Sistemi di welfare comparati - Dipartimento di Scienze Politiche

Corso di Laurea L-39
Sistemi di welfare comparati
La sussistenza dell'uomo,
la questione sociale
e le origini del welfare state
L4 – Lo sviluppo delle politiche
contro povertà e esclusione
17-24-31 marzo 2017
Matteo Villa [email protected]
Università di Pisa – Dipartimento di Scienze Politiche
Research LAB - LaRISS - http://lariss.sp.unipi.it/index.php/en/
Karl Polanyi, il ruolo della manifattura
Effetti primo capitalismo: fenomeno culturale prima che economico
Diffusione manifattura: distruzione preesistenti condizioni di riproduzione sociale
Calamità sociale, ma causa della degradazione non è tanto/solo lo sfruttamento economico
quanto la disgregazione dell'ambiente culturale della vittima. Effetto devastatore per:
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Ferita mortale alle istituzioni della vita quotidiana
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Perdita rispetto di sè e valori di riferimento (distrugge capacità di reazione a problemi)
●
Vuoto culturale (non “riempito / sostituito” da effetti economici)
Ruolo economia: diverse economie richiedono diverse istituzioni e distruzione di quelle vecchie
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Non solo sfruttamento in sè (pregiudizio economico)
●
Adattamento richiede perdita/rinuncia/disintegrazione cultura
Esempi del passato: primo capitalismo, colonialismo
Esempi attuali? Migrazioni, Globalizzazione, Post-fordismo e Deindustrializzazione
Come cambiano concezioni e politiche sulla povertà
Trasformazioni successive
Classe operaia: svincolamento dalla condizione di povertà e insicurezza
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condizione salariale
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cittadinanza sociale tramite il lavoro
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diritti sociali tramite politiche di protezione (anche proletari)
Politiche a partire da 1880
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Maggiore consapevolezza dei problemi sociali
(depressione economica, disoccupazione, diverso tipo di poveri-lavoratori)
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Prima della I WW: prime tracce di un moderno sistema di welfare
(cfr. commissione reale sulle poor law)
➔
Meno ossessione per pressione demografica. Condizione di bisogno non più considerata
una colpa.
●
Ma prevale ancora l'idea di isolare i poveri fermi nella “proletarizzazione passiva” dalla
classe operaia industriale → Difcoltà a riconoscere i poveri come sua componente
Come cambiano concezioni e politiche sulla povertà
➔
Rapporto di minoranza non sarà accolto ma alcuni suoi elementi verranno
poi ripresi dal Piano Beveridge
Come cambiano concezioni e politiche sulla povertà
Povertà e Società industriale tra fine ottocento e inizio novecento
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Londra: spettacolo di miseria senza limiti mette in discussione principio della
carità individuale.
Non più compassione o senso di colpa ma paura del pericolo sociale → Simmel
Ma ancora resistenze verso un atteggiamento più scientifico e distacco da
condanna morale
Grande attenzione più che a causa di povertà a “truffe e imbrogli” dei poveri
Mercificazione e degradazione sociale → Minaccia rappresentata dai quartieri
operai “brulicanti di lavoratori abbruttiti” e famiglie sulla soglia della sussistenza
Tentativi di classificazione poveri in base a struttura sociale / posizione lavorativa
Introduzione di forme assicurative di protezione sociale:
- povertà non più fenomeno marginale dato da imprevidenza
- separare poveri meritevoli e non meritevoli (ancora principi moralistici)
Come cambiano concezioni e politiche sulla povertà
Povertà tra le due guerre:
Affermazione della società salariale (Taylor-Fordismo) e nuova figura di povero: il
disoccupato industriale:
- dimensioni familiari ridotte
- vecchiaia in parte protetta (pensioni)
- lavoro → sopravvivenza
- povertà da disoccupazione, meno attenzione a marginali e vagabondi
Grande depressione (1929) e disoccupazione di massa.
Es. Marienthal: disperazione e apatia come fasi diverse di un deterioramento
psicologico parallelo al restringimento e logoramento delle risorse
Disoccupazione, ruoli di genere e ruolo delle donne madri e lavoratrici
Crescita della letteratura sul tema
Ancora effetti della legge del 1834: copertura dalla fame ma non dall'indigenza
(denutrizione, mancanza di alloggio e abiti decenti)
Come cambiano concezioni e politiche sulla povertà
Povertà e società salariale dopo la II guerra mondiale:
I “trent'anni gloriosi” e l'illusione della fine della povertà
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➔
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Il “pericolo comunista” e priorità di politiche contro le incertezze per i lavoratori
Sviluppo e crescita economica: il “welfare capitalism”
Principio della disoccupazione di massa, come fenomeno involontario
Fine della distinzione tra povero meritevole e non meritevole
Percezione povertà come fenomeno residuale → prosperità rese facile ignorare la
povertà, grande depressione percepito solo come un episodio
Ma ritorno di attenzione negli anni '60 (USA)
Guerra alla povertà di L. Johnson, Tentativo di Nixon di reddito di cittadinanza
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Povertà (in parte) come prodotto di uno svantaggio nel mercato del lavoro
Dualismo: mercato del lavoro primario / secondario
Inoltre: razzismo e discriminazione e meccanismi di riproduzione delle condizioni
sociali → Underclass come condizione assume valore dispregiativo ('70 e '80)
Come cambiano concezioni e politiche
sulla povertà
Fonte: Morlicchio (2012)
Come cambiano concezioni e politiche sulla povertà
Povertà e nuovi rischi sociali: la fase “post-fordista”
●
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Tra libertà e affrancamento da tradizionali forme di appartenenza e nuova precarietà
Nuovi rischi sociali:
- condizioni presenti anche in passato
- ma non più individui, famiglie e storie particolari e marginali
- ampia scala dei fenomeni
Effetti della trasformazione / crisi combinata di:
●
Mercato del lavoro
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Famiglia e legami comunitari
●
Sistema di welfare
Instabilità e corrosione del carattere (Sennet)
Aumento della insicurezza sociale (Castel: fig. 3.1) più che rischi sociali:
avvenire incerto e precarietà: provare a tenere i rischi sotto controllo (vulnerabilità
sociale)
Come cambiano concezioni e politiche sulla povertà
Povertà e
Affermazione della società salariale
Grande depressione e disoccupazione di massa
Sviluppo e crescita economica dopo la II Guerra mondiale
Fonte: Morlicchio (2012)
Come cambiano concezioni e politiche sulla povertà
Dimensione territoriale della povertà
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●
Frost belt negli USA, deindustrializzazione, segregazione
razziale e concentrazione spaziale
Crisi dell'integrazione sociale e crisi delle istituzioni sociali di
protezione tra lavoro, comunità-famiglia e welfare
(cfr. Diamante di Ferrera)
●
Povertà con/senza lavoro
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Differenze USA / Europa / Italia (cfr. Urbex, altri esempi)
Fonte: Morlicchio (2012)
Povertà e regimi di welfare
(Esping­Andersen 1999, Kazepov 2010, Emmmenegger et. al. 2015, altri) Cfr. Box 3.1 Morlicchio, 2012
Regimi di welfare
Principale forma di gestione
e allocazione delle risorse
Principale tipo di istituzione
/ sfera di allocazione delle
risorse
Social-democratici
Paesi Nordici
Redistribuzione
Stato
Liberali
Paesi Anglosassoni
+ Paesi Baltici
Mercato
Mercato
Conservatori – Corporatisti
Paesi Continentali
+ Vari paesi dell'Est Europa
Negoziazione
Reciprocità
Associazione
Famiglia
Familisti
Paesi Sud-Europei
Reciprocità
Famiglia
Esercizio: tre storie di vita (vignette)
Sig. A. un lavoratore quarantenne licenziato
Famiglia F. Una coppia con tre figli
Sig.ra G. Una ragazza madre di 19 anni
1) Leggere rapidamente (5min.)
2) Come definireste queste situazioni? Qual è il problema?
(in poche parole)
3) Quante possibili differenti definizioni delle situazioni?
Esercizio: tre storie di vita (vignette) – Parte 2
In gruppo: ipotizzare delle possibile risposte a una delle tre
situazioni
Dilemmi da risolvere, questioni discusse dopo la restituzione:
1) Semplificare oppure Sofisticare l'analisi delle situazioni
2) Considerare solo l'individuo o anche il contesto e le relazioni
3) Quale contesto e quali/quanti livelli di contesto considerare
5) Considerare o meno il tempo: passato, presente, futuro del percorso di vita
6) Altri possibili dilemmi ….. ?
Costruzione sociale della realtà
Da un punto di vista teorico considerare il concetto di
definizione della situazione:
"If men define situations as real,
then they are real in their consequences"
The Polish Peasant in Europe and America, W.I. Thomas, F. Znaniecki, 1928
E le domande che lo stesso può stimolare:
Come le definizioni “costruiscono” la stessa realtà che definiscono?
Come le risposte generano le domande
e le soluzioni generano i problemi a cui vorrebbero rispondere?
Come le nostre ipotesi di intervento costruiscono socialmente le stesse
definizioni delle situazioni?
Come cambiano concezioni e politiche sulla povertà
Povertà oggi e rappresentazioni
Nuove povertà, 2 modelli:
1. Estreme, post-materiali, disagio personale → Esclusione sociale
2. Situazioni, fenomeni, persone nuove:
- impoverimento classi medie (es. colletti bianchi)
- working poor
- processi migratori
“Naufraghi della società industriale” (Castel): persone ormai considerate
in eccesso, inutilizzabili
Nuove povertà: implicano comunque povertà ANCHE economiche
Come cambia la povertà
Indicatori multipli di disagio sociale
Come cambia la povertà
In sintesi, storicamente abbiamo assistito ad alcuni passaggi:
Pauperismo

Disoccupazione nella Società salariale

Lavoro atipico e Working poors, Disafliation sociale
povertà Temporanee, Ricorrenti, Persistenti
Alcuni fattori:
Trasformazioni Mercato del lavoro e Famiglia, Crisi e capacità di risposta del
welfare, Costi e stili di vita, Periferie e Segregazione spaziale
Principali novità attuali:
Rapporti di genere; Instabilità Lavoro e Famiglia; Processi migratori;
Trasformazioni società industriale e equilibri internazionali e geopolitici
Diversi regimi di Welfare agiscono diversamente su:
Povertà Temporanee, Ricorrenti, Persistenti
Come cambiano le traiettorie di vita
Condizione
economica →
Da diseguaglianze costanti e situazioni di povertà permanente
7
6
5
4
Soglia di
povertà
3
2
1
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Età – corso della vita →
10
Come cambia la povertà
Condizione
economica →
A diseguaglianze in mutamento e povertà sia
permanente che temporanea e ricorrente
7
6
5
4
Soglia di
povertà
3
2
1
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Età – corso della vita →
10
Come / quando intervenire
Il ruolo delle politiche e i rischi di costruzione sociale dell'esclusione
Alcuni
dati suila
fattori
intervenienti
Come cambia
povertà
Lavoratori
temporanei e
disoccupati
(Fonte: Ascoli 2011)
Alcuni dati sui fattori intervenienti
Trasformazione
Modelli Familiari:
(Ascoli 2011)
Il declino del modello
“Coppia con figli” e
l'incremento dei nuclei
mono personali e
formato da coppie
senza figli
Alcuni dati sui fattori intervenienti
Occupazione femminile
e fecondità
(Esping-Andersen 2011)
Da una relazione inversa a una
relazione diretta: nei paesi dove le
donne lavorano di più oggi (dagli
anni '90) fanno anche più figli. In
passato (1970) era il contrario