Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata - Elettronica applicata Prev Home Next 2. AMPLIFICATORE DIFFERENZIALE Qualsiasi combinazione di segnali V1 e V2 sugli ingressi di un amplificatore differenziale, può essere scomposta nella somma e differenza: Vc = V1 + V2 2 Vd V1 − V2 = 2 2 dove Vc e Vd vengono definite come: Vc = segnale di modo comune Vd = segnale differenziale A V Vu = Ad (V1 − V2 ) = Ad Vd + AcVc = Ad Vd 1 + c c Ad Vd dove Ac ed Ad sono le rispettive amplificazioni del modo comune e del modo differenziale. © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 Pagina 1 di 9 Autore: Franco Fiori Elettronica applicata Politecnico di Torino CeTeM Prev Elettronica applicata - Home Next L’amplificatore differenziale è lo stadio di ingresso di un amplificatore operazionale il cui schema generale (ad accoppiamento di emettitore con transistori BJT) è indicato in figura: La Io impressa dal generatore di corrente viene ripartita fra i due transistori Q1 e Q2 in funzione di Vd. - corrente di emettitore per Q1: V I E1 = I S 1 ⋅ exp BE1 VT 1 I S1 ∝ AE1 VT 1 = KT1 q VT 2 = KT2 q - corrente di emettitore per Q2: V I E 2 = I S 2 ⋅ exp BE 2 VT 2 I S 2 ∝ AE 2 dove: A= area dell’emettitore T= temperatura in gradi Kelvin K= costante di Boltzmann q = carica dell’elettrone Se Q1 = Q2 ovvero considerando i due transistori accoppiati identici (matched) ed operanti alla stessa temperatura (T1=T2), allora: I S1 = I S 2 = I S VT 1 = VT 2 = VT ≅ 26 mV a 25°C In generale possiamo dire che: I E1 + I E 2 = I 0 I E1 I E2 V I S ⋅ exp BE1 VT = exp Vd = V VBE 2 T I S ⋅ exp VT © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 infatti : Pagina 2 di 9 Autore: Franco Fiori VBE1 − VBE 2 = Vd Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata - Elettronica applicata Prev Home Next da cui si possono ricavare le seguenti relazioni che legano le correnti di emettitore dei due transistori Q1 e Q2 alla tensione Vd : V I 0 exp d I0 VT I E2 = I E1 = V V 1 + exp d 1 + exp d VT VT Il grafico seguente mostra l’andamento delle correnti di emettitore in funzione del valore di Vd. Per valori di Vd compresi fra –VT e +VT i transistori lavorano in regione lineare. La pendenza della trascaratteristica viene definita “transconduttanza” dell’amplificatore: gm = dI C dI ≅ E dVd dVd © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 per α ≅ 1 I g m è massima per I E = 0 2 Pagina 3 di 9 Autore: Franco Fiori Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata Prev Elettronica applicata - Home Next Guadagno di modo differenziale Per il calcolo del guadagno di modo differenziale, viene considerata nulla la componente di modo comune Vc della tensione di segnale, valutando solamente gli effetti delle componenti differenziali +Vd/2 e –Vd/2. Il guadagno Ad del modo differenziale è dato dall’espressione: Ad = Vu Vd dove: Ad 1 = Vu1 ; Vd Vu1 = − RC g m1 Ad 2 = Vu 2 ; Vd Vd 2 Vu = Vu1 − Vu 2 Ad 1 = − Ad 2 g m1 = I C1 I = o VT 2VT ⇒ Vu1 = − RC I o Vd 2VT 2 I calcoli possono quindi essere effettuati per l’altro stadio. Determiniamo infine i guadagni Ad1, Ad2 ed il guadagno totale Ad dell’amplificatore differenziale: Ad 1 = Vu1 I 1 = − RC o = − g m RC Vd 4VT 2 ⇒ Ad = − RC Io = − g m RC 2VT Vu 2 I 1 = RC o = g m RC Vd 4V 2 Le espressioni di Ad1T e di Ad2 sono i guadagni di modo differenziale dell’amplificatore prendendo l’uscita in modo single-ended, cioè in modo “sbilanciato” (uscita presa tra un collettore e la massa, anzichè in modo differenziale). La resistenza di ingresso, per il modo differenziale, è data dall’espressione: Ad 2 = Rid = 4hfe VT hfe =2 = 2hie I0 gm Guadagno di modo comune © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 Pagina 4 di 9 Autore: Franco Fiori Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata - Elettronica applicata Prev Home Next Per valutare il guadagno di modo comune, vengono considerate nulle le componenti differenziali della tensione di segnale (+Vd/2 e –Vd/2) tenendo conto solamente della tensione di modo comune Vc. Come si può notare dallo schema circuitale viene ora considerata anche la resistenza Ro caratteristica del generatore di corrente Io. Per facilitare i calcoli consideriamo tale generatore come il risultato della somma degli effetti di due generatori di corrente (Io/2) : Nell’ipotesi di perfetta simmetria dei due circuiti accoppiati, il guadagno di modo comune dell’amplificatore (prendendo l’uscita single ended) è uguale a: αR Vu1 Vu 2 R = =− C ≅− C Vc Vc 2 R0 2 R0 Considerando la corrente d’ingresso ib, la resistenza d’ingresso, per il modo comune sarà: Ac = Vc ≅ hie + R0 (1 + hfe) ≅ R0 (1 + hfe) ib La resistenza d’ingresso così definita è la resistenza che si vede guardando nei due ingressi connessi insieme, ed è elevata. Ric = Si osserva che per valori crescenti di Ro, il guadagno di modo comune diminuisce. © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 Pagina 5 di 9 Autore: Franco Fiori Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata Elettronica applicata - Prev Home Next Inoltre, anche in presenza di Ro, la tensione di uscita Vu non risente dell’amplificazione di modo comune, proprietà fondamentale per un amplificatore differenziale ideale. Rapporto di reiezione al modo comune Per avere un’ indicazione della reiezione al modo comune da parte dell’amplificatore differenziale, viene definito il CMRR (Common Mode Rejection Ratio): CMRR = Ad ≈ g m R0 Ac (CMRR) dB = 20 log Ad = 20 log Ad − 20 log Ac Ac In generale il calcolo del CMMR avviene calcolando i guadagni di modo comune e differenziale prendendo l’uscita single-ended dell’amplificatore, in quanto per un amplificatore differenziale ideale, il guadagno di modo comune, prendendo l’uscita in modo differenziale è Ac =0. Dinamica di ingresso e di uscita di modo comune e differenziale DEFINIZIONI Dinamica d’ingresso per il modo differenziale E’ il campo di valori di tensione nel quale può variare un segnale di ingresso differenziale applicato agli ingressi senza che intervengano fenomeni di non linearità dell’amplificatore. Dinamica d’uscita per il modo differenziale E’ il campo di valori all’uscita dell’amplificatore, quando il segnale di modo differenziale è all’interno della dinamica d’ingresso. Dinamica d’ingresso per il modo comune E’ il campo di valori di tensione nel quale può variare un segnale di modo comune applicato agli ingressi senza che intervengano fenomeni di non linearità dell’amplificatore. Dinamica d’uscita per il modo comune E’ il campo di valori all’uscita dell’amplificatore, quando il segnale di modo comune è all’interno della dinamica d’ingresso. L’amplificatore differenziale ideale ha in uscita la tensione Vu =0 per quanto riguarda l’amplificazione del solo modo comune. © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 Pagina 6 di 9 Autore: Franco Fiori Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata - Elettronica applicata Prev Home Next SPECCHIO DI CORRENTE Il generatore di corrente Io, visto nei circuiti finora analizzati, può essere realizzato attraverso un particolare circuito detto “specchio di corrente” riportato in figura: Il transistore Q1 è connesso a diodo, ed essendo percorso dalla corrente Io, ai suoi capi si crea una differenza di potenziale pari a circa 0,6 – 0,7 Volt. Essendo le basi dei due transistori collegate insieme, così come i rispettivi emettitori, tale VBE è la stessa del transistore Q2 che presenterà quindi anch’esso una corrente di collettore pari ad Io. Lo specchio di corrente (se i due transistori sono identici : condizione che a causa delle tolleranze dei componenti è solamente ideale) funziona in maniera ottimale e sia il lato debole che quello forte sono percorsi dal medesimo valore di corrente. Si dice lato debole quello il cui valore di corrente dipende in maniera sensibile dai valori dei componenti di quel lato (p.e. valore della resistenza R e dell’alimentazione VAL). Si dice altresì lato forte quel lato il cui valore di corrente dipende, in generale, unicamente dalla corrente imposta. © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 Pagina 7 di 9 Autore: Franco Fiori Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata - Elettronica applicata Prev Home Next ESERCIZI Esercizio n°1 Del circuito rappresentato in figura, determinare la tensione differenziale in ingresso affinchè Ie1=0,98 Io considerando una temperatura di 25°C. Soluzione: Ricordando che: I0 I e1 = V − V1 1 + exp 2 V T Vd = V1 − V2 l’incognita di questa espressione è il segnale differenziale: V − V1 1 V −V = 0,0204 ⇒ 2 −13 = ln (0,0204 ) ⇒ Vd = 97 mV = 0,98 ⇒ exp 2 V − V1 25 ⋅ 10 VT 1 + exp 2 VT Si può quindi dimostrare che per valori di Vd ≈ 4VT la corrente di emettitore del transistore è uguale in pratica alla corrente del generatore Io. Esercizio n°2 Determinare il CMRR in dB di un amplificatore differenziale con ingresso a BJT ad accoppiamento di emettitore con Ad=100, che presenta una tensione in uscita Vu=1,8 V applicando in ingresso i segnali: V1=220 mV e V2=200 mV © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 Pagina 8 di 9 Autore: Franco Fiori Politecnico di Torino CeTeM Elettronica applicata - Elettronica applicata Prev Soluzione Per calcolare l’amplificazione di modo comune Ac: V + V2 Vu = Ad Vd + AcVc = Ad (V1 − V2 ) + Ac ⋅ 1 = 2,0 + Ac ⋅ 0,210 = 1,8 V 2 0,2 ⇒ Ac = = 0,952 0,210 per cui: (CMRR) dB = 20 log Ad 100 = 20 log ≅ 40 dB Ac 0,952 © Politecnico di Torino Data ultima revisione 06/12/00 Pagina 9 di 9 Autore: Franco Fiori Home Next