Ist. Comp. Loro Ciuffenna_Procedura BLSD

Istituto Comprensivo Statale Loro Ciuffenna – Loro Ciuffenna (AR)
Sequenza delle manovre nel BLSD
Prima di soccorrere la probabile vittima di un arresto cardiaco improvviso occorre
accertarsi di operare in condizioni di sicurezza ambientale, per non mettere a
rischio anche la propria incolumità̀. Accertarsi, dunque, che nell’ambiente non vi
sia fumo, gas, pericolo di folgorazione o di incendio. Successivamente, occorre
iniziare la procedura scandendo delle fasi ben precise: la prima cosa da chiedersi
è:
– Il paziente è COSCIENTE?
Per Verificarlo occorre chiamarlo a voce contemporaneamente scuotendolo per
le spalle; se Ia persona non si muove e non risponde, è necessario chiamare i
soccorsi (il numero dell’emergenza sanitaria è 118 che in un futuro prossimo
verrà commutato nel numero unico 112 secondo le recenti normative
europee). Nel soggetto non cosciente le vie aeree possono essere ostruite dalla
lingua che cade all’ indietro a causa del rilasciamento muscolare. Per evitare
questo e mantenere la pervietà delle vie aeree è necessario iperestendere il
capo, spostando indietro la testa appoggiando una mano sulla fronte e con due
dita dell’altra mano sollevando il mento.
Occorre verificare in questa fase che non vi siano altri ostacoli come cibo o
dentiere applicate, in quest’ultimo caso occorre rimuoverle tempestivamente.
Dopo aver effettuato tali manovre occorre verificare che il paziente respiri. A tal
fine è necessario attuare un metodo che riesca in modo veloce e certo a dare un
responso.
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Manovra GAS (Guarda Ascolta Senti)
Mantenendo la posizione del capo iperesteso ci si avvicina con l’orecchio al
naso/bocca del paziente osservando contemporaneamente i possibili movimenti
respiratori del torace, se il paziente respira, oltre sentirne l’alito e il rumore del
passaggio dell’aria vedremo contemporaneamente il torace sollevarsi in
concomitanza ad ogni atto respiratorio. Per tale motivo questo metodo di
rilevazione del respiro prende il nome di GAS Guarda Ascolta Senti. Questa
procedura non deve durare più di 10 secondi. Se l’infortunato respira
normalmente ma non è cosciente occorre porla nella posizione laterale di
sicurezza e chiamare immediatamente il 118.
Occorre ricordare che: questa posizione può̀ essere pericolosa se la vittima ha
subito un trauma. Se l’attesa si prolunga, è necessario cambiare lato ogni 30
minuti per evitare lesioni; E’ importante controllare sempre che vi sia respiro.
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Inizio della catena del Basic Life Support
Primo anello – Chiamata dei soccorsi
Se questo non è presente o non è normale si può far chiamare il 118 e occorre
pensare di procurarsi il DAE ove presente; se si è da soli chiamare il 118 ed
allontanarsi solamente se non si ha la possibilità di potere avvisare i soccorsi con
un proprio cellulare.
Nei primi minuti dopo un arresto cardiaco improvviso, l’infortunato può respirare
in modo irregolare o in modo lento e rumoroso. E’ necessario non confondere
questa situazione con un respiro normale, pertanto occorre comportarsi come se
la persona non respirasse affatto. Allo stesso modo, se si hanno dei dubbi sul
respiro, bisogna comportarsi come se la vittima non respirasse affatto.
Chi allerta la Centrale Operativa 118 dovrà̀ rispondere a tutte le domande
dell’operatore (in particolare fornendo informazioni esatte sul luogo dell’evento)
e non dovrà̀ riagganciare fino a che l’intervista non sarà̀ terminata.
Secondo anello – RCP (Rianimazione Cardio polmonare)
Allertati i soccorsi, si può iniziare l’esecuzione della RCP. Questa procedura inizia
con il massaggio cardiaco che consente di far circolare il sangue anche se il
cuore è fermo. Tale manovra è tanto più efficace quanto sia corretta la postura
da tenere. Con le braccia perpendicolari al torace si pone il calcagno della mano
al centro del torace, sovrapponendo l’altra mano e si eseguono 30 compressioni
sullo sterno facendo in modo che si comprima la parte di almeno 5 centimetri,
con una frequenza di 100 compressioni al minuto. E’ necessario che il paziente
sia disteso in posizione supina su una superficie rigida. Dopo le 30 compressioni
si eseguono due insufflazioni della durata di 1 secondo controllando che il torace
si sollevi a verifica che l’insufflazione risulti efficace.
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Al massaggio cardiaco viene associata la respirazione artificiale, in assenza
di presidi specifici, occorre adottare il metodo “Bocca a bocca” che prevede
l’insufflazione al paziente alla sua bocca tramite la propria. Non sono descritti
casi di trasmissione di HIV attraverso le manovre di respirazione bocca-bocca,
sono invece descritti isolati casi di trasmissione di TBC e di SARS Per evitare il
contatto diretto, è possibile interporre un tovagliolo, in alternativa, esistono in
commercio mascherine apposite che consentono un’ottima esecuzione della
procedura evitando totalmente il contatto.
La ventilazione bocca-bocca si esegue iperestendendo inizialmente il capo del
malato, mantenendolo esteso con il mento sollevato. Durante l’insufflazione
dell’aria occorre tenere il naso chiuso pinzando con due dita le narici, con gli
occhi occorre osservare il sollevamento del torace, a conferma che la manovra
abbia successo. Tra una insufflazione e l’altra occorre allontanarsi per
permettere l’espirazione ed osservare che il torace si abbassi. L’ Insufflazione
deve essere lenta e graduale, e deve essere ripetuta due volte, facendo in modo
che le due ventilazioni non portino via più di 5 secondi di tempo. Il ciclo completo
è dato da 30 compressioni alternate a 2 insufflazioni fino a che non è disponibile
il DAE.
Se si hanno problemi ad eseguire le ventilazioni (non si riesce, non si hanno
mezzi di protezione), si può continuare a massaggiare senza interrompere, fino
all’arrivo del DAE.
Può̀ capitare che quando si insuffla aria il torace non si sollevi come in un
respiro normale. In questo caso:
1. Guardare in bocca della vittima e rimuovere eventuali corpi estranei, se
ben visibili;
2. Ricontrollare che la testa sia estesa ed il mento sollevato (ovvero che sia
stata fatta in maniera corretta l’iperestensione del capo).
Terzo Anello ( Uso del DAE )
Nel caso si ha la disponibilità del defibrillatore semiautomatico la procedura
rianimatoria è costituita dalle seguenti fasi:
Accensione del DAE: Collegare le piastre adesive al torace del paziente,
assicurarsi che la pelle sia asciutta. Le piastre vanno posizionare: una sotto la
clavicola destra. l’altra sulla parere laterale sinistra del torace (prestando
attenzione, soprattutto nella donna, a non posizionare”sopra il tessuto
mammario”). Le placche adesive permettono la trasmissione dell’impulso
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elettrico dal dispositivo al paziente, la loro posizione sul paziente è fondamentale
in quanto, se disposte correttamente si riesce a far scorrere l’impulso attraverso
il cuore fibrillante del malato.
Inizialmente il dispositivo analizza il ritmo cardiaco, al fine di un buon
funzionamento è importante che nessuno tocchi il malato per evitare che
vibrazioni o movimenti interrompano l’analisi o interferiscano con essa creando
eventuali artefatti. L’Apparecchio in questi casi ci obbligherebbe a ripetere
l’analisi, perdendo tempo prezioso.
Se il DAE consiglia la scarica, bisogna fare allontanare tutti, ordinandolo ad alta
voce. Permettere l’erogazione dell’impulso elettrico schiacciando il tasto “shock”
non appena il dispositivo attivi automaticamente il tasto. Nessuno (compreso i
soccorritori) deve essere a contatto con il paziente durante l’analisi e la scarica.
Se il DAE non suggerisce la scarica si deve riprendere immediatamente il
massaggio cardiaco alternandolo alle ventilazioni (circa 5 cicli di 30 compressioni
e 2 insufflazioni).
Anche quando il DAE effettua la scarica, è importante riprendere
immediatamente la rianimazione cardiopolmonare per 2 minuti (circa 5 cicli di
30 compressioni e 2 insufflazioni .
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Dopo 2 minuti l’apparecchio ricomincerà̀ ad analizzare il ritmo e dirà̀ di non
toccare il paziente: bisogna interrompere la RCP e fare allontanare tutti.
Il ciclo si ripete fin quando:

La vittima comincia a dimostrare segni di risveglio, comincia a muoversi,
apre gli occhi e riprende a respirare normalmente.

Arrivano i soccorsi sanitari.
 Si esauriscono le forze del soccorritore.
Quarto anello (arrivo del soccorso avanzato)
A seguito della chiamata effettuata durante la prima fase del soccorso i medici e
i paramedici giungono sul posto e continuano il lavoro fatto dai soccorritori che
hanno avuto cura di eseguire le prime fasi di questa importante procedura,
durante questa fase verrà fatto uso dei farmaci che il caso richieda.
Conclusioni
Riassumendo, se si vede una persona per terra per prima cosa prima di
avvicinarsi occorre prioritariamente accertarsi che andando a prestare soccorso
non si incorra in NESSUN pericolo per se e successivamente per il malcapitato.
Si inizia a lavorare solo in sicurezza, quindi si procede a valutare lo stato di
coscienza, ponendosi accanto al malcapitato e chiamandolo a voce alta allo
stesso tempo si scuote dalle spalle, (signore..signore mi sente), se non risponde
si chiama o si fa chiamare il 118 ,la prima chiamata serve a far partire il mezzo,
indicare dove vi trovate e dire che il paziente non è cosciente.
Si sistema il malcapitato in posizione supina possibilmente per terra o su un
piano rigido ,lo si allinea scoprendo il torace, si prosegue col controllo del cavo
orale verificando l’assenza di corpi estranei che ostruiscano le prime vie aeree,
si esegue successivamente la manovra GAS (Guarda Ascolta Senti) ,se da questo
controlla risulta che il paziente non respira si contatta o fa contattare
nuovamente il 118 sottolineando agli operatori che il paziente e’in arresto
cardiorespiratorio, al fine di attribuire all’intervento il codice di gravità più alto e
permettere al sistema di emergenza di rispondere nel modo più efficace. Se si
dispone già di un defibrillatore è necessaria in questa fase la sua presenza si
inizia l’RCP.
All’arrivo del DAE si interrompe per un momento la RCP e si posizionerà il
dispositivo attraverso le due placche adesive sul paziente nel modo indicato
in ,quest’ultimo una volta attivato elencherà attraverso una voce registrata una
serie di istruzioni che dovranno essere seguite prontamente. , alternare RCP con
l’analisi attraverso il DAE, mantenendo il dispositivo collegato anche durante il
massaggio cardiaco difatti, ogni 2 minuti partirà automaticamente l’analisi e
verrà detto dal defibrillatore stesso se erogare lo shock o continuare l’RCP sino
all’arrivo dell’ABZ o alla ricomparsa di segni di circolo.