PROGETTO DI RICERCA “Valutazione della funzione piastrinica mediante aggregazione su plasma ricco di piastrine e su sangue intero in pazienti ad alto rischio in trattamento di doppia terapia antiaggregante” ” La reattività piastrinica gioca un ruolo cruciale nella patogenesi delle sindromi coronariche acute e delle complicanze che seguono gli interventi di rivascolarizzazione percutanea coronarica. La terapia antipiastrinica è una delle terapie maggiormente efficaci per il trattamento della malattia aterotrombotica. Numerosi studi clinici hanno dimostrato la rilevanza clinica della iper-reattività piastrinica nella patologia cardiovascolare e recenti meta-analisi hanno messo in evidenza l’associazione significativa esistente fra iper-reattività piastrinica e eventi avversi cardiovascolari. La variabilità della risposta ai farmaci antiaggreganti, la cosiddetta resistenza ai farmaci antipiastrinici, valutata con la metodica di aggregazione piastrinica su plasma ricco di piastrine (PRP) indotta da differenti stimoli (acido arachidonico 1mM, ADP 2 e 10 µM , collageno 2 µg/ml) è risultata essere un predittore indipendente della trombosi su stent. L’aggregazione su plasma ricco di piastrine è attualmente considerate il metodo standard per la valutazione della funzione piastrinica, ma la laboriosità e la complessità del metodo ne rendono difficile l’utilizzo come test di routine. Recentemente si sono rese disponibili differenti metodologie per lo studio della funzione piastrinica, che utilizzano sangue intero invece che plasma ricco di piastrine, quali l’aggregazione su sangue intero (Multiplate) e il test point-of-care VerifyNow system. L’aggregazione piastrinica su sangue intero mediante Multiplate si basa sul principio impedenziometrico: l’adesione e l’aggregazione delle piastrine sulla superficie dei sensori che sono posti in ciascuna cuvetta aumenta la resistenza elettrica (impedenza) fra i due elettrodi sensori. L’utilizzo di questa metodica su sangue intero consente di ridurre al minimo la manipolazione del campione, evitando la centrifugazione e l’isolamento delle piastrine e mantenendo così un milieau più fisiologico in cui sono presenti tutti gli elementi figurati del sangue. 1 Il sistema VerifyNow [P2Y12 (Accumetrics) e VerifyNow Aspirin] è un metodo turbidimetrico che misura la capacità delle piastrine presenti nel campione di sangue intero di aggregare su bilie coattate con fibrinogeno. Nella cartuccia del VerifyNow P2Y12 per la misurazione dell’inibizione del recettore per l’ADP P2Y12 (target delle tienopiridine) viene utilizzato come agonista ADP e la prostaglandina E1 come inibitore del calcio intracellulare libero al fine di ridurre il contributo non specifico del legame dell’ADP al recettore P2Y1. Nella cartuccia VerifyNow Aspirin come agonista viene utilizzato l’acido arachidonico. Studi recenti hanno documentato un ruolo significativo della iper-reattività piastrinica valutata con il test point-of-care VerifyNow system nella predizione del rischio di eventi avversi cardiovascolari ed in particolare con la trombosi su stent. Il rischio di trombosi su stent e di eventi ischemici dopo l’angioplastica coronarica è risultato essere associato ad una aumentata reattività piastrinica valutato con il metodo impedenziometrico Multiplate. Nei pazienti che vengono classificati come “pazienti con un’inadeguata inibizione dell’aggregazione piastrinica” il rischio di andare incontro ad una trombosi su stent è circa 10 volte superiore rispetto ai pazienti che vengono classificati come pazienti in cui si assiste ad una adeguata risposta al farmaco antipiastrinico. E’ stato inoltre dimostrato da studi clinici prospettici che i pazienti che mostravano, in corso di terapia antiaggregante, una reattività piastrinica “globale” e più precisamente una residua reattività piastrinica da ADP, acido arachidonico e collageno avevano un rischio di eventi avversi cardiovascolari significativamente più elevato rispetto ai pazienti che non avevano una residua reattività piastrinica ma anche rispetto ai paziente con una reattività piastrinica da un singolo agonista (ADP o acido arachidonico o collageno). Pertanto si rende necessario valutare la funzionalità piastrinica esplorando le differenti vie di attivazione piastrinica e comparare i risultati ottenuti con la nuova metodica su sangue intero che i risultati ottenuti con l’aggregazione su plasma ricco di piastrine e su sangue intero mediante il sistema VerifyNow. 2 I risultati ottenuti dallo studio della funzionalità piastrinica valutata secondo le differenti metodiche verranno quindi immessi in un database dedicato in cui saranno inseriti i dati della funzione piastrinica (ottenuti dalla aggregazione su plasma ricco di piastrine e dai point-of-care), i dati demografici, clinici e strumentali di pazienti con patologia cardiovascolare e sottoposti ad angioplastica coronarica in trattamento con farmaci antiaggreganti al fine di poter comparare i vari metodi di funzionalità piastrinica e di valutare la relazione esistente fra la funzionalità piastrinica e la variabilità alla risposta alla terapia antipiastrinica. 3