carcinoma epatocellulare (hcc)

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CARCINOMA EPATOCELLULARE (HCC)
Che cos'è l'HCC?
Il carcinoma epatocellulare (HCC) è la forma più comune al mondo di cancro primario del fegato – ossia di cancro
che origina nel fegato. Colpisce prevalentemente pazienti con cirrosi, una condizione in cui il fegato è stato
danneggiato da epatite o abuso di alcol. L'HCC rappresenta oltre il 90% dei cancri al fegato primari e costituisce
uno dei maggiori problemi sanitari a livello globale.1
Le stime per il prossimo decennio ipotizzano che il carico globale della malattia aumenterà notevolmente man
mano che ampie fasce della popolazione mondiale continuano ad invecchiare.2 L'incidenza dell'HCC aumenta
man mano che la popolazione invecchia, raggiungendo un picco attorno ai 70 anni.1
Quali sono le cause dell'HCC?
Gran parte dei pazienti con HCC hanno una sottostante cirrosi epatica, che si sviluppa a seguito di lunghi periodi
di malattia cronica del fegato. Benché i principali fattori di rischio dell'HCC varino tra le diverse regioni, le cause
più comuni sono l'epatite virale, un'infiammazione del fegato dovuta a infezioni virali, e l'abuso di alcol.
Complessivamente, un terzo dei pazienti cirrotici svilupperanno l'HCC nel corso della vita. 3
Oltre a queste cause, anche casi estremi di una malattia del fegato grasso non alcolico chiamata NASH
(steatoepatite non alcolica) possono evolvere in HCC. Si ritiene che ciò sia legato alla diffusione a livello mondiale
di diabete e obesità.4
L'HCC in cifre
 Il cancro primario del fegato è la sesta patologia oncologica per frequenza e la seconda causa di
decesso per cancro al mondo.2
 L'HCC causa globalmente oltre 670.000 morti all'anno.5
 Purtroppo, solamente il 30–40% circa dei pazienti con HCC sono eleggibili per terapie curative come
il trapianto di fegato o la chirurgia.6
 Per la maggioranza dei pazienti con HCC in fase avanzata che non può essere asportato
chirurgicamente l'aspettativa di vita generalmente non supera gli 11 mesi.7
 Da oltre un decennio non si è resa disponibile nessuna nuova alternativa per il trattamento di prima
linea dei pazienti con HCC in fase avanzata.
Come si tratta l'HCC?
Rispetto ad altri tipi di cancro comuni in tutto il mondo, come quello del polmone, della mammella, colorettale e
dello stomaco, per l'HCC vi sono pochi trattamenti medici sperimentati.1
Il trattamento dell'HCC dipende da quanto è avanzato il cancro al momento della diagnosi. I medici valutano ciò
osservando quanto è esteso il tumore e quanto gravemente i danni al fegato interferiscono con lo stato di salute
del o della paziente. Esistono diverse opzioni di trattamento:
Chirurgia
Ove possibile, lo standard di cura per l'HCC è un intervento. Chirurgia e trapianto consentono di ottenere i
risultati migliori e sono la scelta d'elezione nei pazienti con tumori in fase iniziale.1
2.
Ablazione locale
L'ablazione locale, che serve a distruggere i tumori per mezzo di radiofrequenze, microonde o con iniezione
di etanolo, è considerata lo standard di cura per i pazienti con tumori piccoli, in fase iniziale e molto iniziale,
che non sono idonei per la chirurgia.
3.
Chemioembolizzazione
La chemioembolizzazione transarteriosa (TACE) è il trattamento più ampiamente usato per gli HCC
inoperabili o che non possono essere sottoposti ad ablazione. Vi sono due tipi di TACE – quella
convenzionale (cTACE) e quella con particelle a rilascio di chemioterapico (DEB-TACE).1
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SCHEDA INFORMATIVA
1.
La cTACE prevede l'iniezione di un agente chemioterapico direttamente in un'arteria che apporta sangue al
tumore. La DEB-TACE prevede l'iniezione di piccole particelle caricate con agenti chemioterapici in un'arteria
che alimenta direttamente un tumore.
Queste due tecniche interrompono l'irrorazione sanguigna del tumore e ne ritardano la ricrescita. 1
Ambedue le forme di TACE normalmente richiedono trattamenti multipli e in molti casi parecchi giorni di
ricovero.8,9
4.
Sorafenib
Sorafenib è la terapia sistemica standard per gli HCC in fase avanzata che non possono essere trattati
chirurgicamente o localmente. E' prescritto ai pazienti con malattia in fase avanzata e buona funzionalità
epatica. Il Sorafenib, che è stato approvato per la prima volta nel 2007, rimane l'unico farmaco ad aver
dimostrato dei benefici in termini di sopravvivenza per i pazienti con HCC in fase avanzata (da 7,9 a 10,7
mesi nei pazienti con malattia avanzata).7
5.
Radioterapia interna selettiva (SIRT)
La SIRT (nota anche come radioembolizzazione) è un innovativo tipo di radioterapia che bersaglia i tumori al
fegato con elevate dosi di radiazioni. Le radiazioni sono somministrate sotto forma di milioni di microsfere di
dimensioni microscopiche che sono introdotte nel corpo attraverso un catetere e portate fino alla sede del
tumore, come minuscoli “cavalli di Troia”, attraverso la medesima irrorazione sanguigna di cui i tumori
necessitano per crescere.
Per i pazienti con HCC inoperabile, uno o due trattamenti SIRT con microsfere in resina SIR-Spheres con
ittrio-90 si sono dimostrati per lo meno tanto sicuri ed efficaci quanto procedure TACE multiple e sono anche
ben tollerati.10,11 La SIRT sembra essere anche almeno tanto efficace quanto la terapia sistemica dell'HCC
con dosi giornaliere di sorafenib, ma con meno effetti collaterali e un minor impatto sulla qualità della vita dei
pazienti.12-14
Quale futuro per le microsfere in resina SIR-Spheres con Y-90 nell'HCC?
Due grandi studi sulle microsfere in resina SIR-Spheres con Y-90 nell'HCC hanno recentemente completato
l'arruolamento dei pazienti. Lo studio SARAH in Europa e lo studio SIRveNIB in Asia confrontano l'efficacia e la
sicurezza delle microsfere in resina SIR-Spheres con Y-90 con sorafenib.15,16 I risultati dello studio SARAH
saranno presentati al congresso della European Association for the Study of the Liver (EASL) ad aprile 2017. Si
prevede che i risultati di SIRveNIB saranno disponibili nel 2017.
Oltre a questi due studi “testa-a-testa”, un terzo grande studio europeo denominato SORAMIC sta confrontando il
trattamento dell'HCC con microsfere in resina SIR-Spheres con Y-90 seguito da sorafenib con il trattamento con
solo sorafenib. Si prevede che i risultati di SORAMIC diverranno noti nel 2018.
1.
EASL–EORTC Clinical Practice Guidelines: Management of
hepatocellular carcinoma. J Hepatol 2012; 56: 908–43.
2.
Ferlay J et al. Globocan 2012. v1.0, Cancer Incidence and
Mortality Worldwide: IARC CancerBase No. 11 [Internet].
Lyon, France: International Agency for Research on Cancer;
2013. Available from: http://globocan.iarc.fr, accessed on
13/March/2017.
3.
Sangiovanni A et al. Hepatology 2006; 43: 1303–10.
4.
World Gastroenterology Organisation Global Guidelines:
Nonalcoholic Fatty Liver Disease and Nonalcoholic
Steatohepatitis, 2012.
5.
Extrapolated from Ferlay J et al. Globocan 2012. v1.0, Cancer
Incidence and Mortality Worldwide: IARC CancerBase No. 11
[Internet]. Lyon, France: International Agency for Research on
Cancer; 2013. Disponibile in: http://globocan.iarc.fr, accesso il
13/marzo/2017.
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6.
Erratum to EASL-EORTC Clinical Practice Guidelines:
Management of hepatocellular carcinoma. J Hepatol 2012;
56: 908–43.
7.
Llovet JM et al. N Engl J Med 2008; 359: 378–90.
8.
Lance C et al. J Vasc Interv Radiol 2011; 22: 1697–705.
9.
Kooby DA et al. J Vasc Interv Radiol 2010; 21: 224–30.
10.
Soydal C et al. Nucl Med Commun 2016; 37(6): 646–9.
11.
Kolligs FT et al. Liver Int 2015; 35: 1715–21.
12.
de la Torre M et al. Liver Int 2016; 36: 1206–12.
13.
Gramenzi A et al. Liver Int 2015; 35: 1036–47.
14.
Cho YY et al. PLoS One 2016 May 5; ePub
doi:10.1371/journal.pone.0154986.
15.
Vilgrain V et al. Trials 2014; 15: 474.
16.
Gandhi M et al. BMC Cancer 2016; 16: 856.
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