MEDICINA A cura di Iacovazzo P. * Colucci G. * Pavone F. * S.O.S. Terapie e Tecniche salva-fegato eoplasie epatiche benigne: Negli ultimi anni è stato riscontrato un aumento dellincidenza delle patologie neoplastiche epatiche, tanto che lHCC (epatocarcinoma) è al 5° posto come neoplasie a diffusione mondiale. L'aumentato uso delle tecniche radiologiche, in particolare dellecografia, ha permesso la diagnosi di noduli epatici il cui iter diagnostico è differente a seconda delle varie cause. Lecografia epatica, la TAC e lRMN lagobiopsia ecoguidata sono gli esami cardini per la diagnosi delle lesioni nodulari; le neoplasie epatiche sono suddivise in benigne e maligne. Neoplasie benigne: lemangioma (con la sua variante il cavernoma), ladenoma epatico, liperplasia nodulare focale(FNH), lamartoma, cistoadenoma biliare, colangioma benigno, il fibroma. Lemangioma:clinicamente silente, i sintomi derivanti da neoplasie di grandi dimensioni hanno come causa la trombosi e/o la pressione su organi viciniori.La diagnosi può essere fatta sia con lecografia che con la TAC con mezzo di contrasto. LRMN è utile negli emangiomi di piccole dimensioni, mentre larteriografia è raramente necessaria. La terapia chirurgica necessita per masse epatiche di notevoli dimensioni o se laccrescimento è molto rapido. Ladenoma epatico: è stata dimostrata la correlazione con luso di contraccettivi orali tanto che nelle pazienti che assumo continuativaEmangioma gigante mente estroprogestinici gli adenomi tendono ad essere più grandi e associati ad una più alta percentuale di emorragia intratumorale ed intraperitoneale. L80% è sintomatico con dolore pugliasalute - ventisei - gravativo dovuto alla rottura o alla espansione della massa. La diagnosi si avvale in prima istanza della ecografia e della TAC mentre RMN e arteriografia sono indispensabili nel sospetto di emorragie. La resezione chirurgica si impone per la possibile insorgenza di emorragie e leventuale evoluzione in patologia neoplastica maligna (in concomitanza di glicogenopatie) (1). Essendo una neoplasia da stimolo, è stato riportato qualche caso di regressione con linterruzione di estroprogenstinici (2), mentre il ricorso alla chirurgia necessita se si desidera una gravidanza (3). Liperplasia nodulare focale (FNH):colpisce entrambi i sessi e potrebbe non essere considerata una neoplasia ma piuttosto una reazione a un danno epatico o ad un agente patogeno. La diagnosi è ecografica o mediante TAC Lamartoma: è una rara patologia riscontrabile in bambini di età inferiore a 2 anni; si presenta come una massa addominale; la terapia chirugica è possibilie per masse superficiali epatiche, mentre quelle profonde non necessitato di trattamento chirurgico vista la scarsa possibilità di evolvere in patologie maligne e la scarsa velocità di accrescimento. In questi casi è consigliata la radioterapia. Cistoadenoma biliare: colpisce il lobo destro con una netta prevalenza nelle donne di mezza età. La sintomatologia è caratterizzata da dolore gravativo al fianco dex. La terapia è chirurgica. Colangioma benigno: prende origine dalle vie biliari intra ed extraepatiche. Fibroma: patologia epatica benigna a nodulo singolo o multipli il cui riscontro è spesso autoptico. Neoplasie epatiche maligne Comprendono lepatocarcinoma (HCC), lepatoblastoma e il sarcoma, il colangiocarcinoma,il cistoadenoma, langiosarcoma, ma in questa sede verrà febbraio 2007 zazione per la produzione di sostanze da parte dela neoplasia trattato lHCC essendo la neoplasia epatica più diffusa. non del tutto identificate). Relazione tra HCC e infezione da HBV Il paziente riferisce malessere generale, spossatezza, In corso di infezione da HBV, il virus è integrato nel gonfiore addominale, riduzione del peso corporeo e DNA cromosomico dell'ospite, (sono stati trovati frammenti febbricola (generalmente inferiore a 38°C). Il dolore è di del DNA virale nel nucleo delle cellule epatiche) ma il tipo gravativo, continuo localizzato allepigastrio e/o meccanismo attraverso il quale ciò porta allo sviluppo del allipocondrio destro con irradiazione alla regione carcinoma è sconosciuto. dorsale.Inoltre si associano sintomi gastrointestinali come Relazione tra HCC e infezione da HCV stipsi, flatulenza, anoressia e diarrea profusa per colestasi In contrasto con l'HBV, HCV è un virus ad RNA che o per produzione di ormoni (prostaglandine) da parte della non può integrarsi nel genoma dell'ospite.Il meccanismo neoplasia. Nel caso di dolore intenso allipocondrio destro della carcinogenesi è ignoto, ma probabilmente si estrinseca si deve pensare a un coinvolgimento attraverso il processo cirrotico. Tuttavia, diaframmatico e a una periepatite. Littero il genoma dell'HCV può essere identifiIndispensabile raramente intenso, e in caso di rottura cato nel tessuto tumorale e nel l'approccio della massa neoplastica nel coledoco si parenchima epatico circostante (4). multidisciplinare di può verificare emobilia come causa L'HCV reagisce con i geni cellulari epatologo, chirurgo, immediata di decesso. La dispnea è un deputati alla regolazione della crescita radiologo, oncologo sintomo tardivo dovuto a metastasi e della differenziazione cellulare. polmonari o alla compressione HCC e alcol dellemidiaframma. Molto raramente il quadro clinico può Lalcol non è di per se stesso un fattore carcinogenetico, esordire con iperpiressia, leucocitosi neutrofila con un ma il suo abuso sarebbe alla base di danni ripetuti del quadro clinico simile allascesso epatico e ciò è dovuto alla parenchima epatico e di conseguente rigenerazione cellulare necrosi della parte centrale della massa tumorale. (5). Linduzione enzimatica alcol-mediata, aumenta la Tra le sindromi paraneoplastiche si possono riscontrare: conversione di co-carcinogeni in carcinogeni attivi. Inoltre eritrocitosi, piastrinopenia, ipercolesterolemia, ipoglicemia, lalcol potrebbe promuovere la carcinogenesi attraverso la ipercalcemia, ipocalcemia. depressione immunitaria. Razza e sesso LHCC è tre volte più frequente nei maschi che nelle femmine, molto verosimilmente per la più alta percentuale di portatori di Epatite di tipo B. Altre cause di HCC LHCC è una rara complicanza dellepatite autoimmune, della malattia di Wilson o cirrosi biliare primitiva, dell emocromatosi, del deficit di alfa 1antitripsina, della glicogenosi ti tipo 1, della tirosinosi e porfiria cutanea tarda. LHCC può complicare la terapia immunosoppressiva massiva in trapiantati renali. Caratteristiche cliniche Il quadro clinico è estremamente variabile, tanto che può essere asintomatico senza alcun sintomo e/o segno diverso da quelli che caratterizzano la cirrosi e in questi casi la diagnosi è puramente casuale. In altri casi la sintomatologia può esordire con un quadro molto grave di insufficienza epatica. LHCC dovrebbe essere sospettato in tutti i pazienti cirrotici che mostrano un rapido deterioramento delle condizioni cliniche. I sintomi possono essere: - aumento di volume dell'addome - astenia - senso di peso all'ipocondrio destro - edemi agli arti inferiori - subittero o ittero franco - ascite - calo ponderale - febbre - epatomegalia - sindromi paraneoplastiche (ginecomastia, femminiliz- pugliasalute Diagnosi La diagnosi di HCC è molto difficile considerando che la neoplasia si sovrappone ad una epatopatia di base, per cui i paramentri di funzionalità epatica sono sempre alterati. La persistenza o la notevole alterazione di questi parametri sono di ausilio diagnostico. I parametri da considerare sono: - albuminemia: ridotta - AFP aumentata - protidemia totale: diminuita - CEA aumentato - gamma globuline: aumentate - ferritina: aumentata: - bilirubinemia: aumentata - gamma GT:aumentata - fostatasi alcalina: aumentata - transaminasemia: aumentata - PT, PTT aumentati. - ventisette - Quadro clinico Esami bioumorali Ecografia addominale TAC + agobiopsia ecoguidata RMN Esame istologico e/o citologico Follow-up - + Follow-up terapia febbraio 2007 La determinazione della ferritina non è specifica per la diagnosi di HCC poichè elevati valori sono stati riscontrati anche in corso di epatopatie benigne. L'associazione con altri HCC (Freccia) markers neoplastici, è indicativa per la presenza dell'HCC (6). Nel sospetto diagnostico di HCC sulla base della sintomatologia e degli esami bioumorali bisogna seguire il seguente iter diagnostico: Ecotomografia L'ecotomografia è l'esame strumentale di prima scelta nel sospetto diagnostico di HCC anche se la diagnosi ecografica impone sempre l'esecuzione di altre indagini (9). L'introduzione dell'ecografia intraoperatoria, dell'angiografia e della TAC-lipiodol hanno permesso un ulteriore passo avanti nella diagnosi dell'HCC. Tomografia assiale computerizzata (TAC) La TAC è utilizzata come mezzo di approfondimento diagnostico delle masse epatiche già individuate con l'ecografia, mentre in altri casi può cogliere iniziali tumori epatici (se il diam max supera 1.5 cm di diam) durante esami dell'addome eseguiti per altre patologie.La TAC con l'esame angiografico, permette la stadiazione della neoplasia, lo studio della vascolarizzazione neoplastica,l' eventuale trombosi della vena porta la visualizzazione della lesione principale e dei noduli satelliti.L'angiografia in caso di HCC,è una delle metodiche più sensibili nel caso di lesioni di piccole dimensioni (< 2cm di diametro). Risonanza magnetica nucleare Permette una visualizzazione tridimensionale della lesione,l'estensione intra ed extra epatica (identificazione della capsula, rapporti della neoplasia con vasi biliari, arteriosi e venosi) e la presenza di noduli satelliti (10) La RMN Sarebbe da preferire alla TAC poichè l'RNM, lo studio della massa, non è fatto con radiazioni ionizzanti e non sempre necessita liniezione del mezzo di contrasto. Biopsia Consente di fare la diagnosi di HCC con certezza e si associa allecografia per poter fare biopsie mirate.I rischi dell'agobiopsia ecoguidata sono minimi; la percentuale dei decessi è pari allo 0.006-0.008%, quelle di complicanze maggiori (danni permanenti) è pari allo 0.0005%. Tra le principali complicanze: emorragie, peritoniti biliari, fistole, disseminazioni neoplastiche. Controindicazioni assolute pugliasalute all'esecuzione delle biopsia sono: test emocoagulativi alterati, infezioni in atto, presenza di ascite. Con lagobiopsia vi può essere disseminazione del tumore a partire dalla sede di penetrazione dellago (11) Terapia È essenzialmente chirurgica; il tasso di operabilità di un HCC è soltanto del 3-30%. Il successo dellintervento dipende da alcuni fattori, quali dimensione del tumore (diam <5 cm), localizzazione in relazione ai grossi vasi, presenza di invasione vascolare, presenza di capsula, assenza di noduli satelliti e numero di lesioni. La cirrosi non è controidicazione assoluta al trattamento chirurgico ma è correlata a più alta mortalità sia intra che perioperatoria. Lo studio pre-operatorio dellanatomia segmentale del fegato ha permesso di ottenere migliori risultati per il risparmio di parenchima epatico sano. La prognosi è correlata alla resezione allargata intorno alla massa neoplastica, allassenza di trombosi neoplastica nelle vene epatiche o nella vena porta e allassenza di evidenti metastasi intraepatiche. Il trapianto epatico È indicato nei pazienti con cirrosi avanzata (grado B e C di Child) che non sopravviverebbero all'intervento chirurgico di resezione del tumore. Tuttavia i risultati sono particolarmente negativi se il candidato ha un tumore voluminoso e considerato a priori non operabile. Infatti i tumori di diametro superiore a 5 cm sono considerati una controindicazione al trapianto a causa dell'elevata percentuale dì recidive. Il trapianto epatico è invece efficace nei pazienti con tumore di piccole dimensioni (5 cm o meno) e con non più di tre lesioni neoplastiche (di diametro 3 cm o meno). Risultati particolarmente scoraggianti sono stati riportati nei pazienti HbsAGo HCV+, a causa della recidiva dell'infezione vìrale nel nuovo fegato. I risultati sono migliori quando il tumore è scoperto in fase di screening o quando il trapianto è effettuato per altre indìcazioni. La scelta tra resezione o trapianto in un paziente con un tumore inferiore a 5 cm può essere estremamente difficile. È a favore del trapianto la presenza di una scarsa funzionalità epatica. La decisione dipende non solo dall'esperienza del medico e del chirurgo, ma anche dalla disponibilità di un donatore. Quando la lista di attesa per un trapianto è eccessivamente lunga, è preferibile effettuare la resezione chirurgica, ricorrendo al trapianto di salvataggio soltanto in caso di recidiva tumorale o di deterioramento della funzione epatica (12). Trattamento non chirurgico La terapia con Interferone nei pazienti HCV positivi può ridurre il rischio di evoluzione in HCC specie se è un responder alla terapia a lungo termine (13), mentre nei pazienti con HCC non vi è alcun beneficio in termini di - ventotto - febbraio 2007 sopravvivenza (14). Embolizzazione trans-arteriosa Questa metodica, riservata ai casi non operabili, interrompe il flusso sanguigno della massa neoplastica, ma con un successo limitato. Inoltre è possibilie iniettare il loco farmaci. La chemioembiolizzazione pre-operatoria riducendo la massa migliora la sopravvivenza post-chirurgica. La coagulazione percutanea con microonde può essere utile in caso di tumori ben differenziati di piccole dimensioni (15). Un altra tecnica è l'obliterazione a radiofrequenza (16). Iniezione percutanea di etanolo (17) Questa è una tecnica ambulatoriale: è stata inizialmente utilizzata inizialmente per il trattamento della malattia avanzata, dopo aver escluso altre forme di trattamento Oggi è utilizzata per tumori < 5 cm e costituiti da non più di tre lesioni. Lalcol determina una trombosi arteriosa intratumorale e necrosi coagulatica con conseguente ischemia della massa neoplastica. Questa tecnica trova maggiore impiego in neoplasie capsulate. Trasferimento genico specifico Questa procedura è utilizzata per l'introduzione di geni terapeutici specificamente nelle cellule maligne, senza danneggiare il tessuto normale. I vettori virali, come ad esempio l'adenovirus, sono efficienti, ma la somministrazione ripetuta può essere limitata dalla risposta immunitaria suscitata nell'ospite. CITTA' DI LECCE HOSPITAL Direttore Sanitario: Prof. Giuseppe Martines Autorizzata dalla Regione Puglia con Det. Dir. n. 6 del 01/02/99 73100 Lecce Via Provinciale per Arnesano, Km 4 tel. 0832/229111 fax 0832/229819 www.gruppovillamaria.it Sede Legale: Piazza Trisi, 16 48022 Lugo (RA) Tel. 0545/909711 fax 0545/27510 ANTHEA HOSPITAL Gruppo Villa Maria Direttore Sanitario: Dott. Francesco Casulli Autorizzata dalla Regione Puglia con Det. Dir. n.202 del 09/01/1996 70124 Bari Via Camillo Rosalba, 35-37 tel. 080/5644111 fax 080/5644678/5042487 e-mail: [email protected] www.gruppovillamaria.it Bibliografia 1. Kawakastu M. 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