TRENTO 14 domenica 27 aprile 2008 IN TRIBUNALE Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263 email: [email protected] G Una ventina i trentini seguiti da uno studio di Padova legato all’Adoc Malasanità? Di moda il legale gratis Le cause contro i medici sono in aumento, la disponibilità al dialogo tra camici bianchi e pazienti sembra affievolirsi e comunque sembra venuto meno quel rapporto di fiducia che prima era la base per una buona medicina. In questo clima si è inserito un nuovo fenomeno. Quello degli studi legali che gratuitamente offrono ai cittadini che si ritengono torteggiati dalle strutture sanitarie la possibilità di avere giustizia, o comunque di provare a far sentire le loro ragioni. Ai pazienti spettano lo spese vive di cancelleria e in caso di risarcimento allo studio va una percentuale di quanto incassato per l’errore medico o presunto tale. In questi mesi, anche sul nostro giornale, sono comparse alcune inserzioni pubblicitarie di studi legali che offrivano consulenze gratuite in casi di malasanità. Anche l’Adoc si è organizzata in tal senso e ancora nel novembre 2006 ha stipulato una convenzione con lo studio Omega (Osservatorio medico-giuridico assicurativo) di Padova. Anche in questo caso i pazienti vengono difesi gratis, ovviamente se i legali ravvisano una qualche forma di responsabilità medica. «Il nostro obiettivo è usare lo strumento della conciliazione così come previsto dall’articolo 696 bis - spiega l’avvocato Matteo Miotto dello studio Omega di Padova. - Il problema è che questo strumento giuridico è stato accolto da tutti i tribunali d’Italia a ha Trento c’è stato un giudice che l’ha respinto. E’ evidente che se la conciliazione fallisce poi si arriva alle cause penali o civili» - prosegue Mion. Di fronte alla consulenza gratis per coloro che vogliono ottenere un risarcimento per presunti episodi di malasanità medici e anche qualche avvocato storcono il naso. «Perché il tutto viene vissuto in modo sbagliato puntualizza Mion - soprattutto dai medici che non hanno l’esatta percezione delle richieste. Quando si parla di malasanità si parla di attacco diretto ai medici ma una cosa sono le cause penali e un’altra è il tentativo di conciliazione. Il problema è che dopo due anni non siamo ancora riusciti a sederci con l’Azienda sanitaria trentina al tavolo della conciliazione. Dopo di ché è ovvio che le posizioni si inaspriscono. Il nostro studio, comunque, non fa mai azioni contro i singoli in medici». In pratica, ci tiene a sottolineare Mion che con Vittorio Feltri sta scrivendo un libro sull’argomento, il problema sono le compagnie assicurative che non vogliono risarcire mai nulla. Che negano anche l’evidenza. «Sul trentino - aggiunge - abbiamo un caso di un paziente operato alla corda vocale sbagliata. Anche in questo caso è stata negata l’evidenza dei fatti. C’è proprio una chiusura totale e in Trentino questa è particolarmente forte». l'Adige