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EUROPA
Europa: parola di origine fenicia: per i
marinai fenici indicava il “ponente”,
“paese del tramonto” o “terra delle
tenebre”
per altri è il nome usato dai greci per
indicare le regioni della terraferma
rispetto a quelle insulari
“L’Europa non è una unità naturale, come
l’Australia e l’Africa; essa è il risultato di
un lungo processo di evoluzione storica e
di sviluppo spirituale” (Ch. Dawson, La
nascita dell’Europa)
Come sostengono molti storici, per parlare
di Europa occorre riferirsi, non ad un
tempo o ad uno spazio, ma alla “fede in
alcuni valori che sono creazione della
nostra civiltà” (Chabod F., Storia dell’idea
d’ Europa, Bari, Laterza, 1961)
Come è accaduto?
L’eredità greca
VI sec a.C. a Mileto nasce la filosofia =
la realtà si rivela intelligibile, capace di
essere incontrata e amata dallo
scandaglio del pensiero umano che
può penetrare oltre le apparenze
Via del pensiero e non più del mito
La polis e la democrazia
L’eredità romana
La lingua - latino
Arte militare
L’architettura: l’arco
Il diritto
La scuola
trivium (arti della parola: grammatica,
dialettica, retorica)
quadrivium (arti dei numeri: aritmetica,
geometria, musica, astronomia)
Il substrato indo-europeo
La rappresentazione trifunzionale
della società:
Adalberone di Laon, nel 1027:
• Oratores: clero
• Bellatores: cavalieri - nobiltà
• Laboratores: produttori - borghesia
Eredità giudaico-cristiana
Il monoteismo
La Bibbia
Il senso della storia (concezione
lineare e non più ciclica)
LE RADICI DELL’EUROPA
ETHOS GRECO ed ETHOS
ROMANO
CRISTIANESIMO
APPORTO DELLE POPOLAZIONI
GERMANICHE
L’Europe est-elle née
au Moyen Age?
Lucien Febvre: «diciamo piuttosto che l’Europa
diventa una possibilità quando l’impero si disgrega…
Per tutto il medioevo (un Medioevo che dobbiamo
prolungare molto avanti nell’età moderna) la potente
azione del cristianesimo, facendo filtrare senza soste,
attraverso le incerte frontiere di regni caleidoscopici,
grandi correnti di valori cristiani indipendenti dal
territorio, ha contribuito a dare agli occidentali una
coscienza comune, oltre le frontiere che li
separavano, una coscienza che, laicizzata poco a
poco, è diventata una coscienza europea»
Unificazione giuridica: Carlomagno
stabilì regole che valevano su tutto il
territorio europeo (capitolari) e inviò
funzionari (missi dominici)
Unificazione monastica con l’imposizione
della regola di san Benedetto
Schola palatina Paolo Diacono, Paolino di
Aquileia, Teodolfo, Alcuino…
L’idea di Europa nell’età moderna
XVII sec.
Organizzazione
per la sicurezza comune
Organizzazione con
competenze anche legislative
XVIII sec.
Napoleone I:
unificazione con le armi
Il congresso di Vienna
I principi posti a base del nuovo ordine europeo
IL CONGRESSO DI VIENNA
DISEGNO’ A TAVOLINO UNA
NUOVA CARTA DELL’EUROPA
BASANDOSI SUL
PRINCIPIO DELLA LEGITTIMITÀ
PRINCIPIO DELL’EQUILIBRIO
Libertà, nazionalità, socialità
I criteri di equilibrio e di status quo incontrarono
però l'opposizione di tre principi che furono poi le
tre correnti ideali del XIX secolo: libertà,
nazionalità, socialità. Questi principi si
manifestarono contro l'ordine europeo costituito; il
primo assalto fu quello condotto dall'idea di libertà
che nel 1848, quando la grande rivoluzione
sconvolgeva tutta l'Europa, si saldò con quello di
nazionalità.
A tutto questo si associava l'esigenza di un
profondo rinnovamento sociale, conseguenza in
particolare della rivoluzione industriale, che aveva
portato, soprattutto dopo il 1850, a forme di
concrete rivendicazioni da parte delle classi
lavoratrici
Francia: repubblica a
suffragio universale
(socialità)
Germania: fallimento
del moto liberale e
moderato per la
divisione
tra gli stati
(libertà/nazionalità)
Impero degli
Asburgo: rivendicazioni
nazionali represse
(libertà/nazionalità)
Italia: fallimento prima
guerra di indipendenza
(libertà/nazionalità)
1848: l’ordine di Vienna
dissolto
L’idea di Europa nella seconda metà del XIX secolo
Nella seconda metà del XIX secolo l'idea di
un'Europa politicamente unita cominciò a perdere
importanza. La realtà politica era ormai quella degli
Stati nazionali europei. Stava per giungere al termine
quel lungo processo, durato secoli, che portava
ovunque la nazione a congiungersi con lo Stato: nel
1861 l'Italia e nel 1870 la Germania ne erano le più
recenti manifestazioni.
È l'affermazione definitiva del principio di
nazionalità, ossia del diritto di affermare l'identità
non tanto del proprio Stato, quanto quella della
propria "nazione”, cioè della propria razza, della
propria cultura.
Europa
1815
Europa
1871
La grande guerra (1914-1918)
L’Europa divisa
Le contrapposizioni
ideologica
• liberalismo
• socialismo
economica
• libero mercato
• economia pianificata
politica:
• democrazie
liberaldemocratiche
e socialdemocratiche
• “democrazie popolari”
a partito unico
militare:
• Nato (1949)
• Patto di Varsavia (1955)
“Cortina
di ferro”
Prime organizzazioni
Tutela dei diritti dell’uomo
•Consiglio d’Europa
• 1948 OECE (Organizzazione Europea di Cooperazione Economica)
Miglioramento produzione economica
•Obiettivi
Liberalizzazione scambi internazionali
Finanziamenti per la ricostruzione europea
•1960 OECE diventa OCSE (Organizzazione di Cooperazione e di Sviluppo
Economico)
Sostenere lo sviluppo economico e civile dei vari stati
•Obiettivi
Coordinare le attività con i paesi in via di sviluppo
Trattati istitutivi della comunità
1951 TRATTATO DI PARIGI
Belgio, Francia, Italia,
Stati aderenti: Germania F., Paesi Bassi,
Lussemburgo.
1957 TRATTATO DI ROMA
Creazione comunità europea (CEE)
CECA(Comunità europea del
carbone e acciaio)
CEE affianca
EURATOM(Comunità europea
dell’energia atomica)
Obiettivi:
ART.2 TRATTATI ISTITUTIVI:la comunità ha il compito di promuovere,mediante
l’instaurazione di un mercato unico comune e di un’unione economica e monetaria
e mediante l’attuazione delle politiche e delle azioni comuni:
• Migliore distribuzione delle risorse
• potenziare capacità competitiva nei confronti del resto del mondo
•assicurare progresso economico e sociale
• migliorare le condizioni di vita e l’occupazione a livello europeo
Nascita e ampliamento
• 1951-Trattato di Parigi-stati aderenti: Italia,Francia,Germania Fed.
Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo
• 1957-Trattato di Roma
• 1973 ingresso nella CEE di Gran Bretagna,Irlanda e Danimarca
• 1981 ingresso nella CEE della Grecia
• 1985 ingresso nella CEE di Spagna e Portogallo
• 1986 Trattato di Lussemburgo:sottoscrizione dell’Atto unico europeo
• 1992 Trattato di Maastricht
• 1995 ingresso nell’unione europea di Austria,Svezia e Finlandia
• 1997 Trattato di Amsterdam
Atto Unico Europeo
• Liberalizzazione
del mercato dei capitali
• Piena mobilità di lavoratori e imprese (libertà
di stabilimento)
• Migliore cooperazione tra gli Stati e i Popoli
europei
• Avviamento della rimozione dei controlli sui
movimenti di capitale e realizzazione di
un mercato finanziario completamente
integrato.
• Prevedere nuove regole di decisione degli
organi comunitari per renderli più efficienti.
Trattato di Maastricht (1992)
• Si gettano le basi per la fase finale dell’unione monetaria europea (UME) e si
rafforza :
• l’Unione politica tra gli Stati membri (U.E.)con:
- politica estera comune
- difesa,il braccio militare dell’unione sarà (Western
European Union)
- cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni
• Aiuti-Le regioni più povere della comunità riceveranno fondi per finanziare
programmi di sviluppo
• Moneta unica europea con la creazione di S.E.B.C. e B.C.E.
• Banca centrale europea
• Cittadinanza dell’unione:i cittadini degli Stati membri saranno automaticamente
considerati cittadini europei.
• Maggior rilevanza degli organi comunitari per renderli più funzionali
democratici e meno dipendenti dai governi nazionali.
Trattato di Amsterdam
Il 2 ottobre 1997 i paesi membri dell’Unione
Europea economica e monetaria hanno
sottoscritto un patto di stabilità e di crescita che
consiste in un preciso impegno di mantenere
sempre più bassi i deficit dei loro bilanci e sane
le proprie finanze, in modo da rendere sempre
più convergenti le rispettive economie
nazionali al fine di imprimere una duratura
stabilità e forza dell’Euro.
Trattato di Nizza
Il trattato di Nizza prevede l’ingresso nell’Unione
Europea, nel 2004, dei cittadini di altre 10 nazioni.
Il 20 ottobre 2002 l’Irlanda ha detto sì
all’allargamento verso i Paesi dell’Est europeo e
Malta (Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria e
Malta) . La “Convenzione”, una sorta di assemblea
costituente, diretta dal francese Valery Giscard
d’Estaing ha elaborato una “Carta” che organizzi le
esigenze di tutti e assicuri percorsi di governabilità
all’U.E.
Membri fondatori:(6)
-1957 Belgio - Francia - Germania - Italia - Lussemburgo - Olanda
Allargamento:(6+3)
- 1973 - Danimarca - Irlanda - Regno Unito
Allargamento:(9+1)
- 1981 - Grecia
Allargamento:(10+2)
- 1986 - Portogallo - Spagna
Allargamento:(12+3)
- 1995 - Austria - Finlandia - Svezia
Allargamento:(15+10)
- 2004 - Cipro - Lettonia - Lituania - Malta - Polonia - Rep.
Ceca - Slovacchia - Slovenia - Ungheria
Allargamento:(25+2)
- 2007 - Bulgaria - Romania
Numero Stati Membri ad oggi: 27
Paesi candidati all'adesione UE:
Croazia – Ex Repubbl. Jugoslava della Macedonia - Turchia
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