Donna caucasica, B.M., 84 aa, ricoverata in DEA per diarrea persistente da circa sette giorni (circa seiotto evacuazioni di feci disfatte/acquose nettamente maleodoranti di “odore acro”), che non ha risposto all’impiego di loperamide 1 cps dopo ogni evacuazione e l’uso di bacitracina 25000 U.I. + neomicina 2500 UI 2 cpr. x 3 negli ultimi tre giorni. Presenza di febbre (TC 38.5 °C auricolare) All’ ingresso: condizioni scadute (mangia pochissimo), cute e mucose rosee, ma asciutte; PAOD 110/60; Fc 88/R, SatO2 AA 93%; EOC: toni ritmici, validi, sistolico mitralico 2/6; no edemi declivi; polsi carotidei, radiali e femorali: presenti e normoisosfigmici; EOP: MV ridotto alle basi, aspro sui restanti campi; no stasi; EOA: globoso, trattabile, diffusamente dolorabile, nettamente pastoso al fianco ed in fossa iliaca sinistra; organi ipocondriaci in limiti; EON: vigile, cosciente, orientata, collaborante, astenica, no deficit di lato, no meningismo, no nistagmo, pupille isocoriche, isocicliche, normoreagenti allo stimolo luminoso diretto e consensuale; presenza di gerontoxon; durante la visita evacuazione di feci nettamente disfatte, di odore pungente e colorito verdastro. Anamnesi personale: 50 aa menopausa; 56 aa vedova; due gravidanze a termine (1M+1F); Coltivatore diretto, poi casalinga e nonna; 58 aa. ipertensione arteriosa. Dapprima diuretici quindi in terapia con amlodipina 5 mg, sospesa per edemi malleolari e sostituita con ramipril 5 mg: 1 cpr con beneficio e buon controllo; 65 aa ricovero per scompenso cardiaco ed evidenza di cardiopatia ipertensiva per cui fu “appesantita” la terapia; 72 aa nuovo episodio; 80 aa ricovero per insufficienza cardiorespiratoria ed evidenza, con spirometria, di BPCO GOLD 2. Evidenza di osteoartrosi ed osteoporosi. • • • • Ramipril 2.5: 1 cpr x 2; Carvedilolo 25 mg: mezza cpr x 2; Furosemide 25: 1 cpr alle ore 08/dì e 1 cpr ore 16 a dì alterni; Acido Acetilsalicilico in cpr da 100 mg: 1 cpr, a stomaco pieno, dopo pranzo; • Omeprazolo in cps da 10 mg: 1 cpr a digiuno al mattino; • Salmeterolo 50 mcg / Fluticasone 500 mcg in erogatore DISKUS: 1 erogazione x 2; • Colecalciferolo 10000 UI per os il venerdì. Anamnesi patologica prossima: al domicilio, a causa di riacutizzazione febbrile della BPCO, viene trattata con amoxi-clavulanato 1g per os x 2 per dieci giorni con risoluzione dell’ acuzie; Circa dieci giorni dopo comparsa di diarrea con diverse scariche, parzialmente responsive alla loperamide ed impiego di rifaximina polimorfoalfa in cpr da 200 mg 2 cpr x 2 Persistendo la DIARREA, il curante esegue COPROCOLTURA e, diligentemente, richiede una ricerca di TOSSINA PER C. DIFFICILE che risulta POSITIVA avvio di terapia con METRONIDAZOLO 500 mg 1 cpr x 3, impostata per dieci giorni e contestuale impiego di terapia idratante ev in ADI risoluzione del quadro clinico. Qui c’è un errore I ceppi tossigenici di C.difficile producono tre tossine: 1. ENTEROTOSSINA A (TcdA) immunogena IgG 2. CITOTOSSINA B (TcdB) effetto citotossico 1000 maggiore della A 3. Tossina BINARIA effetto sinergico potenziante effetti di A e B (ceppo BI/NAP1/027) La maggior parte delle infezioni da Cl. Difficile sono acquisite in ospedale: (hospital acquired CDI) La CDI acquisita in comunità è definita come malattia insorta in una persona che non abbia avuto una permanenza di una notte in una struttura sanitaria nelle 12 settimane precedenti l’infezione Colon normale 1. Colonizzazione asintomatica 2. Diarrea senza colite a) Acquosa b) Mucosa senza sangue 3. Colite senza formazione di pseudomembrane 4. Colite pseudomembranosa 5. Colite fulminante Colite Pseudomembranosa Bauer et al. Clin Microbiol Infect 2009;15:1067–79; Bartlett & Gerding. Clin Infect Dis 2008;46:S12–8. From: Chapter 129. Clostridium Difficile Infection, Including Pseudomembranous Colitis Harrison's Principles of Internal Medicine, 18e, 2012 Preparato autoptico: pseudomembrane confluenti che ricoprono interamente la mucosa del ceco di un soggetto con colite pseudomembranosa. Si noti (freccia) l’ileo terminale totalmente risparmiato Date of download: 10/23/2014 Copyright © 2014 McGraw-Hill Education. All rights reserved. Fattori di rischio principali: Terapia antibiotica Età avanzata (> 65 aa) Degenza in ambiente ospedaliero Severe comorbilità Immunodepressione (HIV, farmaci, senescenza) Fattori di rischio addizionali: Farmaci antisecretori gastrici (PPI ….forse, ma le spore sono di per sé acido-resistenti!) Chirurgia digestiva Nutrizione per sonda naso-gastrica Malattia infiammatoria cronica intestinale MA SAPPIAMO LAVARCI BENE LE MANI???? USO DEI TEST PER IL RICONOSCIMENTO DELLA CONDIZIONE EIA-GDH: NEG F.R. per CDI EIA-GDH: POS PCR-TOX: NEG NO CDI Portatore C. Difficile NON-tossigeno CDI tossigeno Buona risposta IgG-tossina EIA-GDH: POS PCR-TOX: POS CDI tossigeno NO risposta IgG-tossina Primo episodio approccio terapeutico Circa un mese dopo, disturbi minzionali e riscontro all’urocoltura di E. Coli 1.000.000 U.F.C. L’antibiogramma, interpretato secondo EUCAST, mostra sensibilità all’amoxicillina, ma a fronte del dato pregresso, il MMG opta per ciprofloxacina 500 mg. 1 cpr x 2 per sette giorni. Rapida soluzione della sintomatologia urinaria. Qui c’è un errore Quindici giorni dopo, episodio di diarrea e rapida disidratazione controllo della tossina per C. difficile: +++ invio al DEA (esami di laboratorio in DEA): Glic 124 mg/dl, Crea. 2.48 mg/dl; Na 149 mEq/l; K 3.2 mEq/l; Urico 7.8 mg/dl; PCR 14.8; WBC 14450/μl N 78%; RBC 4.0110-6/μl; Esami di laboratorio in degenza postacuzie Glic 104 mg/dl, Crea. 1.26 mg/dl; Na138 mEq/l; K 4.2 meq/l; Urico 5.4 mg/dl; WBC 8610/μl N 61%; RBC 4.31 Trasferimento in reparto di degenza In considerazione del pregresso, delle condizioni e dei dati di laboratorio, si predispone isolamento, terapia idratante, modulazione della terapia “cardiorespiratoria” e terapia con vancomicina 500 mg per os x 3, impostata per dieci giorni. Beneficio già a 48 ore ed avvio della paziente a degenza postacuzie. Rientro al domicilio in benessere Prima recidiva Approccio terapeutico Circa un mese dopo, riacutizzazione di BPCO ed uso domiciliare di ceftriaxone 1g i.m. , ma dopo tre giorni comparsa di diarrea per cui aggiunta di bacitracina 25000-UI + neomicina 2500-UI in cpr 2 t.i.d. persistendo la sintomatologia viene avviata al ricovero… Qui c’è un errore + Qui c’è un errore AAAAAA…! Ricovero: rapida ricerca della tossina per C. difficile che reazione del nostro farmacista dopo aver risulta nuovamente POSITIVA. consultato il prezzo di fidaxomicina In considerazione che l’attuale è la seconda recidiva, ponendo il dubbio di una forma resistente, si decide di impiegare la fidaxomicina cpr da 200 mg 1 cpr x 2, per dieci giorni. Ovviamente la paziente viene idratata e controllata farmacologicamente sia per la questione emodinamica che respiratoria. Beneficio dopo circa 36 ore. Seconda e successive recidive approccio terapeutico 20 cp coprono un ciclo di terapia e costano 2487 € Farmaco in Classe H La paziente viene avviata alla degenza postacuzie ed in settima giornata le viene prescritto un integratore alimentare a base di fermenti lattici vivi (Lactobacillus rhamnosus GG) in posologia 60 milioni di cellule: 1 x 2 per dieci giorni consigliando che la paziente esegua, alla dimissione, un ciclo mensile di dieci giorni assumendone solo una dose, per tre mesi Indicazione Prevenzione della diarrea da C.difficile Ceppo utilizzato Dose raccomandata Evidenza L. casei DN-114 001 in latte fermentato 1010 cfu, bid L. acidophilus + B. bifidum 2 x 1010 cfu ogni ceppo uid Oligofruttosio 4 g tid 1b L. rhamnosus HN001 + L. acidophilus NCFM 109 cfu ciascuno, uid 2b L. acidophilus CL1285 + L. casei LBC80R 5x109 cfu uid o bid 1b S. boulardii, ceppo di S. cerevisiae 2-3x109 per 28 giorni, seguiti da altre 4 settimane 1b 1b 1b WGO, 2011 Sostanze in grado di modificare la tossina e/o inattivarla •Scavenger di radicali liberi •Influenza le chinasi •Inibisce COX 1 e COX 2 riduce le citochine pro-infiammatorie ( IL-1; IL-1 beta; il TNF alfa e gamma; IL-12) •Sopprime l’attivazione di NF-kB • Riduce la produzione di linfociti T CD4+ •Aumenta l’espressione di citochine antiinfiammatorie (IL-4; IL-10) • Alla dimissione completa remissione. • Al controllo ambulatoriale a due mesi non riferiti episodi di riacutizzazione enterica né di riacutizzazione bronchiale; • La paziente dovrà esser rivalutata e sarà da verificare l’efficacia del ripristino di un adeguato microbiota nel momento in cui si rendesse necessario impiegare terapia antibiotica sistemica. Il più importante fattore di rischio per diarrea da C. Difficile è l’utilizzo di terapia antibiotica per altre infezioni: considerare la sospensione Dopo risoluzione dell’infezione, la tossina può rimanere nelle feci per 6 settimane o più (carrier asintomatico) La presenza della tossina, da sola, non può distinguere tra un’infezione attiva e una colonizzazione asintomatica, che non è raccomandabile trattare (nemmeno nel paziente immunosoppresso) Una corretta diagnosi richiede la presenza sia di elementi clinici (diarrea o ileo paralitico o megacolon tossico), sia di elementi batteriologici (tossina o pseudomembrane) La negativizzazione della tossina non può essere utilizzata come indicatore di successo della terapia Diagnosi differenziali? grazie per l’attenzione