IL TUMORE AL SENO nelle marche I dati epidemiologici. La rete di assistenza 1. EPIDEMIOLOGIA del tumore al seno Lo scenario in italia Ogni anno in tutto il mondo vengono diagnosticati più di un milione di nuovi casi di tumore al seno e 400.000 donne muoiono per questa malattia. In Italia ogni anno si ammalano di tumore al seno circa 40.000 donne, corrispondenti al 2025% di tutti i tumori maligni femminili, e ne muoiono 8.000, mentre sono circa 450.000 le Il tumore della mammella è la donne che hanno avuto in pasneoplasia di gran lunga più fre- sato una diagnosi di cancro quente nelle donne dei Paesi oc- mammario, di cui quasi la metà cidentali ed è la prima causa di negli ultimi 5 anni. morte tra i tumori femminili, con il 17% del totale dei decessi per Complessivamente in Italia si stimano ogni anno circa 250.000 tumore. Nei Paesi ad economia avanzata, nuove diagnosi per tutti i tipi 1 donna su 100 si ammala entro i di tumore (dieci anni fa erano 45 anni, 2 su 100 entro i 50 anni 225.000) con oltre 122.000 dee altre 7-8 su 100 fra i 50 e gli cessi dovuti a malattie oncologi80 anni, cioè entro la speranza di che, in calo rispetto ai valori di 10 anni fa (130.000). vita attuale di questi Paesi. Il tumore al seno in Italia • 40.000 nuovi casi l’anno • 450.000 donne attualmente diagnosticate • circa 8.000 decessi ogni anno I tumori femminili più diffusi in Italia (percentuali rispetto al totale) Numero complessivo di casi Mammella 24,9% Cute 15,1% Colon retto Polmone 11,9% 5% Stomaco 4,1% 2 122.200 1. NELLE EPIDEMIOLOGIA MARCHE del tumore al seno Le Marche, che contano oltre 1 milione e mezzo di abitanti, di cui 800.000 donne, pur presentando un’incidenza del tumore al seno superiore alla media nazionale, vantano il primato della più bassa mortalità in Italia, insieme a Umbria e Toscana. Nella Regione si contano oltre 1.000 nuovi casi di cancro al seno l’anno e circa 200 decessi. Attualmente, sono più di 13.000 le donne marchigiane che hanno ricevuto una diagnosi di carcinoma mammario nel corso della vita. Il tumore al seno nelle Marche • 1.000 nuovi casi l’anno • 13.000 donne attualmente diagnosticate • circa 200 decessi ogni anno Pesaro Urbino Ancona Il tumore al seno nelle Marche • 1.000 nuovi casi l’anno • 13.000 donne attualmente diagnosticate • circa 200 decessi ogni anno Macerata Fermo Ascoli Piceno 3 1. EPIDEMIOLOGIA del tumore al seno L’incidenza in Italia Ogni anno nel nostro Paese vengono diagnosticati in media 93 casi di tumore della mammella ogni 100.000 donne. Con alcune eccezioni, nell’Italia meridionale il rischio di ammalarsi (e di morire) di tumore è ancora minore rispetto al Centro-Nord, ma il rischio si va uniformando nel Paese. I tassi di incidenza, standardizzati per età, sono abbastanza omogenei tra le varie aree italiane, con un rapporto fra i tassi più elevati e quelli più bassi inferiore a 2. L’incidenza è più alta nel Nord, intermedia nel Centro e più bassa nel Sud del Paese, ma queste differenze tendono ad atte- Tumore della mammella: numero di nuovi casi stimati per l’anno 2008 (incidenza) I nuovi casi sono riportati in valore assoluto, come tasso grezzo di incidenza (numero di casi per 100.000 abitanti) e come tasso standardizzato, ovvero aggiustato per età tenendo conto della diversa composizione demografica delle Regioni (Anno 2008). Regione Numero casi Tasso grezzo Tasso std 3.923 192 123 106 185 123 7.391 167 109 826 177 131 Veneto 4.296 195 131 Friuli Venezia Giulia 1.182 213 131 Liguria 1.228 163 94 Emilia Romagna 3.700 198 123 Toscana 2.566 154 97 Umbria 591 150 94 Marche 1.039 149 96 Lazio 4.239 162 111 Abruzzo 717 116 81 Molise 181 115 81 Campania 3.281 110 92 Puglia 1.759 85 65 314 106 80 Calabria 1.032 101 80 Sicilia 2.624 102 79 Sardegna 1.155 142 104 37.952 134 93 Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Basilicata ITALIA 4 Tumore della mammella: l’evoluzione dell’incidenza e della mortalità del tumore al seno in Italia e nelle Marche nuarsi perché il numero di casi sta crescendo più rapidamente al Sud che al Nord. Le Regioni con l’incidenza più elevata sono Friuli Venezia Giulia, Trentino e Veneto (131). Quelle che fanno registrare i livelli più bassi sono Puglia (65), Sicilia (79), Basilicata e Calabria (80). Parallelamente si è assistito a una significativa riduzione della mortalità che appare correlata sia alla diffusione dei programmi di screening sia agli avanzamenti nella terapia. 150 Age-standardized rate per 100,000 L’incidenza dei casi di tumore al seno in Italia e in Europa è cresciuta fino alla fine degli anni ’90, in parte anche a causa dell’implementazione dei programmi di screening che hanno permesso di diagnosticare un maggior numero di casi. Il numero di nuovi casi, dopo la crescita degli ultimi decenni, tende a stabilizzarsi sia a livello nazionale sia regionale, mentre la mortalità è in lieve diminuzione. Il dato di incidenza nelle Marche è di poco superiore a quello nazionale, mentre il tasso di mortalità è inferiore al dato aggregato. Italia 100 50 incidenza mortalità 0 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020 5 1. EPIDEMIOLOGIA del tumore al seno Mortalità e sopravvivenza IN ITALIA La mortalità per il complesso dei tumori è in riduzione. Questa diminuzione sarebbe ben visibile se l’età media della popolazione fosse la stessa di 10 anni fa, ma in questa decade la popolazione italiana è invecchiata, facendo aumentare il numero dei morti oncologici e impedendo di percepire la riduzione reale del fenomeno. Il tasso di mortalità per tumore al seno in Italia è costantemente cresciuto fino alla fine degli anni ‘80, raggiungendo il suo apice di 27 ogni 100.000 abitanti, e successivamente ha iniziato a decrescere. Il tasso di mortalità è diminuito di circa il 30% nell’arco di tempo considerato, e dovrebbe scendere a 16 casi ogni 100.000 abitanti nel 2010 (proiezione). Tumore della mammella: numero attuale delle pazienti (prevalenza) e mortalità annua I dati sono riportati in valore assoluto, come tasso grezzo (numero di casi per 100.000 abitanti) e come tasso standardizzato, ovvero aggiustato per età tenendo conto della diversa composizione demografica delle Regioni (Anno 2008). Regioni e macro-aree Nord Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Centro Toscana Umbria Marche Lazio Sud Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA 6 Decessi 4.293 787 21 1.554 271 141 690 206 623 1.514 456 110 192 756 2.762 179 46 794 486 77 250 689 241 Mortalità Tasso grezzo 35 39 37 35 36 30 31 36 33 28 27 28 28 29 27 29 29 27 23 26 24 27 30 Tasso std 20 22 22 21 18 20 19 20 18 16 15 15 15 18 21 19 19 21 17 18 18 19 20 8.569 30 17 Casi prevalenti 266.404 44.879 1.200 90.087 15.979 9.595 47.129 13.961 43.574 103.557 31.945 7.420 13.132 51.060 103.618 6.357 1.608 28.164 18.651 2.726 8.910 25.132 12.070 Prevalenza Tasso grezzo 2.180 2.200 2.083 2.030 2.117 2.061 2.142 2.512 2.330 1.900 1.911 1.880 1.884 1.946 1.018 1.027 1.022 945 899 917 872 976 1.487 Tasso std 1.315 1.309 1.309 1.254 1.118 1.409 1.366 1.409 1.349 1.133 1.119 1.076 1.102 1.237 0.748 692 692 782 680 676 676 737 1.055 473.579 1.699 1.065 NELLE MARCHE Il tumore della mammella ha una prognosi relativamente buona. In Italia, delle donne ammalatesi nella prima metà degli anni ‘90, circa l’80% era viva dopo 5 anni dalla diagnosi e il tasso di sopravvivenza continua ad aumentare. Oggi in Italia circa la metà della popolazione vive in aree dove sono stati organizzati programmi di screening mammografico; la sopravvivenza è una delle più alte in Europa, dove la sopravvivenza relativa media è del 76%. Insieme alla diagnosi precoce, i fattori principali ai quali viene attribuita la riduzione della mortalità sono l’avvento delle terapie evolute (terapia ormonale adiuvante, anticorpi monoclonali) e i progressi nella radioterapia e nella chirurgia. Il tumore alla mammella è stato inoltre la prima malattia oncologica che si è riusciti a cronicizzare e, se adeguatamente trattato, fa registrare percentuali di sopravvivenza a 5 anni superiori al 90%. In Italia, nel periodo 1978-1994 L’incidenza del tumore al seno la sopravvivenza a 5 anni è pas- nelle Marche è di 96 casi ogni sata dal 65 all’82%. 100.000. È un tasso che si colloca poco al di sopra della A livello macroregionale, si regi- media nazionale, che è di 93 stra una sfasatura nei dati di so- casi ogni 100.000. pravvivenza e mortalità: nel ’94 la sopravvivenza era del 75% al Le stime indicano che per i prosSud e dell’84% al Centro-Nord. simi anni nelle Marche non ci si attende un incremento dell’inciLa mortalità al Nord è iniziata a denza (che dovrebbe addirittudiminuire verso la fine degli anni ra diminuire), mentre il trend di ’80, nel Meridione il trend si è in- mortalità continuerà a diminuire vertito solo a metà degli anni ‘90. più sensibilmente. Il quadro complessivo della Regione è positivo, Le proiezioni per i prossimi anni a differenza di altre Regioni neldicono che le curve di incidenza le quali l’aumento dell’incidenza sono destinate a stabilizzarsi nel- non si accompagna a una signifila maggior parte delle Regioni cativa riduzione della mortalità. italiane, soprattutto in quelle del Centro-Nord. La mortalità per tumore al seno nelle Marche è, insieme alla Toscana e all’Umbria, la più bassa in Italia. Nelle Marche, il tasso di mortalità standardizzato nel 2008 era di 15 casi su 100.000, mentre il dato nazionale è 17 per 100.000. Picco di mortalità in alcune regioni del Nord (Piemonte e Val d’Aosta, con tasso standardizzato di 22). Tumore della mammella: i numeri delle Marche (numero di casi per 100.000 abitanti - tasso std) • Incidenza: 96 • Prevalenza: 1.102 • Mortalità: 15 7 2. Lo screening I programmi mammografico di screening in Italia La diagnosi precoce è considerata una risorsa fondamentale per migliorare le chance di sopravvivenza e guarigione dal tumore al seno. Lo screening mammografico, consigliato con cadenza biennale nelle donne di 50-69 anni, è in grado di rendere gli interventi di chirurgia mammaria meno invasivi e di ridurre di circa il 25% la mortalità per questa causa. Dal 2001, la mammografia biennale per le donne di età compresa tra 50 e 69 anni è stata inserita nell’elenco dei Livelli Essenziali di Assistenza o LEA, (definiti con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001), che ciascuna Regione è tenuta ad assicurare in condizioni di appropriatezza rispettando i attivazione entro il 2007 attivazione nel 2007 programmi non attivi Diffusione dei programmi di screening entro il 2007 (in verde) e nuove attivazioni anno 2007 (in rosso). 8 protocolli scientifici più aggiornati comunemente seguiti. Tra il 2003 e il 2007 l’estensione effettiva, ovvero il numero di donne effettivamente raggiunte da un invito per i programmi di screening mammografico è molto aumentata, arrivando fino al 62%. Permane però un forte squilibrio fra il Nord e il Centro da un lato e il Sud e le Isole dall’altro: mentre nelle prime due macroaree siamo vicini a un’estensione tra il 70% e l’82%, al Sud e nelle Isole questo indicatore supera di poco il 27%. Questa differenza indica che non tutti i programmi riescono a invitare con regolarità tutta la propria popolazione e, di nuovo, questa difficoltà è maggiore al Sud. Estensione effettiva dei programmi di screening Italia 62,3% Nord 82,9% Centro 73,3% Sud e Isole 27,6% NELLE MARCHE Negli ultimi anni, le Marche hanno guadagnato molte posizioni rispetto alle attività di diagnosi precoce del carcinoma mammario. Nel 2007 sono state coinvolte attraverso invito oltre 70.500 donne in età 50-69 anni (che rappresentano il 24% della popolazione femminile residente) e sono stati eseguiti 36.500 esami. Grazie all’implementazione dei A questi dati vanno aggiunti quelli programmi di screening mamrelativi alle mammografie eseguite mografico organizzati, gestiti “spontaneamente” dalle donne dall’Azienda Sanitaria Unica Re- Anche le Aziende ospedaliere presso strutture pubbliche o congionale (ASUR) articolata al suo sono coinvolte nel programma di venzionate su richiesta del mediinterno in 13 Zone Territoriali, con prevenzione secondaria attraver- co di base o dello specialista. invito attivo delle donne in età a so l’erogazione degli approfon- L’estensione effettiva degli screerischio tumore (50-69 anni), quasi dimenti diagnostici in seguito alla ning nelle Marche, ovvero la peri due terzi delle donne marchigia- “positività” del test di I livello. centuale di donne che hanno efne (oltre il 74%) sono state coinfettivamente ricevuto un invito ad volte in attività di screening, un effettuare uno screening, è stata dato superiore alla media naziodel 74,2% nel 2007. nale che nel 2007 era del 62%. Nel 2005 era solo del 60% circa. Attualmente sono 13 i programmi di screening attivati sul territorio regionale. La Regione ha attivato sin dal 2001 le azioni per consolidare lo screening dei tumori femminili, ma solo nel gennaio del 2009 la Giunta regionale ha approvato le linee guida del programma di screening della mammella (oltre che del carcinoma del collo dell’utero e del colon-retto) e l’aggiornamento dei protocolli diagnosticoterapeutici. Il programma, denominato “Prevenire è volersi bene”, rientra tra gli adempimenti prioritari regionali previsti dal Piano nazionale della prevenzione che pone particolare attenzione al problema della dia- gnosi precoce delle patologie oncologiche femminili e del tumore del colon-retto, definendo modalità e criteri di realizzazione dei programmi di screening che debbono essere rivolti a tutto il target della popolazione nel pieno rispetto degli standard di qualità. Lo screening mammografico nelle Marche • Donne invitate nel 2007: 70.500 • Estensione effettiva: 74,2% • Tasso di adesione agli inviti: 51,4% 9 2. Lo screening mammografico La qualità dei programmi di screening nelle Marche Uno degli indicatori fondamentali per verificare il successo delle politiche di screening mammografico è il tasso di adesione corretta al programma, dal quale sono escluse le donne invitate che segnalano di avere già fatto una mammografia da pochi mesi al di fuori del programma. Viene considerato un valore accettabile un tasso di risposta superiore al 50%, mentre come valore desiderabile viene indicato un valore superiore al 75%. Il tasso di adesione agli inviti da parte delle donne marchigiane è appena sopra la soglia dell’accettabilità: il 51,4% contro una media nazionale del 61%. In questo caso le Marche si pongono a metà strada tra le Regioni del Nord, dove la risposta delle donne arriva al 67,8%, con Regioni, come l’Emilia Romagna, che arrivano al 72,5%, e quelle del Sud, dove ci si ferma al 37,1%. Alla fine del 2006 si è costituito il Gruppo Scientifico Screening (GTSS) del tumore della mammella, formalizzato con Decreto del Dirigente della P.F. Sanità Pubblica n°17 SAP 04 del 13 luglio 2006, con l’obiettivo di standardizzare/ consolidare il percorso di screening nelle 13 zone territoriali, affrontando prioritariamente il tema della revisione e nuova stesura delle linee guida (protocollo diagnostico-terapeutico) uniformi in tutte le zone territoriali. Tumore della mammella: il bilancio delle campagne di screening regionale Anno Estensione effettiva degli inviti (%) 2006 67,59 2007 74,18 61.406 70.511 Adesione all’invito grezza (%) 59,30 50,62 Adesione all’invito corretta (%) 59,89 51,43 primi esami 9,83 7,64 secondi esami 7,31 7,34 primi esami 4,02 4,86 secondi esami 2,52 3,13 primi esami 1,10 0,32 secondi esami 0,65 0,74 primi esami 0,44 0,00 secondi esami 0,22 0,16 primi esami 42,86 8,33 secondi esami 51,22 43,64 primi esami 12,50 0,00 secondi esami 20,75 10,94 Numero donne invitate Tasso di richiamo (%) DR totale per cancro (‰) DR per cancro < 10 mm (‰) Rapporto B/M Tumori < 10 mm (%) Tumori in situ (%) Adesione grezza: comprende le donne che hanno effettuato lo screening autonomamente. Tasso di richiamo: percentuale di donne richiamate per ulteriori approfondimenti. DR: tasso diagnostico per 1000 donne esaminate. Rapporto B/M: rapporto tra le donne che dopo l’intervento hanno avuto una diagnosi istologica di tipo benigno e quelle che hanno avuto una diagnosi istologica di tipo maligno. Tumori in situ: rapporto fra il numero di tumori identificati con diagnosi istologica chirurgica di tumore duttale in situ e il numero di lesioni maligne totali diagnosticate allo screening con diagnosi istologica chirurgica. 10 Come funzionano gli screening regionali Il programma di screening mammografico rivolto alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni è promosso mediante una lettera di invito. Le donne che rispondono all’invito vengono sottoposte ad una mammografia bilaterale in 2 proiezioni (test di I livello), il cui esito determina il richiamo della donna dopo due anni (round di screening) oppure l’invio della donna a sottoporsi ad esami di approfondimento diagnostico (test di II livello). Le donne che necessitano di intervento chirurgico sono inviate presso un centro di riferimento. Per info: Regione Marche salute.regione.marche.it Senigallia www.asurzona4.marche.it Macerata asl9.salute.regione.marche.it Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR) www.asur.marche.it Jesi www.asurzona5.marche.it Camerino asl10.salute.regione.marche.it Zone territoriali: Pesaro www.asurzona1.marche.it Fabriano www.asurzona6.marche.it Fermo www.asurzona11.marche.it Urbino www.asurzona2.marche.it Ancona www.asurzona7.marche.it S. Benedetto del Tronto asl12.salute.regione.marche.it Fano www.asurzona3.marche.it Civitanova www.asurzona8.marche.it Ascoli Piceno asl13.salute.regione.marche.it Le fonti Regional estimates of breast cancer burden in Italy Tumori, 93: 374-379, 2007 Banca Dati “I Tumori in Italia” www.tumori.net I nuovi dati di incidenza e mortalità 2003-2005 Epidemiologia e prevenzione Rivista dell’Associazione Italiana di Epidemiologia, Gennaio-Aprile 2009 Lo screening mammografico in Italia: survey 2007 Osservatorio Nazionale Screening 11 Con il contributo di