cittadina di Lukanga e
oggi nel villaggio di Muhanga , nel cuore della foresta equatoriale.
Ad oggi 33 famiglie Apuane sono gemellate con altrettante famiglie di Muhanga e da questo
scambio, che ha permesso nel villaggio la costruzione di un lago per la piscicultura, la manutenzione
di parte della strada sterrata di comunicazione e il sostegno per alcune famiglie, è nata anche l'idea di
un contributo volto ad implementare l'assistenza sanitaria di base per gli abitanti del villaggio.
Si parla di "proposta di progetto" perché il progetto sarà "scritto" e verificato a Muhanga es.
dopo la missione di settembre, sarà possibile avere in dettaglio il quadro dell'impegno finanziario che
ci proponiamo di garantire e che dipenderà anche da quante risorse riusciremo a recepire e per cui
chiediamo l'impegno di tutti.
Tra le altre variabili da considerare c'è anche la "sicurezza" o in altre parole, la ripresa delle
ostilità e della guerra , magari "a bassa intensità", per il controllo delle preziose risorse presenti
nell'area (oro e coltan) . Questo per noi che siamo contro la guerra, è un motivo in più per
impegnarci a Muhanga.
Elia Pegollo
Almarosa Medici
Ass. La Pietra vivente
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Introduzione
La Repubblica Democratica del Congo è stata sede di quella che è stata definita la prima
guerra mondiale africana per la vastità del conflitto che ha interessato 8 paesi: Ruanda, Uganda
alleate e truppe del Ciad, della Namibia, del Sudan, dello Zimbabwe e soprattutto dell'Angola,
interessata a sradicare i santuari che ('UNITA di Jonas Savimbi aveva impiantato in Zaire. Riunitisi
nel Raggruppamento congolese per la democrazia (RCD), i ribelli e gli eserciti loro alleati stabilirono
il controllo su intere province del nord del paese. Dal luglio 2003 un governo di transizione a
seguito degli accordi di pace del 2002, ha messo fine a 7 anni di guerra.
La violenza della guerra in maniera diretta, ha contribuito in parte all'aumento della morbidità
e mortalità, ma gli effetti indiretti sono stati disastrasi. Si stima che tra il 1998 e il 2003 circa 3.8
milioni di persone siano morte a causa della guerra. ( alcuni dati parlano di 4,5 milioni di morti)
La crisi umanitaria della RDC rimane quella che a livello mondiale, ha visto la più alta
mortalità: fino a 31 mila persone al mese morire per la guerra
La situazione nel paese, non è ancora stabile, visti i recenti conflitti (novembre 2004) nell'Est e
nel Sud.
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Notizie generali della Nazione
cenni di descrizione geografica, politica ed economica
Dati demografici, indicatori di salute considerazioni generali sulla sanità
( da WHO: The world health report 2005)
Popolazione totale (2003)
Speranza di vita dalla nascita m/f (2003)
Popolazione < 5 anni
Donne tra 15-49 anni
Mortalità infantile (x1000, 2003)
Mortalità neonatale (<1 anno, x 1000) 114
Mortalità materna
PIL pro capite (2002)
Spesa Sanitaria pro capite (2002)
% PIL in spesa sanitaria
52.771 milioni
maschi:
42 anni
femmine:
47 anni
10.220 milioni (19% popolazione totale)
11.785 milioni (22% popolazione totale)
maschi:
217
Femmine:
192
990/100.000
352 dollari
14 dollari
4.0%
La situazione nell'est del paese
continua ad essere una situazione di emergenza.
Da uno studio della Croce Rossa Internazionale nel 2004, la mortalità infantile rappresenta il
45% delle 500 mila morti documentate , nonostante che i bambini sotto i 5 anni di età rappresentino
il 19% della popolazione. Le morti sono dovute a malattie prevenibili e trattabili, come la malaria,
diarrea, le malattie respiratorie acute , e agli alti livelli di malnutrizione che rendono più suscettibili
alle malattie.
Anche la mortalità materna nell'est, è stimata essere il doppio del resto del Paese, circa 1.800
donne morte per 100.000 nati vivi.
A livello di sanità pubblica, (e malattie infettive più importanti sono la malaria, la tubercolosi,
le diarree ( compreso il colera).
Il controllo delle epidemie è una delle più alte priorità , lo possibilità di un outbreak di colera
piuttosto che morbillo etc.. è all'ordine del giorno e c'è sempre il rischio del riemergere di agenti
patogeni e di malattie come Ebola, la febbre emorragica di Marburg, la tripanosomiasi, la peste
(come è accaduto nel febbraio 2005 nella zona di Zobia).
Il programma di copertura vaccinale (EPI = Expanded Programme Immunization) è
sostanzialmente inefficace ( solo il 40% dei bambini è vaccinato contro il morbillo).
La violenza sessuale contro le donne (SGBV = Sexual and Gender Based Violence) nelle zone
di guerra, sebbene sotto documentata, è uno dei peggiori soprusi contro il benessere psicofisico ed
emozionale delle donne stesse.
Come risultato di anni di guerra c'è il collasso delle infrastrutture sanitarie, con un sistema
insufficiente a rispondere ai bisogni di salute della popolazione. In molte zone funziona un sistema
privato, inaccessibile alla maggior parte delle persone; spesso c'è l'acquisto di tarmaci in proporzioni
ridotte rispetto alla quantità necessaria e di dubbia qualità. In molti casi gli operatori sanitari non
ricevono da anni il salario dal Ministero della Sanità, per cui specie i medici svolgono libera
professione nelle città o cercano impiego con le agenzie internazionali.
Il sistema scolastico è collassato e pertanto anche la qualificazione del personale .
L'accesso alle cure di secondo livello è un altro dei problemi irrisolti.
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Situazione del villaggio di Muhanga
Muhanga fa parte del distretto di Butembu, nella regione del Nord Kivu.
Il villaggio di Muhanga nasce circa 7 anni fa quando un gruppo di persone di Lukanga decisero
di spostarsi per trovare nuove terre da coltivare. Fu chiamato dalle stesse persone "Progetto
Waibraimu" (popolo di Abramo) e si propose di creare le strutture essenziali ( dispensario, scuole,...)
per favorire lo spostamento delle popolazioni dalle zone sovrappopolate e frenare l'esodo dalle
campagne.
Il villaggio è all'interno della foresta equatoriale, a un'altitudine di circa 1700 m; il clima è
caldo-umido tutto l'anno, con abbondanti piogge e periodi meno irrorati nei mesi di luglio e
dicembre. Le strade sono sterrate e anche malmesse, specie dopo le piogge. La zona è molto ricca di
acqua e nel villaggio ci sono fontane che captano l'acqua alle sorgenti stesse. Sono state costruite
anche turbine ad acqua, ideate da Padre Giovanni e messe in opera dagli abitanti stessi, che generano
energia elettrica utilizzata per una parziale illuminazione del villaggio e per il funzionamento di
un'officina meccanica e di un mulino. L'economia del villaggio si basa un un'agricoltura di
sussistenza e soprattutto donne e bambini coltivano la terra. Viene prodotto: manioca (alimento
base), fagioli, granoturco, patate, banane, manghi .. Non c'è allevamento perché la situazione attuale
e specialmente il passaggio di truppe armate ( meno violente attualmente ma ancora non pagate)
ancora non lo consente. Il supporto alimentare, già limitato e carente da un punto di vista qualitativo,
diventa decisamente insufficiente nella quantità quando ci sono i soldati che a periodi, stanziano nel
villaggio. Le persone si spostano a piedi e non ci sono mezzi di trasporto.
C’è una scuola primaria ma non c'è obbligo scolastico; lo scuola è a pagamento, genitori e
alunni sono altamente motivati e assetati di questo servizio.
Da un punto di vista amministrativo al momento è assente qualsiasi organizzazione statale o
centralizzata. Muhanga è strettamente legata all'azione portata avanti da " Tungane", un'assemblea di
circa 300 comitati autonomi di sviluppo di base che si riuniscono sistematicamente per animare e
coordinare le opere di sviluppo tra i villaggi.
Con l'avvento lento ma visibile della Pace, è in atto un chiaro e percepibile miglioramento di
tutto l'insieme: amministrazione, agricoltura, trasporti ...e delle condizioni di vita di tutti
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Proposta di progetto
A Muhamga c'è una piccolo struttura che funziona come "posto di salute", gestito da
un'ostetrica italiana volontaria, da 25 anni in Congo e da alcuni collaboratori volontari del villaggio.
E' in costruzione un locale da adibire a dispensario. Il dispensario più vicino di riferimento è a Bingi,
a circa 24 km . L'ospedale di riferimento è a Kaina. distante kml30. Più organizzato e sicuro è
l'ospedale di Kyondo, distante 170 km.
Il progetto prevede il supporto all'assistenza sanitaria di base attraverso:
il trattamento delle malattie più frequenti ( malattie dell'apparato respiratorio, diarree,
denutrizione specie infantile, tubercolosi..),
l'assistenza alle donne in gravidanza e al parto non complicato,
le vaccinazioni dell'età infantile ( che in parte già vengono effettuate),
L'assistenza a traumi e incidenti.
La guerra e lo spostamento dei soldati sono due elementi che favoriscono la diffusione dell "AIDS,
ma a questo riguardo la situazione dell'incidenza deve essere ancora valutata.
Il progetto prevede anche il supporto alla formazione come infermiere , di due donne del
villaggio .
Piano di intervento e costi previsti
Nel settembre del 2005 si prevede una 1° missione di un mese di in medico specialista in
Sanità Pubblica al fine di verificare sul campo i tempi dell'implementazione del progetto stesso e
individuare le priorità con il partner locale.
A seguito di questa prima missione potranno essere meglio dettagliati i costi per:
fornitura mensile di tarmaci essenziali , per il trattamento delle malattie endemiche,
messa a punto di un laboratorio per diagnosi e trattamento della TB;
quota d'iscrizione a corso per infermiere professionale per 2 donne del villaggio
Saranno valutate in loco le priorità da affrontare , non ultima la pandemia di Aids, la situazione
nutrizionale dei bambini, la sicurezza , il collegamento con l'ospedale di riferimento.
E' prevista una successiva missione della primavera del 2006 da parte di un medico specialista
in pneumologia per attivare il programma contro la Tubercolosi.
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