3.1 L`impatto dell`allargamento sull`economia europea L`impatto

3.1
L’impatto dell’allargamento sull’economia europea
L’impatto globale dell’allargamento a Est dell’Unione Europea può
essere ritenuto positivo in termini di crescita, sia per l’Unione stessa, che per
i nuovi Paesi candidati. Ciò nonostante, emergono delle difficoltà nel
momento in cui si cerca di quantificare l’impatto generale, sebbene siano
stati
pubblicati
numerosi
e
autorevoli
studi
sulle
conseguenze
dell’allargamento.
La transizione verso l’economia di mercato è cominciata nei Paesi
candidati solo all’inizio degli anni ‘90. Sin dall’inizio, il dislivello tra le
economie UE e quelle dei Paesi PECO è stato maggiore rispetto a quello
registrato con il primo allargamento a Grecia (1981), Portogallo e Spagna
(1986). Indubbiamente, i Paesi candidati hanno evidenziato notevoli progressi
nel gestire il processo di transizione verso l’economia di mercato; processo,
grazie al quale, con l’allargamento, la crescita del prodotto interno lordo dei
nuovi membri dell’Unione dovrebbe attestarsi in media al 2% annuo nell’arco
dei dieci anni successivi all’adesione. Tale stima, seppure approssimativa,
può essere, inoltre, derivata analizzando l’impatto macroeconomico collegato
al peso, anche numerico, dei Paesi che chiedono l’entrata nell’Unione
Europea, la quale ingloberà con l’allargamento più di 100 milioni di abitanti,
la maggior dei quali risiedono in Polonia (oltre 40 milioni), e in Romania (20
milioni). Ne consegue, che anche il numero dei consumatori nell’Unione
Europea si espanderà considerevolmente.
L’effetto per i Quindici, invece, consisterebbe in un piccolo ma positivo
incremento cumulativo, che in termini percentuali si assesterebbe intorno
allo 0,7% tra il 2000 e il 2009. Austria e Germania risulterebbero i maggiori
beneficiari. L’impatto macroeconomico dell’allargamento ad Est sarà, quindi,
piuttosto limitato per l’Unione Europea, almeno per i primi anni dopo
l’entrata, in quanto gli effetti della crescita economica necessiteranno di
tempo per manifestarsi.
Dopo l’allargamento dell’Unione, le esportazioni dovrebbero attestarsi a
livelli presumibilmente più alti, dando così un impulso alla crescita. Allo
stesso
tempo,
anche
le
importazioni
dai
nuovi
membri
dell’Unione
cresceranno molto rapidamente e ridurranno così gli effetti espansionistici
delle crescenti esportazioni.
Anche se il surplus del commercio dell’Unione Europea sarà presente
per un pò di tempo, verrà poi limitato e sfruttato in un’ottica di crescita
migliore e più omogenea.
Una simulazione dinamica delle conseguenze macroeconomiche di un
allargamento è stata fatta per l’Austria, coprendo costi e guadagni di un
allargamento.
I calcoli sono basati sull’assunto che i dieci Paesi dell’Est entreranno
nel 2004. Dopo quattro anni, lo studio ritiene che l’Austria presenterà un
Prodotto Interno Lordo cresciuto dello 0.8%, ottenuto sopratto attraverso un
incremento del livello della competitivià, favorito peraltro da prezzi e da costi
dei fattori produttivi più bassi più bassi14.
14 ( Breuss, Schebeck 1998)