Impiego della Solifenacina succinato nella terapia dei sintomi della vescica iperattiva: studio prospettico in pazienti affetti da Sclerosi Multipla Silvia Giovannozzi,* Silvia Proietti,* Emanuele Lepri,* Marilena Gubbiotti,* Antonio Carbone,** Massimo Porena,* Antonella Giannantoni* *Clinica Urologica e Andrologica, Università degli Studi di Perugia, Perugia, Italy ** Clinica Urologica, Università “La Sapienza” di Roma (sede di Latina) SCOPO DEL LAVORO L’efficacia e la tollerabilità della solifenacina sono state ampiamente valutate nella terapia di pazienti affetti da vescica iperattiva (OAB) su base idiopatica mentre non si hanno a tutt’oggi dati consistenti sull’impiego di tale farmaco in pazienti affetti da OAB su base neurogena. Lo scopo di questo studio è stato valutare l’efficacia e la tollerabilità della solifenacina in pazienti con sintomi della OAB affetti da Sclerosi Multipla (SM). MATERIALI E METODI Da Gennaio 2007 a Dicembre 2008, 18 donne e 6 uomini con SM e sintomi della OAB refrattari a precedenti farmaci anticolinergici sono stati inclusi nello studio. La valutazione clinica basale comprendeva il diario minzionale (eseguito giornalmente per una settimana)e l’esame urodinamico. Ai pazienti veniva somministrato inoltre un questionario sulla qualità di vita specifico per la SM (MS QoL 54). Il trattamento è consistito di unica somministrazione orale giornaliera di Solifenacina 5 mg. Il controllo clinico (diario minzionale per 3 giorni consecutivi) e urodinamico veniva eseguito a distanza di un mese dall’inizio della terapia e successivamente due volte l’anno. Endpoint primario dello studio è stata la variazione media della frequenza minzionale giornaliera e degli episodi di incontinenza urinaria. Endpoint secondario è stata la valutazione della percentuale di drop out al trattamento per effetti collaterali o altre motivazioni. RISULTATI: Riportiamo qui i risultati clinici relativi fino ad un follow up di 24 mesi. Ad 1 mese dall'inizio della terapia, 16 pazienti (66.7%) mostravano una riduzione significativa della frequenza minzionale (da 10.6±3.8 a 7.7±2.1; p<0.01) e degli episodi giornalieri di incontinenza urinaria (da 1.8±1.7 a 1.2±0.8; p<0.05). 5 pazienti (20.8%) avevano sospeso il farmaco a causa di intollerabili effetti collaterali (gastrointestinali, xerostomia). In 3 casi (12.5%) è stato aggiunto un farmaco alfalitico per lo sviluppo di residuo post-minzionale clinicamente significativo. A 12 e 24 mesi, in 10 pazienti (41.6%) persisteva il miglioramento urinario in assenza di effetti collaterali; 6 pazienti (25%) avevano sospeso la terapia nel corso del follow up per motivazioni economiche. Il questionario mostrava un miglioramento globale, se pur non significativo, della QoL dei pazienti già ad 1 mese dalla terapia. DISCUSSIONE I risultati di questo studio dimostrano l'efficacia della terapia con solifenacina anche nel controllo dei sintomi della OAB su base neurogena. Il maggiore tasso di effetti collaterali nel nostro studio rispetto ad altri su pazienti con OAB idiopatica, è dovuto probabilmente alla maggiore incidenza di problemi gastrointestinali nei pazienti con SM. Dato significativo è stato l'elevato tasso di drop-out legato al costo del farmaco. CONCLUSIONI La solifenacina risulta efficace in una notevole proporzione di pazienti affetti da SM con sintomi della OAB. Nella sospensione del trattamento ha un maggior peso il costo del farmaco che non la sua tollerabilità.