COMUNICATO STAMPA
Convegno della Fondazione Michelangelo sulle linee guida all’Istituto dei tumori
TUMORE AL SENO, PRIMA CAUSA DI MORTE IN LOMBARDIA
MILANO CAPITALE MONDIALE DELLA LOTTA AL CANCRO
Milano, 15 maggio. Il tumore al seno rappresenta la prima causa di morte delle
donne lombarde fra i 35 e i 44 anni. E la Lombardia detiene il triste primato per la
mortalità da cancro in Italia nei maschi e nelle femmine. Ma è anche il luogo dove
meglio si curano i pazienti, dove esistono centri di riferimento internazionali, dove
si sperimentano le migliori e più innovative terapie, dove si concentrano i massimi
esperti, riconosciuti in ogni angolo del globo. Esperti che si ritrovano oggi
all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per il terzo Seminario-Convegno
nazionale della Fondazione Michelangelo dal titolo “Carcinoma mammario
operabile: linee guida, saggezza clinica e decisione di terapia medica”. Il congresso
si pone un obiettivo chiaro, ambizioso – spiega il dott. Luca Gianni, coordinatore
scientifico della Fondazione Michelangelo e direttore dell’Oncologia Medica 1
dell’Istituto dei Tumori – contribuire a far chiarezza fra gli oncologi sulle diverse
linee guida adottate a livello internazionale per combattere questo tipo di tumore,
giustificate dalla complessità diagnostica e delle opzioni terapeutiche oggi
disponibili. Si tratta – si badi bene – di complessità fortunatamente ricche. Oggi
ciascuno di noi può far molto di più per queste pazienti rispetto ad anni fa: lo
dimostrano i progressi che hanno portato ad una significativa riduzione della
mortalità”. Vent’anni fa solo il 40 per cento delle donne italiane guariva. Oggi 8 su
10 riescono a vincere la malattia.
Come si sa – aggiunge Gianni - esistono diverse linee guida basate su considerazioni
non completamente sovrapponibili per cui era opportuno fare il punto della situazione
per mettere tutti nella condizione di agire al meglio”.
Organizza la Fondazione Michelangelo, “regalo” di Gianni Bonadonna alla comunità
oncologica e scientifica italiana. Negli anni ’80, l’oncologo milanese si era posto il
problema di come affrontare la transizione dalla ricerca clinica effettuata in pochissimi
centri di eccellenza a una che doveva rispondere alla sempre più larga diffusione
dell’oncologia sul territorio, collaborazione che aprisse le porte dell’Istituto Nazionale
dei Tumori di Milano a tutti coloro che volevano collaborare alla messa a punto di
nuove terapie per il carcinoma mammario.
Si è contribuito così alla lotta contro il tumore del seno, lotta che ha portato “ad una
situazione – sottolinea il dott. Gianni - notevolmente migliore di quella di 10 anni fa.
Con l’esplosione della migliore applicazione possibile di nuove terapie e la messa a
punto di nuovi sistemi di prognosi con la biologia molecolare saremo in grado di fare
meglio. Se non riusciremo a debellare la malattia completamente, sicuramente sarà
possibile renderla un problema meno drammatico di come è stato fino ad oggi”.
E l’Italia si conferma all’avanguardia in campo internazionale. Le statistiche di
Euroscan dicono che il nostro è il Paese nel quale mortalità da tumori è tra le più basse
d’Europa, proprio perché il sistema sanitario di casa nostra ha saputo affrontare
problema dell’oncologia in modo tempestivo e qualitativo. Non c’è dubbio che vi è la
necessità di mantenere tendenza di fronte alla crescita dell’innovazione e delle
possibilità terapeutiche”.
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