I social, tra casi limite e cattivi esempi

Focus
valuta un’azienda senza sito
Web. D’altronde, l’abitudine
a ricercare le notizie di salute
online e la sempre più massiccia presenza di utenti nei
social network sono presupposti che inducono a riflettere. Se usati correttamente, i
social media per la comunicazione sanitaria possono essere
un’opportunità, per la relazione tra pazienti e tra medico
e paziente, così come possono
rivelarsi, se usati male, un imperdonabile boomerang. Se
negli Stati Uniti Twitter viene usato per comunicare con
i pazienti e il loro parenti in
tempo reale, anche in Italia
non mancano casi interessan-
I social, tra casi limite e cattivi esempi
L’uso dei social network in sanità
ha registrato anche casi che hanno
fatto discutere. Tra questi, quello
dell’ospedale di Houston, il
Memorial Hermann Hospital, che
seguì su Twitter un’operazione
al cervello svolta da uno dei più famosi neurochirurghi del mondo.
Un social media team posizionato fuori dalla stanza, aiutato da uno
specialista in tumori al cervello, comunicò via Twitter rispondendo alle
domande dei più curiosi. Ma l’evento fu diffuso anche su altri social
network con video su Youtube, foto condivise su Pinterest. Un pessimo
caso invece di uso dei social fu quello dei pazienti intubati finiti per
errore su Facebook. Un album fotografico tra colleghi di reparto che ha
catturato anche l’immagine dei pazienti ricoverati nella terapia intensiva,
che, senza saperlo, sono finiti online. Le foto erano state incautamente
pubblicate da un’infermiera sul proprio profilo di facebook.
Febbraio 2013
ti che vedono i social media
come piattaforma di scambio
di conoscenza nel settore sanitario. Fra questi, Q salute, il
portale che raccoglie opinioni
dei pazienti su ospedali, medici e farmaci e le recensioni
delle strutture sanitarie del
Paese. Poi, Nuto, il primo
social network per i medici italiani, una piattaforma
di scambio, dove è possibile
postare domande, commenti,
video e informazioni. Sempre
più conosciuto è Pazienti.org
(oltre 30.000 utenti), uno spazio di discussione aperto, nel
quale gli utenti possono recensire le strutture sanitarie,
confrontandosi e scambiandosi informazioni. Sono tanti gli esempi di strutture che
hanno aperto canali social:
dall’Ausl di Bologna (attiva
su Twitter e su Facebook), alGaslini (su Facebook, Twitter
e YouTube). Molto seguiti gli
ospedali pediatrici come il
“Bambino Gesù” di Roma ed
il “Meyer” di Firenze.
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